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L'indifferenza
L'indifferenza descrive la valutazione soggettiva del proprio lavoro. È l'aumento di prodotto che rende ugualmente soddisfatto l'agricoltore se lavora un'unità di tempo in più (è quanto vale una sua unità di lavoro in più). È diverso a seconda del livello di produzione e della quantità di lavoro che ha fatto l'agricoltore. Per lavorare di più (quando sazio) necessita di una crescita molto maggiore del profitto per lavorare ancora un'unità di tempo in più. Il SMS è crescente al crescere del lavoro, crescente al crescere del prodotto. Quando l'agricoltore ha una produzione più alta (OG') per convincersi a lavorare una unità in più vuole un aumento di produzione maggiore di quando produceva meno OG. L'equilibrio della famiglia agricola in assenza di mercati. La sola scelta che deve fare il lavoratore è quella fra lavorare di
più o di meno, lavorare di più porta a maggiore produzione ma anche a maggiore fatica (disutilità). Finchè l'aumento di utilità derivante dalla maggior produzione è maggiore dell'aumento di disutilità generato dal maggior lavoro, l'agricoltore aumenta il proprio lavoro. L'aumento di utilità derivante dalla maggior produzione compensa la perdita di utilità derivante dal fatto di lavorare di più. Con l'aumento del lavoro si raggiungono utilità sempre minori. A un certo punto l'aumento di utilità raggiunge la disutilità causata dallo sforzo, a questo punto ci si ferma in quanto la curva si fa decrescente, se l'utilità non compensa le disutilità nessuno vuole continuare a insistere lavorando e l'agricoltore non aumenta più il suo lavoro. Dal punto di vista grafico la massima utilità si ha col vincolo del prodotto agricolo, quando
l'inclinazione dellacurva di indifferenza è uguale a quella della curva prodotto-lavoro, cioè quando SMS=PMA.
Formalmente questo modello è Max U = U(Y,L)
Soggetta al vincolo Y=q(L,A)
Dove A rappresenta gli altri fattori fissi e L il lavoro.
Il vincolo si trova con la funzione lagrangiana: U(Y,L)+ λ(q(L,A)-Y)
Derivando otteniamo: U' - λ=0 rispetto al prodotto e U' + λ∂q/∂L=0 rispetto al lavoro.
La prima ci dice che U' = λ (unità marginale del prodotto), in seguito U'L-U'y(∂q/∂L)=0 da cui otteniamo y=lambda.
L'ultima condizione di utilità ci dà l'SMS ∂q/∂L=- U' / U' .L y
La condizione di utilità, cioè produttività marginale di lavoro è l'SMS.
Da questa uguaglianza esaminiamo l'effetto del cambiamento delle variabili dell'SMS(∂q/∂L)=- U' / U'L y
PMA = SMS massimizza
l'utilità Se aumenta una delle variabili accrescendo l'utilità marginale fa diminuire l'SMS. Quindi a bassi livelli di produzione c'è un'alta utilità marginale della produzione che corrisponde a una forte spinta ad aumentare la produzione. Con alti livelli di produzione, invece, le necessità alimentari sono soddisfatte e l'utilità marginale della produzione tende ad azzerarsi, non ci sono stimoli ad aumentare la produzione.
Se ho bassi livelli di produzione ho molta utilità legata a un piccolo aumento, il "povero" se ha fame, sale subito l'utilità con piccolo consumo, se sono già sazio non ho la stessa utilità. Con i trattori riduco la penosità del lavoro e quindi produco di più, diminuisco l'utilità marginale negativa. Qualunque fattore accresca l'utilità marginale negativa del lavoro determina un aumento del SMS con una tendenza
alla diminuzione del lavoro, le innovazioni tecniche diminuiscono la penosità del lavoro e tendono a determinare un aumento della produzione. Qualunque fattore accresca l'utilità marginale del prodotto determina una diminuzione del SMS, tendenza all'aumento del lavoro e quindi della produzione. Se utilità marginale diminuisce aumenta SMS Diminuisce Aumenta Se ne deduce che: 1. Il ciclo di vita familiare ha influenza sulla produzione: a. La nascita dei figli accresce la necessità di produzione, maggiore utilità marginale della produzione, maggior lavoro e maggiore produzione (da S a S') b. Figli cresciuti possono aiutare, maggior lavoro disponibile e maggiore produzione (da S' a S'') c. Figli si allontanano, inversione del ciclo (da S'' a S' a S) Quindi qualunque fattore che accresce la produttività marginale del lavoro ha effetti indeterminati sul lavoro prestato: - Effettoreddito- Effetto di sostituzione Il lavoro agricolo è più produttivo, aumenta la produttività marginale che tende ad aumentare ricchezza e valutazione soggettiva del lavoro con il risultato di ridurlo. Effetti contrastanti, il risultato complessivo dipende da quale dei due è prevalente. Teoricamente il lavoro può aumentare o diminuire a fronte di un aumento di produttività. 1 ora di lavoro in più conviene quando porta a maggiore ricchezza e fa quindi aumentare la valutazione soggettiva del lavoro, creando due effetti contrastanti (aumentare lavoro e diminuire lavoro), si valuta quindi l'effetto di reddito. L'aumento di produttività fa spostare in alto la linea di trasformazione, il nuovo equilibrio si ha con un minor lavoro perché prevale l'effetto di reddito. La produzione comunque aumenta. Con lavoro uguale cambia la produzione, se prevale l'effetto di reddito il lavoro diminuisce. L'aumento diproduttività fa spostare in alto la linea di trasformazione, il nuovo equilibrio si ha qui con un maggior lavoro perché prevale l'effetto di sostituzione. La produzione comunque aumenta. La linea di tangenza in un punto a destra del punto precedente: prevale dunque l'effetto di reddito, porta a un aumento.
In sostanza, in una situazione di autoconsumo non c'è stimolo alla produzione di mercato, i fattori determinanti sono individuali o familiari. Maggiore è il bisogno alimentare, maggiore sarà l'utilità marginale del prodotto. I progressi tecnologici possono avere effetto ambiguo sull'impiego di lavoro.
2. Le situazioni di produzione per il mercato
Assenza del mercato del lavoro, mercato dei prodotti e mercato del lavoro al di fuori dell'autoconsumo, sbocco di mercato, non è possibile trovare un'alternativa, condizioni teoriche. Vendo per ottenere ricavi ma ho costi espliciti, si ottiene un reddito che
può variare per i propri consumi. L'obiettivo rimane massimizzare l'utilità. Il reddito fa aumentare l'utilità, il lavoro la fa diminuire. Lo schema di comportamento è lo stesso della produzione per autoconsumo, ma viene sostituito il reddito alla sostituzione. L'obiettivo rimane: MaxU = U(Y,L) Dove Y adesso è il reddito, l'utilità è soggetta al vincolo del reddito che può essere ottenuto dal lavoro, l'agricoltore cerca di massimizzare l'utilità a partire dalle possibilità reali di reddito che può raggiungere lavorando di più o di meno. Questo è descritto per quanto riguarda il lavoro in azienda dalla linea di trasformazione reddito-lavoro, che indica il livello di reddito agricolo che si ottiene da quantità diverse di lavoro.
Il reddito ottenuto di lavoro è legato al concetto di più lavoro, più reddito. Sull'asse verticale
troviamo il reddito e non più la produzione. Le unità di lavoro fanno decrescere il reddito sempre in maniera più forte, il reddito cresce dunque sempre meno proporzionalmente rispetto al lavoro in azienda.
Le preferenze per reddito e lavoro sono descritte da curve di indifferenza, tutte le combinazioni di reddito e lavoro che danno la stessa utilità. Le curve hanno un andamento crescente perché:
- Il lavoro ha utilità marginale (U’L) negativa
- Il reddito ha utilità marginale (U’Y) positiva
- Un aumento del lavoro deve essere compensato da un aumento del reddito per lasciare l’agricoltore altrettanto soddisfatto.
Nei punti S e S’ l’agricoltore ha la stessa utilità, quindi è indifferente avere un reddito OG lavorando OA o un reddito OG’ lavorando OA’. Lavoro un’ora in più finché non arrivo a un livello costante di utilità.
Il saggio marginale di sostituzione (SMS)
reddito-lavoro (dY/dL=-U’L/U’Y= inclinazione della curva diindifferenza, descrive la valutazione soggettiva del proprio lavoro. È l’aumento di reddito che rendeugualmente soddisfatto l’agricoltore se lavora un’unità di tempo in più. In altre parole, è quanto vale perl’agricoltore una sua unità di lavoro in più (salario soggettivo). Varia al variare del reddito e della quantitàdi lavoro che ha fatto l’agricoltore.
In assenza di mercato del lavoro la scelta è personale, finché vale la pena, vale la soggettivizzazione (a uncerto punto gli aumenti di reddito non valgono la penosità del lavoro).
Il SMS è crescente al crescere del lavoro e crescente al crescere del reddito (quando raggiunge una certasoglia, per convincerlo a lavorare un’ora in più occorre un aumento consistente del reddito).
In assenza di un mercato del lavoro la sola scelta che si pone rispetto
all'utilizzo del proprio lavoro è fralavorare di più o di meno in azienda. Lavorare di più porta a maggior reddito ma anche a maggior fatica(disutilità), finché l'utilità derivante dal reddito è maggiore dell'aumento di disutilità, l'agricoltoreaumenta il proprio lavoro.Con l'aumento del lavoro e del reddito si va verso aumenti di lavoro via via più penosi e aumenti di redditocon utilità sempre minori. A un certo livello gli ulteriori aumenti di reddito che si possono ottenereaumentando il lavoro non valgono più l'aumento della penosità dellavoro. L'aumento derivante dal maggior reddito non compensa piùla perdita di utilità derivante dal fatto di lavorare di più. Ha raggiuntola massima utilità compatibile con il vincolo della sua azienda.Dal punto di vista grafico la massima utilità col vincolo del prodottoagricolo si haQuando l'inclinazione della curva di indifferenza è uguale a 17.