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Serie di comportamenti
Evento lesivo della salute
Nesso casuale
Elemento soggettivo (elemento unificatorio che unisce gli altri elementi
costitutivi)
In alcuni casi si considera mobbing anche la singola condotta quando è rivestita dalla
volontà di emarginare il lavoratore (minaccia di licenziamento)
Stress lavoro correlato
Il termine “stress” deriva dall’inglese che si traduce come “pressione”, infatti indica
una tensione o pressione applicata su un oggetto materiale. Il termine si è diffuso in
Italia negli anni Cinquanta tramite gli studi del medico Hans Selye che definì lo stress
come “una risposta aspecifica dell’organismo ad ogni richiesta effettuata su di esso
dall’ambiente esterno”. Secondo lo studioso lo stress ha natura trifasica:
Fase iniziale di allarme
Fase di resistenza
Fase finale di esaurimento
Il presenterai e il ripetersi di queste fasi, porta la persona ad un indebolimento
psicofisico del lavoratore fino alla generazione delle cosiddette Malattie da
adattamento.
L’eurofound e l’Osha (enti europei) agli inizi degli anni 90 hanno dimostrato l’entità
l’incidenza ed il crescente rilievo in tutta Europa per i lavoratori che soffrono di
malesseri riconducibili allo stress lavorativo. Da qui nasce il crescente interesse
verso questo fenomeno definito stress da lavoro correlato, che colpisce almeno 1
lavoratore su 4.
A livello comunitario si è sottolineata la nozione in chiave spiccatamente
soggettiva, sottolineando la differenza tra Eustress e Distress. Alcuni potenziali
indicatori della presenza di SLC possono essere Alti livelli di assenteismo o Turnover e
conflitti interpersonali tra i lavoratori. In ambito nazionale, nella definizione di salute
del decreto legislativo 81/2008 (testo unico della sicurezza), la salute viene definita
come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale…” ciò rappresenta la
premessa per garantire una tutela dei lavoratori rispetto ai rischi psicosociali
I fattori critici che invece possono generare (o in caso di controllo verificare) una
situazione di SLC sono:
Organizzazione del lavoro e i suoi processi (carico di lavoro, grado di autonomia)
o Condizioni e l’ambiente di lavoro (esposizione ad un comportamento illecito, al
o rumore, al calore)
Bassi livelli di comunicazione (incertezza sulle richieste)
o Fattori soggettivi (pressioni emotive e sociali)
o
Una volta individuato un problema di stress lavoro-correlato occorre agire per
prevenirlo, eliminarlo o ridurlo. Questo compito spetta al datore di lavoro in
collaborazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti. Le misure da adottare possono
essere:
Misure collettive, individuali o miste
Misure specifiche o integrate in una strategia complessiva
Misure preventive e di risposta
Lo stress lavoro correlato può causare sintomi personali (a livello fisico, psichico,
comportamentale) ma anche sintomi aziendali (incremento tasso di errori, infortuni sul
lavoro, scarso rendimento).
La valutazione e eventuale prevenzione dei rischi da SLC si effettua in diverse fasi:
Fase 1 – Azioni propedeutiche: prima dell’effettiva valutazione bisogna costituire il
team di valutazione e sviluppare una strategia di coinvolgimento del personale. A
questo punto si elabora il piano di valutazione, nel quale si stabilisce:
Scelta del metodo da seguire e relativo cronoprogramma
Individuazione delle partizioni organizzative
Definizione delle modalità con cui verranno sentiti i lavoratori
Fase 2 – Valutazione preliminare: si valutano gli indicatori di SLC nel modo più
oggettivo possibile, in relazione ad almeno 3 categorie:
Eventi sentinella (turnover, assenteismo)
Fattori legati al contenuto del lavoro (carico e orario di lavoro, ambiente di
lavoro)
Fattori legati al contesto del lavoro (autonomia decisionale, ruolo
nell’organizzazione, sviluppo di carriera, interfaccia casa lavoro)
In questa fase è molto importante utilizzare le check-list, liste di controllo che
consentono la raccolta sistematica degli elementi oggettivi di rischio. Alla fine di
questa fase se non vengono riscontrati rischi di SLC, bisogna riportare il risultato nel
DVR. In caso contrario si passa alle successive fasi formate da interventi correttivi
Fase 3 – Interventi correttivi: azioni concrete e verificabili nel tempo che possono
essere preventive, attenuanti o riparatorie
Fase 4 – verifica dell’efficacia delle azioni correttive: si ri-intervistano coloro che hanno
presto parte alla fase preliminare ed è raccomandabile che avvenga entro un anno
dall’adozione delle misure correttive
Se le misure sono state efficaci, si riporta il risultato nel DVR, in caso contrario si passa
ad una valutazione approfondita.
Fase 5 – Valutazione approfondita: rilevazione della percezione soggettiva dei
lavoratori integrando i dati ottenuti con i dati rilevati nella fase preliminare. In questa
fase si cerca di informare e sensibilizzare i lavoratori al tema dello SLC ed è
obbligatoria per le aziende che non riescono a registrare esiti posti con le azioni
correttive. Gli strumenti utilizzabili sono focus group, questionari soggettivi e
interviste semi-strutturate. Se non ci sono rischi, si programma un piano di
monitoraggio nel tempo. Se ci sono rischi si provvede ancora una volta all’adozione e
pianificazione di interventi correttivi.
In caso di mancata valutazione e correzione dello SLC il datore di lavoro è soggetto a:
Responsabilità penale: il datore di lavoro rischia l’arresto o l’ammenda se ha
omesso la valutazione dei rischi o dello SLC, la valutazione è stata effettuata
senza la prescritta collaborazione del responsabile, del servizio di prevenzione e
protezione e del medico competente
Responsabilità civile (risarcimento del danno al lavoratore, valutazione del
danno biologico, morale e esistenziale)
Domande più frequenti
Le domande più frequenti riguardano i titoli delle slide e quindi del titolo dei paragrafi
presenti nel riassunto. In particolare: lavoro autonomo, lavoro subordinato, fattispecie
e correnti di pensiero, esempi di indici, discriminazione, discriminazione indiretta,
selezione e articolo 8 (con articolo 10, dei dati sensibili), IUS VARIANDI con relative
modifiche, il licenziamento, contratto a tutele crescenti, Mobbing, stress lavoro
correlato con le sue fasi e le fasi di valutazione e prevenzione.
La domanda di ragionamento richiesta più volte del professore Calcaterra è stata: “Se
dopo la laurea ti chiamassero per svolgere una selezione del personale richiedendoti
di utilizzare test psico-attitudinali, tu potresti farlo? Risposta: “non potrei, perché
per somministrare e valutare test psico-attitudinali è previsto per legge l’iscrizione
all’albo degli psicologi. La laurea non abilita alla professione, pertanto se accettassi
commetterei reato.” La stessa tipologia di domanda può essere somministrata sotto
altre forme.
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO – COSTANTINI
L’impresa: evoluzioni produttive ed organizzative
Per comprendere il funzionamento delle organizzazioni di oggi è necessario osservare
il suo percorso storico. L’evoluzione principale la si ha con Taylor agli inizi del ‘900
introducendo la filosofia dell’One best way (esiste un modo migliore per risolvere un
problema). Con la nascita della società dei servizi Drucker scrive The practice of
management che supera il sistema Tayloristico (non adatto ad una società di servizi)
interessandosi alle prime conseguenze del lavoro di fabbrica, individuando quelli che
sono i fattori troppo stressanti per il lavoratore (Jit, just in time). Si fa spazio la visione
dell’impresa come sistema aperto, cioè di un’impresa che è perennemente in
contatto con il mondo esterno (competitori, società, fornitori, clienti). Il By making
(fare a mano a mano) richiede tempi non compatibili con il mercato, allora si iniziano a
stabilire relazioni con imprese satelliti dalle quali si importano parti del prodotto finale.
Queste divisioni del lavoro portano da una visione di sistema ad una visione di
impresa a rete. Parola chiave delle società moderna è la reingegnerizzazione, cioè
di un cambiamento radicale necessario per il raggiungimento di obiettivi molto marcati
in determinati parametri critici (ad esempio, se in un’azienda un 20% di dipendenti
gestiscono l’80% dei volumi, allora bisogna concentrarsi su quei dipendenti)
Definire l’organizzazione:
L’organizzazione può essere vista come uno strumento che permette all’azienda di
raggiungere i suoi fini. In ogni organizzazione vi sono degli elementi ricorrenti che
sono: Le risorse, gli strumenti, l’ambiente esterno e i risultati, concretizzandosi in tre
principali fattori: Gli uomini, le tecnologie e le altre risorse. Collegato al concetto
di organizzazione troviamo gli aspetti di efficacia (il livello di raggiungimento
dell’obiettivo) e di efficienza (quante e quali risorse ho usato per il raggiungimento
dell’obiettivo). La finalità primaria è il motivo dell’esistenza stessa dell’azienda che
poggia su una Mission, cioè le modalità con cui si vuole soddisfare un bisogno sul
mercato.
L’evoluzione delle teorie organizzative
Uno dei primi sistemi gerarchici è descritto nell’esodo con Mosè che presenta
un’organizzazione gerarchica o di linea, la cui principiale proprietà è che segue un
Principio scalare (a forma piramidale). Una delle scuole di pensiero è detta classica
a cui vertice troviamo Taylor, considerato il fondatore dell’organizzazione
scientifica del lavoro. Egli cominciò ad occuparsi dei problemi di gestione in
un’acciaieria, promuovendo il task manager, cioè bisognava analizzare i singoli
compiti di un’azione stabilendo la One best way per quel processo. Questa scuola di
pensiero trovò ampia applicazione, ma con forti effetti negativi, poiché si andava a
sfruttare le risorse psico-fisiche dei lavoratori che venivano anche estraniati da attività
decisionali. Harrington Emerson introdusse la dipartimentalizzazione, Henry
Fayol (linea and staff) individua cinque funzioni fondamentali di un’organizzazione
(tecnica, commerciale, sicurezza, contabilità e direttiva) concentrandosi proprio sulla
funzione direttiva. Per questo motivo è necessaria un nuovo impianto teorico che
prende nome di teoria dell’amministrazione. I principi più importanti di questa
teoria sono:
Divisione del lavoro, rispettando certi limiti
Unità di comando e di direzione
Gerarch