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AUTORIZZATE.
tra 1870 e 1874 c’è un boom degli istituti bancari che determina una composizione del sistema
bancario nel 1880 di questo tipo:
1. CASSE DI RISPARIMO (Cariplo) con POLITICA DEGLI IMPIEGHI CONSERVATRICE
(mutui ipotecari e titoli di stato) che tengono costantemente un 20% dell’attivo
2. BANCHE POPOLARI (bpm) APERTE AI BISOGNI DELLE ECONOMIE LOCALI si
impegnarono in operazioni a medio lungo termine e poggiarono spesso sul risconto
3. SOCIETA’ ORDINARIE DI CREDITO (credito mobiliare e banca generale) LE PIU’ LEGATE
AL FINANZIAMENTO DI NUOVE ATTIVITA’ ECONOMICHE ebbero dunque un andamento
ciclico in termini di incidenza sull’attivo totale del sistema.
La fragilità del sistema si rivelò quando numerose banche entrarono in crisi e furono salvate dalla
Banca Nazionale d’Italia che però non imponendo un piano complessivo terminò le sue risorse
prima che la crisi volgesse al suo apice: 1893 la banca nazionale viene fusa per legge con la
banca nazionale toscana e la banca toscana di credito: NASCEVA LA BANCA DI ITALIA.
Il fallimento inevitabile del credito mobiliare e della banca generale lasciò un vuoto insostenibile
così si volle rimpiazzarli ricorrendo al capitale straniero
• 1894 nasce COMIT: capitali esclusivamente stranieri e prevalentemente tedeschi che sarà
poi frazionato con un notevole disimpegno tedesco.
• 1895 CREDIT: capitali italiani, tedeschi e svizzeri.
gli si aggiungono, a formare il sistema di banche miste italiane:
• 1880: BANCO DI ROMA: gli saranno affidate le disponibilità liquide del papato e sarà
l’unica banca mista con interessi al di fuori del triangolo industriale.
• 1898 SOCIETA’ BANCARIA MILANESE che acquisendo il banco di sconto e sete di Torino
diventa SOCIETA’ BANCARIA ITALIANA (SBI) e che cambierà di nuovo nome e in seguito
alla fusione con la società italiana di credito provinciale, diventando BIS.
BANCA MISTA= BANCA CHE CONIUGA CREDITO A BREVE TERMINE CON IL CREDITO A
MEDIO LUNGO TERMINE SERVENDO IL CLIENTE IN OGNI NECESSITA’. È una banca
despecializzata che ammassa grandi capitale mediante il risparmio ed è pronta a rischiarli.
LA SPESA PUBBLICA
La destra storica si impegnò nella costruzione di una macchina amministrativa coerente e nelle
infrastrutture, la sinistra storica continuò l’impegno nelle infrastrutture e Giolitti si concentrò
specialmente sulle ferrovie.
• Rete ferroviaria: dapprima si tentò la costruzione diretta, ma ben presto si dovette
ricorrere a CONCESSIONI A PRIVATI con sovvenzioni statali, poiché però questa strada
non fu abbastanza redditizia si procedete al riscatto delle ferrovie romane e di quelle
ereditate dall’Austria mediante accensione di debito pubblico. La sinistra costruì le linee
secondarie sempre mediante accensione di debito pubblico e nel 1885 una legge sancì il
passaggio allo stato dell’intera rete, concedendone l’esercizio a 3 privati per 20 anni, nel
1905 ci fu invece la completa nazionalizzazione delle ferrovie con la nascita della
SOCIETA’ DELLE FERROVIE ITALIANE. Nel complesso la politica ferroviaria fu eccessiva
e forzata sarebbe bastato attendere tempi più maturi per i tronchi non indispensabili e
intervenire nelle aree più arretrate.
• Spesa militare: la sinistra storica fondò l’ACCIAIERIA TERNI mediante fondi statali e
grandi banche, il successo fu però tardivo per:
Localizzazione
o Isolamento dell’iniziativa
o Nascita artificiale dell’impresa
o
Tuttavia con legge del 1885 che garantiva sussidi per le costruzioni navali in ferro e la nascita della
metallurgia l’industria riuscì a soddisfare il 90% delle commesse pubbliche
• Spesa per l’istruzione:
Legge casati 1859
: obbligatorietà di 2 anni di istruzione elementare e affidamento ai
o comuni delle relative spese (impedì l’adeguamento dei livelli d’istruzione)
Legge coppino 1877
: raddoppia gli anni obbligatori
o Legge daneo-credaro 1911: fa carico allo stato dell’istruzione
o
All’unificazione la destra dovette costruire una macchina fiscale capace di sostenere le spese di
uno stato nascente, le imposte a cui si affidò tale compito furono:
1. IMPOSTE SUL REDDITO (sui terreni, sui fabbricati e sulla ricchezza mobile=qualsiasi
reddito escluso dai 2 precedenti)
2. IMPOSTE DUGLI AFFARI (di successioni, di registro, di bollo..)
3. IMPOSTE DUI CONSUMI (dazi doganali, dazi interni, monopoli fiscali e imposte di
fabbricazione= birra, macinato, zucchero..)
NEL COMPLESSO IL SISTEMA, SEPPUR CON QUALCHE DEBOLEZZA NELLA
FINANZA LOCALE, SEPPE SODDISFARE LE ESIGENZE PER LE QUALI ERA STATO
COSTITUITO; ma la crisi internazionale del 1866, e la 3 guerra d’indipendenza
gettarono lo stato in stato d’emergenza: le banche restrinsero il credito e il ministro delle
finanze dichiarò il CORSO FORZOSO= inconvertibilità carta moneta in oro/argento).
L’inconvertibilità venne abolita nel 1883 con un prestito internazionale per coprire i
disavanzi.
Dal punto vista di politica monetaria fu necessario dapprima stabilire un tasso di cambio delle
monete in circolazione con la lira piemontese e poi con legge 1862 istituire la LIRA ITALIANA.
URBANESIMO
• Sistemazioni operaie: legge 1903= costruzione di case popolari con esenzioni fiscali,
credito speciale, agevolazioni concesse a cooperative, società di beneficienza e istituti
autonomi.
• Salute: legge sanitaria 1888+ legge sulle opere pie 1890= consiglio superiore di sanità,
medico provinciale, ufficiale sanitario comunale, riorganizzazione ospedali. Curati +50% e
letti disponibili +58%
• Legislazione sociale:
Legge 1873: contro impiego fanciulli in professioni ambulanti
o Legge 1883 cassa nazionale di assicurazione contro infortuni sul lavoro su base
o volontaria
Legge 1886 età minima assunzione 9 anni e divieto di impiego in lavori insalubri fino
o a 15
Legge 1898 cassa previdenza malattia e vecchiaia su base volontaria
o 1902 età minima 12 anni, massimo ore lavorative 11 fino a 15 anni e divieto lavoro
o notturno per le donne.
Legge 1910: cassa nazionale maternità obbligatoria.
o
EMIGRAZIONE: frequentissima nell’Italia appena unificata, la meta era l’America la provenienza
prima esclusivamente settentrionale poi prevalentemente meridionale. A emigrare erano maschi
adulti professionalmente vicini all’erogatore di forza muscolare, analfabeti e provenienti dal settore
agricolo.
PROTESTA= assume nella seconda metà dell’ottocento connotati moderni, i lavoratori usano lo
SCIOPERO per trattare direttamente con il datore di lavoro.
MOVMENTO COOPERATIVO: di matrice cattolica e democratico mazziniana ma soprattutto
socialista, è rappresentato da SOCIETA’ DI MUTUO SOCCORSO che fornivano pensioni, sussidi
di malattia, magazzini cooperativi….
TRA LE DUE GUERRE
L’Italia entra in guerra nel 1915 con Francia e Inghilterra: uniche che le avrebbero potuto garantire
il necessario approvvigionamento.
FINANZIAMENTO DELLA GUERRA: costo all’Italia 1/3 del reddito nazionale. Le fonti:
• Tributi: inasprita l’aliquota sui profitti, non si ebbero gli effetti desiderati (diminuita la quota
di profitti tassabili), così nel dopo guerra si procedette con imposta di avocazione sui profitti
di guerra e inasprimento di tributi ordinari
• Circolazione cartacea: che pur generando inflazione è di pronta efficacia
• Debito pubblico: aumentò vertiginosamente rendendo necessari 5 prestiti internazionali
APPROVVIGIONAMENTI: con la chiusura degli stretti del bosforo e dei dardanelli l’Italia non
poteva più importare cereali da Russia e Romania:
• 1914 si autorizzano CONSORZI VOLONTARI PER L’APPROVVIGIONAMENTO DI
CEREALI E FARINE
• 1915 nasce l’UFFICIO TEMPORANEO PER L’APPROVVIGIONAMENTO DI GRANO
• 1916 si impone il controllo statele sul grano di produzione interna (anche requisizioni)
• 1916 lo stato si assume la RESPONSABILITA’ DELL’APPROVVIGIONAMENTO del paese
Sarà Giolitti nel 1921 a preparare lo smantellamento di questo sistema: alzò il prezzo del pane
e limitò il compito dei consorzi ai soli cerali, ristabilendo poi il LIBERO COMMERCIO INTERNO.
La MOBILITAZIONE INDUSTRIALE fu dichiarata con il decreto 993 nel 1915: lo stato si arrogava
la possibilità di dichiarare AUSILIARI GLI STABILITMENTI UTILI ALLA GUERRA, ISTITUIRE
COMITATO REGIONALI PER LA MOBILITAZIONE INDUSTRIALE PER CONTROLLARLI E
ASSOGGETTATTARE IL PERSONALE A GIURISDIZIONE MILITARE, IMPONENDO
PRODUZIONE E PREZZI. Lo stato diventa imprenditore della guerra e sorprendentemente il
sistema industriale italiano riuscì a soddisfare le richieste effettuategli.
• METALMECCANICA: la FIAT diversificò la sua prod. Con motori aerei, mitragliatrici
e proiettili; l’ILVA diventa nel 1918 con la fusione con le aziende gestite ILVA
ALTIFORNI E ACCIAIERIE D’ITALIA. Tuttavia per il ribasso dei noli e il crollo post
bellico della siderurgia entra in crisi, sarà salvata da un consorzio di grandi banche
che ne liquideranno le attività non siderurgiche; l’ANSALDO generò in questi anni il
c.d. sistema verticale Ansaldo a ciclo completo, ma il suo colossale programma di
espansione richiedeva investimenti e finanziamenti troppo elevati: crollò e fu salvata
da un consorzio di banche.
• AEREONATICA: prima praticamente inesistente, si sviluppa notevolmente
• ELETTRICITA’: grazie alle grandi liquidità molte imprese tentano l’emancipazione
dalle grandi banche
• CHIMICA: se in Germania la grande industria dei coloranti riuscì a trasformarsi in
produzione di esplosivi, in Italia è la necessità di esplosivi a creare nella chimica un
elevata capacità produttiva che sarà poi riconvertita dopo la guerra.
Differenziale della contemporaneità: c’è chi affrontò la guerra con il suo potenziale industriale e
chi si industrializzò grazie alla guerra stessa.
Bis, Comit, credit e banco di Roma formavano ormai un quadrumvirato onnipotente, tuttavia il
legame che la BIS instaurò con l’ANSALDO dei Perrone rimescolò le carte: nel 1918, mentre la fiat
scalava il credit, l’Ansaldo tentò la scalata alla Comit ed anche alla fiat. Erano in corso vere guerre
parallele! Che si conclusero così: agnelli e gualino sedettero al consiglio di amministrazione ma
non in posizione egemonica; i Perrone furono nominati amministratori ma la Comit istituì un
consorzio a cui furono conferite anche le loro azioni e in soli 2 anni li estromise. L’esposizione della
BIS era ormai insostenibile: si for