Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 75
Riassunto di Anatomia comparata (anatomia e neuroanatomia) Pag. 1 Riassunto di Anatomia comparata (anatomia e neuroanatomia) Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Anatomia comparata (anatomia e neuroanatomia) Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Anatomia comparata (anatomia e neuroanatomia) Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Anatomia comparata (anatomia e neuroanatomia) Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Anatomia comparata (anatomia e neuroanatomia) Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Anatomia comparata (anatomia e neuroanatomia) Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Anatomia comparata (anatomia e neuroanatomia) Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Anatomia comparata (anatomia e neuroanatomia) Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Anatomia comparata (anatomia e neuroanatomia) Pag. 41
1 su 75
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

SISTEMATICA DEI MAMMIFERI

Esistono due classi di mammiferi: Prototeri ed i Teri (che si evolvono parallelamente in Alloteri, Metateri e

Euteri).

-) I Prototeri sono definiti anche come “mammiferi aberranti”. Essi sono mammiferi primitivi quasi affini ai

rettili più evoluti, infatti erano endotermici, deponevano uova, avevano la cintura pelvica ed erano dotati di un

unico canale di sbocco escretorio e genitale chiamato “Cloaca”. Un esempio vivente e comune di Prototero è

l'ornitorinco.

-) I Teri sono definiti anche come “mammiferi dall'aspetto feroce” e si dividono in Alloteri, Metateri e Euteri.

Gli Alloteri sono ormai estinti ed erano mammiferi specialisti ed antichi tanto che vengono utilizzati come indice

di dimostrazione della presenza dei mammiferi nel Cretaceo. Gli Alloteri si dividevano ulteriormente in

Simmetrodotni, Tricodonti e Pantoteri.

I Metateri sono i mammiferi marsupiali, ossia partoriscono il feto non ancora del tutto sviluppato e completano

lo sviluppo dello stesso all'interno si una sacca detta Marsupio dove si trova all'interno un capezzolo evaginato

che serve a nutrire il feto durante la gestazione. Esempi viventi sono il canguro e l'opossum.

Gli Euteri sono i mammiferi placentati. Essi infatti durante l'evoluzione hanno messo a punto un annesso fra la

parete dell'utero e l'embrione definito come Placenta. Essa garantisce lo scambio di gas e nutrimento fra

l'interno e l'esterno del grembo materno,utili al piccolo durante la fase di sviluppo. Una volta sviluppato il

piccolo verrà alla luce e si nutrirà per poter crescere ulteriormente. Fra li Euteri vi sono vari ordini come:

Ungulati (coloro dotati di zoccoli), Misticeti (coloro dotati di baffi filtranti utili per organismi molto piccoli come

il plancton), Ferungulati ( lupi e agnelli), Clives (topi) ed altri tantissimi ordini fra i quali quello più importante

che è quello dei Primati dove vi è la specie Homo Sapiens Sapiens e la scimmia. Essi sono entrambi plantigradi,

ossia camminano sulla superficie di mani e piedi. Per scappare dai predatori svilupparono la vista cromatica e

bilaterale per percepire il pericolo, il pollice opponibile per afferrare gli oggetti e soprattutto il cervello per

pensare e valutare tutto ciò che lo circonda.

SCHEMA CARATTERISTICO E CLASSIFICATIVO DEI MAMMIFERI

APPARATO SCHELETRICO DEI VERTEBRATI

Una volta completata la sistematica, trattiamo ora l'apparato scheletrico dei vertebrati.

I vertebrati sono dotati di uno scheletro esterno (esoscheletro) che serve prevalentemente a proteggere l'intero

organismo da agenti patogeni ed esterni o dall'attacco dei predatori, ed uno scheletro interno (endoscheletro) che

è un insieme di strutture ossee che ha duplice scopi come d'attacco per la muscolatura che a sua volta gestisce i

movimenti legati alla sfera somatica (movimento nell'ambiente) e quelli legati alla propria alimentazione e

respirazione (arco orale e scheletro branchiale). Oltre a questo l'endoscheletro protegge anche gli organi di senso

e l'intero sistema nervoso. L'endoscheletro strutturalmente ha 3 componenti fondamentali: Componente Assile

(cranio, colonna vertebrale, gabbia toracica e sterno), Componente delle cinture ( cintura scapolare formata da

clavicola e scapola e la cintura pelvica formata dall'anca e dall'osso sacro) e la Componente appendicolare (pinne

o arti a seconda che si parli rispettivamente di vertebrati marini o terrestri).

COMPONENTE SCHELETRICA ASSILE (colonna vertebrale, cranio, torace e sterno)

1) LA CORDA DORSALE (NOTOCORDA)

La corda dorsale viene definita col nome anche di Notocorda. Essa è una struttura flessibile a forma di tubo che

si riscontra in tutti gli embrioni dei vertebrati che per tale motivo vengano inseriti nel Phylum dei Cordati (ossia

coloro che hanno la corda dorsale). Questa struttura è una componente assile dell'apparato scheletrico ed è

caratterizzato da tessuto connettivo e glicogeno che li conferiscano rigidità e compattezza ma anche flessibilità e

cedevolezza contemporaneamente. Nei vertebrati ancestrali come i Cefalocordati e gli Urocordati la corda

dorsale rimane per tutta la vita fungendo come una sorta di spina dorsale per l'organismo stesso. Mentre per

quanto riguarda vertebrati più complessi come ad esempio i rettili o i mammiferi la corda dorsale subisce una

involuzione e viene sostituita pian piano dalla colonna vertebrale anche se tracce della corda dorsale la

ritroviamo tramite i dischi intervertebrali.

Per quanto riguarda il modo in cui un vertebrato generalizzato ed un anfiosso hanno ottenuto una corda dorsale

rigida e flessibile contemporaneamente è diverso. Difatti esistono due tipi di corda dorsale: centralizzata (tipica

dei Vertebrati) e aberrante (tipica degli anfiossi)

-) Un Vertebrato generalizzato è caratterizzato da una corda dorsale che al suo interno è fatta da una parte

centrale detta “polpa cordale” (fatta da cellule ricche di acqua) ed una parte più periferica fatta per lo più da

una tessuto epiteliale semplice detto “epitelio cordale”(ricco di cellule totipotenti). L'epitelio cordale a sua volta è

circoscritto da una guaina elastica (fatta da elastina) e da una guaina fibrosa (fatta da fibre di collagene) che

permettano un accumulo di sali all'interno maggiore rispetto alla normalità cellulare, sali che ovviamente sono

introdotti tramite pompe ioniche con dispendio energetico. Tale quantità elevata di sali provoca per osmosi un

inturgidimento strutturale e questa turgidità crea rigidità e compattezza. Quando poi i muscoli attaccati alla

corda dorsale si contraggano e si rilassano flettono la stessa che però grazie alla sua compattezza non si spezza.

-) Un Anfiosso (che ricordo essere un animale marino di 2-5cm facente parte la sottoclasse dei Cefalocordati) ha

una corda dorsale differente sia morfologicamente che strutturalmente da quella dei cordati. Infatti la corda

dorsale di un Anfiosso è completamente fatta da muscoli e da una serie di dischi caratterizzati da bande fini di

actina e bande più spesse di paramiosina (simile alla struttura del sarcomero muscolare). Tale struttura è

flessibile ma anche rigida. Questo perché attua un movimento breve ed è guidato da muscoli tonici ed attivi

grazie alla presenza del midollo spinale situato sopra la corda dorsale stessa, collegato ad essa per tramite di

ponti citoplasmatici (estroflessioni del citoplasma delle cellule che compongono le due strutture).

Tale struttura rimarrà per tutta la vita dell'Anfiosso contrariamente ai vertebrati dove invece si modifica

lasciando spazio alla colonna vertebrale.

2) LE VERTEBRE

Un altra componente assile scheletrica è rappresentata dalle vertebre. Esse sono strutture ossee (nel caso di

vertebrati evoluti e Osteitti) o di natura cartilaginea (nel caso di vertebrati ancestrali e Condroitti). Tali strutture

vengono dette “Omologie seriali” perché si ripetano numericamente all'interno dello stesso organismo secondo il

principio di Metameria. Tale principio non è altro che la tendenza evolutiva di un organismo a suddividere il

proprio corpo in segmenti simili, se non uguali, detti Metameri. Sostanzialmente le vertebre sono strutture ossee

o cartilaginee derivanti dalla fusione di alcuni elementi scheletrici detti “arcuali ”o anche “archi” che vanno

incontro ad una estesa ossificazione che, sovrapponendosi fra loro, formano la colonna vertebrale. Fra vertebra e

vertebra ci sono dei dischi intervertebrali di natura pressoché cartilaginea che servano a rendere flessibile la

colonna vertebrale stessa.

Le vertebre possono essere: Aspondile (sono dette anche Acentriche, in cui la corda dorsale è ancora l'asse

portante e la vertebra in se per se è solo un ausilio), oppure Olospondile (sono dette anche Olocentriche, in cui la

corda dorsale è ridottissima o addirittura assente).

In anatomia comparata quel che ci interessa è capire come si siano potute evolvere le strutture vertebrali

Aspondile in strutture vertebrali Olospondile (più specializzate e contemporanee).

Per capire questo fenomeno possiamo osservare al giorno d'oggi la struttura scheletrica dello Storione poiché

esso è caratterizzato da uno scheletro assile fatto in parte da corda dorsale (e quindi da vertebre Aspondile) sulla

quale poggiano pacchetti scheletrici molto somiglianti alle vertebre (vertebre Olospondile). Questi pacchetti

scheletrici detti Arcuali o archi (perché hanno una forma ad arco) sono otto, di cui:

- Quattro sono anteriori (detti anche archi basali perché stanno sulla base dorsale (2) e ventrale (2) )

- Quattro posteriori (detti archi intercalari perché sono nella zona interdorsale (2) e interventrale (2) ).

Oltre ciò abbiamo gli archi neurali che proteggono il midollo spinale, gli archi sovradorsali che evitano torsioni

troppo importanti del midollo spinale, i Basapofisi che si attaccano alle coste (costole) ed il canale Emale che

protegge l'intera struttura dai vasi sanguigni evitando cosi, ulteriori problematiche. Questo ci fa capire in

sostanza che tale struttura dello storione è una struttura evolutiva intermedia fra gli Aspondi e gli Olospondili.

MESODERMA EMBRIONALE ) Tutto nasce a livello embrionale per tramite di un tessuto che da origine a

muscoli e vertebre definito “Mesoderma” che a sua volta è formato da: Epimero, Mesomero e Ipomero.

L'Epimero è fatto da una serie di piccole cavità dette “somiti” tra le quali si sviluppano i vasi sanguigni. La parte

cava viene detta Miocele dove all'interno si forma il muscolo. Inoltre vi è una parte che origina il derma (in tal

caso l'Epimero prende il nome di Dermatomo) e le ossa (in tal caso l'Epimero prende il nome di Sclerotomo).

Il Mesomero è fatto da pedicelli cavi di raccordo dalla quale si origineranno i reni e le vie genitali.

L'ipomero è una cavità continua.

PROCESSO DI SCALETTATURA) Il processo evolutivo che ha portato alla formazione delle vertebre viene

definito come di “Sfasatura,detto anche di Scalettatura”. In tale processo inizialmente Miotomi e Sclerotomi sono

allineati (in fase). Quindi si ha la fessurazione, la divisione ed una conseguente fusione fra parti anteriori e

posteriori di Sclerotomi contigui fra loro. Questa fusione avviene a livello della corda dorsale che quindi viene

strozzata fra di essi assieme ai vasi sanguigni, formando cosi dei corpi vertebrali caratterizzati da una parte

anteriore (fatta di materiale basale) ed una posteriore (fatta da materiale intercalare). Essendo che alcuni

Sclerotomi si sono fusi, non sono più in linea con i Miotomi (e quindi con i muscoli, considerando che si formano

dai Miotomi stessi) che risultano quindi sfasati rispetto ai primi, creando una sorta di scalettatura fra vertebre e

muscolatura.

PROCESSO DI DI

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
75 pagine
1 download
SSD Scienze biologiche BIO/06 Anatomia comparata e citologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LOLLO930401 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia comparata con laboratorio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Delfino Giovanni.