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Utilizzo dell'energia nei bovini
La maggior parte degli alimenti per bovini ha una energia lorda media di 18,5 MJ/Kg SS (4,4 Mcal). Di tutta l'energia ingerita: Circa il 32% viene persa con le feci. Ciò che resta è l'energia digeribile (ED). Circa il 4% viene persa con le urine. Circa il 6% viene perso con il gas metano. Resta l'energia metabolizzabile (EM), il cui valore è correlato al contenuto di fibra e di proteina dell'alimento, al livello alimentare e alla preparazione degli alimenti. Questa energia viene convertita in energia netta destinata a: - Mantenimento (ENm) - Produzioni (ENp): gravidanza, accrescimento, lattazione e prestazioni dinamiche. Il processo produce calore, con un'ulteriore perdita del 21% circa. Di tutta l'energia contenuta nell'alimento, ne resta disponibile una percentuale compresa tra il 34% e il 36%. Il rendimento dipende dall'alterazione di due fattori: la natura chimica dei composti cheApportano energia (all'aumento di concentrazione energetica o di contenuto di EM corrisponde un aumento delle rese di utilizzo delle EM in ENm e ENI) e lo scopo per il quale l'animale usa questa energia. Nella bovina da latte l'efficienza di utilizzo della EM è elevata per il mantenimento (da 70% a 80%), media per la lattazione (circa 60%) e bassa per l'ingrasso (da 20% a 50%).
FIENO E PAGLIA
Paglia: La digeribilità è la metà della granella di frumento. Infatti non viene utilizzata come alimento. La sua scarsa digeribilità è legata soprattutto all'NDF. La paglia ha l'85% di parete vegetale rispetto al 100% di SS. È uno scarto della coltivazione di frumento o cereali come orzo, riso. Ha colore giallo paglierino ed è usata per le lettiere. Una volta che ha assorbito troppo, viene tolta e lasciata maturare diventando letame. Giallo o verde. È un sistema di conservazione dell'erba, alimento per i ruminanti.
La qualità (PG e NDF e energia) varia in funzione della specie, della coltivazione, del momento di raccolta e dal tipo di conservazione.
In una terza fase la bovina produce meno latte, ha quindi meno FE, ma l'ingestione rimane abbastanza costante e quindi l'energia in eccesso viene immagazzinata sotto forma di tessuto adiposo.
METABOLISMO DEI CARBOIDRATI
ALORIMETRO ADIABATICO: vasca riempita con acqua in cui si misura la temperatura, inserendo una bomba calorimetrica contenente una piccola quantità di alimenti più 40 atm di ossigeno. Innescando la combustione si misura l'innalzamento della temperatura.
12. curve di lattazione di una bovina da latte
Assieme a quelle relative alle percentuali di grasso e proteina riscontrate ai vari controlli costituiscono una rappresentazione della produzione della bovina dal punto di vista quantitativo e qualitativo. L'analisi delle curve è relativamente intuitivo.
Se la produzione delle bovine è soddisfacente,
L'analisi delle curve di lattazione risulta efficace per individuare ulteriori problemi gestionali.
Le curve delle percentuali di grasso e proteine sono parallele durante tutto l'arco della lattazione. Durante una percentuale di proteina è pari all'80-85% rispetto al grasso nella lattazione normale (nella frisona), la vacca produce più grasso.
La curva del grasso all'inizio della lattazione dovrebbe presentare valori pari a 3,7-3,9% per poi abbassarsi in coincidenza del picco a 3,5%, per poi risalire fino al 3,8%.
La percentuale di grasso è influenzata dalla fibra in razione (ADF, NDF e NDF da foraggi).
La pendenza di questa curva dovrebbe essere positiva a partire dal 70° giorno della lattazione, procedendo fino al 320° giorno.
Sotto i 50 giorni: una percentuale troppo alta (>4,8%) riflette la presenza di chetosi (indicativa di un metabolismo energetico anomale, indicativo di una grave perdita di condizione corporea e problemi a livello ruminal).
mentre un tenore troppo basso è indizio di deficienze energetiche.- La curva della proteina nelle fasi iniziali è 3,2% circa, cala poi fino a 3,1% e risale fino a 3,6%. La pendenza della curva della produzione di proteine deve essere positivo dal 50° giorno, fino al 320°. Se a 50-80 giorni di lattazione, la curva della proteina è superiore a 3,4% e sussistono problemi riproduttivi, è probabile che la razione sia carente dal punto di vista energetico, oppure sia troppo alta in proteine. Se tale curva è inferiore al 2,9% si può sospettare una carenza di condizione corporea e d è opportuno riconsiderare i seguenti punti:
- Carenza di carboidrati (valutare i livelli di amido, zuccheri e fibra fermentescibile)
- Analizzare i livelli di proteina totale della razione
- Presenza di fattori che limitano la crescita microbica ruminale (es. acidosi)
- Distribuzione di grassi insaturi o non protetti, che possono abbassare la percentuale
proteica del latte
Scarsa assunzione di sostanze secca ed una bassa digeribilità
Queste curve riflettono le variazioni del contenuto energetico della razione e dalle riserve energetiche della bovina. L'inversione delle due curve (% delle proteine maggiore di quella del grasso) si verifica quando nella razione vitossica per i microrganismi ruminali e che porta laun eccesso proteico (eccessiva produzione di ammoniaca, bovina a utilizzare i grassi di deposito come fonte di carboidrati per utilizzare l'ammoniaca in eccesso), una acidosi. scarsità di fibra o un eccesso di carboidrati rumino-solubili, con conseguente
L'eccesso proteico porta ad un aumento improvviso al dopo i 200 giorni di lattazione, che può significare mastitisubcliniche. Le mastiti causano anche un aumento lento della percentuale di grasso, che presenterà valori simili a quelli delle proteine al momento dell'asciutta. L'inversione delle curve dal 260° giorno
indica che gli animali assumono troppi cereali.CURVA TIPICA DI LATTAZIONE- Curva di lattazione (305 giorni standard): viene raggiunta nelle prime settimane, per poi scendere lentamente (colostro il 1° giorno e fino al 6° latte di transizione) Il picco di lattazione si ha a 40-50 giorni dall’inizio dellalattazione. Nel 2016 la produzione media di una bovina da latte si aggira intorno ai 9780kg (1000 in più rispetto al 2008). Record della Ever Gereen New: 32735kg.
- Grasso e proteine: hanno un andamento opposto alla curva di lattazione, ovvero hanno una discesa rapida inizialmente, per poi vedere una lenta crescita. Ciò è dovuto all’effetto diluizione: se la produzione di latte cala il grasso e le proteine si concentrano.
- Curva ingestione alimenti: rappresenta l’ingestione di SS. Il picco di massimo di ingestione è spostato in un periodo detto picco di massima ingestione, che avviene al 90-100° giorno. Questo avviene perché la bovina
energetico negativo è dovuto alla maggiore richiesta di energia per la produzione di latte rispetto all'energia assunta con l'alimentazione. Durante questa fase, la bovina utilizza le riserve di grasso corporeo per soddisfare il fabbisogno energetico. Durante la fase di lattazione, la curva di produzione di latte raggiunge un picco e successivamente diminuisce gradualmente. Questa diminuzione è dovuta alla diminuzione della quantità di cibo consumato dalla bovina e alla riduzione delle riserve di grasso corporeo. La bovina viene rifecondata al 120° giorno, cioè viene alimentata in modo adeguato per ripristinare le riserve di grasso corporeo e migliorare la sua condizione corporea. Durante la prima fase della lattazione, la bovina ha una maggiore richiesta energetica rispetto all'energia assunta con l'alimentazione. Questo porta a un bilancio energetico negativo che si protrae dal 3° al 12° giorno dopo il parto fino al 72° giorno. Durante questa fase, è importante fornire alla bovina un'alimentazione adeguata per soddisfare il suo fabbisogno energetico e garantire una buona produzione di latte.risulta positivo quando l'energia richiesta dalla lattazione diventa minore dell'energia ingerita. I fattori principali che consentono di valutare la curva sono dati dal picco, dal calo (diminuzione percentuale di produzione) e dalla persistenza, che definisce l'entità del calo. Il 50% della produzione globale di una lattazione viene prodotto nei primi 110 giorni. RAZIONAMENTO DELLE BOVINE DA LATTE Massima ingestione per migliori apporti nutrizionali All'insorgere della lattazione i componenti della razione vengono totalmente utilizzati per la produzione di latte. Prendendo una bovina di 650kg, che viene correttamente alimentata ed è sana, i primi 6kg di SS vengono impiegati per il solo mantenimento, mentre ogni kg in più consumato fornisce gli elementi necessari alla produzione di 2,5kg di latte. Nella razza frisona, anche se la produzione annua della vacca varia enormemente, l'energia utilizzata per il mantenimento rimane pressoché.uguale.L'assunzione di SS viene calcolata per determinare la quantità di cibo (essiccato, come gli insilati) assunta dall'abovina. Questa è regolata da diversi fattori di tipo alimentare e gestionale: le bovine in prima fase di lattazione presentano una scarsa capacità di ingestione (nonostante la richiesta energetica sia notevole). Il limite fisico all'ingestione è l'ingombro della razione, legato al volume delle cellule non ancora degradate. Il compito dell'allevatore è quello di creare una razione che massimizzi l'ingestione di SS. Qualità della fibra: - Il fieno raccolto a maturazione troppo avanzata sarà incrostato di lignina e rallenterà la velocità di passaggio degli alimenti nel rumine e deprimerà perciò l'assunzione di SS. - Oltre al grado di maturazione e al tipo di essenza foraggiera (graminacee o leguminose) è importante la forma fisica diPresentazione del foraggio: un foraggio macinato non ha lo stesso effetto della fibra lunga e sarà quindi inadatto a stimolare la ruminazione e l'insalivazione, con rischio di acidosi, scarsa degradazione ruminale e calo d'assunzione di sostanza secca.
Rapporto foraggi/concentrati: l'assunzione di sostanza secca aumenta all'aumentare dei concentrati presenti in razione, che però espone la bovina a rischi di disordini metabolici.
Grassatura della razione: si verifica un calo nell'assunzione di sostanza secca quando i grassi sostituiscono in parte i carboidrati come fonte energetica, causando una diminuzione delle fermentazioni ruminali, con aumento dell'effetto ingombro e calo della velocità di transito degli alimenti.
Numero di parto: le primipare assumono meno sostanza secca poiché sono più piccole, hanno il rumine meno sviluppato e non sono ancora abituate ad ingerire grandi quantità.