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Capitolo 8 (come mai è avvenuto che l’umanità sia vissuta senza quest’importante attività, e in sua

vece si sia accontentata di un’insignificante attività artistica che arreca soltanto piacere?)

Ma se l’arte è l’attività umana che ha per scopo di comunicare i sentimenti migliori e più elevati,

come mai è avvenuto che l’umanità sia vissuta senza quest’importante attività, e in sua vece si sia

accontentata di un’insignificante attività artistica che arreca soltanto piacere?

Gli effetti di questa carenza di una vera arte sono stati quelli che dovevano essere: la corruzione

della classe che beneficiava di quell’arte.

I difensori di questa arte esclusiva non possono credere a ciò che dicono, perché non possono

ignorare che questa stessa arte si è basata sulla schiavitù delle masse popolari e potrà continuare

solo finché esisterà questa schiavitù.

“Così avverrà anche con l’arte del tempo presente: sarà capita quando tutto il popolo diventerà

colto quanto noi, uomini delle classi superiori, che produciamo la nostra arte”, affermazione,

questa, ancora più ingiusta che la prima. M anche se alla maggior parte del popolo lavoratore

fosse concesso di frequentare, nel tempo libero, le gallerie di quadri, i concerti popolari, le

biblioteche, anche in questo caso non capirebbe nulla dell’”arte raffinata”.

Capitolo 9 (la vera arte è quella popolare, in quanto i sentimenti che esprime sono molto superiori a

quelli dei Nobili)

Senza considerare le conseguenze morali di una simile distinzione di arte, è possibile affermare

che questa transizione ha indebolito e quasi annientato l’arte stessa.

Le conseguenze sono tre:

- l’arte perse il contenuto religioso e profondo, nonché infinitamente multiforme che le era

peculiare

- l’arte smarrì anche la bellezza formale e divenne manierata e oscura

- essa cessò di essere spontanea, e divenne elaborata e involuta.

Non esiste nulla di più vecchio e risaputo del piacere, il quale ha un suo limite imposto dalla

natura; per contro il progresso dell’umanità non ha limite ed esso si esprime per mezzo della

coscienza religiosa. Pertanto solo sulla base della coscienza religiosa, che indica il più alto grado

di comprensione dell’esistenza raggiunto dagli uomini, possono sorgere sentimenti nuovi.

Questo impoverimento di contenuto si è ancora aggravato perché l’arte, perdendo il suo carattere

religioso, ha smesso di essere popolare; e allo stesso tempo si è ridotta la gamma dei sentimenti

che essa propagava, perché i sentimenti nutriti dai potenti sono molto inferiori di quelli del popolo

lavoratore.

Inizialmente i contenuti dell’arte “superiore” erano la superbia, in seguito l’esaltazione dei potenti,

quindi l’elemento sessuale ed infine il tedio della vita. Cosicché lo scetticismo e l’esistenza

esclusiva della classi ricche hanno sortito il risultato di impoverire il contenuto della loro arte,

ridotta ormai a strumento di propagazione dei sentimenti di vanità, tedio della vita e della libidine

sessuale.

Capitolo 10 (LA DEGRADAZIONE DELL’ARTE HA PORTATO Ad UNa distrazione da quello che e’ il

reale suo compito: la comunicazione di sentimenti. Non si puo’ parlare di incapacita’ di comprendere

l’arte)

In seguito allo scetticismo degli appartenenti alle classi superiori, la loro arte divenne sempre più

povera di contenuto, oltre che sempre più esclusiva, complessa, leziosa e oscura. Le allusioni

divennero incomprensibili per tutti, tranne che per gli iniziati. In questo periodo, sono considerati

pregio e condizione della poeticità delle opere d’arte non solo la nebulosità, la misteriosità,

l’oscurità, e l’inintelligibilità per le masse, ma anche l’impressione, l’indeterminatezza e

l’inespressività.

“La spiegazione di questo fenomeno è una sola: che l’arte della società in cui operano questi poeti

è soltanto un passatempo, e non un’attività vitale seria e importante, e di questa specie è la nostra

arte”.

Conclusione di Tolstoj: mi resi conto con chiarezza che è ingiusta la condanna dell’arte moderna e

non posso condannare l’arte moderna solo perché non la capisco; posso dire soltanto che essa mi

risulta incomprensibile. L’unica superiorità dell’arte che io riconosco davanti a quella decadente sta

nel fatto che essa è compresa da un maggior numero di persone che non quella odierna. Se io

sono abituato a un determinato genere d’arte esclusiva, e la comprendo, mentre non comprendo

un altro genere d’arte più esclusiva, non per questo ho il diritto di concludere che la mia è autentica

arte e che l’altra è falsa. ma posso concludere soltanto che l’arte, facendosi sempre più esclusiva,

è diventata sempre più incomprensibile e che arriverà al punto d’essere capita solo da una ristretta

cerchia di eletti, il cui numero andrà sempre diminuendo.

Si dice che le migliori produzioni artistiche non possono, per loro stessa natura, essere comprese

dalla maggioranza, ma se la maggioranza non le capisce, allora bisogna spiegargliele. Ma a

quanto pare queste cognizioni non esistono ed è impossibile spiegare le opere d’arte e perdo

coloro che sostengono la tesi dell’incapacità della maggioranza a capire la buona produzione

artistica, non forniscono spiegazioni, ma dicono ce per capire è necessario leggere o guardare o

ascoltare più volte tale opera. Ciò significa abituare la maggioranza e non chiarire le idee.

Ma come è possibile che la maggioranza abbia smarrito d’un tratto la capacità di

comprendere la capacità di comprendere la grandezza della nostra arte??

L’arte differisce dalle altre attività intellettuali, che richiedono una preparazione e una determinata

successione di cognizioni scientifiche, proprio in quanto essa agisce sugli uomini

indipendentemente dal loro grado di sviluppo culturale, e in quanto il fascino di un quadro, dei

suoni, delle forme, contagia ogni uomo, qualunque sia il suo grado di sviluppo.

L’impedimento alla comprensione di sentimenti migliori e più elevati, come dice anche il Vangelo,

non è costituito da un insufficiente sviluppo culturale, ma al contrario da un falso sviluppo

e da una falsa dottrina.

Cosicché, un’arte buona, grande e universale, non può riuscire incomprensibile alla maggioranza

degli uomini, è più logico supporre che essa non sia compresa dalle grandi mass solo quando è

molto cattiva, o quando non è affatto arte.

Si dice: le opere d’arte non piacciono al popolo perchè è incapace di comprendere.

Ma se un’opera ha per scopo la propagazione tra gli uomini di un sentimento provato

dall’artista, come si può parlare di incomprensione?

La strada lungo la quale si è avviata l’arte è simile al sovrapporsi su un cerchio di gran diametro di

altri cerchi di diametro sempre inferiore, finche si forma un cono, il cui vertice non è ormai più un

cerchio. Lo stesso è avvenuto con l’ate della nostra epoca.

Capitolo 11 (metodi di contraffazione e condizioni per essere un vero artista)

Quattro metodi di contraffazione artistica: prestito, imitazione, ricerca del sensazionale e attrattiva.

MA un vero artista deve necessitare invece di: una visione più alta del mondo del suo tempo, che

provi un sentimento, e abbia il desiderio e la possibilità di diffonderlo, e che possieda del talento in

un qualsiasi genere d’arte.

Conclusione del cap.: così, in base a una ricetta già elaborata e pronta, in tutti i campi dell’arte si

producono quelle contraffazioni che il pubblico delle nostre classi elevate scambia per arte vera.

Ed ecco che proprio questa sostituzione delle opere d’arte con le contraffazione è stata la terza e

più importante conseguenza delle scissione tra l’arte delle classi ricche e quella popolare.

Capitolo 12

Capitolo 14 (Tolstoj riporta l’esempio di un grido di gioia di contadine che salutavano il ritorno di sua

figlia, lontana per alcuni mesi da casa: questa è vera arte, perchè spontanea e semplice.)

“molte persone che si credono intelligenti, molto raramente arrivano ad intendere la verità pur

semplice e ovvia, quando il riconoscere comporti l’ammissione che un giudizio del quale siano

orgogliosi possa essere erroneo. Perciò nutro poca speranza che gli argomenti che io adduco

siano accettati o quantomeno esaminati con serietà”.

Ciò che ci propinano come arte è soltanto roba fabbricata, contraffazione ove il prestito,

l’imitazione, la ricerca degli effetti e l’attrattiva surrogano la propagazione di un sentimento.

Milioni di opere d’arte contraffatta sono state prodotte, ma chi fra i massimi intenditori d’arte non

solo ha realmente ricevuto un’impressione da tutte queste sedicenti opere d’arte, ma ne conosce

almeno l’esistenza? Esse possono fungere da divertimento per gli oziosi ricchi, ma scompaiono

senza lasciare traccia.

Come dunque trovare quest’unica opera su centomila? E’ difficile per chi ha il gusto talmente

rovinato da un’educazione e da un modo di vivere e di concepire l’arte sbagliati. Ed è incredibile

come molti si sentano in obbligo di entusiasmarsi di fronte a queste contraffazioni.

Essi rifiutano e disprezzano le vere opere d’arte solo perchè nel loro ambiente non sono catalogate

come tali.

Tolstoj riporta l’esempio di un grido di gioia di contadine che salutavano il ritorno di sua figlia,

lontana per alcuni mesi da casa: questa è vera arte, perchè spontanea e semplice. Egli poi

paragona, di fronte a una folla annoiata il canto delle contadine alla sonata 101 di Bethoveen

appena ascoltata da un artista noto per la sua bravura. La risposta fu di silenzio e di indignazione

di fronte ad un simile paragone.

In molti casi di scrittori, essi non provano alcun sentimento durante la stesura dell’opera, ma

hanno solo il desiderio di scrivere, così come la cozzagli di suoni della sonata n 10 di Beethoven.

Salvo poche eccezioni, pochissime persone hanno mai provato, tranne nell’infanzia e

nell’adolescenza, quando ancora non avevano ancora sentito alcuna discussione sull’arte, quella

semplice sensazione che è nota anche all’uomo più sprovveduto che è VERA ARTE.

Capitolo 15 (Come si distingue la non arte dalla vera arte?)

Tolstoj: "nella nostra società, l'a

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A.A. 2016-2017
7 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/04 Estetica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher matteo.romano95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Estetica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano o del prof Zaccaria Gino.