Anteprima
Vedrai una selezione di 13 pagine su 56
Istologia: Riassunto esame sui tessuti, prof. De Felici Pag. 1 Istologia: Riassunto esame sui tessuti, prof. De Felici Pag. 2
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia: Riassunto esame sui tessuti, prof. De Felici Pag. 6
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia: Riassunto esame sui tessuti, prof. De Felici Pag. 11
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia: Riassunto esame sui tessuti, prof. De Felici Pag. 16
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia: Riassunto esame sui tessuti, prof. De Felici Pag. 21
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia: Riassunto esame sui tessuti, prof. De Felici Pag. 26
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia: Riassunto esame sui tessuti, prof. De Felici Pag. 31
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia: Riassunto esame sui tessuti, prof. De Felici Pag. 36
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia: Riassunto esame sui tessuti, prof. De Felici Pag. 41
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia: Riassunto esame sui tessuti, prof. De Felici Pag. 46
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia: Riassunto esame sui tessuti, prof. De Felici Pag. 51
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia: Riassunto esame sui tessuti, prof. De Felici Pag. 56
1 su 56
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

SVILUPPO DELLE GHIANDOLE

Le ghiandole hanno origine da epiteli di rivestimento, tramite invaginazione o

un cordone delle cellule epiteliali che invadono il tessuto connettivo

sottostante. Successivamente, nel caso delle ghiandole esocrine, le cellule del

cordone si differenziano in elementi secernenti mentre la porzione la porzione

di connessione con l’epitelio superficiale si differenzia in dotto escretore. Nelle

ghiandole endocrine, invece, le cellule epiteliali che connettono la ghiandola

alla superficie scompaiono; la ghiandola rimane isolata dall’epitelio di

rivestimento e il prodotto di secrezione è riversato nei capillari sanguigni.

GHIANDOLE ESOCRINE

Classificazione in base al numero di cellule che formano la ghiandola:

- UNICELLULARE: unico esempio nei mammiferi è LA CELLULA MUCIPARA

CALICIFORME che è intercalata tra le cellule di rivestimento dell’epitelio

cilindrico o pluriseriato( si trovano per esempio nell’intestino e vie

respiratorie). La cellula caliciforme secerne MUCINA, una miscela di

glicoproteine e glicosaminoglicani, che con l’acqua formano il muco.

Durante la secrezione, gocce di mucinogeno avvolte da una membrana si

accumulano in Golgi. Durante l’accumulo la porzione apicale della cellula

mucipara si distende e assume forma a calice. Durante la secrezione, la

membrana del vacuolo con il secreto all’interno si fonde con la

membrana plasmatica e il muco è riversato all’esterno.

- PLURICELLULARI

• Classificate in base alla posizione:

-Ghiandole intraparietali: rimangono nello spessore della parete del

viscere nel quale versano il loro secreto. Si dividono in:

- intraepiteliali: contenute nello spessore dell’epitelio

di rivestimento della mucole. Sono rare, si trovano

nell’uretra cavernosa e nei condottini efferenti

dell’epididimo. Le cellule si dispongono in modo da

delimitare un lume.

- esoepiteliali: si trovano sotto l’epitelio nello spessore

della tonaca propria (ghiandole coriali) o della

tonaca sottomucosa(ghiandole sottomucose)

-Ghiandole extraparietali: possono svilupparsi all’esterno del viscere,

rimanendovi collegati tramite dotto escretore. Comprendono:

pancreas, fegato e ghiandole salivari.

Nelle cellule più semplici gli elementi epiteliali hanno sia funzione

secernente che di delimitazione del lume del dotto. Nelle più complesse

c’è specializzazione funzionale, c’è la porzione secernente e quella

escretrice. La porzione secernente è detta ADENOMERO ed è formata da

cellule disposte a circoscrivere un lume o una cavità che si congiunge con

il lume del dotto. L’adenomero si trova all’estremità del dotto o delle sue

ramificazioni.

• Classificate in base alle ramificazioni dei dotti e della forma delle

cavità secernenti:

- Ghiandole esocrine semplici: formate da una o più unità

secernenti, connesse alla superficie dell’epitelio o direttamente

o tramite dotto non ramificato. In base alla forma

dell’adenomero si suddividono in:

Ghiandole tubulari semplici: non c’è una separazione tra

o porzione secernente ed escretrice. Ne sono esempio le

ghiandole intestinali del Lieberkuhn, il cui epitelio

nell’intestino tenue è formato da:

Cellule staminali, che proliferano e differenziano in

 assorbenti

Cellule a funzione assorbente

 Cellule mucipare o caliciformi

 Cellule secernenti o di Paneth, localizzate alla base

 della ghiandola, hanno abbondante reticolo

endoplasmatico granulare

Cellule endocrine, secernono sostanze

Ghiandole tubulari glomerulari: l’organo secernente ha

o forma di tubulo, l’estremità distale e secernente è avvolta

a gomitolo; la parte restante è rettilinea e costituisce il

dotto escretore. Ne fanno parte le ghiandole sudoripare.

Ghiandole tubulari ramificate: il dotto escretore riceve due

o o più tubuli ramificati che costituiscono la porzione

secernente. Ne fanno parte le ghiandole del Brunner del

duodeno.

Ghiandole acinose o alveolari semplici: l’adenomero ha

o forma di una piccola sfera, anziché di tubulo. Nei

mammiferi non ci sono con un solo acino, ma solo con più

che quindi sono acinose ramificate (ghiandole sebacee

della cute e ghiandole del Meibomio delle palpebre).

- Ghiandole esocrine composte: il dotto escretore si ramifica in

rami sempre più piccoli che terminano con adenomeri.

Adenomeri e dotti escretori formano il parenchima ghiandolare.

Si suddividono in:

Ghiandole tubulari composte: gli adenomeri hanno forma

o tubulare (alcune ghiandole di Brunner del duodeno,

ghiandole bulbo- uretrali , mucose della cavità orale).

Ghiandole acinose alveolari composte: gli adenomeri

o hanno forma sferica o tubulare ramificata con acini (anche

dette ghiandole tubulo acinose) Esempio: ghiandola

otricolare composta(nella mammella)

Ghiandole tubulo acinose o tubulo alveolari

o composte:hanno adenomeri sia tubulare che acinosi. Ne

fanno parte: pancreas, ghiandole lacrimali, salivari seriose

e miste.

Le ghiandole composte sono avvolte da una GUAINA CONNETTIVALE O

CAPSULA e sono suddivise in lobi da setti interlobari. I lobi si dividono in

lobuli che contengono reti di fibre reticolare, il connettivo reticolare, che

avvolge gli adenomeri e la parte terminale dei dotti escretori.

Il condotto principale della ghiandola si ramifica nel tessuto connettivo

per formare i condotti lobari, ciascuno dei quali riceve il prodotto di

secrezione di un lobo. I condotti si ramificano all’interno dei lobi in dotti

interlobulari , che si ramificano nei lobuli in dotti intralobulari fino a

congiungersi con i condotti intercalari che terminano con l’adenomero.

Nelle ghiandole salivari il condotto intercalare è preceduto da un

condotto striato o salivare.

Nel pancreas il condotto intercalare penetra nell’acino, sono invaginate

nell’adenomero.

Il fegato è una ghiandola mista, esocrina ed endocrina. Il principale

prodotto esocrino è la bile che è riversata tramite i dotti biliari nel

duodeno; quello esocrino sono proteine plasmatiche. L’unità

microanatomica e funzionale del parenchima epatico è il LOBULO

EPATICO. Ciascun lobulo è formato da travate o lamine anastomizzate di

cellule epiteliali disposte radialmente intorno all’asse del lobulo che è

percorso per tutta la sua altezza dalla vena centrale del lobulo. Lo spazio

interlobulare dove confluiscono gli spigoli di due o più lobuli si chiama

SPAZIO O AREA PORTALE, mentre gli spazi situati fra facce contigue di

due lobuli sono denominati fessure interlobulari. Entrambi contengono

ramificazioni della vena porta e dell’arteria epatica, i dotti biliari, linfatici

e nervi. La vena porta conduce al fegato il sangue refluo dall’intestino,

stomaco, milza e pancreas e si ramifica nell’organo dando origine alle

vene interlobulari che decorrono nelle aree portali e nelle fessure

interlobulari; queste vene interlobulari si risolvono in una rete capillare

sinusoidale fenestrata; i sinusoidi epatici si riversano nella vena centrale,

che si apre nella vena sottolobulare che converge nelle vene epatiche.

L’arteria epatica forma una rete interlobulare da cui si originano capillari

che vascolarizzano lo stroma.

Le facce contigue delle cellule epatiche presentano piccole depressioni

che circoscrivono in canalicoli biliari (sprovvisti di parete propria).

Quest’ultimi si aprono nei condottini biliari interlobulari provvisti di parete

propria.

• Classificate in base alla modalità di secrezione

- OLOCRINE: l’intera cellula dopo aver accumulato il prodotto di

sintesi è eliminata, costituendo essa stessa il secreto.

- APOCRINA: vengono rilasciati all’esterno aggregati molecolari

non contenuti in granuli di secrezione, ma liberi nel

citoplasma apicale della cellula secernente. Nelle ghiandole a

secrezione apocrina il citoplasma apicale degli elementi

secernenti viene eliminato assieme al prodotto di secrezione

che contiene.

- MEROCRINE: solo il prodotto viene rilasciato all’esterno,

lasciando intatta la cellula. Sono le più comuni.

• Classificate in base alla natura chimica del secreto:

Le ghiandole merocrine si suddividono in:

- SIEROSE: secernono un liquido chiaro e acquoso contenente

per lo più enzimi.

- MUCOSE: secernono mucina che a contatto con l’acqua

diventa muco.

- MISTE: un liquido misto tra mucoso e sieroso.

Hanno adenomeri differenti (perché contengono secreti di nature

diverse):

- ADENOMERI SIEROSI: le cellule appaiono scure. Il nucleo è

di solito localizzato alla base della cellule insieme al

reticolo endoplasmatico granulare. Il complesso si trova

tra il nucleo e l’apice, dove si accumula il prodotto di

secrezione. C’è basofilia per l’abbondanza del reticolo

endoplasmatico.

- ADENOMERI MUCOSI: le cellule appaiono chiare. Il nucleo

si trova alla base, il reticolo endoplasmatico è meno

abbondante(non c’è basofilia). La porzione apicale

contiene gocce di mucinogeno.

- ADENOMERI MISTI: nelle ghiandole miste ci sono sia

adenomeri sierosi che mucosi sia misti. Gli adenomeri

misti spesso sono formati da unità secernenti mucose

incappucciate da cellule sierose: semilune sierose i

semilune del Giannuzzi. Il secreto per poter raggiungere il

lume viene riversato nei capillari di secrezione scavati tra

le cellule mucose

Cellule a canestro: hanno funzione contrattile e favoriscono l’espulsione

del secreto dall’adenomero verso i dotti. Si trovano tra l’epitelio degli

adenomeri sierosi o mucosi e dei condotti escretori e la membrana

basale.

GHIANDOLE ENDOCRINE

Secernono ormoni, che trasportati nel sangue influenzano organi distanti (gli

organi bersaglio). Gli ormoni possono essere liberati nel sistema sanguigno non

appena prodotti oppure immagazzinati sia in cellule (come l’insulina nelle isole

pancreatiche) oppure in cavità chiuse circoscritte dalle cellule ghiandolari

(come la tiroglobulina nella tiroide).

Gli ormoni riconoscono le cellule bersaglio tramite i recettori ormonali, specifici

per ogni ormone. Il legame dell’ormone (primo messaggero) presente sulla

membrana della cellula bersaglio innesca l’aumento della concentrazione del

secondo messaggero: processo detto trasduzione del segnale.

Il secondo messaggero provoca una risposta da parte della cellula bersaglio,

attraverso l’attivazione di vie metaboliche che coinvolgono enzimi (cinasi) che

fosforilano l’ATP. Lo stesso secondo messaggero può attivare risposte diverse.

Tutte le ghiandole endocrine sono caratterizzate dalla presenza di una ricca

rete capi

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
56 pagine
5 download
SSD Scienze biologiche BIO/17 Istologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher veronicadl di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof De Felici Massimo.