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Uno dei più noti drammi liturgici e probabilmente il primo di questa tradizione fu il
“Visitatio Sepulcri” basato su un’unica scena di dialogo tra l’angelo e le pie donne:
Quem querites?
Oltre a quella del repertorio religioso esisteva una forma di monodia profana.
Nonostante le scarse testimonianze è noto che era diffuso un repertorio di canti e
danze, e una musica colta basata sul canto di testi poetici classici.
Questa produzione profana aveva comune matrice con la forma musicale che
aveva dato vita ai tropi e alle sequenze e ai drammi liturgici.
Tra le forme più antiche della musica profana medievale conosciamo: il Planctus
Caroli e un codice redatto a fine XIII di 50 canti goliardici, noti come Carmina
Burana.
In Francia la tradizione monodica si articolava in due grandi tradizioni: quella dei
trovatori nelle regioni del Sud e quella più tarda dei Trovieri a Nord.
Il repertorio dei Trovatori era in lingua d’Oc e basato sulla composizione di testi e
musica con forme diverse a seconda del contenuto. Lo stile poteva essere semplice
Trobar leu, complesso Trobar Ric o nel caso di un messaggio riservato si utilizzava
un poetare chiuso: Trobar Clus. Il tema principale era l’amore cortese e il mondo
cavalleresco.
Il repertorio dei trovieri risalente al dodicesimo secolo in lingua D’Oil era basato
sulla composizione di Chanson (struttura AAB), Rondeau ( AB-AA-AB-AB), e Lai
( forma dialogica).
In Italia in concomitanza con l’emergere degli ordini mendicati, l’unione della poesia
e musica diede origine alla Lauda: nuovo genere di canto religioso extra liturgico in
versi in lingua volgare e di carattere popolare per confraternite laiche.
Nacquero poi delle confraternite specifiche dette dei Laudesi dedite al canto delle
laude, che diedero alla lauda una struttura sempre più precisa.
La polifonia:
Per polifonia si intende il canto simultaneo a più voci, o meglio Contrappunto (nota
contro nota). Probabilmente prima di diffondersi in Occidente veniva già praticato in
Oriente.
Le cause che portarono all’origine di questo nuovo modo di comporre sono diverse
e anche poco chiare, una motivazione è sicuramente legata alla necessità di
spazializzare il suono all’interno delle immanenti basiliche costruite in quell’epoca.
La tecnica polifonica inizialmente venne coltivata nei monasteri dell’impero franco e
va considerata come un’evoluzione dei tropi.
Questa tecnica prevedeva l’aggiunta di una voce, Vox Organalis che raddoppiava la
Vox Principalis all’ottava, o alla quinta o alla quarta.
Nel libro “Musica Enchiriadis” viene descritto un tipo particolare di polifonia che
prevede una vox organalis che duplica la vox principalis a distanza costante di una
quinta inferiore o di una quarta superiore: organum parallelo.
Nella seconda metà del dodicesimo secolo a Parigi fiorisce la scuola polifonica di
Notre-Dame a cui appartengono Magister Leoninum e Magister Perotinum.
Leonino nel Magnus liberi organum raccoglie una serie di composizioni dette
Organum
Duplum, basate su un Tenor (frammento di melodia gregoriana) e una seconda
voce detta Duplum. Venivano utillizati due tipi di scrittura: stile melismatico dove al
tenor ci sono note lunghe tenute, e alla voce superiore invece melismi. Il secondo
era invece lo stile del discantus dove la prima voce si muove nota contro nota con
la melodia gregoriana.
Sulle parti più melismatiche del frammento gregoriano venivano costruite delle
sezioni nello stile del discanto dette Clausulae.
Perotino, successivamente ampliò la struttura dell’organum utilizzando 3 o 4 voci e
introdusse nuove clausulae.
In seguito sui Tenores originali iniziarono ad essere scritti Conductus a due tre o
quattro parti con struttura generalmente strofica. Gli argomenti di cui trattavano
potevano essere sacri ma anche profani.