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11.3 I CARATTERI DISTINTIVI DELL’APPROCCIO HUMAN RESOURCE MANAGEMENT
Tra le definizioni di HRM, troviamo quella di Storey: human resource management is a distinctive approach to
employment management which seeks to obtain competitive advantage through the strategic deployment of a
highly committed and skilled workforce, using an array of cultural, structural and personnel techniques . Oggi, il
termine HRM è usato per indicare qualsiasi approccio al governo delle persone in un’ottica manageriale oppure
per riferirsi a una specifica forma di governo di persone, come quella che Storey percepisce, affermatasi in un
particolare momento storico.
Il coinvolgimento delle persone nell’attivitià d’impresa distingue le organizzazioni di successo dalle altre
11.3.1
L'obiettivo dell'impresa non è più di cercare di ottenere dei dipendenti la conformità alle regole e ai comportamenti
prescritti, ma di stimolare nei lavoratori l'esercizio della discrezionalità nello svolgimento del ruolo per rispondere
alle esigenze di flessibilità. Tra le varianti di HRM, il modello di Harvard o High Performance Work Practices,
poichè si focalizzano sull’aspetto umano delle persone. Possiamo individuare le seguenti attività
sono definiti soft
di gestione del personale e soluzioni di organizzazione del lavoro (best practices): utilizzo di criteri formali di
selezione, programmi intensivi di formazione, valutazione delle prestazioni individuali e di gruppo, forme di
incentivazione, rotazione delle mansioni, salari elevati, team di lavoro autogestiti, ruoli ampi, gruppi di problem
solving, sistemi di suggerimento dal basso, condivisione delle informazioni, consultazione dei lavoratori. Tali
soluzioni favoriscono l'esercizio della discrezionalità e la responsabilità sui risultati, con l'apprendimento continuo
attraverso sistemi di sviluppo delle competenze e sistemi di ricompensa basati sulle competenze acquisite.
Le politiche del personale fanno parte delle scelte strategiche d’impresa
11.3.2
L'influenza che le politiche del personale esercitano sui risultati aziendali ha portato a studi come Strategic Human
Resource Management o modelli hard, che pongono attenzione alla ricerca delle modalità con cui realizzare
integrazione/coerenza/allineamento tra decisioni sul personale e scelte strategiche. Nella maggior parte di questi
contributi, le relazioni tra variabili (contesto competitivo, strategia aziendale, politiche del personale) hanno natura
lineare o sequenziale, la coerenza tra di esse viene interpretata come adattamento della strategia al contesto
(external fit) e adattamento/integrazione delle politiche del personale alla strategia (strategic fit). Gli studi
prefigurano una relazione di tipo strumentale tra HRM e strategia che implica la scelta delle politiche più adatte
i requisiti dei piani strategici di impresa. All’interno dell’SHRMSi indaga il rapporto tra
(best fit) a soddisfare
politica e performance, le conseguenze di singole pratiche sulle performance individuali,il rapporto tra modelli di
HRM e il livello di soddisfazione dei dipendenti. questi studi appartengono i modelli hard perché infatti sono Le
ricadute delle politiche sui risultati aziendali. Con riferimento alle politiche operative, l'attenzione è rivolta ad
attività quali pianificazione e dimensionamento degli organici, reclutamento e selezione, retribuzione e gestione
delle performance individuali.
11.3.3 La linea manageriale ha un ruolo critico nella gestione del personale
La centralità assunta dalle persone, implica l'attribuzione al manager di compiti e responsabilità di gestione dei
propri collaboratori. L’approccio HRM, a differenza del Personnel Management che considera la gestione del
personale come un'attività specialistica svolta dal professionista, promuove questa attività come una responsabilità
che deve essere diffusa nell'azienda e assunta dal manager di line di qualsiasi livello. I capi intermedi diventano
snodi fondamentali per la comunicazione dipendenti delle politiche e il loro ruolo assume rilievo nella gestione
delle performance individuali e nell'analisi delle competenze. Una criticità del ruolo dei capi intermedi si ricava
considerando che la maggior parte delle attività di formazione è focalizzata sui profili manageriali. Il fine di questi
investimenti formativi è di diffondere nel manager di line le attitudini alla leadership, l'orientamento alla delega,
la capacità di promozione del lavoro di gruppo, l'abitudine alla valutazione dei comportamenti e prestazioni.
L’importanza di un sistema integrato e coerente di attività di gestione del personae
13.3.4 e di soluzioni di
organizzazione del lavoro
Tra le politiche operative, l’approccio HRM prevede l’allineamento e la coerenza tra le diverse politiche del
personale, concepite come un sistema integrato volto a ottenere la partecipazione attiva dei lavora tori. Si avverte
l’esigenza di superare la frammentazione delle attività e studiare la popolazione aziendale per costruire soluzioni
di organizzazione del lavoro e politiche coerenti con i fabbisogni di ciascun target (internal fit), tali da consentire
l’allineamento dei loro comportamenti alle esigenze strategiche (external fit). L’acronimo High Performance Work
Organization è utilizzato per sottolineare che per avere maggior probabilità di ricadute postive sulle performance
d’impresa, l’approccio richiede la combinazione di scelte organizzative coerenti a livello di impresa, di
organizzazione del lavoro e di pratiche di gestione del personale.
11.4 LE ORIGINI TEORICHE DEGLI APPROCCI DI GESTIONE DELLE RISORSE UMANE
L' approccio HRM non nasce dal nulla, ma si fonda su una vasta gamma di teorie elaborate in differenti ambiti
disciplinari: molte delle idee dell’HRM vengono riprese da studi organizzativi elaborati dagli anni Sessanta.
11.4.1 Gli studi organizzativi: gli indirizzi di neo-relazioni umane
Gli studi di Elton Mayo (anni trenta), la corrente degli studi sulle motivazioni di Maslow, il contributo da
McGregor, possono essere considerati come quadro di riferimento per lo sviluppo all’approccio del HRM. Gli
e recenti, nello studio dei trapporti tra l’uomo e il valoro, condividono
indirizzi di neo-relazioni umane, antichi
un' impostazione che può essere sintetizzata nei seguenti punti:
• L' interesse verso lo studio dei comportamenti umani sul lavoro (comportamento organizzativo) e la
ricerca di modalità per influenzare tali comportamenti al fine di allinearli alle esigenze delle imprese.
(orientamento normativo degli studi)
• L' interpretazione del comportamento umano come risultato di processi psicologici cognitivi e percettivi
che spingono l'individuo ad agire in una certa direzione per soddisfare i propri bisogni.
• I bisogni delle persone sono collocati lungo una scala gerarchica, al cui stadio superiore si trovano i
bisogni dell' ego e di stima (fiducia in sé, ricerca di consenso) e i bisogni di autorealizzazione (esprimere
le proprie capacità potenziali, essere creativi, manifestare la propria autonomia).
• L' impresa può influenzare i comportamenti organizzativi attraverso la progettazione del ruolo da
assegnare alle persone e tramite la definizione di incentivi (ricompense) coerenti con il tipo di
attese/bisogni che le persone desiderano soddisfare, in modo da aumentare l’impegno del lavoratore per
il ruolo che ha percepito di dover svolgere.
• Gli individui che sul lavoro cercano di soddisfare i bisogni superiori sono considerati persone adulte e
psicologicamente mature, poiche vivono 1' esperienza lavorativa come occasione per uscire dallo stato di
passività, legato all’infanzia, e adottare comportamenti autonomi e attivi.
• Il management dovrà mettere a disposizione dei lavoratori ricompense adeguate a soddisfare le loro
aspettative.
Mc Gregor individua nella modalità tradizionale di direzione ispirata ai principi tayloristi -fordisti (teoria x),
l’ostacolo principale alla realizzazione dell' allineamento tra desiderio delle persone di crescere psicologicamente
e gli obiettivi dell' impresa di contare su una partecipazione piu attiva dei lavoratori. La nuova modalità di governo,
definita dall' autore teoria y, presenta analogie con lo HRM e le soluzioni soft. In breve i punti in comune sono:
• L' insistenza sulla necessità di favorire nelle persone 1' esercizio dell' autocontrollo, attraverso il
coinvolgimento delle persone nella realizzazione degli obbiettivi, assegnando responsabilità sui risultati,
l’esercizio della discrezionalità, politiche retributive che premiano lo sviluppo delle co mpetenze.
• La scelta dei capi intermedi. Se è vero che 1' uomo ha bisogno di autorealizzarsi, McGregor suggerisce
di applicare le nuove soluzioni organizzative in primo luogo ai livelli dirigenziali in ragione del loro ruole
di agenti del cambiamento dei comportamenti dei propri collaboratori e della cultura aziendale.
• La finalità di contribuire al miglioramento della performance aziendale attraverso 1'integrazione delle
persone nei ruoli richiesti dall' impresa, facendo leva sull’allineamento delle preferenze dei lavoratori di
crescere psicologicamente e le esigenze dell’impresa di disporre di personale capace di risolvere
problemi, di assumersi responsabilità e di senso dell’iniziativa.
Si sono svolti numerosi studi per misurare gli effetti delle variabili quali lo stile di leadership, le politiche
retributive, il clima aziendale sul grado di soddisfazione dei dipendenti, le conseguenze della soddisfazione
percepita sulle performance individuali e d’impresa, senza però ottenere indicazioni definitive su tali relazioni.
Le teorie dell’impresa: resource-based
11.4.2 view e strategic management
L’importanza delle persone come fattore competitivo si afferma con la resource-based view, che raccoglie gli studi
che riconducono il vantaggio differenziale di un’impresa al possesso di risorse rilevanti, scarse, non facilmente
trasferibili, ne imitabili. La RBV è considerata il fondamento teorico dei contributi di strategic management che
dell’impresa. I concetti della RBV sono la base di riferimento della
approfondiscono la visione knowledge-based
ricerca sull’SHRM. Le risorse per ottenere il vantaggio possono essere tangibili, intangibili ed umane. Delle
persone, interessa l’analisi delle competenze definite: conoscenze, skill, abilità; che vanno monitorate e gestite per
allinearle alla strategia. La maggior parte degli studi sull’SHRM segue un approccio lineare (o strumentale), in
base al quale, definita la strategia, le politiche del personale devono agevolare la sua implementazione,
intervenendo sulle persone per adattarl