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Diritto della comunicazione e dell’informazione
I Diritti Naturali e i Diritti Fondamentali dell’Uomo
- I diritti dell’informazione e della comunicazione non si rifanno a una sola branca di diritto.
- Le normative nazionali ➔ sono nel rango costituzionale
- diritti assoluti fondamentali del singolo ➔ diritto privato
- concreta applicazione ➔ diritto industriale, proprietà intellettuale e diritti d’autore
- Il diritto non consiste nell’applicare acritici dogmi.
- Il diritto è l’applicazione ragionata di principi di libertà e di norma di civile convivenza tra cittadini o popoli.
- Si evolve quindi all’evolversi della società, cambia con essa.
- Alla sua base, e invariati nel tempo, vi sono i diritti naturali.
- Essi si basano su:
- l’uguaglianza
- la libertà
- la democrazia
- Iniziamo con la distinzione tra:
- diritto naturale
- diritto positivo (jus positum/imposto)
- Diritto naturale: insieme di principi che regolano i rapporti umani che non trovano fondamento in una norma scritta e fondano le radici nella concezione diffusa nella
socièto ed in ogni individuo i precetti che promana sono obbligatorie.
- Diritto positivo: insieme di norma create dagli organi statali che sono espressione della maggioranza della popolazione.
- Cicerone definiva il diritto naturale:
“est quod natura omnia animalla docet”
- Ovvero regole che scaturiscono dalla natura dei rapporti di coesistenza dopo una elaborazione dello spirito umano.
- Tra questi rientrano i diritti fondamentali dell’uomo:
- diritto alla vita
- diritto alla libertà
- diritto alla salute
- diritto all’immagine
- diritto alla riservatezza
- diritto alla libertà di espressione del pensiero
- I diritti naturali sono immuni dal diritto posto dal legislazione.
- Se così non fosse sarebbe allora un precetto dittatoriale.
- Articolo 2 Costituzione: la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo.
- Diritti fondamentali dell’uomo: rappresentano i valori e i principi che sono l’essenza
Fonti comunitarie → nate apposta per più stati
Ricordiamo anche:
- Dichiarazione Universale dei diritti umani - 1948 a Parigi, adottata dai popoli e le Nazioni Unite (T.I)
- Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali - 1950 a Roma, adottata dai paesi Europei (T.C)
Nel 2007, per via dell'ampliamento dell'Europa, è stato sottoscritto il trattato di Lisbona che ha modificato il trattato dell'Unione Europea. In particolare ha aggiunto la "Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea"
DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI
BREVI CENNI STORICI E SISTEMATICI
- Storicamente è la prima dichiarazione tra Stati con politiche e aree geografiche differenti e disparate
- Essa sancisce i diritti fondamentali dell'uomo
- Nasce dall'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) con lo scopo di mantenere la pace e la sicurezza nazionale
- Quest'obiettivo infatti si può raggiungere anche con interventi culturali, economici, sociali e di mantenimento dei diritti dell'uomo e della libertà fondamentali
In poche parole rafforza i diritti quando ve ne è la necessità a livello:
- legislativo
- culturale
- economico
Esso è diviso a sei titoli.
Questi si rifanno alle categorie dei diritti fondamentali:
- dignità
- libertà
- uguaglianza
- solidarietà
- cittadinanza
- giustizia
Articolo 11: è quello che tutela la libertà di espressione e informazione. Nel suo secondo comma dichiara delle necessità affinché questo diritto venga esercitato in modo democratico.
Articolo 53: I diritti devono essere esercitati tra loro con un corretto bilanciamento. Es. il diritto all'informazione dovrà essere bilanciato con i diritti dei singoli soggetti.
La costituzione italiana
Ricordiamo che le norme dell’ordinamento italiano devono sempre tenere conto degli accordi e trattati internazionali visti prima.
Articolo 10: l’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
ORDINE PUBBLICO
- Ordine pubblico: ordine legale su cui poggia la convivenza sociale.
- La sua definizione non è scritta nella Costituzione in modo esplicito, ma la si può dedurre dalla varie norme a esso dedicate.
- È un bene collettivo ed è alla base e l’unione dei diritti fondamentali.
- Fossamento dell’ordine pubblico: effettivo stato di minaccia mediante azioni e mezzi che minano l’equilibrio delle strutture giuridiche le quali sostengono la convivenza sociale.
- Esso è quindi un limite per la libertà di manifestazione del pensiero.
- Questo perché anche la diffusione di una notizia potrebbe andare a intaccare l’ordine pubblico.
- Per esempio: una critica politica sulle classi sociali è possibile se non perseguita con il fine di istigare l’odio tra queste.
DIRITTO ALLA RISERVATEZZA O ALLA PRIVACY
CENNI INTRODUTTIVI
- L’evoluzione di questo diritto è abbastanza recente.
- Nella precisione sociale a metà del 1900.
- Esso è un’espansione dell’articolo 2, il quale tutela tutti i diritti della persona.
- Il diritto alla privacy è, nello specifico, l'unione di:
DIRITTO ALL'IDENTITÀ PERSONALE
- In generale, si può dire che il diritto all'identità personale è un insieme all'interno del quale vi è anche il diritto all'immagine.
- Essa si può definire come l'insieme di caratteristiche:
- fisiche
- spirituali
- morali
- ideologiche
- che contraddistinguono un individuo.
- Come si può capire va quindi oltre la tutela dei tratti fisici tutelati dal diritto all'immagine.
- La fonte primaria è l'articolo 2 che ha come scopo quello di proteggere la persona nella sua integrità.
- Garantisce, questo diritto, la giusta rappresentazione nella società della propria individualità.
IL DIRITTO ALL'OBLIO
INTRODUZIONE
- Diritto all'oblio: ha per oggetto l'interesse di ciascuno a non rimanere indeterminatamente esposto ad una rappresentazione non più attuale della propria persona. Es. se faccio una rapina, dopo tot anni la notizia non è più rilevante e quindi viene cancellata.
- Se la notizia, non più di interesse pubblico, non cadesse nell'oblio andrebbe a violare i diritti fondamentali come il diritto alla riservatezza, all'immagine, all'identità ecc...
- Corporate image: gli elementi con i quali l’azienda comunica con il pubblico come il marchio, pubblicità, merchandising ecc...
- Brand equity: condizione con la quale si individuano tutti i beni intangibili che costituiscono l’identificazione dell’impresa; nome dell’azienda, marchio, diritti d’autore ecc...
- Brand image: valutazione positiva o negativa del marchio del prodotto. Da essa scaturisce la brand strategy identification. Per far sì che entrambe siano positive bisogna creare un’efficace brand strategy.
- Brand awareness: percezione e notorietà dell’impresa e del marchio presso i consumatori.
- Questo ultimo garantisce solo la provenienza geografica del prodotto.
- le indicazioni geografiche non necessitano, al contrario dei marchi, un processo di registrano che fa nascere un diritto assoluto al titolare.
Sono due cose diverse che possono anche coesistere.
- Tra i marchi individuali troviamo:
- marchio d'impresa - indica l'impresa in sé e i suoi prodotti.
- marchio di prodotto o servizio - identifica i singoli prodotti e i singoli servizi.
- marchio di linea - identifica una parte di marchi di prodotto che hanno un denominatore comune.
- Il marchio poi si distingue e può essere:
- denominativo - formato da parole
- figurativo - formato da figure e emblemi
- emblematico - formato da emblemi
- misto
- Esso può anche avere una forma tridimensionale ma deve rispettare i criteri del marchio di forma.
- Meno frequenti sono poi:
- marchi sonori
- marchi di colore
- marchi olfattivi