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LA COMUNICAZIONE MULTICANALE
Architettura generale (approccio sistemico) in grado di integrare tutti gli strumenti in una visione di insieme garantendo risultati utili nel dialogo e nello scambio con i pubblici (Zarro 2005).
Più che pensare quanto si vuole investire nella comunicazione web fuori dai media, radio, tv, stampa, comunicazione autonoma, etc., invece di ragionare in questi termini la proposta di ragionare in termini strategici è quello di pensare al tipo di funzione che io voglio dare alla comunicazione e poi ragionare sui singoli media in combinazione tra loro in modo che possano massimizzare la mia comunicazione.
Serve pensare alle funzioni e immaginare il communication mix su tre tipologie di canali:
- Canali informativi per favorire l'accesso alle informazioni, con ridotta valenza di interazione. Può significare che ci sono dei pubblici all'interno del mio target che posso raggiungere solo con altri canali o viceversa.
- Canali relazionali per agevolare l'interazione,
Canali transattivi attraverso cui gestire le pratiche, le procedure e le interazioni, erogando servizi sulla base delle specificità dell'utenza
Ripensare in maniera strategica il communication mix significa ribaltare il ragionamento sulla base del quale lo definisco. Serve ragionare in termini di situazioni informative, relazionali e transattive immaginando come i diversi utenti e cittadini con cui io voglio parlare possono essere ascoltati che variano a seconda del cittadino con cui io mi voglio relazionare.
Il valore aggiunto è quello di focalizzarsi sull'utente e approcciare l'utente a partire da diverse situazioni comunicative offerte ad ogni tipologia di cittadino a seconda degli obiettivi che ci poniamo.
Canali o "situazioni"? - I cittadini non sempre utilizzano canali diversi a seconda dei bisogni che hanno: ragionare in termini di canali mi
focalizza l'attenzione per il canale, invece ragionando sul cittadino si amplia l'arena di canali- Comunicazione come veicolo di costruzione dell'identità dell'ente (Grandi)NUOVE PRESSIONI PER TUTTIL'integrazione dei social media producono situazioni di esuberanza informativa e la scarsità delle risorse da parte dei gestionari.L'Urp diventa sportello online: urp, ufficio online, ufficio stampa.L'ufficio stampa ripensa i contenuti e la loro disseminazioneIl portavoce si dota di smartphone (ripensare tempi e modi dellacomunicazione)Lezione 11 31\10\2019Nuove pressioni per tuttiPer "esuberanza informativa" si intende abbondanza di situazioni ove è possibile produrre informazioni e abbondanza di situazioni ove i funzionari si ritrovano investiti da richieste di informazione e di comunicazione a fronte di una scarsità di risorse.I media digitali impongono all'URP, all'ufficio stampa, alportavoce di ripensarealla propria attività: L'URP diviene uno sportello online Nel momento in cui la PA si dota di strumenti per la comunicazione digitale, l'URP in parte si deve spostare all'interno di tale piattaforme digitali ovvero questo sportello della PA diviene anche uno sportello digitale. L'URP, essendo un luogo nel quale il cittadino deve avere la possibilità di dialogare, non può essere esclusivamente una vetrina digitale, non può essere soltanto una presenza digitale grazie alla quale è possibile leggere delle informazioni; infatti devono essere costruite delle modalità interattive. L'URP deve ampliare le sue modalità di funzionamento e deve offrire, ad esempio, al cittadino nuove opportunità per fare segnalazioni. L'URP deve sostanzialmente costruire un desk digitale attraverso il quale il cittadino possa fornire informazioni e fare segnalazioni. Pur divenendo l'URP un sportello digitale, deve mantenere la sua funzione di dialogo e interazione con i cittadini.digitale non cambia l'organizzazione dell'apertura degli uffici. L'ufficio stampa ripensa i contenuti e la loro disseminazione. L'ufficio stampa deve comunicare in maniera completa, tempestiva, il più possibile obiettiva al sistema dei media, locali o nazionali, le informazioni relative alle attività che vengono svolte. È necessario per l'ufficio stampa ripensare in maniera tattica e strategica come i contenuti informativi ai media possano esser disseminati, quindi, rivedere le modalità di produzione di contenuti per i media. I media digitali offrono l'opportunità agli uffici stampa di ripensare un momento cruciale come quello della conferenza stampa e in un'ottica strategica e coordinata di stabilire quando quest'ultima sia necessaria e quando non lo sia e come includere essa all'interno del flusso delle informazioni. I media digitali consentono di preparare la conferenza stampa disseminando informazioni.
anche prima dell'evento. L'ufficio stampa, quindi, può ripensare anche gli eventi tradizionali di comunicazione in un'ottica strategica utilizzando il digitale per valorizzare, per creare anticipazioni nei media e tra i cittadini rispetto al tipo di contenuti. L'idea diviene quella di una riorganizzazione della disseminazione strategica dei contenuti stampa. Il portavoce si dota di smartphone (ripensare tempi e modi della comunicazione) portavoce ha la responsabilità di valorizzare il punto di vista dell'Amministratore, quindi, del politico eletto, all'interno del sistema dei media. I canali digitali personali gestiti dall'Amministratore divengono una nuova opportunità di disseminazione delle informazioni, che offrono la possibilità di ridefinire tempi e modi della comunicazione in senso reattivo e in senso attivo. La funzione del portavoce è anche una funzione relazionale con il sistema dei media; infatti sicercano di costruire dei buoni rapporti con quest'ultimo dando informazioni dietro le quinte o in anteprima. Ogni mattina alle 10.00 presso la sede del Dipartimento di Stato a Washington, il portavoce del Segretario di Stato si presenta sul podio e risponde alle domande. Le conferenze stampa del portavoce sono organizzate secondo un rituale ben stabilito: Prima fase: Il portavoce si trova sul podio e fa una relazione sulle priorità che l'istituzione sta gestendo in quella giornata e che ritiene di particolare rilevanza. In sostanza, questa figura fornisce una serie di informazioni e dà la linea del Segretario di Stato. Seconda fase: Nella platea vi sono i giornalisti, i quali rivolgono una serie di domande al portavoce. Vi è un ordine formale; infatti, i primi ad avere la possibilità di porre domande sono le grandi testate americane della carta stampata, successivamente i corrispondenti dei grandi network americani, poi le testate internazionali, ecc. Il portavocerisponde ad alcuni interrogativi e ad altri no. Terza fase: Quando le luci si spengono e i microfoni pure il portavoce rimane sul podio e i giornalisti si avvicinano ponendo ulteriori domande. Queste ultime sono domande alle quali il portavoce non avrebbe risposto nella prima fase della conferenza, in quanto nella prima parte il portavoce è solito riportare semplicemente le posizioni ufficiali dell'istituzione / del Segretario di Stato. Nella terza fase il portavoce fornisce le cosiddette "informazioni di background" ovvero informazioni che i giornalisti possono inserire nei loro resoconti, nei loro articoli, nei loro commenti senza attribuirle e definirle come posizioni ufficiali ma soltanto ufficiose. Quarta fase: Il portavoce nel suo ufficio fa e riceve telefonate dai giornalisti che erano presenti alla conferenza stampa e decide di fornire ulteriori informazioni ad alcuni di loro. Si evince, dunque, un dialogo, uno scambio di informazioni tra sistema istituzionale e giornalisti.Il sistema dei media. I giornalisti utilizzano l'artificio retorico delle "fonti anonime" anziché dire che determinate informazioni le hanno ricevute dal portavoce perché non rispettando più questo "gioco" non otterrebbero più informazioni di un certo tipo.
Matteo Renzi aveva acquisito un'abitudine: il tweet alle 7 di mattina con il quale dettava l'agenda della giornata. Esso serviva per produrre un contenuto di comunicazione istituzionale volto a valorizzare l'immagine e l'attività del Presidente del Consiglio e per comunicare a molteplici interlocutori, politici e mediatici, il tema su cui si aveva intenzione di lavorare e sul quale si voleva porre l'attenzione.
Renzi tweettava alle 7 del mattino perché quello era il momento in cui i media iniziavano (ed iniziano ancora oggi) ad impostare la loro giornata di lavoro e a preparare le homepage delle edizioni digitali delle principali testate.
italiane. Non soltanto il portavoce si dota di smartphone, ovvero di tecnologie di comunicazione, ma pure il politico fa lo stesso e ciò può divenire un problema per il portavoce stesso perché l'Amministratore può farsi prendere la mano! È necessaria, quindi, la collaborazione tra il portavoce e il politico per mantenere una strategia coerente di comunicazione.
Evoluzione degli ambienti digitali
Come da un punto di vista pratico l'innovazione digitale è stata gestita all'interno delle PA in termini di infrastrutture di itali?
Siti Sito Vetrina I primi siti web erano esclusivamente dei siti nei quali l'istituzione forniva delle informazioni rispetto alle proprie funzione, ai propri servizi, alla propria mission, alla propria identità. I primi siti non avevano caratteristiche di usabilità e di accessibilità particolarmente inclusive ed erano progettati da soggetti esterni alla PA, abituati a sviluppare
tenuto che i social media possono essere utilizzati dalla PA per migliorare la comunicazione e l'interazione con i cittadini. I social media offrono la possibilità di condividere informazioni in modo rapido e immediato, consentendo alla PA di raggiungere un pubblico più ampio e di coinvolgere i cittadini in modo più diretto. Inoltre, i social media permettono ai cittadini di esprimere le proprie opinioni e di partecipare attivamente ai processi decisionali. Tuttavia, è importante che la PA utilizzi i social media in modo responsabile e attento, garantendo la privacy e la sicurezza dei cittadini.