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GOMITO:

- Flessione da parte del bicipite brachiale

- Estensore: tricipite brachiale.

Se dovessimo decidere quali tra i due è un muscolo posturale antigravitazionale è il tricipite perché

si oppone al peso e alla gravità.

COXO-FEMORALE:

- Flessori: ileo psoas, che parte dai processi trasversi delle vertebre lombari, passa

medialmente e va al trocantino, sartorio e fascia lata;

- Estensori: glutei, fatti da più strati (medio, profondo e superficiale), si oppongono

alla lussazione dell’anca,

meccanicamente anche bicipite femorale, semitendinoso e

semimembranoso.

- Abduttori: gluteo medio situato all’interno.

- Adduttori: piccolo e grande adduttore e pettineo,

GINOCCHIO:

- Estensione: quadricipite femorale, vasto laterale e vasto mediale, retto del femore;

- Flessione: bicipite femorale, semitendinoso e semimebranoso.

OSSERVAZIONE:

È importantissima perché ci permette di individuare un distretto potenzialmente interessato da un

danno. La casistica ci pone di fronte ad una varietà immane di situazioni che capitano nonostante la

Per iniziare l’osservazione mi metto in ginocchio e inizio a

diagnosi vanga fatta dal veterinario.

vedere variazioni nel cane.

Valutazione posturale:

- Vista caudale: postura generale, anormalità muscolo scheletriche, appiombi, scoliosi, atrofie

o ipertrofie muscolari posizione della coda e carico sugli arti posteriori;

- Vista craniale: simmetria di testa, orecchie, collo, appiombi, rotazione adduzione abduzione

arti, deviazioni, carico del peso;

- Vista laterale: valutazione dei due lati, carico del peso (60%- 40%) posizione arti (sotto di

se disteso) trofismo muscolare, posizione coda, angoli articolari morfologia cane

(dolicomorfo, brachimorfo ecc);

Valutazione dell’andatura:

- Camminata: se cammina e se presenta zoppie anche intermittenti date da problematiche

muscolari;

- Trotto: se trotta e se presenta zoppie;

Corsa: se riesco valuto anche la corsa, se l’animale corre.

- 11

PALPAZIONE:

l’osservazione

Dopo proseguiamo con la palpazione per cercare aree calde, aree dolenti, atrofia o

ipertrofia muscolare (distretti più o meno possenti di altri), flessione ed estensione (misurazione con

il goniometro), mobilità articolari, crepitio, asimmetrie e anomalie scheletriche. Si inizia da testa e

collo e poi si scende. È più difficile in cani con pelo folto o con molto grasso.

Punti di repere:

- Arti anteriori: Scapola e acromion, omero: doccia omerale mediale, tuberosità del deltoide

laterale, epicondilo laterale e mediale, radio: testa, ulna, olecrano, carpo e dita;

- Muscoli da reperire: sopraspinato, infraspinato, pettorale profondo, tricipite e tendine di

inserzione, muscoli flessori ed estensori del carpo.

- Arti posteriori: Cresta iliaca, Tuberosità ischiatica, grande trocantere, troclea femore laterale

e mediale, rotula, margine craniale tibia, fibula, tarso metatarso e falangi.

Ogni articolazione va mobilizzata con il cane coricato nei suoi movimenti fisiologici senza forzare!

Lezione 3 23/10/18

La prognosi riabilitativa si basa su basi scientifiche ovvero sulla tempistica della guarigione dei

tessuti di nostro interesse:

- Tendini

- Legamenti

- Ossa

- Cartilagini

- Muscoli

Un insulto ad un tessuto evoca una serie di eventi biochimici complessi che hanno come obiettivo

finale la guarigione della ferita o la rigenerazione dei tessuti. Questa serie di eventi biochimici che

sono praticamente l’infiammazione , dipendono da quanti sono stati violenti e severi gli eventi e

quindi dal danno subito. Più semplice se il tessuto lesionato è uno, più complesso quando i tessuti

lesionati sono più di uno ad esempio una frattura generata da una chirurgia non è paragonabile a una

frattura traumatica perché quest’ultima coinvolge anche i tessuti circostanti e quindi la tempistica di

guarigione sarà diversa.

Fasi della guarigione:

1. Infiammatoria: vascolare e cellulare

2. Riparativa

3. Rimodellamento

FASE INFIAMMATORIA (riguarda infiammazione in patologia):

- Fase vascolare: in questa fase il meccanismo della coagulazione viene attivato

dall’esposizione del collagene sub endoteliale alle piastrine 12

- Fase cellulare: questa fase comprende la migrazione dei neutrofili, la quale comparsa

avviene 6 ore dopo il trauma e il picco si raggiunge al terzo giorno, il rilascio delle

citochine, l’aumento della permeabilità vasale. Neutrofili inoltre iniziano a compiere

fagocitosi insieme ai macrofagi e avviene anche l’angiogenesi. I macrofagi compaiono

24-48 ore dopo la migrazione dei neutrofili.

FASE RIPARTIVA: è la risposta cellulare di endotelio e fibroblasti con formazione di tessuto di

granulazione. Il tessuto di granulazione è un tessuto che viene formato sia in tessuti esterni che in

tessuti interni in base alla natura di tessuto. In questa fase avviene la formazione di neo capillari, la

produzione di matrice extra cellulare con formazione di collagene, elastina e proteoglicani. La

sintesi di matrice aumenta con l’aumentare della capacità contrattile dei tessuti.

importante ricordare la diapedesi, passaggio di elementi cellulari dal sangue, attraverso le pareti dei

vasi, ai tessuti, e si manifesta nei processi infiammatori.

FASE DI RIMODELLAMENTO: le manualità che si possono fare con i massaggi su tessuti che

vanno da due/tre settimane dalla lesione fino allo scollamento dei tessuti tendono ad aiutare il

rimodellamento dei tessuti. Praticamente succede che in questa fase le fibre collagene vengono

allineate lungo linee di trazione rendono più forte la trazione sul vettore delle forze impiegate.

l’orientamento e l’allineamento delle fibre di collagene lungo le linee parallele

Importante quindi

alle linee di forze e di stress che, se corretto, corrisponde alla riparazione dei tessuti e un migliore

ritorno alla funzionalità.

Tessuto osseo: è un tessuto dinamico. Il 35% è formato da

cellule e quindi definito organico, mentre ilo 65% è

formato da minerali che compongono la cosiddetta

funzionale è l’osteocita. Nel tessuto osseo

matrice. L’unità

ritroviamo una circolazione sanguigna centrifuga delle

l’elevata pressione intracavitaria, giuda

afferenze che, per

il sangue attraverso il periostio. Ci sono due rami,

chiamate arterie metafisarie, e il sangue ossigenato passa

dunque dall’estremità distale e prossimale e della sezione

mediana, mentre il drenaggio venoso avviene attraverso

venule periostali. Importante ricordare che l’osso reagisce

a stimoli esterni ed ha capacità rigenerativa al 100%.

Quando l’osso è in disuso diventa meno resistente a sopportare del carico. Le trabecole, che

e si forma sulle linee di forza, sono più rarefatte e quindi

compongono la struttura interna dell’osso

il sostegno ch l’osso può fornire va degenerando. La guarigione avvine: per:

- Prima intenzione: si ha quando la frattura è minima cioè quando i due capi ossei sono

tangenti 0,1 mm. La lesione quindi è vicina e il callo osseo si forma in 4-6 settimane con po

scomparsa della linea di frattura.

- Seconda intenzione: avviene come per le ferite cutanee con distruzione vascolare e quindi

necrosi del tessuto adiacente, si ha poi una risposta infiammatoria e un tessuto di

granulazione. Nell’osso quindi si ha quando i capi sono a distanza maggiore. Di

conseguenza ci vorrà più tempo alla guarigione. 13

Importante per le fratture è stabilizzarle con mezzi di fissazione interni o esterni al fine di rendere

più rapido il recupero. Dopo la stabilizzazione occorre promuovere il carco, sempre a discrezione

del veterinario, al fine di evitare il disuso e per promuovere la osteosintesi. Si possono usare

tecniche come l’elettrostimolazione e i campi elettromagnetici (magnetoterapia) che funziona ma è

un meccanismo ancora non chiaro. Il diabete mellito e i corticosteroidi hanno effetti inibitori sulla

guarigione ossea. Occorre inoltre tener presente l’età, la localizzazione e il tipo di frattura.

Il fissatore della frattura deve permettere una leggere trazione e compressione, che favoriscono

l’osteosintesi, ma non deve permettere la torsione perché non consente la ricongiunzione. Il carico

deve essere graduale e soprattutto occorre valutare il tipo di fissatore utilizzato, se il fissatore è

esterno NON va fatta idroterapia perché ci sono ferite aperte e l’acqua veicolerebbe batteri

Nella guarigione del tessuto osseo l’obbiettivo delle riabilitazione è:

1. Ridurre il dolore;

Riduzione dell’ematoma e edema (l’edema

2. si va a posizione distalmente al punto di dolore);

Riduzione dell’infiammazione;

3.

4. Mantenere il ROM articolare e non bisogna pensare solo al singolo distretto chiamato in

ma occorre promuover il ROM dell’articolazione prossimale e distale;

causa,

5. Favorire una mobilità controllata con frattura stabilizzata;

Incrementare gradualmente il carico per promuovere l’osteosintesi;

6.

7. Mantenere il ROM attivo e passivo.

[punti 1-2-3 fanno parte della fase infiammatoria, punti 4-5-6-7 fanno parte della

fase ripartiva]

Può capitare che non venga fatto una chirurgia, ma che le fratture vengano fate

immobilizzazione con fasciature come nel caso del metodo Robert Jones

Tessuto muscolare: è composto da fasci elastici raggruppati

insieme, actina e miosina sono le fibrille elastiche che

insieme al calcio permettono la contrazione e quindi

permettono al muscolo di svolgere il suo lavoro. Il muscolo

è dunque un insieme di fasci e fibre muscolari ed ogni

singola fibra è composta da miofibrille con microfilamenti

di actina e miosina. Il muscolo inoltre è dotato di tre guaine:

epimisio ch è la guaina connettivale esterna, perimisio

quella che circonda più fasci e fibre muscolari e endomisio

che è la guaina che circonda la singola fibra.

Occorre ricordare un importante problema che avviene nei cuccioli a seguito di una frattura:

contrattura del muscolo. Grave la contrattura del quadricipite. Il muscoli si blocca fino a

mineralizzarsi e in 10-15 giorni la situazione può diventare irreversibile. Importante salvaguardare i

movimenti e le escursioni articolari e questo si può evitare con le mobilizzazioni ovvero il PROM.

14

Danni muscolari:

- Lacerazione

- Contusione

- Rottura

- Ischemia

- Sforzo di una giunzione miotendinea descritte da:

o Grado 1: distruzione di qualche fibra

o Grado 4: totale rottura del corpo muscolare

Nel caso del muscolo l’infiammazione dura fino a 72 ore, la riparazione da 3 giorni a 6 settimane e

il rimodellamento dura dalle 4-6 settimane fino anche a 3

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
47 pagine
8 download
SSD Scienze agrarie e veterinarie VET/02 Fisiologia veterinaria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SofiaSe di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Riabilitazione veterinaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Rasola Michele.