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SOTERMA DI ADSORBIMENTO
sul solido e la quantità della stessa sostanza che resta in soluzione in condizioni di equilibrio e
temperatura costanti.
Per determinare sperimentalmente l’isoterma di adsorbimento la procedura è la seguente:
• Applicazione dei differenti dosaggi di adsorbente solido allo stesso volume di soluzione (di
cui sia nota la concentrazione di sostanza iniziale che può essere adsorbita).
• Agitazione dei campioni di soluzione dosati con adsorbente solido per il tempo necessario al
raggiungimento dell’equilibrio.
• Determinazione della concentrazione di sostanza rimasta in soluzione che non viene
adsorbita nei campioni con differenti dosaggi di adsorbente solido.
• Elaborazione dei dati sperimentale.
Esistono diversi tipi di isoterma, tra cui:
Isoterma di Henry: È la forma di adsorbimento più semplice, usata soprattutto quando si ha
1. a che fare con fasi gassose e per l'adsorbimento di sostanze idrofobiche in soluzioni acquose.
Si ipotizza che tutte le interazioni siano trascurabili, che i coefficienti di attività siano unitari
e che la frazione di adsorbimento sia molto piccola.
θ
L'equazione dell'isoterma di Henry si esprime come:
a = Kθ
6
in cui: a rappresenta l'attività. Per soluzioni diluite l'attività è approssimata alla
• concentrazione del soluto, mentre per soluzioni concentrate si moltiplica la
concentrazione per il coefficiente di attività del soluto
K è la costante dell'isoterma di Henry, che è una costante di ripartizione.
•
Isoterma di Freundlich: Questa equazione è la generalizzazione dell'isoterma di Henry nel
2. caso in cui i coefficienti stechiometrici non siano in rapporto 1:1.
Isoterma di Langmuir: Questa descive sistemi semplici che si avvicinano alle
3.
condizioni di idealità.
L'adsorbimento secondo Langumuir si basa su quattro condizioni essenziali:
L'attività può essere sostituita con la concentrazione (condizione di soluzione
•
diluita);
L'adsorbimento non può procedere oltre il ricoprimento di un monostrato;
• I siti si equivalgono tutti dal punto di vista energetico (ossia hanno tutti la stessa
•
entalpia di adsorbimento, per cui hanno la stessa probabilità di venire occupati) e la
superficie è assunta uniforme (cioè risulta perfettamente piana su scala microscopica);
L'interazione adsorbatoadsorbato è considerata trascurabile rispetto all'interazione
•
adsorbatosuperficie;
L'adsorbimento è reversibile.
• velocità di adsorbimento
Secondo questo modello, la v è pari a:
ads
v = k c(1 − )
θ
ads a
Dove: è il grado di ricoprimento del solido, dato dal rapporto tra numero di siti occupati e
• θ
numero di siti totali, ovvero: = / o
θ Γ Γ
essendo la quantità massima di soluto che può essere adsorbito e la quantità di soluto
o
Γ Γ
adsorbito.
1 − è il grado di occupazione dei siti di adsorbimento disponibili;
• θ
c è la concentrazione di soluto;
• k è una costante di proporzionalità.
• a
velocità di desorbimento
La v è, invece, pari a:
des v = k θ
des d
7 dinamico),
La condizione di equilibrio corrisponde all'uguaglianza tra le due velocità (equilibrio
da cui si ottiene l'equazione dell'isoterma di Langmuir:
costante di equilibrio di adsorbimento.
in cui K è la
La costante di dissociazione K si considera costante nell'intervallo di analisi e varia con la
temperatura secondo la legge:
dove A e K sono costanti che hanno carattere entalpico ed entropico rispettivamente.
o
C : Le reazioni che intercorrono nei processi di
INETICA DI UN PROCESSO DI ADSORBIMENTO
adsorbimento avvengono secondo precisi modelli cinetici a seconda dei diversi fenomeni di
trasferimento di materia: trasporto extra e intra particellare. In particolare ad interessare la cinetica
di adsorbimento sono due modelli cinetici:
Modello cinetico di pseudo primo ordine, che è quello in cui la velocità è proporzionale
1. alla concentrazione di un solo reagente nonostante la presenza di più specie reagenti,
essendo queste in forte eccesso rispetto al primo.
di Lagergren:
Tale cinetica viene descritta dall’equazione
d q t =k (q −q )
1 e t
dt
dove:
q
• è la quantità di adsorbato adsorbita per unità di massa nel tempo [mg/g]
t q
• è la quantità di adsorbato adsorbita per unità di massa dall’adsorbente
e
all’equilibrio [mg/g]
k
• è la costante di adsorbimento del primo ordine [min ]
1
1
t
• è il tempo di contatto [min]
Integrando l’equazione si ottiene: q
e−q t
¿
(¿ )=lnq −k
t e 1
ln ¿
Modello cinetico di pseudo secondo ordine, che è quello in cui la velocità di adsorbimento
2. del soluto nel tempo è proporzionale al quadrato della differenza tra la quantità di adsorbato
8
adsorbita per unità di massa dall’adsorbente all’equilibrio (q ) e la quantità di adsorbato
e
adsorbita per unità di massa nel tempo (q ).
t
L’equazione che descrive tale modello cinetico è:
dq t 2
=k (q −q )
2 e t
dt
dove:
q
• è la quantità di adsorbato adsorbita per unità di massa nel tempo [mg/g]
t q
• è la quantità di adsorbato adsorbita per unità di massa dall’adsorbente
e
all’equilibrio [mg/g]
k
• è la costante di adsorbimento del secondo ordine che rappresenta la rapidità con la
2
quale il polielettrolita lega il metallo [g/(mg * min)]
t
• è il tempo di contatto [min]
Imponendo come condizioni iniziali t = 0 e q = 0, la forma integrata dell’equazione
t
precedente diventa:
t 1 1 t
= +
q q
2
k q
t e
2 e
Le curve che si ottengono con tale equazione, fittando i dati sperimentali ottenuti in termini
di q /t contro t, consentono di ottenere per regressione lineare i valori dei parametri
t
dell’equazione cinetica: k, q ed R .
2
e
M : Per valutare quale passaggio tra i vari meccanismi
ODELLO DI DIFFUSIONE INTRAPARTICELLARE diffusione
che controllano la cinetica, di solito viene presa in considerazione per prima la
intraparticellare. Uno dei modelli che la descrive è quello di Weber e Morris che viene espresso
dalla seguente relazione:
0,5
q =k ∗t
t i
dove: q
• è la quantità di adsorbato adsorbita per unità di massa nel tempo [mg/g]
t
k
• è la costante di velocità intraparticellare
i
B M : Il Blu di metilene (BdM) è un composto
LU DI ETILENE
organico della classe degli eterociclici aromatici.
C H ClN S ∙ xH O,
Di formula molecolare il suo nome
16 18 3 2
cloruro di 3,7bis
secondo la nomenclatura IUPAC è
(dimetilammino) fenazationio. 9
Trova impiego in una vasta gamma di campi differenti. A temperatura ambiente si presenta come un
solido cristallino inodore di colore verde scuro, stabile all'aria e alla luce; dissolto in soluzione
acquosa, invece, assume un’intensa colorazione blu scuro. È un composto nocivo quasi inodore.
Si ottiene industrialmente per ossidazione di una miscela di dimetilpfenilendiammina, tiosolfato
sodico e dimetilanilina.
Gli usi più comuni del blu di metilene sono:
• In chimica analitica, come indicatore nelle reazioni di ossidoriduzione, dato il suo intenso
colore blu in ambiente ossidante che si converte in incolore in ambiente riducente.
• Nell'industria tessile, come colorante del cotone e della seta.
• In biologia, come colorante specifico di alcune strutture viventi (colorazione vitale).
• In medicina, come antidoto negli avvelenamenti da cianuri e da agenti meta
emoglobinizzanti (per esempio fenacetina, nitriti, anilina, sulfamidici).
• In cucina, anche se in quantità inferiore rispetto al passato, come colorante casalingo per
dare ai cibi un colore blu.
S : Gli strumenti usati per misurare l’assorbimento di radiazioni da parte di
PETTROFOTOMETRO
soluzioni sono detti spettrofotometri. Questa denominazione comprende sia i dispositivi più
calorimetri,
semplici detti sia gli spettrofotometri più complessi.
In linea di principio uno spettrofotometro è costituito da:
sorgente,
• Una cioè una lampada che emette radiazioni nell’intervallo spettrale di misura. Per
regioni del visibile si usano spesso lampade a filamento di tungsteno che coprono
l’intervallo di lunghezze d’onda da 930 a 330 nm, ma migliori prestazioni si hanno se si
utilizzano lampade quarzoiodio o lampade tungstenoalogeno che forniscono energie più
elevate nell’intervallo 400300nm. Per regioni dell’UV, invece, si usano lampade a deuterio
che emettono uno spettro continuo di radiazioni al di sotto di 400 nm, mentre per particolari
impieghi vengono usate anche lampade a vapori di cadmio e/o di mercurio.
monocromatore,
• Un che seleziona le lunghezze d’onda più opportune per la misura
scomponendo la radiazione policromatica emessa dalla sorgente in bande il più possibile
monocromatiche. In generale ne esistono a filtri e a prismi e reticoli: i primi assorbono una
parte delle componenti spettrali della radiazione e ne trasmettono una gamma più o meno
ampia, mentre i secondi separano la luce policromatica nelle diverse componenti
monocromatica.
compartimento celle cuvette,
• Un o in cui è posto il campione. Esse variano a seconda
dell’uso e del tipo di strumento.
rivelatore,
• Un che misura l’intensità della radiazione.
indicatore registratore,
• Un o un che forniscono i valori delle misure di assorbimento.
P :
ROCEDIMENTO
P Verifica della Legge di LambertBeer:
: La legge di LambertBeer è una relazione
RIMA PARTE
empirica che correla la quantità di luce adsorbita da un mezzo alla natura chimica, alla
concentrazione ed allo spessore del mezzo attraversato. Quando un fascio di luce (monocromatica)
di intensità (I ) attraversa uno strato di spessore (b) di un mezzo, una parte di esso viene assorbita
0
dal mezzo stesso e una parte ne viene trasmessa con intensità residua (I ).
1
10
Il rapporto