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Brown la politica economica ha reso l’Esecutivo Bicefalo: un diumirato e non una forma di governo di Primo
Ministro.
Dal 2007 al 2010 il partito laburista indica Brown come suo e si torna a una forma di governo di Gabinetto.
Nel 2010 nessun partito ottenne la maggioranza alle elezioni, si formò quindi un governo di colazione tra i
conservatori e i liberaldemocratici il che diede il via a una nuova prassi: ogni Ministero deve essere guidato
da un Ministro di un partito che deve avere come viceministro un esponente dell’altro partito coalizione.
Quindi attualmente nel Regno Unito prevale la collegialità rispetto all’individualità del Primo Ministro.
Organi Costituzionali
Il Parlamento Britannico è bicamerale, le sue orini risalgono alla fine del ‘200 quando la composizione
allargata della Curia Regis diventa il Parlamento come Assemblea articolata in due camere:
Camera dei Comuni: composta dai rappresentanti delle città libere e delle contee
Camera dei Lords: composta da rappresentanti dei nobili, sia laici che ecclesiastici.
I rappresentanti portavano gli interessi particolari della categoria a cui appartenevano, dunque non c’era
una rappresentatività politica, ma una rappresentatività di interessi particolari di tipo privatistico.
Il Parlamento mantiene il carattere di Corte di Giustizia per tutta l’età medievale, doveva dare assenso a
tutte le richieste di tributi straordinari che venivano fatte dal Sovrano a partire dalla fine del ‘600. Il
Parlamento si afferma anche come organo legislativo e si afferma, nel corso dell’800, il Principio della
Sovranità del Parlamento: rappresenta l’essenza della Costituzione britannica, ancora adesso è la lente
attraverso la quale osservare il Regno Unito, è un principio che ha varie implicazioni, prima di tutto che il
Parlamento può approvare tutte leggi che desidera senza vincoli, e che quindi non può approvare una
legge che vincoli il Parlamento successivo in maniera definitiva; il Parlamento non può considerarsi
vincolato dalle leggi del Parlamento precedente nel senso che tutte le leggi possono essere abrogate, il
principio della sovranità del Parlamento significa anche che tutti i giudici hanno l’obbligo di applicare le
leggi approvate dal Parlamento, non possono dichiararle nulla perché non esiste un parametro di
costituzionalità.
Composizione del Parlamento:
Camera dei Comuni: è composta da 650 deputati eletti con il sistema maggioritario plurality nei 650 collegi
in cui è diviso il territorio. Dura in carica 5 anni a può essere sciolta anticipatamente, il potere di
scioglimento è un potere che per tradizione spetta alla Corona, ma di fatto è un potere che spetta al Primo
Ministro: è sempre stato il Primo Ministro, in accordo col Governo, a stabilire quando la Corona dovesse
sciogliere la Camera dei Comuni e indire nuove elezioni.
Nel 2011 è stata approvata la legge che razionalizza il potere di scioglimento del Primo Ministro per evitare
che uno dei due partiti facesse cadere il Governo. La legge approvata prevede che la Camera dei Comuni
potesse essere sciolta solo con un voto con cui è la stessa Camera a decidere di sciogliersi: questo può
avvenire nel caso in cui la Camera voti per lo scioglimento o nell’ipotesi in cui il Governo sfiduciato non sia
rimpiazzato, entro un periodo di tempo stabilito, da un Governo che abbia la fiducia di una maggioranza in
grado di governare. L’esplicita previsione di questi due casi ha la ratio di stabilizzare la coalizione di
governo; quindi ciò che fino al 2011 era rimasto una convenzione costituzionale, con questa legge è stato
trasformato in legge. C’è inoltre la possibilità che questa legge venga abrogata e che si ritorni alla
convenzione costituzionale precedente al 2011.
Funzioni: funzione legislativa, funzione di controllo dell’esecutivo e funzione d’inchiesta.
Funzione legislativa: spetta alla Camera dei Comuni, e anche alla Camera dei Lords. Nel corso dell’800,
l’espansione del suffragio e la trasformazione della Camera dei Comuni in una Camera rappresentativa di
tutti i cittadini, hanno reso la Camera dei Comuni preminente sulla Camera dei Lords, che era invece una
Camera non elettiva. Questa prassi verrà tradotta in legge nel 1911.
Parliament Act (1911): stabilisce la preminenza legislativa della Camera dei Comuni che può esercitare il
potere legislativo senza bisogno della Camera dei Lords nelle leggi in materia finanziaria, per tutte le altre
leggi i Lords possono avere solo un potere di veto sospensivo: in sostanza se una legge è approvata per tre
volte dai Comuni, in due sessioni parlamentari diverse, la legge passa anche senza il voto dei Lords.
Parliament Act (1949): riduce ancora il potere di veto dei Lords e stablisce che sono sufficienti due
approvazioni della Camera dei Comuni perché una legge venga approvata e si riduce ad un anno il periodo
entro il quale questa approvazione deve avvenire.
Nel Regno Unito il potere legislativo si caratterizza per un Parlamento dove c’è un bicameralismo non
partitario. La Camera dei Comuni prevale sui Lords, questa preminenza si è in un primo momento affermata
per prassi e poi è stata tradotta in legge dai due Parliament Act del 1911 e del 1949. Dopo questi due atti
l’approvazione di una legge è stata resa più rapida: se è una legge finanziaria basta il voto dei Comuni, per
una legge che riguardi un’altra materia è sufficiente che i Comuni approvino la legge per due volte nel giro
di un anno, la legge entrerà in vigore anche senza il bisogno dei Lords; dal 1911 ad oggi solo 7 leggi sono
state approvate senza l’apporto dei Lords, quindi tendenzialmente le leggi sono approvate sempre da
entrambe le Camere.
Camera dei Lords: è composta da Lord Spirituali e Lord Temporali.
I primi sono 26 Vescovi della Chiesa Anglicana, i quali hanno diritto, per tradizione medievale, a un seggio
alla Camera dei Lords.
I secondi si dividono in Lord Ereditari e Lord a Vita. Fino al 2009 c’era anche una terza categoria: i giudici, i
quali facevano parte del Comitato Giudiziario della Camera dei Lords in quanto questa era anche una Corte
d’Appello. Quindi 12 giudici entravano a far parte della Camera dei Lords come Corte, che però partecipava
a tutte le attività.
I Lord ereditari sono gli esponenti delle famiglie nobili britanniche che trasmettono di padre in figlio la
carica di potere. Questa categoria è stata oggetto della Riforma Blair nel 1999 che aveva proposto la loro
eliminazione perché riteneva che fosse incompatibile con un sistema democratico la presenza in una
Camera di persone che trasmettono il loro potere ereditariamente.
Il disegno di legge proposto da Blair arriva alla Camera dei Lords, che ovviamente si oppone. La Camera dei
Comuni avrebbe potuto approvare lo stesso il provvedimento, ma Blair preferisce il compromesso: i 759
Lords ereditari sono stati ridotti a 92; furono gli stessi Lords a votare colore che sarebbero rimasti in carica
nel rispetto delle proporzioni tra i partiti. Quindi la riforma del 1999 ha ridotto a 92 i Lords ereditari e, pur
continuandosi a chiamare Lords ereditari, ha di fatto vietato che il titolo potesse essere trasmesso ai figli.
Sono quindi in effetti gli unici membri eletti della Camera dei Lords, benché questa elezione non provenga
dai cittadini, ma dai membri della stessa Camera nel momento in cui uno dei membri viene a mancare.
Solitamente il nuovo eletto è dello stesso partito del Lord scomparso.
Dal 1999 sono stati fatti tantissimi tentativi per modificare la composizione della Camera e per abolire
anche questi 92 Lords ereditari, ma questi tentativi, sia da parte dei laburisti che da parte dei conservatori,
sono falliti in quanto manca un accordo sulla riforma generale della Camera. E’ dal 1911 che si tenta di
riformare la Camera dei Lords, ma le riforme andate in porto sono state davvero poche. Una di queste è
quella del 1958 che introduce all’interno della Camera dei Lords i Lord a vita.
I Lord a vita vengono nominati dalla Corona su proposta del Primo Ministro, si chiamano a vita perché
rimangono in carica tutta la vita senza la possibilità di trasmettere il proprio potere al proprio erede. Nel
2000 fu istituita la Commissione che ha il compito di proporre al Primo Ministro le nomine dei Lords a vita
tra quelle persone che non sono esponenti di alcun partito politico, mentre le persone che appartengono a
partiti politici sono nominate dal Primo Ministro.
La presenza dei Lords a vita ha dato un nuovo stimolo al funzionamento della Camera Alta perché i Lords a
vita sono persone che svolgevano comunque attivamente una vita politica o comunque persone che si sono
messe in evidenza per i loro meriti nei settori di loro interesse, ed essendo una Camera di persone che non
vengono elette, sono i Lords a vita quelli più svincolati rispetto alla disciplina del partito. All’interno della
Camera dei Comuni vi è infatti una rigida organizzazione partitica: al momento delle elezioni ci si presenta
con una serie di punti in programma che vincola tutti i candidati di quel partito, una volta che il partito
risulta vincitore, tutti gli esponenti di quel partito hanno l’obbligo di approvare tutti i disegni di legge che
erano presenti nel programma elettorale del partito e vi è quindi un forte vincolo. Ci sono anche alcuni
deputati (gli Whip) che hanno il compiti di fare in modo che il gruppo segue le indicazioni del partito.
Questa rigida organizzazione di partito manca alla Camera dei Lords, i quali sono più liberi di votare
secondo coscienza, questo comporta che all’interno della Camera Alta vi sia sempre una maggiore
opposizione nei confronti dei disegni di legge del Governo.
Vi è una convenzione costituzionale che disciplina i rapporti tra le due Camere dal punto di vista del
procedimento legislativo: i Lords non si devono opporre ai disegni di legge presenti nel programma
elettorale del partito che ha vinto le elezioni; essendo una convenzione, è stata disattesa varie volte.
Bicameralismo: non è paritario per quanto riguarda il procedimento legislativo, la Camera dei Comuni ha
poteri maggiori rispetto alla Camera Alta che sono stati affermati con le leggi del 1911 e del 1949. Ma i
Comuni cercano spesso di trovare un accordo con i Lords, tanto che dal 1911 sono solo 7 le leggi che sono
state approvate solo dalla Camera dei Comuni.
Il bicameralismo non è paritario neanche nel controllo dell’Esecutivo: esiste rapporto fiduciario tra il
Governo e la sola Camera dei Comuni, ma è paritario nel controllo della documentazione che proviene
dall’Unione Europea e cioè, quando nel 1973 il Regno Unito è entrato in Europa, ha stabilito dei meccanismi
di controllo di tutto il materiale che proviene dall’UE ,e dalle allora Comunità, che deve