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Per la fotografia in digitale la migliore macchina fotografica è sicuramente quella SLR (Single-lens
reflex), per diverse ragioni. Primo, puoi vedere esattamente ciò che fotografi grazie alla semplice
idea di utilizzare un prisma e uno specchio mobile. Inoltre, esse hanno obiettivi intercambiabili,
estendendo così le loro capacità. L’acquisizione dell’immagine avviene grazie ad un sensore di tipo
CCD (un chip), che contiene milioni di fotodiodi sensibili alla luce. La carica elettrica viene
trasferita ad un ADC (che converte il segnale analogico in digitale) in codice binario, che viene poi
inviato a un DSP (microprocessore) che effettua numerose operazioni sull’immagine: luminosità,
colore, contrasto ecc...
Il sensore nelle fotocamere digitali sostituisce la pellicola. L’unità individuale di un sensore è il
fotosito, occupato da un fotodiodo, che converte i fotoni della luce in carica elettrica. Essa viene poi
convertita in digitale e elaborata, giungendo così al pixel, unita base dell’immagine digitale.
Gran parte delle SLR offre 3 formati di file immagine: JPEG, TIFF e raw. Il formato JPEG è il
principale sistema di registrazione delle immagini sul pc. Esso ha 2 grandi vantaggi: è il formato
universale per il web, e comprime le immagini affinché occupino meno spazio. Il formato TIFF,
invece, è stato creato appositamente per essere aperto con programmi di editing (ritocco). Il
formato raw è perfetto, perché varia in base al tipo di marca di fotocamera digitale, conservando le
impostazioni e tenendole separate dai dati. In più, le impostazioni dell’immagine possono essere
modificate senza perdere la qualità e possono essere di una profondità di bit superiore a 8.
E’ importante, nelle immagini scattate con fotocamere digitali, saper bilanciare il bianco. Il colore
della luce, infatti, varia, sia in base alla temperatura del colore stesso (dal rosso al blu) sia in base
allo spettro discontinuo delle lampade. Esistono 3 modi per bilanciare il bianco:
1) metodo manuale = consiste nel puntare la fotocamera su un foglio bianco, in maniera tale
che il processore della fotocamera memorizzi le informazioni e le applichi alle immagini
successive
2) metodo standard = dal menù di bilanciamento della fotocamera (serie di opzioni)
3) metodo automatico = scelta automatica dell’illuminazione
Per gestire il colore in una fotocamera digitale è importante che tutti gli strumenti di lavoro che ci
servono per modificare l’immagine abbiano lo standard ICC (International Color Consortium), ossia
uno standard comune per tutti quei dispositivi che riproducono il colore. Ovviamente, la
calibrazione del colore dipende anche dai soggetti e dalle scene. Impostare il bilanciamento con
un’impostazione del tipo Cloudy o Shade, ti fa avvicinare al risultato esatto, anche se solo il
fotografo è in grado di dire come dovrebbero essere i colori.
Per gli scatti occasionali, il flash è una comodità, un mezzo per aumentare la luce della scena. Quasi
tutte le SLR hanno un flash incorporato. Il flash esterno, invece, è un mezzo professionale, con una
temperatura di colore molto più precisa, una breve durata per catturare ogni momento e una
intensità maggiore. E’ possibile anche fotografare con una illuminazione continua. Esistono 3 tipi di
illuminazioni continue possibili:
1) illuminazione ad incandescenza = La lampada a incandescenza più usata è quella alogena al
tungsteno, che si riscalda a temperature elevate; con questa illuminazione, temperatura di
colore e intensità rimangono costanti.
2) illuminazione a fluorescenza = Questi illuminatori sono esenti da sfarfallio, luminosi quasi
come gli incandescenti, si scaldano di meno e sono più economici
3) illuminazione HMI