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MECCANISMO FORMAZIONE ENAMMINA:

L'ammina si addiziona al carbonio carbonilico. La protonazione dello ione alcossido e la deprotonazione dello ione ammonio producono un intermedio tetraedrico neutro (una carbinolammina). La carbinolammina è in equilibrio con due forme protonate, poiché sia l'ossigeno sia l'azoto possono accettare il protone. Poiché il nucleofilo ha una coppia di elettroni non condivisa, l'acqua viene eliminata dall'intermedio protonato all'ossigeno formando un composto con l'azoto carico positivamente.

Quando un'ammina primaria reagisce con un'aldeide o un chetone, nell'ultimo stadio della reazione l'immina protonata perde un protone dall'azoto formando un'immina neutra. Quando l'ammina è secondaria, invece, l'azoto carico positivamente non è legato a un idrogeno. In questo caso, si forma una molecola neutra stabile solamente attraverso la rimozione di un

protone da un carbonio α, dalla parte della molecola che deriva dal composto carbonilico.Il risultato è la formazione di un'enammina.Così come per la formazione dell'immina, poiché l'azoto della carbinolammina è più basico dell'atomo di ossigeno,l'acqua che si forma deve essere rimossa in modo da spostare l'equilibrio verso l'enammina.In una soluzione acida acquosa, un'enammina viene idrolizzata al composto carbonilico e all'ammina secondaria di partenza. Questa reazione è simile all'idrolisi catalizzata da acidi di un'immina a composto carbonilico e ammina primaria di partenza: la reazione di un'aldeide o di un chetone con un eccesso di ammoniaca in-AMMINAZIONE RIDUTTIVA:presenza di un agente riducente. Le immine infatti possono essere ridotte ad ammine con H2 in presenza di un opportuno catalizzatore.Il doppio legame di un'immina o di un'enammina è

ridotto più velocemente rispetto al doppio legame, quindi la riduzione del gruppo carbonilico non compete con quella dell'immina in queste reazioni. Ammine secondarie e terziarie possono essere preparate da immina ed enammine mediante riduzione. Il sodio cianoboroidruro (NaBH3CN) è un riducente usato comunemente per queste reazioni perché è facile da usare e stabile anche in soluzioni acide.

E ACILAZIONE DEL CARBONIO α TRAMITE UN INTERMEDIO ENAMMINICO:

-ALCHILAZIONE: aldeidi e chetoni possono essere alchilati al carbonio α attraverso un intermedio enamminico. Il composto carbonilico è trasformato in un'enammina (per trattamento con un'ammina secondaria in presenza di un acido, l'azoto attacca e si perde H2O). L'enammina reagisce con l'alogenuro alchilico tramite una reazione SN2 formando uno ione imminio che è instabile e in posizione β, per questo reagisce con H2O per dare il composto carbonilico alchilato.

In rispetto al gruppo alchilico. Poiché lo stadio di alchilazione è una reazione SN2, possono essere utilizzati solo alogenuri alchilici primari o metilici. L'intermedio enamminico può essere usato anche per effettuare reazioni di acilazione al carbonio α (oltre che reazioni di alchilazione) di aldeidi e chetoni.

Nel caso di un'ammmina con soli gruppi alchilici legati all'azoto, nel momento in cui l'azoto attacca da terziaria, o del chetone, si forma una carica positiva sull'atomo di azoto e non c'è modo di stabilizzarla se non facendo tornare indietro la reazione. Quindi con le ammine terziarie non formiamo né ammine né chetoni perché l'azoto non ha idrogeni legati a sé.

Enammine-ADDIZIONE CONIUGATA: ADDIZIONE DI MICHAEL: quando il nucleofilo in queste reazioni è uno ione enolato, la reazione di addizione viene chiamata reazione di Michael. Poiché

Questi enolati sono basi relativamente deboli, avviene l'addizione coniugata - cioè, l'addizione avviene principalmente al carbonio β di aldeidi e chetoni α,β-insaturi. Questi enolati si addizionano anche al carbonio β di esteri e ammidi α,β-insaturi, a causa della bassa reattività del gruppo carbonilico. Notiamo che le reazioni di Michael formano composti 1,5-dicarbonilici. Una base rimuove un protone dal carbonio α dell'acido al carbonio. Lo ione enolato si addiziona al carbonio β di un composto carbonilico α,β-insaturo. Il carbonio α viene protonato. Un'aldeide o un chetone reagisce con un ilide-REAZIONE DI WITTIG: di fosfonio per formare un alchene. Questa trasformazione, chiamata reazione di Wittig, scambia l'ossigeno legato con un doppio legame nel gruppo carbonilico con il carbonio legato con un doppio legame dell'ilide di fosfonio (C=O diventa C=C). ALDEIDE/CHETONE

ILIDE DI FOSFONIO = ALCHENEBETAINA o ZWITTERIONE: composto con una carica positiva e una carica negativa non su atomi adiacenti ma in differenti parti della molecola.

ILIDE: composto con una carica positiva e una carica negativa su atomi adiacenti legati covalentemente, ognuno dei quali ha l'ottetto completo. L'ilide può anche essere scritta nella forma con un doppio legame C=P, perché il fosforo, avendo a disposizione orbitali d, può avere più di otto elettroni di valenza.

L'ilide di fosfonio si ottiene mediante una reazione SN2 tra la trifenilfosfina e un alogenuro alchilico. Un protone sul carbonio adiacente al fosforo carico positivamente può essere rimosso da una base forte come il butillitio.

L'ilide ha la capacità di funzionare da nucleofilo nei confronti di aldeidi e chetoni attraverso l'atomo di C (di natura elettrofilica) che ha un doppietto di elettroni e quindi una carica formale negativa. Poiché la

Sn2 della trifenilfosfina su un alogenuroalchilico, la reazione procede molto bene quando si usano alogenuri metilici o primari.

MECCANISMO:

1. Primo attacco: l'O diventa negativo mentre il P continua ad essere positivo.

2. Successivamente, avviene l'attacco del C: si genera uno negativo e il P positivo sono in posizione tale da formare un legame zwitterione.

3. L'O che porta alla formazione di un ciclo instabile (ossafosfetano).

4. Questo ciclo subito evolve: si forma un doppio legame C=C e un doppio legame P=O.

5. Il risultato della decomposizione di questo ciclo è la formazione di un alchene e una molecola molto stabile che è l'ossido di trifenil fosfina.

6. La driving force che porta alla formazione dell'alchene è proprio il fatto che la decomposizione di questo ciclo porta alla formazione di una molecola neutra particolarmente stabile che anche precipita nell'ambiente di.

La reazione di Wittig è un metodo molto valido per sintetizzare un alchene, perché è completamente regioselettiva: si forma un solo alchene. La reazione di Wittig è anche il modo migliore per sintetizzare un alchene terminale perché l'alchene terminale è il prodotto secondario. Altri metodi portano a miscele di prodotti nelle quali ACIDI CARBOSSILICI E DERIVATI: SOSTITUZIONE NUCLEOFILA ACILICA La reazione caratteristica di acidi carbossilici e derivati è la sostituzione nucleofila acilica, che procede secondo il seguente meccanismo: - ATTIVAZIONE ACIDI CARBOSSILICI, FORMAZIONE CLORURI ACILICI: un modo per attivare gli acidi carbossilici consiste nel convertirli nel rispettivo alogenuro acilico, il più reattivo dei derivati degli acidi carbossilici (sostituzione nucleofila acilica). I cloruri acilici si possono preparare dai corrispondenti acidi carbossilici per reazione con cloruro di tionile, SOCl2 (o PCl3). Dato che i

sottoprodotti della reazione, anidride solforosa e HCl, sono entrambi volatili, il cloruro acilico si può isolare con facilità. Il reagente trasforma il gruppo OH di un acido carbossilico in un gruppo uscente migliore dello ione alogenuro; perciò, quando lo ione alogenuro attacca il C' intermedio tetraedrico, esso non è il gruppo che viene eliminato: carbonilico e forma- REAZIONE ACIDO CARBOSSILICO CON ALCOL ACIDO CARBOSSILICO + ALCOL = ESTERE non solo per catalizzarla, ma anche per mantenere l'acido carbossilico nella sua forma acida così che possa reagire con il nucleofilo. La reazione deve essere condotta in soluzione acida, Poiché l'intermedio tetraedrico che si forma in questa reazione ha due potenziali gruppi uscenti a basicità paragonabile, la reazione deve essere condotta con un eccesso di alcol per indirizzarla verso i prodotti. Fischer è stato il primo a scoprire che un estere può essere preparato.

Trattando un acido carbossilico con un eccesso di alcol in presenza di un catalizzatore acido; per questo motivo la reazione è chiamata esterificazione di Fischer.

MECCANISMO ESTERIFICAZIONE DI FISCHER: SINTESI ESTERE

L'esterificazione di Fisher è la trasformazione di un acido carbossilico nel corrispondente estere. Le condizioni dell'alcol come nucleofilo nella reazione di esterificazione di Fisher richiedono la catalisi acida, quindi le condizioni sono: acido carbossilico + alcol + H+ catalitico (piccola quantità). È una reazione di equilibrio nel senso che può tornare indietro, quindi reversibile. Pertanto, la cosa su cui dobbiamo agire è l'allontanamento dell'acqua dall'ambiente di reazione per fare in modo che l'equilibrio si sposti più a destra e quindi verso la formazione.

dell'estere.-REAZIONE ACIDO CARBOSSILICO E AMMINAQuando bisogna fare la sintesi di un'ammide non si parte dall'acido carbossilico perché è difficile realizzarlo. Prima si trasforma l'acido carbossilico in un derivato più reattivo e poi con l'ammina lo si fa reagire-I derivati degli acidi carbossilici sono: cloruri acilici e anidridi (molto reattivi, danno reazioni di sostituzione nucleofila acilica velocemente e senza bisogno di catalisi acida o basica); tioesteri, esteri e ammidi (hanno reattività bassa e reagiscono con nucleofili solo in presenza di catalizzatori acidi o basici); nitrili e carbossilati (assai poco reattivi nei confronti dei nucleofili, reagiscono solo in condizioni molto drastiche).-ALOGENURI ACILICI: nel caso di un cloruro acilico, qualsiasi nucleofilo abbiamo, dato che il cloruro acilico è quello più reattivo, non abbiamo la necessità di utilizzare un catalizzatore:MECCANISMO REAZIONE DI UN

molecola di cloruro acilico con un nucleofilo carico negativamente sull'ossigeno. 1. Il nucleofilo attacca il carbonio carbonilico formando un intermedio reattivo.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
61 pagine
SSD Scienze chimiche CHIM/06 Chimica organica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giulia2141 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Chimica organica 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Leggio Antonella.