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Ratei e loro misurazione nel bilancio finale

I ratei possono essere sia positivi che negativi, in quanto rappresentano variazioni finanziarie che vengono misurate in un periodo successivo alle rilevazioni d'esercizio. Queste variazioni vengono sostituite da grandezze nel bilancio finale, che viene redatto alla fine dell'anno commerciale. Queste grandezze misurano in modo presunto i costi e i ricavi di competenza economica dell'esercizio che si sta chiudendo.

Si tratta quindi di costi e ricavi che fanno parte dei costi e dei ricavi di competenza, ma che non sono ancora stati misurati finanziariamente. Per farli confluire nel reddito di periodo, sarà necessario misurarli. Tuttavia, poiché non è possibile misurarli

con le entrate e le uscite perché le entrate e le uscite normali non si sono ancora manifestate e si manifesteranno in futuro, andranno allora misurate attraverso questo strumento che è una sorta di variazione finanziaria presunta appunto, proprio perché non è una variazione rappresentata da un entrata o uscita di denaro pura, vera e propria, quindi non è una grandezza finanziaria aperta come quella che si può movimentare in presenza di variazioni di cassa o di banca. Dunque i ratei sono chiamati in causa per superare il problema di misurare le grandezze di costo e di ricavo che sono di competenza ma non sono state ancora misurate e finanziariamente quindi senza l'espediente dei ratei non potrebbero essere misurate e non potrebbero essere fatte confluire nel reddito di periodo. Scritture di integrazione. Per tale motivo vengono anche chiamate (facenti parte delle scritture di assestamento) perché i ratei, grazie alla loro presenza.Misurati finanziariamente ma maturati solo in parte. Ecco perché alcune quote di costi ed i ricavi sono in parte di competenza dell'esercizio successivo a quello che si sta analizzando, quindi a quello del 31.12 corrente. Quando si calcolano i risconti? Anche questi in occasione della redazione delle cosiddette assestamento, che sono le stesse che vengono redatte per i ratei. Ma a differenza di questi ultimi sono delle grandezze che non misurano alcunché, perché sono già costi ricavi quindi rientrano comunque già tra le grandezze soggettive, perché sono già variazioni economiche quindi grandezza di questa natura. Al 31.12, quando si rileva il risconto attivo o passivo, non si fa altro (come anticipa la stessa parola che lo definisce) che riscontare, a rinviare all'anno successivo, quindi l'esercizio successivo, una parte di quel costo e di quel ricavo che non è di competenza economica del periodo.

amministrativo in chiusura.Teoricamente: Pensiamo al caso del fitto, con i risconti noi ci troviamo di fronte a dei fitti per capannoni, quindi fitti passivi, che già sono stati pagati per tutti i sei mesi che vanno da ottobre ad aprile.Allora tra ottobre e Aprile ci sta di mezzo la chiusura dell'esercizio al 31.12.Quando arriviamo al 31.12, noi abbiamo pagato all'inizio tutto l'affitto semestrale, però una parte di questo semestre ricade nell'anno successivo, e solo quella parte del costo che resta al di là del 31.12 che rappresenta la quota di non competenza, perché sarà di competenza tutto il costo che va da ottobre e che cade nell'anno in corso, quindi al 31.12.Il discorso che dobbiamo fare è questo: siccome ci troviamo al cospetto di un'operazione che comprende due esercizi, perché si tratta del pagamento anticipato di un fitto che copre un semestre che in parte cade nell'anno 2020, e

dopo, perché riguarda il periodo amministrativo successivo.

Appunto il godimento e quindi il sacrificio di risorse che dovrò sostenere per utilizzare quel bene nei tre mesi successivi cioè da Gennaio a Marzo. Quindi i risconti hanno lo scopo di rettificare il reddito, quindi sono sempre scritture di assestamento (perché come ratei vengono calcolate alla fine dell'anno e il 31.) ma servono per rettificare il reddito, quindi rinviare quella parte quelle quote di costi o di ricavi che non sono di competenza economica dell'esercizio. Ma qual è la differenza fra ratei e risconti? I ratei fanno riferimento a grandezze che vengono movimentate sotto forma di grandezze finanziarie. Quindi danno luogo, ai al fine dell'analisi delle variazioni, a delle variazioni finanziare a disegno positivo o disegno negativo e dunque questi ratei vengono movimentati sia se positivi sia se negativi, per misurare i costi e ricavi che sono di competenza economica dell'esercizio in chiusura che non sono stati misurati fino al 31.12.

finanziariamente perché lo saranno negli anni a venire, quindi dopo il 31.12 dell'anno di cui ci si pone il problema di determinare il reddito d'esercizio. I risconti invece hanno natura economica sono proprio costi e ricavi loro stessi, che sono di competenza dell'esercizio avvenire quindi degli anni successivi, che però sono stati già misurati finanziariamente, quindi già c'è stata la variazione finanziaria che ha misurato quei costi e quei ricavi. Però una parte dei costi e ricavi acquisiti non è di competenza dell'esercizio in chiusura ma degli esercizi successivi. Qual è il problema da porsi rispetto ai ratei? Riscontare vuol dire rinviare al futuro esercizio, quindi all'anno successivo, al periodo amministrativo successivo, e una parte di quel costo, una parte di quel ricavo, che una volta che l'accadimento si è manifestato già è stato misurato finanziariamente, ma non è

di competenza di quel periodo amministrativo. Ratei, integrare al presente variazioni future. Ho un problema simile per entrambi, che è quello che si cerca di superare al 31.12 e solo al 31.12 attraverso il calcolo dei ratei e dei risconti con la loro rilevazione che impareremo a fare anche contabilmente al di là di quella che vedremo attraverso l'analisi delle variazioni. La differenza sta però nel fatto che si tratta di grandezze diverse, perché i ratei sono grandezze finanziarie, mentre i risconti sono grandezze economiche.

RATEI E RISCONTI SUL REDDITO

IMPATTO DEI

Ciò che si trae da questo ragionamento è che, nel momento in cui il 31.12 si procede al calcolo dei ratei e dei risconti, abbiamo dei riflessi sul reddito perché:

  • I ratei integrano il reddito e lo integrano senso positivo che in senso negativo.
  • I ratei attivi, quindi quelli che misurano ricavi che non sono già stati misurati finanziariamente, aumentano il reddito.
dovrà essere spostata all'esercizio successivo. Questo comporta un aumento del reddito e dell'utile o una diminuzione della perdita. I risconti passivi, invece, rappresentano ricavi che sono stati già contabilizzati finanziariamente ma che devono essere spostati all'esercizio successivo. Questo comporta una diminuzione del reddito e dell'utile o un aumento della perdita. In sintesi, i ratei passivi diminuiscono l'utile o aumentano la perdita, mentre i risconti attivi aumentano l'utile o diminuiscono la perdita. I risconti passivi diminuiscono l'utile o aumentano la perdita.non lo considero nel calcolo del reddito di periodo. In questo modo, l'effetto netto sul reddito stesso è quello di aumentare il suo valore, riducendo eventualmente la perdita d'esercizio o aumentando l'utile, qualora i ricavi superino già i costi. È come se avessi un rateo attivo di fronte a me, l'effetto è lo stesso perché il rinvio dei costi che ho già misurato finanziariamente quest'anno e il fatto di non farli confluire nel reddito di periodo e destinarli all'anno successivo, semplicemente perché non sono di competenza economica, fa sì che diminuisca l'entità del costo totale di quest'anno che ho misurato finanziariamente quest'anno e quindi non lo considero nel calcolo del reddito di periodo.tto positivo della sabbia sul risultato di periodo può essere evidenziato da un aumento del profitto o da una riduzione delle perdite che l'impresa potrebbe aver registrato.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
5 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giusy0233482 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Saggese Sara.