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C L P

ORSO DI AUREA IN SICOLOGIA

QUANDO IL DESIGN SERVE A RI-COSTRUIRE.

ANCHE SE STESSI.

ANNO 2012/2013

“Così nel corso del colloquio raccontava che era soddisfatto del lavoro. Al laboratorio

insieme ad altri costruiva. Piegava, annodava, torceva e realizzava ami da pesca. Ci

teneva molto. Gli sorridevano gli occhi mentre raccontava quanto fosse felice di

immaginare i suoi ami a girare il mondo, utili e lontani tra le mani di un pescatore, la nel

freddo del Canada.”

INTRODUZIONE

Una persona malata è sola a tal punto che a volte sono i sintomi l‟unica compagnia.

Una persona con disturbi della ideazione, delle percezioni, del comportamento non ha

una vita facile: è isolata, barricata in un mondo proprio, diverso e incompreso. Avverte

gli altri come minacciosi perché insidiano la sua distanza e sono incapaci di ascoltarlo e

di fargli compagnia. Così scivola inesorabilmente verso l‟isolamento, il ritiro sociale,

verso un mondo popolato da fantasie onnipotenti. La paura è il sentimento che

avvertiamo quando siamo soli e quando entriamo in contatto con chi è solo. Vincere la

reciproca diffidenza, rispettare le solitudini di ciascuno, valorizzare i diversi punti di

vista, non farsi paralizzare dalla paura insomma, questo è Ri-Costruzione.

Chi soffre di quella solitudine deve fare i conti con la perdita del lavoro, o forse col non

averlo mai iniziato. Perdere il lavoro non significa solo la mancanza di sostegni materiali

alla propria esistenza, ma perdere un ruolo sociale, una dignità, una possibilità e una

rete di relazioni.

Intrattenere e intrattenersi con gli uomini soli è il più delle volte noioso e frustrante.

Sono intelligenti e spesso colti, ma non sintonizzati. Aderiscono a proposte e programmi

per la loro socializzazione come per caso, come se fossero su un altro pianeta o caduti

da chissà dove. Anche la pretesa di riabilitare attraverso il lavoro non funziona. Il lavoro

non c‟è, il lavoro li rifiuta, loro rifiutano il lavoro, il lavoro non li capisce. Intrattenere,

riabilitare, lavorare sono cose di questo mondo, del mondo dei pari. Ma in un gruppo di

dispari si può ripensare un mondo? Immaginare una stanza e popolarla con degli

oggetti? Riabilitare per fare mondi, per rifare un mondo .

Ri-Costruzione non è un gruppo di diversamente abili ma di diverse abilità. I dispari e i

pari pensano e realizzano insieme. Ognuno porta del suo, si espone o si sottrae ed il

lavoro è il frutto dell‟intelligenza di tutti. Qualcuno lo ha fatto dalla propria casa, senza

frequentare il laboratorio di progettazione, inviando idee o pezzi di materiale per

completare un oggetto. Lo sforzo più rilevante è stato quello di accettare le diverse

abilità, farle interagire senza frizioni ne intoppi. Abbiamo cercato di interrogarci sulla

qualità e sull‟originalità dei nostri prodotti senza indugiare in facili pietismi o eccessive

e dispari vi è stato un rapporto di reciprocità, tutt‟altro che facile.

tenerezze. Tra pari

Arrivati fin qui ci è piaciuto chiamare la nostra esperienza “casa del lavoro possibile”, e

così la stiamo presentando ai profani. Una nuova casa dove traslocare una parte di sé e

metterla in gioco senza paura. Un luogo dove ci si confronta alla pari, senza nulla

togliere alle diverse abilità come pure alle diverse professionalità e specificità. Un

progetto per ricreare percorsi lavorativi possibili dove persone originali e stravaganti

utilizzano le proprie capacità ideative per progettare e realizzare oggetti d‟uso

quotidiano, fruibili e riproducibili.

RI-COSTRUZIONE: LA CASA DEL LAVORO

POSSIBILE

Il design è lo strumento che può restituire ai malati

psichiatrici una nuova capacità di relazione con se

stessi e con la comunità in cui vivono. Lo

dimostrano una ventina di persone fra donne e

uomini, dai 20 ai 40 anni, pazienti difficili e con patologie psichiatriche gravi, che

“Ri-Costruzione.

partecipano al progetto La casa del lavoro possibile“, promosso dal

Dipartimento di Salute mentale dell‟Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi con il

finanziamento assegnato dalla Regione Lombardia nell‟ambito dei progetti innovativi e

L‟idea

la collaborazione della cooperativa sociale Il Mosaico. è venuta a Maurizio

Sommi ed Eligio Gatti, medici psichiatri, che nel 2006 hanno avviato il progetto nei locali

dell‟ospedale di Casalpusterlengo (Lodi). Il concetto di partenza è semplice: persone di

spiccata sensibilità e fragilità (come spesso sono anche gli artisti) e con abilità

d‟uso

manuali possono essere in grado di ideare e progettare oggetti quotidiano belli e

utili, producibili da artigiani e industria; ritrovando, nel contempo, capacità perdute,

scoprendone di nuove e imparando a convivere meglio con se stesse.

Gli oggetti sono il frutto del lavoro di tutti i partecipanti al laboratorio Ri-Costruzione; per

questo la scelta condivisa è stata quella di non indicarne una attribuzione individuale.

Attraverso il recupero e l‟impiego dei più diversi materiali di scarto, in laboratorio

nascono oggetti originali, dissonanti ed estremi, ridondanti per forme e colori, capaci di

esprimere un‟”altra” visione e percezione del mondo l‟eccentricità

dove diventa poesia.

non è sufficiente, in gioco c‟è molto di più.

Chiamarlo progetto riabilitativo

Oggi, con sei anni di esperienza alle spalle e un portfolio di prototipi che comprensivo

d‟arredo

di sedie e tavoli, contenitori, vassoi, lampade e complementi (realizzati con le

tecniche più disparate) il progetto è a una svolta: la creazione del nuovo laboratorio a

nell‟ambiente dell‟ospedale

Lodi, non più protetto ma in città, apre una nuova strada che

mira, attraverso la creatività, a nuove modalità di relazione fra i malati e la comunità.

Il mercoledì è il giorno più bello della settimana. Il giorno in cui venti persone rompono

l‟isolamento e il silenzio e si ritrovano insieme. Accumunati da un fare, ritrovarsi diventa

un‟esigenza. Sono diventati un gruppo.

Gli oggetti progettati sono senza firma perché sono frutto di un processo che unisce e

non divide. Un pensiero creativo debordante non necessita di sollecitazioni creative.

Nella classe il maestro deve sollecitare l‟atto creativo, stimolarlo con degli esercizi

appropriati, insegnare la funzione creativa se mai sopita. Nel gruppo dei venti il

“maestro” dà solo delle indicazioni tecniche, semmai incoraggia, altro non è necessario.

Le forme e i colori sono squillanti, non si riescono a tenere a freno .

“Luce azzurra” per una lampada o “Tintarella di luna” per un ombrellone da spiaggia. I

nomi che richiamano un fuori come “Libreria sole” o “Tavolino da bosco”.

Ho chiesto a un autore (gran bevitore di caffè) come mai una delle diverse caffettiere da

progettata fosse storta e mi ha risposto :”Perché è stanca”. A volte sono i ricordi a

lui

nominare: una canzone lontana “Bandiera gialla” per una sdraio blu o i giochi infantili

“Tende armadio”. I desideri accarezzati: “Desiderio estate del „76” per una lampada che

richiama un vissuto passato, “La lettera” per un quadro tappeto o le paure, le angosce:

“Poltrona panico” una forma che serra ma include e accoglie in verdi lontani.

Le parole sono importanti non meno delle forme perché ci fanno volare altrove.

Si tratta di una ventina di opere di media dimensione esili nella loro dichiarata fragilità,

forti invece nei colori accesi e nel senso di sintesi. Affidano la loro espressione alla

memoria degli oggetti che arredano le case della normalità.

Da menti che noi destiniamo solo ad una tragica sofferenza, agli incubi e all'angoscia,

emergono e si solidificano questi oggetti testimonianze dell‟esistenza di un impegno

nella loro vita.

DALL’ISOLAMENTO ALLA CONDIVISIONE

La produzione e la commercializzazione degli oggetti porterebbe a ritorni economici utili

per continuare con il progetto. È già stato realizzato un tappeto e ora stanno

sviluppando un tavolo ideale per i bambini, già affidato a un artigiano che lo produce su

richiesta.

Sul sito Internet www.ri-costruzione.com le aziende possono visitare le pagine del

catalogo dei prototipi già realizzati, aggiornarsi sugli ultimi oggetti prodotti e contattare i

L‟obiettivo

responsabili per avviare insieme percorsi di produzione. è duplice: arrivare

“Casa possibile”

alla sussistenza economica e dare vita a una vera e propria del lavoro

capace, anche, di generare un reddito da ridistribuire.

l‟imminente

Intanto si lavora per trasloco a Lodi. Il trasferimento è legato alla richiesta di

avere un posto più adeguato per svolgere le attività del laboratorio ma, anche, di uscire

dell‟ospedale,

dalle mura utilizzando uno spazio accessibile poco lontano dalla città,

vicino a bar e spazi verdi. Grazie alla nuova sede avremo finalmente a

disposizione spazi visibili e visitabili. “Ri-Costruzione”

La maggior parte dei pazienti coinvolti attivamente nel progetto risiede

nel proprio alloggio. Uscire di casa per recarsi al lavoro in laboratorio, per loro, è la

vittoria più grande.

Vedere le opere prodotte in mostra, per due edizioni (nel 2009 e nel 2011) al Salone

Satellite della Milano Design Week, alla Triennale di Milano e in altre occasioni come il

Festival della Poesia di Genova, è stata una vera soddisfazione. Sono riusciti a portare

all‟interno di questa esperienza persone ritirate e asserragliate in casa, che non

soltanto sono uscite dal proprio isolamento, ma hanno scoperto di saper realizzare

oggetti di valore estetico elevato, al punto da essere esposti al pubblico.

APPROCCI E TAPPE DELLA PROGETTAZIONE

Le tappe logiche di un progetto possono assumere pesi e rilevanze diverse; esse

rappresentano le operazioni logiche che bisogna eseguire per realizzare un progetto,

ma anche le pre-condizioni per una stesura quanto più chiara possibile.

IDEAZIONE

È la fase in cui ci si domanda come e perché nasce un progetto. Si tratta di un percorso

laborioso in cui le idee prendono forma, si cominciano a tessere le relazioni per

svilupparle e si cerca di stimare quali e quanti possano essere i soggetti istituzionali

interessati alla realizzazione.

Ri-Costruzione: perché costruire qualcosa fa bene, e se questo vale per tutti, a maggior

ragione vale per chi lo ha fatto un tempo e pensava di non riuscirci più.

Casa del Lavoro Possibile: perché il progetto ricrea percorsi lavorativi possibili che

uti

Dettagli
A.A. 2013-2014
13 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giada.ferrari.37 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Rovetto Francesco.