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Classificazione
Disturbo depressivo maggiore
1. Classificazione DSM: disturbi
dell’umore-disturbi depressivi-disturbo depressivo
maggiore (F32.x cambia a seconda della gravità,
se in remissione o non specificato). Per porre
diagnosi è necessario almeno un episodio
depressivo completo della durata di almeno 2
settimane; i sintomi non devono essere meglio
spiegati da un altro disturbo.
Classificazione ICD: sindromi affettive-episodio
depressivo (F32)
Aspetti teorici
Si può manifestare attraverso una vasta
• gamma di condotte: comportamento
aggressivi, atteggiamento da bambino
troppo adulto, abulia, inerzia, testa tra le
nuvole, dubbi sulle cose quotidiane e
sulle proprie capacità, incubi frequenti,
improvviso e apparente immotivato calo
del rendimento scolastico, timidezza,
coartazione e ritiro sociale. Proprio
perché i sintomi sono multiformi, è un
quadro che in età evolutiva tende a
essere poco chiaro.
Comorbilità con disturbi d’ansia (fobia
• sociale e ansia da separazione),
dell’apprendimento e del
comportamento (deficit da
attenzione/iperattività).
Comorbilità con ritardo mentale e, in
• genere, con forme di handicap psichico
nelle quali esista la consapevolezza del
problema.
Prevalenza tra lo 0,5% e il 3%; si osserva
• una maggiore frequenza nei maschi fino
a circa i dodici anni, mentre dopo si
registra un’inversione a favore delle
femmine con il picco più alto nella media
adolescenza. Questo perché forse le
ragazze sono portate a ripiegare su se
stesse, a internalizzare, a sviluppare una
relazione amicale magari molto intensa a
con una sola compagna.
Possibili problemi di diagnosi
• differenziale con i disturbi del
comportamento
Possibili problemi di diagnosi
• differenziale con i disturbi
dell’apprendimento
Possibili problemi di diagnosi
• differenziale con i disturbi d’ansia (in
particolare la fobia sociale)
Iperdipendenza da una o più figure
• adulte
Alcuni strumenti di valutazione carta e
• matita: CDI, TAD e BDI-II.
Strategie di intervento
Role playing e prove comportamentali
• Prescrizioni comportamentali e compiti a
• casa
Diari di auto-osservazione
• Incoraggiamento alle attività fisiche e
• sociali
Problem solving interpersonale
• Ristrutturazione cognitiva
• Terapia relazionale emotiva
• Lavoro sullo stile di attribuzione e
• sull’autostima
Parent training
• Uso sistematico del rinforzamento e
• passaggio graduale dall’estrinseco
all’intrinseco
Prognosi
Un disturbo depressivo durante l’infanzia
• aumenta la probabilità di depressione in
età adulta
Alti livelli di autostima, buone capacità di
• coping, buoni risultati scolasti, interessi e
relazioni gratificanti con i coetanei sono
fattori protettiti
In assenza di fattori protettivi e di un
• lavoro di prevenzione il rischio di
ricaduta può arrivare fino al 60%.
Disturbo distimico
2. Classificazione DSM: disturbi
dell’umore-disturbi depressivi-disturbi distimico
(F34.1)
Classificazione ICD: sindromi
affettive-sindromi affettive persistenti-distimia
(F34.1)
Aspetti teorici
Forma attenuata di depressione, ma di
• durata maggiore, in cui l’umore depresso
e irritabile è evidente.
Agitazione psicomotoria, aggressività,
• lamentele somatiche, scarso appetito o
iperfagia, insonnia o ipersonnia, scarsa
energia, bassa autostima, difficoltà di
concentrazione e sentimenti di
disperazione.
Prevalenza intorno al 6%
• Esordio precoce e insidioso, difficile da
• diagnosticare e decorso cronico.
Strategie di intervento
Relazione di aiuto
• Role playing e prove comportamentali
• Diari di auto-osservazione
• Problem solving interpersonale
• Ristrutturazione cognitiva e terapia
• razionale emotia
Lavoro sullo stile di attribuzione e
• sull’autostima
Parent training
• Uso sistematico del rinforzamento e
• passaggio graduale dall’estrinseco
all’intrinseco
Disturbo bipolare
3. Classificazione DSM: disturbi
dell’umore-disturbi bipolari (bipolare I e bipolare II)
(F31)
Classificazione ICD: sindromi
affettive-sindrome affettiva bipolare (F31)
Aspetti teorici
Caratterizzato da importanti oscillazione
• del tono dell’umore considerato in
passato tipico dell’età adulta ma di
recente studiato anche in età evolutiva
con una prevalenza stimata fino al 2%
tra gli adolescenti.
Può essere trattato con una
• combinazione di farmaci e di interventi
psicoterapeutici e psicoeducativi di
matrice cognitivo-comportamentali:
automonitoraggio del tono dell’umore,
problem solving per le situazioni di
stress, parent training, ristrutturazione
cognitiva per identificare e contenere i
pensieri negativi, training di assertività,
autocontrollo della regolarità del sonno,
lavoro sulle contingenze di rinforzo.
Esiste una relazione tra eventi di vita
• negativi e variabili demografiche e
sviluppo del disturbo bipolare in bambini
e adolescenti
Disturbo dell’adattamento con umore depresso
4. Classificazione DSM: disturbi
dell’adattamento-disturbo dell’adattamento con
umore depresso (F43.20)
Classificazione ICD: sindrome nevrotiche,
legate a stress e somatoformi-reazione a gravi