Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 42
Psicometria 1 Pag. 1 Psicometria 1 Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 42.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicometria 1 Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 42.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicometria 1 Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 42.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicometria 1 Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 42.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicometria 1 Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 42.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicometria 1 Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 42.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicometria 1 Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 42.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicometria 1 Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 42.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicometria 1 Pag. 41
1 su 42
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

RAPPORTI FRA ATTENDIBILITA’ E VALIDITA’.

L’attendibilità : è una condizione necessaria della validità,ma non sufficiente. Indica il limite

superiore raggiungibile dalla validità di una misura. Se un punteggio in una misura è dato per il

90% dal punteggio vero essa viene giudicata attendibile.

Il punteggio vero riassume tutte le componenti che determinano il punteggio osservato,mentre

l’errore casuale di misurazione. Vi sono altri componenti del punteggio che non hanno niente a che

fare con il costrutto che ci interessa,ma che sono sistematiche e fanno parte dell’attendibilità.

Ad es: possiamo scrivere un item di ansia un po’ confuso,in cui rappresentiamo una componente

che riflette la depressione. Il punteggio vero sarà una combinazione di due differenti punteggi

veri,quello del costrutto di ansia (Va) e quello del costrutto di depressione (Vd). Avremo quindi : V=

V(a) + V(d).

Possiamo esprimere il punteggio osservato come X = Va + Vd /Va + Vd +E

Ma la validità della misura come riflesso dell’ansia sarà solo:

Va/Va + Vd +E

E quindi più bassa dell’attendibilità.

Riuscire ad ottenere misure che abbiano una validità tanto elevata quanto la loro attendibilità è un

caso ideale difficile da raggiungere. Se riusciamo ad evitare di includere nella nostra misura di

ansia una componente di depressione che ne diminuisce la validità,dovremmo fare i conti con

l’influenza del metodo di misura che è una componente sistematica del punteggio osservato,sarà

cioè presente tutte le volte che utilizziamo lo stesso strumento di misura. La componente del

metodo gonfia l’attendibilità di una misura senza aumentare la validità.

3. I DIVERSI TIPI DI SCALA DI MISURA.

SCALA NOMINALE:

-non si tratta di un modo di categorizzare gli oggetti o soggetti che interessano.

-viene utilizzata la sola proprietà di simbolo del sistema numerico: cosi si possono mettere nella

categoria 1 i soggetti maschio e nella categoria 0 i soggetti femmina senza eseguire una misura

vera e propria,poiché non posso sommare o sottrarre i n°così attribuiti. Oppure posso assegnare il

n°2 ai soggetti psicotici,e 1 a quelli nevrotici senza che questi n°abbiano altro significato se non

quello di identificare la categoria di appartenenza del soggetto.

-le sole proprietà formali di cui gode sono quelle :

1)equivalenza: tra tutti i membri di ciascuna categoria. È simmetrica e transitiva: se l’individua A =

B ,allora anche B=A(simmetria). Se A = B e B =C ,allora anche A= C(transitività).

2)non equivalenza: è simmetrica tra membri di categorie diverse. È simmetrica ma non è

transitiva:se A è diverso da B,B è diverso da A(simmetria). Ma se A è diverso da B e B è diverso da

C,A può essere uguale o diverso da C(non transitiva).

Da un punto di vista statico,le operazioni consentite sono solo quelle di contare le frequenze dei

soggetti in ciascuna classe ed eventualmente utilizzare i metodi statistici che trattano dati

categoriali.

-rappresenta una condizione necessaria per livelli di misura superiore.

Esempio di questa scala:

supponiamo di avere un insieme di 10 soggetti (Ss)e di essere interessati a misurare la

caratteristica stato civile. Stabiliamo la regola di assegnare il n° 1 ai soggetti coniugati,e 0 agli

altri,avremmo:

Ss STATO

CIVILE

A,Coniugat 1

o

B,celibe 0

C,vedovo 0

D,divorziat 0

o

E,coniugat 1

o

F,celibe 0

G,celibe 0

H,coniugat 1

o 1

I,coniugato 0

L,vedovo

Questo tipo di ripartizione si chiama dicotomia:è il più basso livello di classificazione (o misura)

possibile,non esiste classificazione se non si hanno almeno due categorie.

L’operazione consentita è quella di contare quanti soggetti sono stati assegnati alle varie

categorie(o ripartizioni). Nel primo caso avremo:

stato civile Ss

1 (coniugati) 4

0(altri) 6

SCALA ORDINALE:

-è la prima scala quantitativa,viene introdotto il concetto di ordine tra le ripartizioni che vengono

effettuate.

-le regole per costruire questo tipo di scala sono:

1)i soggetti ai quali viene assegnato il n°1 presentano una quantità superiore della caratteristica

oggetto di misura rispetto ai soggetti ai quali viene assegnato il n° e cosi via;

2)tutti i soggetti ai quali viene assegnato lo stesso n° presentano la stessa(O equivalente) quantità

della caratteristica in esame. Il n° assegnato non corrisponde direttamente alla quantità della

caratteristica che interessa,ma una relazione di ordine tra le quantità (più grande di) che viene

usata nel senso lato;infatti,al posto di più grande di si può avere superiore a o precedente a e così

via.

Le proprietà formali sono oltre a quelli di equivalenza tra tutti i membri di una medesima

ripartizione(classe o categoria) anche quella di relazione di ordine tra le ripartizioni: questa è assi

metrica e transitiva(se A è maggiore di B,B non sarà maggiore di A,assimetria; se A è maggiore di

B,essendo B maggiore di C,anche A sarà maggiore di C,transitiva).

-fornisce solo un ordine di rango tra i soggetti,ma non dà indicazione su quanto,per esempio,A sia

più grande di B,ovvero se la distanza tra A e B sia uguale,maggiore o minore della distanza B e C.

-le operazioni omesse sono il punteggio delle frequenze per ciascuna ripartizione. I n ° che

vengono attribuiti agli oggetti indicano ordine di rango e per trattarle esistono indici statistici

appropriati.

-Molti modi di raccogliere i dati della ricerca psicologica consentono in genere una classificazione a

livello di questa scala,al massimo di scala ordinale:così i dati raccolti mediante

interviste,osservazione diretta del comportamento,analisi del contenuto e questionari,possono

essere facilmente raggruppati in categorie,raramente classificati secondo un ordine(scala

ordinale)che spesso,si commette l’errore di elaborare i dati ottenuti come se fossero a livelli di

misura più elevati distorcendo le proprietà formali della scala che è stata usata. Questo comporta

un errore metodologico di fondo che si ripercuote sulla validità dei risultati raggiunti.

SCALA A INTERVALLI EQUIVALENTI:

-costituisce un processo notevole poiché utilizza una unità di misura costante che consente di

effettuare operazioni algebriche basate sulle differenze tra i n°associati ai diversi punti della scala.

-ha spesso suscitato perplessità e critiche poiché soprattutto nel caso di caratteristica

psicologica,sembra difficile ottenere effettivamente intervalli uguali.

Quando si hanno una serie ragioni per sospettare la non uguaglianza degli intervalli nella scala

che si sta utilizzando,allora si può procedere ad alcune trasformazioni o normalizzazioni. Le

misure di costrutti psicologici (personalità,intelligenza o atteggiamenti) solitamente misurati

attraverso queste scale,ci forniscono un indicazione sulla loro posizione reciproca: si tratta di

ordine di rango; infatti senza la possibilità di stabilire uno zero assoluto,non possiamo parlare di

quantità caratteristica misurata.

-parte da uno zero arbitrario:che costituisce il limite della scala a intervalli equivalenti. Nonostante

questo limite può essere considerata una scala di misura,con l’avvertenza di limitare le possibili

trasformazioni a quelle cosiddette lineari.

-la proprietà formale che la distingue dalle altre è la costanza del rapporto tra gli intervalli:che

consente di utilizzare tutte le tecniche statistiche disponibili anche le più sofisticate.

SCALA A RAPPORTI EQUIVALENTI: (PROPORIZIONALE O RAZIONALE):

-costituisce il più elevato livello di misura possibile,poiché elimina il limite dello zero

arbitrario:l’origine è uno zero assoluto. Le operazioni aritmetiche sono possibili solo sulle differenze

tra i valori della scala e sui valori stessi. L’unica arbitrarietà e l’unità di misura che si utilizza.

-la proprietà formale di cui gode è la costanza del rapporto tra i valori utilizzati.

-in psicologia queste scale non esistono,a meno che non si utilizzano grandezze di tipo fisico per

inferire caratteristiche psicologiche:es:tempo di reazione nel riconoscimento di stimoli adeguati,o il

battito cardiaco o le onde elettroencefaliche utilizzate nelle ricerche psicofisiologiche o

neuropsicologiche.

-sono un livello di misura sufficientemente elevato;non solo quando usiamo come misura di

caratteristiche psicologiche il n° delle volte in cui si è verificato un certo comportamento,in realtà

usiamo una scala a rapporti equivalenti,poiché per esempio,consideriamo due comportamenti

creativi come indicanti una creatività doppia rispetto ad un solo comportamento creativo,anche se

ciò è molto discutibile.

4.VARIBILI E MUTABILI.

VARIABILE:qualsiasi caratteristica che possa assumere diversi valori in un dato intervallo,sono

suscettibili di misura:cioè è possibile associare un n° ad una certa quantità di presenza nell’oggetto

di studio della caratteristica che interessa. Si distingue tra :

1)variabili continue

2)variabili discrete

Distinzione solo teorica,poiché le misure di variabili continue sono discrete,la continuità risiedendo

nel fatto che la variabile può assumere qualsiasi valore della serie n° e solo l’imprecisione dello

strumento che usiamo per misurarle le rende discrete. Esistono più variabili discrete che possono

assumere solo i valori interi della serie numerica:sono di questo tipo il n° di componenti di una

famiglia,n°di vani in una casa,etc.

MUTABILE:viene usato quando ci si riferisce a caratteristiche che sono classificabili in termini

qualitativi. Se consideriamo il suo concetto mutabile in senso più generale,ci accorgiamo che

possiamo ridurre a livello di mutabili anche le variabili continue e discrete.

Una variabile e mutabile differiscono sulla base del livello di misura che utilizziamo:

1)mutabili: vere e proprie,sono misurabili solo a livello di scala nominale

2)variabili: sono misurabili a livello di scale ordinali,intervalli equivalenti o a rapporti equivalenti,ma

sono trasformabili in mutabili se ci accontenta di un livello di misura più basso.

Gli indici statistici che possiamo utilizzare per entrambi cambiano.

CONCETTO DI FREQUENZA:

-si intende il n° delle volte in cui si verifica un determinato evento in un gruppo di altri eventi.

Teoricamente più complesso è il conteggio di frequenza quando abbiamo a che fare con variabili

quantitative: si tratta di contare quante volte si presenta ciascun valore assunto dalla variabile in

esame.

La somma delle frequenze è sempr

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
42 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/03 Psicometria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher annarella1989 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicometria I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Ebisch Sjoerd.