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LOCALIZZAZIONE DEL SUONO

Per quanto riguarda la provenienza del suono, ci si avvale del ritardo che il suono incontra per attraversare lo spazio tra la fonte del suono e l'orecchio sx e dx. Questo ritardo è pari a 0 se il suono si trova davanti alla linea mediale dell'ascoltatore, mentre se si trova più vicino all'orecchio dx o sx ci sarà un ritardo tra l'informazione che arriva al nervo acustico dell'orecchio sx e dx (questo ritardo tra le due orecchie è di circa 0,6 ms). Il nostro cervello calcola quindi il ritardo con cui il suono arriva all'orecchio sx o dx e viene stimata l'origine spaziale del suono.

Il nervo acustico codifica la frequenza e l'intensità del suono, mentre il nucleo cocleare codifica la differenza interaurale e la differenza di intensità del suono. Queste informazioni vengono convogliate al nucleo olivare superiore che codifica la posizione spaziale della fonte.

Canale di...

sensibilità = tutte le cellule hanno uno stimolo preferenziale e rispondono con la massima frequenza di scarica esattamente a questo stimolo target, rispondono un po' di meno a stimoli simili a questo e non rispondono per niente a stimoli diversi. La frequenza di scarica di una cellula del nervo acustico è massima per intensità massime (c'è ovviamente sempre un limite). Più è intenso il suono, maggiore sarà il numero di impulsi al secondo. COME È STATA MISURATA L'ORGANIZZAZIONE TONOTOPICA La dislocazione delle cellule che rispondono a toni gravi e toni acuti è diversa. Ci sono delle mappe tonotopiche molteplici, in quanto delle sottopopolazioni si specializzano per un certo tipo di stimolo uditivo: ci sono neuroni che preferiscono rispondere a suoni linguistici, ambientali, musicali, vocalizzazioni umane, vocalizzazioni di animali. A seconda della sottopopolazione, quella regione ha quindi una sua mappa.

tonotopica.L'organizzazione tonotopica corrisponde un po' a quello che è il campo recettivo a livello spaziale per le cellule visive.

STUDIO DI BINDER

Vediamo uno studio fMRI in cui sono state messe a confronto diverse categorie di stimoli:

  • stimoli fonemici (parole e pseudoparole)
  • toni puri (=onde acustiche semplici)
  • rumori

Sono stati osservati i cambiamenti nel metabolismo con il metodo sottrattivo, ovvero osservando quando l'attivazione era maggiore nella condizione stimoli fonemici e toni, nella condizione stimoli tonali rispetto a rumore e nella condizione parole rispetto a toni e rumori.

Per quello che riguarda i fonemi, si attivava prevalentemente il solco temporale superiore, ma con una forte asimmetria emisferica sinistra, in quanto effettivamente la capacità fonemica è lateralizzata a sinistra nella maggior parte della popolazione.

La codifica dei toni sembrava coinvolgere porzioni più posteriori del giro temporale superiore.

L'emisfero destro svolge un ruolo rilevante. Anche per quanto riguarda le parole è stata evidenziata un'asimmetria emisferica sinistra, anche se meno marcata. È sempre coinvolto il giro temporale superiore.

POTENZIALI EVOCATI ACUSTICI

I potenziali evocati acustici hanno una componente sottocorticale molto importante, a differenza di quelli visivi.

Vediamo le vie di trasmissione dell'informazione uditiva: orecchio interno → coclea → nervo acustico → nucleo → cocleare → nucleo olivare → collicolo inferiore → corpo genicolato mediale del talamo → corteccia uditiva primaria.

I potenziali evocati acustici sono molto piccoli in ampiezza, in quanto partecipano poche migliaia di neuroni.

POTENZIALI TRONCOENCEFALICI

In superficie appaiono come una serie di sei picchi positivi, che hanno come nome i numeri romani ordinali. A livello intracranico, sono invece dei semplici picchi che si manifestano nel momento in cui c'è il potenziale

Il picco più importante è quello del collicolo, il quinto picco, perché è il più grande; la sua ampiezza è usata per confrontare popolazioni cliniche con popolazioni normotipiche ed evidenziare eventuali difetti all'orecchio interno. Per la misurazione basta un solo elettrodo: i soggetti si stimolano uditivamente con delle cuffie e si misurano i potenziali evocati troncoencefalici.

Come si ottengono i potenziali evocati dall'EEG? L'EEG è costituito da oscillazioni spontanee dell'attività cerebrale, che riflettono i diversi stati di arousal. Nascosti nell'EEG vi sono i piccoli potenziali che riflettono l'attività di popolazioni neurali molto più piccole rispetto all'intera corteccia.

Come si registrano i potenziali evocati (a prescindere di che tipologia è)? Si presentano tanti stimoli mentre si registrano in modalità continua l'EEG, viene

MEDIAZIONE. Tramite essa si ha una parte di pre-stimolo piatta, che costituisce la base line e a cui attribuisco valore di voltaggio uguale a 0, e che corrisponde al voltaggio precedente alla stimolazione. Qualsiasi variazione da questo voltaggio rappresenta una risposta specifica del cervello a quello stimolo; saranno picchi positivi o negativi dovuti alla natura eccitatoria o inibitoria della sinapsi. Ciascun picco riflette diversi stadi di analisi dell'informazione.

POTENZIALI EVOCATI TRONCOENCEFALICI

Vengono usati per screening neonatale alla nascita (non vengono fatti a tutti i neonati) per individuare precocemente eventuali difetti dell'udito. Vediamo come cambiano i potenziali troncoencefalici in bambini di 1,

7 e 11 mesi (i numerini in alto indicano la componente quinta collicolare). Tutti i bambini dovrebbero avere questi picchi e latenze; se un bambino non mostra questi dati si può parlare di eventuali anomalie. Se il bambino non mostra nessun picco significa che è sordo. L'EEG del bambino piccolo non ha un suo ritmo di fondo ed è un ritmo abbastanza lento.

Vediamo come viene determinata anche la soglia dell'udito con i potenziali troncoencefalici. Si prende un suono, si modula la sua intensità e si misura la latenza dei picchi dei potenziali troncoencefalici. A mano a mano che il suono diventa più debole, la latenza aumenta. Più lo stimolo è debole, più lenti sono i potenziali. L'ampiezza ci fa vedere qual è la soglia. A mano a mano che il suono diminuisce di intensità, il picco diminuisce. Suoni al di sotto dei 30 dB non vengono uditi. Come faccio a dirlo? Perché non ci sono potenziali.

43 POTENZIALI

EVOCATI UDITIVI

Vediamo nel tempo e nell'ampiezza contemporaneamente i potenziali troncoencefalici, talamici e corticali.

Troncoencefalici = hanno origine nel tronco dell'encefalo ecc. lezione 15

PERCEZIONE VISIVA (cap. 15)

Nozioni di base sulla percezione a livello retinico: l'organo di senso è costituito dall'occhio, che è formato da una parte a contatto con l'aria ovvero la cornea (continuazione trasparente della sclera). La cornea ha una sensibilità elevatissima, ci sono tantissimi recettori per il dolore, infatti la sua funzione è quella di proteggere l'occhio. L'umor acqueo ha invece una funzione di nutrimento e protezione. All'interno del globo oculare si trova l'umor vitreo, anch'esso trasparente, e che è lo stesso sin dalla nascita. La lente si chiama cristallino ed è controllata da muscoli che ne regolano la flessibilità a seconda delle operazioni di messa a fuoco. I recettori

luce diurna (o fotopica) e sono responsabili della visione dei colori e dei dettagli. La retina è quindi fondamentale per la percezione visiva, poiché trasforma la luce in segnali elettrici che vengono poi inviati al cervello attraverso il nervo ottico. Per formattare il testo utilizzando tag HTML, puoi seguire le seguenti indicazioni: - Utilizza il tag

per ogni paragrafo del testo. - Utilizza il tag per evidenziare le parole o frasi importanti. - Utilizza il tag per inserire il simbolo di "grado" dopo il numero "2" nella parola "concentrazione". - Utilizza il tag per inserire il simbolo di "grado" dopo il numero "2" nella parola "sensibilità". - Utilizza il tag
per andare a capo all'interno di un paragrafo, se necessario. Ecco un esempio di come potrebbe apparire il testo formattato con i tag HTML:

Sono disposti in modo tale che ci sia un punto di massima acuità visiva; questo punto è la retina, dove c'è una concentrazione elevata di coni e bastoncelli. I coni sono sensibili ai colori, mentre i bastoncelli alla luce. I bastoncelli rispondono prevalentemente a luminosità molto bassa responsabili della visione notturna (o scotopica).

I fotorecettori sono dotati di un pigmento che si scinde (i bastoncelli sono dotati di rodopsina) in seguito all'energia luminosa e la scissione produce potenziale bioelettrico.

Alla fine, tutta l'informazione converge nel nervo ottico; questa convergenza si basa sia su cellule orizzontali (mettono in relazioni un grande numero di cellule in entrata con un unico segnale in uscita) sia su cellule bipolari (collegano coni e bastoncelli con le cellule gangliari della retina) sia su cellule amacrine (collegano più cellule gangliari della retina).

I coni hanno un canale di sensibilità specifico per la luce diurna (o fotopica) e sono responsabili della visione dei colori e dei dettagli.

Ricorda di utilizzare i tag HTML in modo corretto e coerente per ottenere una formattazione corretta del testo.

lunghezza d'onda: - coni rossi = lunghezza d'onda più elevata - coni verdi = intermedia - coni blu = rispondono a energie luminose di lunghezza d'onda più bassa

Raggi ultravioletti, raggi x, raggi gamma, luce infrarossa sono tutti invisibili.

La retina è dotata di una parte nasale, che decussa (= si incrocia) al livello di chiasma ottico. La retina nasale dell'occhio sinistro proietta quindi al nucleo genicolato laterale del talamo destro e poi alla corteccia visiva primaria destra; la stessa cosa invertita per la retina nasale dell'occhio destro. La retina temporale invece non decussa.

Il 10% delle cellule gangliari della retina vanno al collicolo, mentre il 90% vanno al nucleo genicolato laterale del talamo. Dal collicolo, c'è una via che porta al pulvinar (via dell'attenzione spaziale).

Le cellule gangliari sono di diverso tipo a seconda delle dimensioni del corpo cellulare: - parvocellulari = cellule con corpo cellulare piccolo,

Che convogliano informazioni sulle alte frequenze spaziali e sui colori. Proiettano ai quattro strati superiori del nucleo genicolato laterale, allo strato 4Cβ e 2/3 di V1. Lo strato 2/3 di V1 è composto da una regione metabolicamente più attiva chiamata BLOOB e una meno attiva chiamata INTER-BLOOB. I neuroni bloob proiettano poi sulle strisce sottili di V2.

Magnocellulari = soma grande e convogliano informazioni sulle basse frequenze e sulle ombre. Proiettano ai primi due strati del nucleo genicolato laterale, poi allo strato quarto della V1 e poi alle strisce spesse di V2.

Cellule con soma di dimensioni intermedie. Le strisce sottili convogliano informazioni sul colore, mentre quelle spesse informazioni sulla tridimensionalità e il movimento.

L'organizzazione di V1 è di tipo colonnare: vi sono infatti ipercolonne di neuroni organizzate secondo una certa dominanza oculare e sulla base della loro sensibilità all'orientamento e alla frequenza spaziale.

Uno stesso strato diCellule nervose in V1 risponderà al
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Publisher
A.A. 2019-2020
96 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giogio345 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia fisiologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Mado Proverbio Alice.