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EMORIA PISODICA

: cosa, chi, quando, dove, perché.

Fasi del ricordo:

Codifica: ippocampo + frontale (sx);

➢ Consolidamento: ippocampo (consolidamento rapido) + neocorteccia (traccia

➢ permanente);

Recupero: ippocampo + frontale + parietale posteriore.

➢ Amnesia:

Deficit di Memoria Episodica →

• Transitoria/Permanente;

• Organica (Amnesia Anterograda e Retrograda) / Psicogena (Autobiografica).

M S

EMORIA EMANTICA

: conoscenze del mondo.

Contenuti astratti e generalizzati estesi a tutta la corteccia cerebrale.

Possono esserci dissociazioni tra categorie (viventi/non viventi).

Semantic HUB magazzino amodale: contiene rappresentazioni di tutte le categorie

semantiche. Situato nel lobo temporale anteriore.

- 88 -

6. Memoria a Lungo Termine (Implicita)

Memoria Non Dichiarativa (Implicita)

memoria a lungo termine non dichiarativa

La è un tipo di memoria a cui non abbiamo

accesso cosciente (implicita) e che non può essere verbalmente riferita (non dichiarativa).

Le esperienze precedenti facilitano la prestazione ad un compito che non richiede

intenzionalmente la rievocazione delle esperienze.

Un cambiamento comportamentale (es. sono più veloce di ieri ad eseguire un compito)

anche senza accedere ai ricordi di quello che ho imparato in maniera consapevole.

La memoria implicita non dipende dal lobo temporale mediale ma da strutture corticali e

sottocorticali.

memoria implicita:

La Procedurale;

➢ Priming;

➢ Condizionamento;

➢ Apprendimento Non Associativo.

Memoria Procedurale - 89 -

Priming

priming

Il è il cambiamento nell’efficacia dell’elaborazione di uno stimolo che ha luogo dal

precedente incontro con lo stesso stimolo o con un altro stimolo correlato, in assenza di

consapevolezza del primo incontro.

Ci sono tre tipologie di priming:

Dipende da:

• Tipo di compito: riconoscimento, lettura, etc.;

• Tipo di stimolo: percettivo, semantico, etc.

Condizionamento

La generazione di una risposta elicitata dall’accoppiamento di uno stimolo neutro con uno

stimolo appetitivo o avversivo che in genere stimola la risposta che si vuole studiare

classico operante

Ci sono due tipi di condizionamento: (Pavlov) e (Skinner).

Il condizionamento classico si abitua ad associare ad un preciso stimolo ad una reazione

Il condizionamento operante è la probabilità di una risposta comportamentale viene alterata

associando la risposta con una ricompensa (o punizione).

Le fasi del condizionamento sono:

Acquisizione: sono necessarie molte prove SC+SI perché si stabilisca il

➢ condizionamento;

Estinzione: se l’animale condizionato esegue la risposta ma non viene più fornito lo

➢ SI, la RC sparisce gradualmente.

Legge di Hebb i neuroni corticali rafforzano le loro connessioni quando risultano

frequentemente attivi contemporaneamente.

- 90 -

Apprendimento Non-Associativo

non-associativo

L’apprendimento non implica l’associazione di due stimoli, e coinvolge

forme di apprendimento semplici.

Abituazione: es. spazzolino elettrico, apparecchio, etc.;

➢ Sensibilizzazione: es. strofinarsi il braccio.

TIPO DI CARATTERISTICHE

MEMORIA Andamento Decadimento/

Capacità Consapevolezza

temporale Interferenza

SENSORIALE MSEC – SEC ALTA NO DEC

BREVE SEC – MIN LIMITATA SI DEC / INT

TERMINE

LUNGO DA GIORNI AD

TERMINE ALTA SI INT

ANNI

DICHIARATIVA

LUNGO DA GIORNI AD

TERMINE NON ALTA NO INT

ANNI

DICHIARATIVA

7. Memoria Autobiografica e Senso di Sé

memoria autobiografica

La è la memoria per gli eventi della nostra vita (Brewer, 1986), e

può essere:

Episodica: es. ricordo di una gita fatta;

➢ Semantica: es. eventi che si sono ripetuti nel tempo, senso di familiarità.

Le componenti della MA sono: - 91 -

Senso di sé;

➢ Consapevolezza: è la base per la formazione dell’identità personale;

➢ Percezione soggettiva del tempo: crea un legame tra passato-presente-futuro.

La Consapevolezza

Autonoetica

• (memoria autobiografica): consapevolezza dei contenuti delle

esperienze più la capacità di riviverle.

Noetica

• (memoria semantica): consapevolezza del mondo indipendentemente dal

senso di sé.

Anoetica:

• assenza di consapevolezza.

La Struttura della Memoria Autobiografica

Effetto «Valenza» Emotiva

Ricordi con alta carica emotiva sono più vividi e più dettagliati.

La carica emotiva è elaborata dalla componente episodica risente dell’invecchiamento.

La Funzione della Memoria Autobiografica

- 92 -

Relazione tra Memoria Autobiografica e altri sistemi di memoria

I ricordi autobiografici hanno una componente fortemente multimodale, grazie all’attivazione

di una rete di aree cerebrali e con elaborazione in parallelo.

8. Modello Mnesis (Eustache & Desgranges, 2008)

Enfasi sulla relazione tra i diversi sistemi di memoria e sulla natura dinamica e ricostruttiva

della memoria umana. - 93 -

5 Sistemi Di Memoria:

1) Procedurale

2) Memoria Di Lavoro

3) Memoria Percettiva

4) Memoria Semantica

5) Memoria Episodica.

[3, 4, 5, memoria lungo termine]

Due meccanismi di retroazione:

1) Da memoria episodica a semantica processo di semanticizzazione (ricordi episodici

diventano semantici con il passare del tempo);

2) Da memoria episodica a percettiva trasferimento di tracce percettive durante le

esperienze di re-living (contribuisce a consolidamento del ricordo).

I sistemi di memoria sono costantemente in interazione:

Costruzione della propria identità;

➢ Senso di continuità rispetto al passato;

➢ Possibilità di proiettarci in scenari futuri (future thinking).

➢ ■ □ ■

- 94 -

1. I Lobi Frontali

lobi frontali

I giacciono anteriormente alla scissura

centrale e tradizionalmente si dividono in 3 porzioni

principali:

1) Aree motorie;

2) Aree premotorie;

3) Aree prefrontali (dorso-laterale, orbitaria, cingolare).

Corteccia Prefrontale

Frazionamento:

- Dorsolaterale;

- Cingolare anteriore;

- Orbitaria.

La completa maturazione avviene intorno ai 20-24

anni.

Funzioni Esecutive Prefrontali (FEP)

F C

UNZIONI OGNITIVE

:

Le aree prefrontali occupano una posizione unica nell’economia cerebrale, perché non

esiste network cognitivo in cui esse siano estranee (in termini di controllo) e che quindi non

risenta della loro disfunzione. - 95 -

A -M

FFETTIVO OTIVAZIONALE

:

Emissione di risposte emotive e comportamentali congrui alla situazione. Crocevia della

integrazione fra pensiero, emozioni e motivazioni.

C

OMPORTAMENTALI :

Forniscono regole e modalità che sono indispensabili per consentire a un soggetto scelte

coerenti e proficue ed evitare quelle in prospettiva dannose o inutili.

Le Funzioni Esecutive Prefrontali Cognitive (Funzioni Cognitive)

Ampia varietà di disturbi cognitivi specifici. Ciascuna delle tipologie principali valutabile

tramite test specifici:

Ragionamento, giudizio e critica, astrazione;

➢ Programmazione, pianificazione;

➢ Flessibilità;

➢ Attenzione;

➢ Memoria (alcuni aspetti specifici).

R

AGIONAMENTO :

ragionamento

Il è il formulare ipotesi itinere e utilizzare i riscontri disponibili per accettarle

o rifiutarle. I tipi di ragionamento sono:

Ragionamento induttivo e deduttivo;

➢ Ragionamento logico (matrici di Raven);

➢ Ragionamento ipotetico (interpretazione di una

➢ scena).

G C

IUDIZIO E RITICA

:

La corteccia prefrontale è responsabile della capacità di esprimere giudizi di plausibilità

basati sull’esperienza e sulla conoscenza della realtà.

1) Critica di storie assurde;

2) Stime cognitive;

3) Giudizi aritmetici.

test delle stime cognitive

Nel (Della Sala, 2003) i pazienti frontali danno risposte assurde,

sia per l’incapacità di trovare la strategia di deduzione delle stime, sia per deficit di critica.

A

STRAZIONE

:

Categorizzazione: Individuare le proprietà che accomunano elementi diversi.

• Prove di analogia (mela-banana, etc.);

• Test di Sorting: “raggruppamento”

Concettualizzazione: cogliere le caratteristiche astratte degli elementi della realtà.

• Interpretazione di Proverbi (es. l’abito non fa il monaco);

• Giudizi di diversità (es. nano-bambino);

• Comprensione di metafore e di frasi idiomatiche (es. venire alle mani).

- 96 -

P :

IANIFICAZIONE

pianificazione

La definita come elaborare, valutare, scegliere e attuare strategie per

l’esecuzione di un compito (problem solving).

• In ambito ecologico (vita quotidiana): errori di sequenza, errori nella scelta delle azioni

appropriate.

• A livello testistico (test di Planning): prove di fluenza, test delle torri (Londra, Hanol,

Toronto), labirinti, griglie, scripts.

F :

LESSIBILITÀ

Capacità di passare da un pattern di risposta (motorio, concettuale, comportamentale) ad

un altro (shifting).

Deficit di Flessibilità Perseverazione

Continua: incapacità ad inibire un movimento iniziato;

➢ Stuck-in-set: incapacità a modificare un pattern di risposta antecedente.

Comportamento rigido, non flessibile, che porta il paziente ad insistere in strategie

palesemente inadeguate (a volte riconosciute come tali dallo stesso paziente), senza

riuscire a passare (shiftare) verso altri compiti o soluzione.

- 97 -

A :

TTENZIONE

I pazienti frontali presentano un’attenzione selettiva volontaria deficitaria e un’attenzione

automatica (ambientale) patologicamente intensificata distraibilità.

Sono attratti dagli stimoli ambientali; necessitano di ripetuti richiami durante l'esecuzione dei

test; tendono a divagare durante le conversazioni, sono inconcludenti e difficilmente

riescono a portare a termine le operazioni in cui sono impegnati.

M :

EMORIA

Contenuto intatto

1) Deficit nelle strategie di rievocazione;

2) Deficit di memoria temporale:

a. Della capacità di giudicare la frequenza del ripetersi di un evento nel passato →

incapacità di fare previsioni;

b. Della capacità di collocare gli eventi passati nel corretto ordine cronologico e

contesto spazio-temporale (source amnesia);

3) Suscettibilità all’interferenza.

Le Funzioni Esecutive Prefrontali Affettivo-Motivazionali

Sindrome Pseudo-Depressiva:

Umore piat

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
130 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ren23 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia fisiologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Mapelli Cristina.