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Centri delle rappresentazioni uditive e motorie delle parole
B Ab aA = centro delle rappresentazioni uditive delle parole (area di Wernicke)
B = centro delle rappresentazioni motorie delle parole (area di Broca)
C = rappresentazioni concettuali (innovazione di Lictheim)
a = analisi uditiva
b = programmazione motoria 59
In questo modo Lictheim riesce a spiegare anche altri tipi di afasia riscontrati in diversi pazienti, oltre ai tipi già individuati e spiegati da Wernicke. Delle lesioni delle connessioni tra l'area di Wernicke e il centro dei concetti causano quella che Lictheim definisce afasia transcorticale sensoriale, che causa incapacità di comprensione ma preserva la capacità di produzione e ripetizione (perché rimane preservato il fascicolo arcuato), mentre una lesione alle connessioni tra l'area di Broca e l'area delle rappresentazioni concettuali causa afasia transcorticale motoria, caratterizzata dalla capacità di comprensione e ripetizione ma anche dall'inertia ideativa-verbale (il...
soggetto può comprendere e ripetere frasi, ma non generarne di sue, proprio perché non può connettere programmazione verbale con concetti). Tuttavia è possibile individuare dei limiti nei modelli di Wernicke e di Lichteim:
- la maggioranza dei soggetti afasici ha un deficit del linguaggio che coinvolge in parallelo sia la modalità di entrata che di uscita, sia del linguaggio orale che di quello scritto;
- la distinzione va piuttosto fatta tenendo conto delle componenti della linguistica descrittiva (fonologia, lessico e sintassi);
- il modello non prevede la possibilità di elaborare sequenze non lessicali (le non-parole);
- il modello non è in grado di spiegare le dissociazioni tra classi grammaticali e tra categorie lessicali, che invece si manifestano.
Nel secondo dopoguerra non viene più enfatizzata la dicotomia tra deficit di produzione e deficit di comprensione, bensì quella tra deficit fluenti e deficit non fluenti.
I principi di valutazione dei deficit di linguaggio nell'afasia sono:
- L'eloquio spontaneo: faccio parlare il paziente per ascoltarlo.
- La comprensione di frasi udite o scritte.
- La capacità di ripetizione.
L'eloquio spontaneo può essere ottenuto sia facendo delle domande al paziente sia facendogli descrivere un'immagine, con una modalità quindi molto più naturale.
Un paziente affetto da lesioni cerebrali può presentare deficit della realizzazione articolatoria di natura paretica (una lesione all'area di produzione del linguaggio potrebbe andare a colpire anche l'area di programmazione motoria, causando paresi dei muscoli necessari alla produzione verbale) o connessi ad un disturbo della programmazione dei movimenti necessari a realizzare i suoni del linguaggio. Tuttavia, questi disturbi non sono direttamente e costantemente collegati all'afasia di Broca. Disturbi di questo tipo possono essere disartrie, ovvero deficit di controllo sui movimenti articolatori.
- afasia di Wernicke, che presenta forti compromissioni della ripetizione, della comprensione e della denominazione (oltre a presentare i deficit tipici delle afasie fluenti);
- afasia di conduzione, che causa soprattutto un deficit di ripetizione, ma talvolta può intaccare anche denominazione e comprensione (anche se è abbastanza raro);
- afasia transcorticale sensoriale, che causa forti deficit di comprensione e di denominazione, ma non causa deficit di ripetizione.
- afasia di Broca, che oltre alle caratteristiche delle afasie non fluenti presenta anche deficit di comprensione, ripetizione e denominazione (soprattutto questi ultimi due);
- afasia globale, che causa deficit gravi.
Studiato sia per il linguaggio scritto che per quello parlato, secondo il quale le parole che hanno più "vicini" acustici (pane/cane) sono identificate più lentamente.
Secondo Levelt, nel lessico mentale i lessemi sono organizzati in reti legate alla forma delle parole, e i lemmi sono organizzati in una rete che li collega sulla base del significato e delle loro caratteristiche grammaticali. Questo è stato capito attraverso compiti di priming semantico, in cui il soggetto si trovava di fronte a uno stimolo che poteva essere una parola o una non parola anticipato da un prime, che a sua volta poteva essere una parola o una non parola. In questo modo è stato possibile capire la divisione sulla base del significato.
Secondo il modello di Levelt esistono quindi reti lessicali legate a diversi livelli di elaborazione; il primo livello è quello dei concetti, in cui la parola ascoltata (pecora) viene associata attraverso una rete a numerosi altri concetti.
ad essa legati (latte, lana..). Il livello successivo è quello dei lemmi, in cui si passa ad un'elaborazione più profonda, comprendente specificazioni semantiche e proprietà grammaticali delle parole ("pecora" è un nome, singolare, femminile, ad esempio). L'ultimo livello è quello dei lessemi, o suoni, in cui l'elaborazione del suono della parola porta all'associazione ai singoli suoni semplici che compongono la parola.
Questo è stato possibile capirlo con esperimenti di priming semantico sulla decisione lessicale: il soggetto doveva decidere se una stringa di lettere era una parola o una non parola. In questi esperimenti è stato osservato che il soggetto, individuando "pecora" come una parola e ascoltando poi una serie di altre parole e non parole, individua successivamente in modo molto più veloce e accurato parole come "capra", associate semanticamente a "pecora".
Questo indicava proprio un effetto di priming, in cui la percezione di undeterminato concetto causa la preattivazione anche dei "nodi concettuali" della rete collegatial nodo di quella parola.
Un altro modello ipotizzato è quello del pandemonium, un modello di tipo bottom up secondo il quale si parte dalla percezione di caratteristiche percettive semplici dello stimolo (le forme delle lettere, come linee rette o linee curve) per arrivare al livello di elaborazione superiore delle lettere. Da questo livello si procede sempre di più nell'elaborazione che diviene sempre più complessa: si passa dalle lettere alle parole e da queste parole ai concetti corrispondenti. Questo livello semantico-concettuale è l'ultimo livello, il più complesso.
Si è cercato di capire qual è la connessione tra la memoria semantica e il lessico mentale; la memoria semantica include rappresentazioni delle informazioni acquisite durante la vita sotto
Vari formati. Il lessico mentale, invece, include le rappresentazioni delle parole, sia grammaticali che semantiche che morfologiche. I pazienti con demenza semantica non perdono la capacità di utilizzare il linguaggio in modo vario, ma perdono le informazioni concettuali legate ai nomi (non ricorda il significato delle parole, o altre conoscenze legate a determinati concetti, ma riesce lo stesso a utilizzare quelle parole in un discorso). I pazienti con afasia, invece, hanno difficoltà proprio a recuperare i nomi delle parole (soprattutto nell'afasia nomica), ma non mostrano difficoltà nel dire a cosa serve un oggetto o come è fatto (non sanno come si chiama, ma sanno cos'è e a cosa serve). Dato che questi due disturbi sono doppiamente dissociati, sembrerebbe che il lessico mentale sia una componente della memoria semantica. Collins e Loftus furono i primi a parlare di reti semantiche per l'organizzazione delle conoscenze semantiche.
lessicali; in questa vera e propria rete si trovano diversi nodi(corrispondenti a singoli concetti) collegati tra loro attraverso connessioni più o meno brevi.Più corta è la connessione, maggiore è l'associazione semantica tra i due nodi (parole piùlegate, come strada e autobus, saranno più vicine nella rete rispetto a parole pocoassociabili, come autobus e latte).Ci si è allora chiesti come è rappresentato il lessico nel nostro cervello; sono state formulatedue ipotesi: la prima è quella seconda la quale tale lessico è rappresentato sulla base dicaratteristiche comuni (che possono essere visive o funzionali), la seconda quella secondola quale noi lo rappresenteremmo attraverso categorie concettuali (oggetti animati e oggettiinanimati, ad esempio).Un altro modello computazionale della produzione del discorso è quello di Caramazza, unmodello a tre livelli in cui la rete semantica sarebbe organizzata
secondo le categorie concettuali (ad esempio le categorie oggetti animati/oggetti non animati).