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BOWEN
Bowen mette l'accento sulla differenziazione del sé. La costruzione del sé è fondamentale.
Il nucleo ristretto della famiglia si confronta costantemente con il mondo esterno, ha continuamente
a che fare con esso ma anche con la famiglia allargata (nonni, zii, cugini, ecc) che ha relazioni
strette con il nucleo interno della famiglia.
L'altro aspetto interessante messo in luce da Bowen è il processo di proiezione della famiglia
tramite il quale la progenie e i genitori si trasmettono sui figli, l'interdipendenza multigenerazionale
mediante la trasmissione da parte dei genitori dei diversi gradi di maturità attraverso le generazioni.
Quando parliamo di intergenerazionalità consideriamo sempre 3 generazioni, i figli, i genitori e i
nonni.
Certe patologie non è possibile farle risalire solo al singolo individuo e non si riesce a sbloccarle
con la terapia tradizionale in quanto la persona da sola non riesce a raggiungere certe memorie
perchè non le appartengono, ad esempio qualche trauma non superato e non elaborato che una
bisnonna può aver avuto e che l'interessata non conosce, può aver trasmesso alla propria figlia/o e al
proprio nipote una serie di messaggi inconsci molto pesanti che si patologizzano e si conclamano
alla fine nella persona che abbiamo di fronte.
BEAVERS
Mette in luce in modo particolare la complessità di funzionamento dell'organizzazione familiare
elaborando un modello di competenza familiare composto da due dimensioni: la dimensione
stilistica, che può essere centripeta o centrifuga, e la dimensione della competenza riguardante
l'adattabilità del sistema.
Ci sono quindi delle famiglie che hanno la tendenza ad essere molto chiuse oppure altre molto
aperte, mentre le condizioni ottimali richiedono sia la capacità di apertura che di chiusura; per
quanto riguarda invece la dimensione della competenza, riguarda la capacità dell'organizzazione
familiare di affrontare le difficoltà, ad esempio l'adattabilità del sistema a degli eventi
particolarmente importanti e significativi, ad esempio l'adattabilità dell'organizzazione familiare da
un lato allo star bene e dall'altro allo star male, come la famiglia riesce a gestire bene la salute ma
anche come riesce a trovare degli elementi di resilienza nei confronti della malattia.
Una famiglia che funziona bene è anche in grado di dividersi i compiti e confrontarsi nei confronti
della realtà con una certa competenza ma anche con una certa capacità organizzativa.
OLSON
Propone il modello circonflesso e contempla tre dimensioni fondamentali di funzionamento:
coesione, adattabilità e flessibilità, e comunicazione.
La coesione è la capacità dei componenti della famiglia di stare insieme, il legame che da un lato è
la volontà e dall'altro il desiderio, da un altro il bisogno e anche l'impegno a stare insieme.
L'adattabilità e la flessibilità riguardano fino a che punto la famiglia sta insieme nonostante gli
eventi, quindi è la capacità che hanno le persone di riorganizzarsi e adattarsi alla realtà esterna che è
diversa da quella sognata, e far si che nonostante gli eventi la famiglia resti insieme funzionante e
funzionale.
La comunicazione è un elemento fondamentale per il buon funzionamento di ciascun tipo di
gruppo, per cui fa si che le due situazioni precedentemente descritte possano aver luogo.
La coesione può dare origine a diverse configurazioni: la famiglia disimpegnata, famiglia separata,
famiglia connessa e alla famiglia invischiata. I due livelli centrali rappresentano una situazione
gestibile in cui le persone riescono a gestire bene la separazione dall'unione, ovvero la famiglia sta
bene insieme ma i membri della famiglia riescono anche separatamente a vivere in modo
sufficientemente soddisfacente. Invece le configurazioni agli estremi sono potenziali funzionamenti
patologici.
Per la seconda dimensione possiamo avere quattro modelli di funzionamento: famiglia rigida,
famiglia strutturata, famiglia flessibile, famiglia caotica. Anche qui i due livelli centrali riguardano
famiglie dal buon funzionamento, mentre agli estremi vi sono situazioni potenzialmente
patologiche.
La prima cosa importante sul concetto di comunicazione, in particolare per questo contesto, è la
capacità di ascolto, soprattutto da parte dei genitori; un'altra capacità è l'apertura verso gli altri; un
altro aspetto è la chiarezza, quando in casa si parla chiaro e non si mandano a dire le cose, ma si
dicono con correttezza e chiarezza, magari anche discutendo.
La continuità e l'attinenza, quando ad esempio vi sono dei problemi bisogna evitare di interrompere
la questione ma è necessaria una continuità di ascolto e attenzione e una coerenza di contenuti.
Poi vi sono la risposta e l'attenzione, ossia alle domande che vengono poste all'interno della
famiglia bisogna dare sempre una risposta che deve essere possibilmente coerente con la domanda,
quindi un altro elemento è il prestare attenzione.
Tanto più le famiglie sono in equilibrio e vi è un clima familiare di benessere, tanto più la
comunicazione è favorita.
Olson parla anche di modello bilanciato tridimensionale della famiglia che fa riferimento alla
qualità delle famiglie.
Tra gli anni 90 e 2000 si continua a sottolineare il concetto di intersoggettività, in quanto prima si
era lavorato soprattutto con l'individuo.
L'atteggiamento culturale dominante in questo periodo ritiene che l'esperienza umana nasca da un
contesto intersoggettivo in evoluzione.
La sintonizzazione con l'ambiente avviene gradualmente e sempre di più in una relazione di
reciprocità, ad esempio un tempo le madri dopo la nascita affidavano il bambino alle cure della
balia, l'atteggiamento di attaccamento come è inteso oggi nei tempi passati non c'era.
Il gioco triadico di Losanna è ideato sempre all'interno dello studio della famiglia per riprendere il
concetto di intersoggettività e soprattutto per verificare quanto c'è a livello di disposizioni innate e
quanto invece c'è di appreso dall'esperienza; questo gioco può essere fatto con i neonati e i loro
genitori per vedere come si relazionano tra loro.
La famiglia è il luogo in cui si nasce e in cui si acquista la propria identità, è un contesto di
contenimento della differenza psichica e somatica ed è un contesto di apprendimento.
La famiglia è l'ambiente in cui si sviluppa la capacità di stare in comunità, la comunicazione
all'interno della famiglia vuol dire anche scambio di informazioni e notizie e questo porta a
sviluppare la capacità di pensare, tramite l'educazione, il pensiero deve essere coltivato.
Per quanto riguarda le funzioni della famiglia come gruppo, vi sono le funzioni introiettive che
tendono a introiettare il buono e il cattivo e a far si che la sofferenza possa essere elaborata ed
evitare che vada a costituire un nucleo nevrotico inconscio, quindi la funzione della famiglia è
quella di prendere su di sé la sofferenza e restituirla in termini di benessere, consentendo così la
crescita sana; in questo senso la famiglia genera amore, e i figli possono contare sui genitori che lo
proteggono e si pone nei confronti della realtà con atteggiamento di speranza.
L'altro compito importante della famiglia è quello dell'erotizzazione che deve portare all'esogamia;
l'unica coppia sessuata all'interno della famiglia sono i genitori, gli unici a cui è consentito lo
scambio sessuale; in questo modo, la proibizione dell'incesto impone l'uscita dalla famiglia.
Questo processo mentale viene attuato se all'interno della famiglia vi è sanità dal punto di vista
dell'erotismo, per cui ad un figlio non viene mai in mente di andare a letto con la propria sorella.
Oltre alle funzioni introiettive, la famiglia svolge anche funzioni proiettive che tendono ad espellere
le cose negative, ma se queste non vengono elaborate tornano indietro prolungando la sofferenza e
causando angoscia persecutoria.
Il primo confronto che la famiglia ha con la realtà esterna è quando i figli raggiungono l'età scolare.
La menopausa ha come conseguenza abbastanza comune lo sviluppo di una grossa depressione
causata da una destabilizzazione ormonale; essa viene tollerata bene a livello psicologico da quelle
donne che hanno ottenuto ciò che volevano dalla vita (un buon rapporto con il marito, dei figli, una
carriera soddisfacente), ma quelle che non riescono ad avere una vita gratificante è perchè hanno
avuto un disequilibrio emotivo per cui non sanno invecchiare.
Anche l'aspetto legato alla sessualità cambia e uno dei compiti della coppia è quello di mantenere
una sessualità adeguata all'età ed è necessario che la coppia metta in atto una risposta sessuale
reciproca che sia sufficientemente soddisfacente, in quanto l'andropausa per gli uomini è ancora più
angosciante perchè in alcuni uomini non porta solo alla diminuzione della potenzialità sessuale ma
anche all'azzeramento; anche qui, se la coppia funziona bene vi è un sostegno psicologico
reciproco, vi è l'affetto, l'emotività.
La coppia
Si riferisce a due persone che maturano uno sviluppo intimo particolarmente profondo e connotato
affettivamente e sessualmente.
La capacità di socializzazione, di stabilire rapporti duraturi con gli altri è una caratteristica tipica
dell'uomo, anche se non è detto che siano sempre monogame e che la relazione sia sempre con la
stessa persona.
Quando uno si innamora e trova una persona con la quale sta bene, tutto assume un senso ma non
tutti provano questa esperienza, perchè un conto è una cotta e un conto è l'innamoramento.
Quando una persona si innamora, improvvisamente trova un senso alla propria vita ed è pronto a
fare progetti.
Intimità della coppia vuol dire una relazione con caratteristiche di coinvolgimento emotivo e di
profonda conoscenza interiore di sé e dell'altro; la relazione con i figli pur essendo altrettanto
profonda è qualitativamente differente in quanto non è connotata sessualmente.
Tra gli aspetti relativi al concetto di intimità vi sono la sessualità, la fiducia, l'amore, il sostegno, la
vicinanza, la condivisione: questi sono tutti sentimenti che una coppia dovrebbe provare e
scambiarsi in quanto non c'è nessun migliore amico del proprio compagno o compagna.
La fiducia e l'amore sono due cose assolutamente legate e a questo proposito emerge il discorso
della gelosia