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Il concetto di associazione tra sintomi e segni ha origine nella medicina clinica:
un particolare insieme di segni si verifica con frequenza elevata, costituendo una sindrome.
La S è utile per la diagnosi, in quanto suggerisce un meccanismo patogenetico comune, e/o la lesione di
un’area specifica.
Sindrome di Angelman
è un’importante sindrome neurogenetica con una prevalenza relativamente alta, senza preferenza geografica.
1:10000 / 1:20000. Importanti disabilità e mancato sviluppo dell’eloquio. Sindrome della “happy puppet”.
Pediatra inglese Angelman, descrisse tre bambini con un pattern simile di ritardo mentale, crisi eilettiche, atassia,
riso facilmente provocato, eloquio assente e caratteristiche dismorfiche del volto. Li chiamò “bambini marionetta”
perché simili alle marionette:
la testa piatta
i movimenti a scatti
la lingua protrusa
gli scoppi di riso
Gli ricordavano un quadro nel museo di Castelvecchio di Verona di Giovanni Francesco Caroto che rappresentava
un ragazzino felice che stringeva una marionetta (fanciullo con pupazzo)
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Caratteristiche clicniche
ritardo dello sviluppo, severo dal punto di vista funzionale
disordine nel movimento, movimenti tremuli degli arti, movimenti veloci a scatti
unicità comportamentale: combinazione di risate e sorrisi frequenti, comportamento apparentemente
felice, personalità ipereccitabile. Spesso dei movimenti delle mani con comportamento ipermotorio.
Compromissione dell’eloquio, con utilizzo minimo o nullo delle parole. Abilità recettive e di utilizzo di
modalità non verbali di comunicazione più elevate di quelle verbali.
Sono frequenti, in più dell’80% dei casi, una microcefalia, collegata ad un pattern specifico di alterazioni
genetiche
presenza di convulsioni già all’età inferiore di 3 anni
alterazione dell’EEG
disturbi associati: questi pazienti sono affascinati dall’acqua e dalle superfici riflettenti.
Le caratteristiche principali di AS risultano dalla espressione o funzione alterata dell’allele ereditato dalla madre
UBE3A, che esercita una predominante espressione (di origine materna) in
cervello fetale umano
corteccia frontale adulta
Meccanismi che alterano UBE3A
Delezione di 15q11.2-q13 (65–75%)
Disomia uniparentale (paterna) (UPD) del cromosoma 15 (3–7%)
Mutazioni di UBE3A (5–11%)
Difetti di imprinting (3%)
Tratti dismorfici
Compaiono a 1-4 anni
Età media alla diagnosi è 6 anni
Evolvono nei primi 5 anni e includono:
brachicefalia con circonferenza testa < 25° centile
bocca larga con denti spaziati, incisivi superiori sporgenti perché la lingua li spinge
mento appuntito e prognatismo 38
labbro superiore sottile, occhi infossati con strabismo nel 40%, spesso azzurri
Cheratocono negli anziani
Sviluppo psicomotorio e segni neurologici
Alla nascita normali ma a volte pesano 200- 300 g meno
Lingua protrusa in avanti, bocca aperta e mani che sbattono mentre camminano
Marcia atassica, lenta, gambe rigide, braccia alzate e gomiti e polsi flessi, tronco ipotonico
Scoliosi (40-70% negli adulti)
Buona salute e aspettativa di vita normale
Ritardo mentale e rallentamento nelle tappe evolutive
Siedono senza sostegno a 12 mesi, strisciano a 18-24 mesi, camminano a 4 anni
Vocabolario ridotto a di 1-2 parole, ma “buona” comprensione di comandi e frasi semplici. Imparano a
comunicare con gesti
Caratteristiche comportamentali
Parossismi di prolungati scoppi di riso facilmente provocati: iniziano a 10 settimane e diventano più
evidenti nei primi 6-12 mesi
Tutti i pazienti sono “felici” e sorridono spesso
Iperattività e disordini del sonno
Amano l’acqua, gli specchi, la plastica e le superfici riflettenti
Gli adulti hanno un comportamento felice, con parossismi di riso, anche se meno frequenti che nel
bambino. Sono molto curiosi.
L’iperattività cambia in un comportamento più quieto
Sanno usare forchetta e cucchiaio, (s)vestirsi e andare in bagno regolarmente se abituati (qualcuno anche
di notte)
Sonno
Ridotto bisogno di sonno (5-6 ore per notte).
Problemi:
inizio e mantenimento
risveglio precoce
Ridotti livelli di melatonina
La gravità dell’epilessia correla con i disturbi del sonno
La pubertà avviene in epoca normale e ci sono caratteristiche sessuali secondarie normali
Tratti del volto più pronunciati
prognatismo, mento appuntito, labbro inferiore sporgente, occhi infossati
Effetto della familiarità sul comportamento sociale in AS
Effetti dell’interazione sociale
Non ridono quando soli, ma stimolati dal contatto con gli adulti
Apparentemente quando l’adulto parla, tocca, sorride, ha contatto visivo, la persona SA sorride e ride
di più rispetto a quando l’adulto parla solamente o sta seduto vicino
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Socializzazione: non comportamenti antisociali come per altre persone con ritardo mentale
Le persone AS: non cercano il contatto con gli occhi della madre rispetto a uno sconosciuto; guardano
l’adulto indipendentemente che parli o meno, che sia la madre o uno sconosciuto; hanno >
comportamento di approccio con la madre, ma solo quando c’è il contatto con gli occhi
Crisi epilettiche
In circa 80% dei pazienti
Esordio: 1 mese-5 anni (M=2-3 aa)
Convulsioni febbrili nella 1° infanzia (circa 40%)
Successivamente: crisi tonico-cloniche, assenze atipiche, crisi miocloniche*
Più difficili da controllare nei pazienti con delezione (valproato e clonazepam)
*I due tipi più frequenti nell’adulto
Pattern EEG
Tre caratteristiche EEG specifiche
Persistenti attività ritmiche 4-6/s che raggiungono>200μV senza ottundimento
Prolungate scariche di attività delta ritmica trifasica a 2-3/s con elevata ampiezza di 200- 500μV in
regione frontale, a volte associate a scariche (complessi punta-onda)
Punte posteriormente, spesso suscitate dalla chiusura degli occhi
AS. neuroimmagini
TIC: in genere normale, talora lieve atrofia
MRI (maggiore capacità di visualizzazione): anomalie della mielinizzazione → ritardo/ riduzione; diminuità
densità o diametro assonale.
Vi sono anomalie nelle vie del linguaggio (vie ventrali)
Correlazione fenotipo/genotipo
Delezione su cromosoma 15
microcefalia, convulsioni, difficoltà motorie (e.g., atassia, ipotono muscolare, difficoltà di alimentazione),
deficit di linguaggio (eloquio assente), ritardo nelle tappe evolutive
Delezione più ampia àipopigmentazione clinica
Persone AS con delezioni più ampie (e.g., punti di rottura BP1–BP3 [classe I]) possono avere più deficit
di linguaggio o tratti autistici di quelli con punti di rottura BP2–BP3 (classe II)
Disomia uniparentale UPD
Crescita fisica migliore e.g., minor probabilità di microcefalia, meno difficoltà di movimento e atassia,
meno (ma non assenza di) epilessia
Minor deficit di linguaggio (pronunciano alcune parole)
Tratti dismorfici meno pronunciati, ma caratteristiche comportamentali tipiche
Obesità (di rado grave) nella tarda infanzia
Deficit di imprinting
Non microcefalia, ipopigmentazione, crisi,
meno ritardo di sviluppo e migliori abilità comunicative (fino a 50-60 parole e frasi semplici)
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obesità (di rado grave) nella tarda infanzia
Mutazione UBE3A
Quadro clinico tra delezione e UPD
crisi e microcefalia, non ipopigmentazione
migliori abilità comunicative e motorie
Trattamento
Alimentazione
Educazione comportamentale e motoria
Trattamenti farmacologici: Antiepilettici
Solitamente non trattamenti farmacologici per comportamenti ipermotori e iperattività
Linguaggio il problema principale: Sviluppo della comunicazione non verbale (ad es., uso di figure,
display grafici…) 41
Sindrome di Prader-Willi
Descritta per la prima volta da Prader, Labhart and Willi (1956). è a più comune causa genetica di obesità. Ha
un’incidenza di 1:15000-25000. interessa ugualmente uomini e donne.
La descrizione originale prevedeva:
bassa statura
ipotono
ipogonadismo
ritardo mentale
Fino a 2-4 anni: sviluppo ridotto (ipotono musolare e difficoltà a succhiare).
Oltre i 3-4 anni: aumento di appetito e alimentazione → iperfagia
Sintomi e segni somatici e psicologici:
Tratti dismorfici
Deficit di crescita e maturazione sessuale
Ritardo mentale
Difficoltà di apprendimento
Comportamento maladattivo
Iperfagia
Aspetti genetici
Nella SPW non sono espressi i geni paterni, normalmente attivi. Normalmente, invece: i geni ereditati dalla madre
sono inattivi a causa dell’imprinting genetico. I geni del cromosoma 15 (q11-q13) ereditati dal padre sono attivi.
Delezione di un cromosoma 15q11-q13. Qyesta delezione ha una frquenza di circa 1 su 10mila. Delezioni di
questa tagli sono ai limiti del rilevamento microscopico. Ai fini diagnostici occorre quindi utilizzare metodi di
citogenetica molecolare. Quadro clinico
Disturbo complesso multi-sistemico
L’aspetto clinico nell’infanzia differisce da quello nell’adulto.
Manifestazioni da insufficienza ipotalamica
Ipotonia: insorgenza prenatale, neonatale e infantile
Ipogonadismo: Prenatale alla nascita ipoplasia genitali; Sviluppo puberale anomalo
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Feto: Scarsi movimenti fetali, posizione fetale anomala
Neonato: Letargia, pianto debole e scarsa allerta, riflessi osteotendinei ridotti/assenti, scarso
succhiamento (iponutrizione)
Disturbo complesso multi-sistemico. L’aspetto clinico nell’infanzia differisce da quello nell’adulto
Iperfagia e obesità (grasso su addome, natiche
Manifestazioni da insufficienza ipotalamica→ e fianchi)
obesità]
→ [Problemi cardiaci e circolatori dovuti allʼeccessiva
→ da carenza di ormone della crescita (GH): alla nascita entro limiti (in seguito
Bassa statura
mediamente 155 cm maschi, 148 m femmine)
Volto caratteristico
Aspetto dismorfico→ ( e strabismo)
Manifestazioni da insufficienza ipotalamica (non solo)
Ipopigmentazione (capelli, occhi)
Elevata soglia al dolore
Problemi di regolazione della temperatura
Anomalie articolari e scoliosi, osteoporosi
Disturbi del sonno# (apnea)
Maggiore stanchezza e sonnolenza diurna
Aspetto bambino di 8 anni: Diametro frontale stretto