Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 3
Progetto sull'Emergenza umanitaria Pag. 1
1 su 3
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Metodologia di intervento

Una prima fase prevedrà l’attuazione del protocollo di defusing-debriefing.

Il Defusing è una tecnica di pronto soccorso emotivo, di breve durata (20-40 minuti) che

viene realizzata “a caldo”, subito dopo l’evento traumatico, con gruppi di piccole

dimensioni. Ai minori verrà spiegato il motivo dell’incontro, quali sono gli aiuti e i supporti di

cui possono beneficiare e verrà chiesto di parlare delle esperienze vissute durante il

viaggio al fine di normalizzare le reazioni emotive sperimentate.

Il Debriefing è un intervento più strutturato, della durata di 2-3 ore, realizzato “a freddo”

(24-76 ore dopo) e teso ad aiutare i superstiti a dare un senso alle loro esperienze,

insegnando a gestire le emozioni intense e ad identificare strategie di fronteggiamento

efficaci. Ai minori verrà chiesto di descrivere i fatti, i pensieri negativi avuti durante l’evento

e le emozioni con cui è stato più difficile convivere dopo l’evento.

Per i bambini più piccoli la prima fase prevedrà invece un incontro di conoscenza, con

domande sul paese di provenienza, sul viaggio affrontato e sull’adattamento al nuovo

contesto, con attenzione sia alle emozioni di paura e dolore, sia alle emozioni di speranza

e sollievo sperimentate. Saranno poi messi a disposizione dei bambini giochi e materiale

per il disegno, entrambi strumenti importanti per riprodurre e rielaborare il vissuto emotivo

intenso sperimentato durante il viaggio.

Una seconda fase prevedrà la creazione di gruppi di discussione, nella forma di circle

time, per dare spazio alla narrazione delle competenze e degli interessi di ognuno e alla

condivisione dei progetti futuri di studio e lavoro. Il Circle Time è un metodo molto usato

negli interventi di gruppo che prevede che i partecipanti si siedano in cerchio, al fine di

facilitare la comunicazione e mettere in risalto le pari opportunità di chi vi partecipa, e

discutano su varie tematiche o problematiche co-costruendo soluzioni e significati. Il

conduttore è un facilitatore delle comunicazione non giudicante.

Verrà infine istituito uno sportello di ascolto psicologico individuale, che accoglierà sia

le domande di ascolto effettuate direttamente dai minori, sia le richieste veicolate

dall’equipe in caso di particolari manifestazioni di disagio psicologico da parte di uno dei

bambini/ragazzi. Poiché l’intervento è di breve durata esso avrà la finalità di contenimento,

empowerment e orientamento per richiedere supporto psicologico all’arrivo nelle comunità

di destinazione.

Modello teorico di riferimento

Il progetto fa riferimento al modello bio-psico-sociale, una strategia di approccio alla

persona, sviluppato da Engel, che pone le sue basi su una concezione multidimensionale

della salute.

Il modello vede l’individuo al centro di un ampio sistema influenzato da molteplici variabili.

Per comprendere e risolvere il disagio o la malattia della persona è necessario occuparsi

sia dei problemi fisici che degli aspetti psicologici, sociali, familiari e spirituali che

interagiscono tra loro e influenzano il percorso verso il benessere completo della persona.

L’unica strategia per realizzare l’approccio bio-psico-sociale è quella che prevede l’attività

in equipe multiprofessionali.

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
3 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher juliainside di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Scienze Storiche Prof.