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Progetto di Mediazione interculturale Pag. 1
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Estratto del documento

Metodologia

La prima fase del progetto si realizzerà all’inizio dell’anno scolastico con l’accoglienza

delle famiglie straniere da parte dell’insegnante coordinatore di classe e del mediatore

linguistico-culturale, che tramite un colloquio con i genitori presenteranno il regolamento

d’istituto e il sistema di valutazione italiano, forniranno indicazioni sulle materie di studio e

informeranno sulla presenza dello sportello di consulenza psicologica e sulla possibilità di

frequentare corsi di lingua italiana sia per i bambini, sia per i genitori. Al termine

dell’incontro verrà somministrato un questionario, con il supporto del mediatore

linguistico-culturale per la compilazione, con l’obiettivo di raccogliere richieste e

informazioni sui bisogni e le aspettative della famiglia.

La seconda fase del progetto consisterà nell’introdurre il nuovo alunno nell’ambiente

scolastico, attraverso una visita guidata ai locali della scuola e osservazioni in classe da

parte del mediatore linguistico-culturale e della psicologa per rilevare eventuali disagi e

aiutare l’alunno a stabilire i primi contatti con i compagni di classe e a rispondere ad

eventuali loro domande.

La terza fase prevedrà la creazione di gruppi di lavoro in classe, finalizzati alla

realizzazione di un prodotto (a seconda dell’età: disegni, cartelloni, giornalini…) su

tematiche legate all’interculturalità, come fiabe popolari, proverbi, ricette, usanze, feste,

costumi, storia dei paesi, motivi delle migrazioni.

Parallelamente a queste fasi di lavoro verranno attivati corsi di lingua italiana per

stranieri, distintamente per gli alunni e per i loro genitori, e uno sportello di consulenza

psicologica rivolto a ai genitori e gli insegnanti della scuola, al fine di risolvere eventuali

problematiche legate all’inserimento, all’integrazione e alle relazioni in classe tra tutte le

parti coinvolte.

Al termine dell’anno scolastico verrà realizzato un nuovo incontro con i genitori dei bambini

seguiti dal progetto in cui verranno somministrati nuovi questionari per la valutazione del

progetto e la raccolta di consigli e suggerimenti per futuri progetti di accoglienza.

Modello teorico di riferimento

Il presente progetto fa riferimento all’approccio sistemico-relazionale, il quale considera la

complessità delle relazioni umane, ponendo l’attenzione alla soggettività e all’unicità del

singolo individuo, che implica anche l’attenzione alla sua rete di relazioni. Il cambiamento

infatti è visto come dipendente da una molteplicità di fattori interattivi, come lo scopo del

sistema in cui l’individuo è inserito (apprendimento e integrazione a scuola), le funzioni dei

singoli componenti in relazione nel sistema (insegnanti, compagni di classe, mediatore,

psicologo) e le diverse interazioni tra il sistema e i sistemi adiacenti (scuola, famiglia,

gruppo dei pari). Inoltre ogni sistema e individuo è visto come soggetto alle pressioni di

stabilità e cambiamento, ovvero tra la necessità di garantirsi una continuità (con la cultura

di provenienza) e la necessità di trasformazione mediante lo scambio di informazioni con

l’ambiente circostante (la cultura accogliente). I gruppi di lavoro si ispirano invece

all’apprendimento cooperativo ed hanno la finalità di facilitare la creazione di relazioni tra i

membri della classe e di consentire la conoscenza di diverse culture.

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
3 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher juliainside di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Scienze Storiche Prof.