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LE TECNICHE DIDATTICHE

La lezione

Inconvenienti: scarsa memorizzazione dei contenuti (sono solo ascoltati), rapida caduta del livello

di attenzione, apprendimento circoscritto agli aspetti teorici e astratti della materia, con scarsi

collegamenti alla pratica personale. Tuttavia è inimmaginabile un corso tot privo di lezioni. Occorre

impiegare questa tecnica solo quando necessario e gestirla in modo attivo e calibrato. L’unico

obiettivo che si raggiunge è la trasmissione di conoscenze in forma già strutturata, ossia in modo

filtrato dal docente, ma non c’è alcuna garanzia di apprendimento. È nell’accurata preparazione

che risiede il successo finale.

Considerare innanzitutto l’ordine di presentazione degli argomenti:

1. Modello “sequenza deduttiva”

- premessa (si spiegano gli scopi con eventuali precisazioni teoriche/metodologiche)

- esposizione dei principi generali

- sviluppo degli argomenti in cui si articola il discorso (sempre a cascata ossia dagli aspetti di

ordine logico superiore a inferiore)

- conclusioni (conseguenze pratiche ed esempi).

È adatto per trasmettere definizioni, lezioni di approfondimento teorico con esperti. Il rischio

maggiore è la non comprensibilità di tutta la parte iniziale, oltre che la noia.

2. Modello “sequenza induttiva”

- esame di uno o più casi particolari che suscitano curiosità/interesse

- riflessione su quei casi, eventuali spiegazioni

- formalizzazione di uno o + concetti teorici delle riflessioni fatte

- conseguenze applicative mediante l’esame di altri casi particolari

è adatto di fronte a un pubblico neofita, nel caso di concetti astratti/complessi. I rischi sono

l’allungamento dei t di docenza e la banalizzazione del discorso.

3. Modello “sequenza x problemi”

- apertura con domande significative (per catturare l’attenzione e stimolare l’ascolto)

- illustrazione dello scopo del discorso (xchè è importante parlarne)

- trattazione di soluzioni e concetti rispetto alle domande poste

- conclusione (riformulario dei punti chiave)

il > pregio è la facilità con cui tutti i partecipanti riescono a seguire, il limite > è di non individuare le

domande guida in modo coerente con gli interessi dei discenti. Non è adatto a un pubblico di

esperti.

4. Modello “storico-temporale”

Si articola nell’esposizione delle tappe storiche in cui si è sviluppato un certo discorso o le fasi di

un processo produttivo. È adatta x tutte le lezioni in cui l’esame delle fase procedurali è cruciale, il

rischio è l’eccessiva analiticità del docente.

Esercitazioni e casi

L’apprendimento può essere meglio realizzando affiancando alla lezione una o + esercitazioni o

casi. Tipologie di esercitazioni:

1. Esercitazioni nozionistiche o di valutazione formativa, centrate sull’acquisizione di

conoscenze teoriche: x rinforzare l’apprendimento di conoscenze o colmare lacune (x es.

questionari, test conoscitivi, con domande aperte o chiuse). L’obiettivo non è valutare il liv

di conoscenza del singolo, ma garantire che tutti raggiungano un certo liv adeguato. Può

essere adottato a fine lezione come rinforzo/verifica o a inizio lezione come rompighiaccio

di un certo argomento.

2. Esercitazioni addestrative, centrate sull’acquisizione di abilità operative. Applicabile nei

casi in cui è richiesto l’apprendimento di comportamenti chiusi/prescritti. Considerare: il liv

di difficoltà (le esercitazioni devono essere graduate) e lo svolgimento individuale o in

sottogruppo a seconda della situazione.

3. Esercitazioni problem solving: consiste nell’assegnare un problema, vicino o meno alla

realtà quotidiana, la cui risolvibilità è legata al corretto uso di nozioni. Non semplice

distinguerlo dalle esercitazioni addestrative (il problem solving richiede in genere > t); la

modalità preferibile è in sottogruppo. Il momento di plenaria finale è un momento di

apprendimento indotto dalla discussione e confronto. L’obiettivo è verificare la capacità del

gruppo di esaminare le varie alternative, di valutarle correttamente e scegliere la +

adeguata

4. Casi (capacità di risolvere problemi complessi): a differenza del problem solving, non esiste

la soluzione corretta, ciò che conta è la coerenza int del processo logico. La finalità

didattica è lo sviluppo delle capacità di analizzare e affrontare situazioni complesse, che

possono essere analoghe a quelle lavorative (in genere favorisce un > coinvolgimento e

comprensione della situazione) o meno (può essere più semplice prepararlo). La gestione

dei casi è una tecnica che richiede molto t e un costo emotivo/psicologico significativo e

una grande abilità del docente a mantenere una posizione non direttiva e non cedere alle

richieste della risposta giusta.

5. Incident: la critica > mossa ai casi è l’artificiosità delle situazioni di partenza, xciò si può

ovviare nei lavori in 2 fasi: la 1° in cui i partecipanti indicano le informazioni di cui

necessitano, la 2° in cui danno la soluzione del problema. I vantaggi sono il costringere i

partecipanti a concentrarsi anche sulla raccolta delle info utili e muove la dialettica.

7

6. Auto-casi: si tratta di casi non preparati dal docente, ma dai partecipanti tratti dalla loro

realtà lavorativa, individualmente o x sottogruppi. Sviluppa soprattutto la capacità di

diagnosticare e guardare un problema da + punti di vista, ma consuma molto t

Le simulazioni

Insieme di simulazioni comportamentali in cui l’apprendimento avviene soprattutto tramite la

verifica, in situazione sperimentale e protetta, della validità di certe scelte comportamentali. Hanno

una valenza emozionale molto alta, a causa dell’esposizione del partecipante. Suddivisibili in 4

categorie:

- Addestrative : consistono nel far riprodurre comportamenti interpersonali limitati ad una

situazione circoscritte (x es. telefonata x appuntamento). Avvertenze: le parti devono

essere descritte con chiarezza precisando i dati di contesto, gli osservatori dovrebbero

avere una griglia di osservazione (elenco di punti su cui concentrare l’attenzione), la

situazione dovrebbe essere identica a quelle della realtà, è opportuno che i partecipanti si

offrano volontariamente

- Su casi (o role-play): consiste nell’esame in sottogruppi o individualmente della situazione

prospettata in un caso scritto e successiva recita da parte di alcuni componenti (x es.

colloquio capo/collaboratore). Si tratta di relazioni sociali + ampie rispetto alle simulazioni

addestrative, ma sempre relative a situazioni specifiche in cui i dati di contesto sono noti.

Lo scopo didattico è duplice: sviluppare le capacità logiche e razionali x analizzare

situazioni complesse e comportamenti interpersonali come controllo emotivo,

comprensione dei feedback. Il max dell’efficacia si ottiene quando il caso è preso dalla

realtà dei partecipanti. La discussione finale in plenaria deve analizzare ciò che è successo

e trarre conclusioni, generalizzare e riformulare.

- Dimostrative (analogiche o giochi psicologici): hanno lo scopo di evidenziare fenomeni

sociali x dimostrare alcune tesi sui comportamenti interpersonali (x es. dilemma del

prigioniero, l’avventura nel deserto). Spesso costruite su situazioni fantastiche, ma la loro

utilità consiste nella possibilità di esaminare le relazioni tra situazioni sociali e processi

cognitivi messi in atto, che sono analoghi a quelli attivati nella realtà quotidiana e

lavorativa.

- Di analisi (“qui e ora” o autocentrate): il punto focale è l’approfondimento di ciò che sta

avvenendo tra i partecipanti del gruppo. Si tratta di assegnare ai partecipanti un compito e

favorire poi l’esame collettivo di quanto è accaduto, delle ripercussioni emotive, possibili

conseguenze…Va effettuata come diagnosi-intervento sulla particolare fase che il gruppo

sta attraversando nel suo ciclo di vita.

Esistono 2 processi basilari con cui una persona impara in aula:

- La ricezione di messaggi pre-confezionati che sono percepiti, compresi, integrati con altre

conoscenze possedute. Si adotta il metodo espositivo (adatto x conoscenze di fatti

specifici, procedure, concetti) che si articola in:

Fasi Tecniche didattiche

Presentazione Lezione

nozioni

Verifica Esercitazione nozionistica

comprensione

Esempi Discussione + esercitazione nozionistica

Applicazione pratica Esercitazione addestrativa o problem

solving

- La scoperta di relazioni, concetti, fatti mediante l’interpretazione di esperienze ed eventi

osservati. Si adotta il metodo esperienziale (per le conoscenze di principi generali, per

capacità operative, processi euristici e per tutta l’area dei comportamenti) che si articola in:

Fasi Tecniche didattiche

Esperienza comune Caso, simulazioni, esercitazioni

psicosociali

Verifica Discussione

comprensione

Generalizzazione Lezione attiva

Applicazione pratica Caso, simulazione

Le fasi di sviluppo del gruppo

Il gruppo nelle attività formative va accettato, conosciuto e valorizzato come risorsa. I gruppi di

formazione non sono gruppi naturali (sono prescritti e casuali) e non sono portati spontaneamente

a trasformarsi da gruppi sociologici (aggregati di persone fisiche) a gruppi psicologici (insieme di

individui legati da relazioni psicologiche di appartenenza).

Occorre rispettare la fase di sviluppo e di maturità del gruppo xchè la richiesta di compiti complessi

a un gruppo che non ha ancora raggiunto un adeguato liv di sviluppo può portare a un blocco o

frantumazione, così come l’attribuzione di un compito banale ad un gruppo maturo può provocare

tensione e sottoutilizzo di risorse.

Fase di Fase Fase di Fase di Fase di Fase di crisi

sviluppo costituente identificazione coagulo maturità abbandonica

del

gruppo

Stati Insicurezza Esposizione Confronto Appartenenz Separazione

soggettivi a

preminent

i

Tensioni Appropriazione Censimento Gestione Gestione del Convivialità

principali del territorio delle risorse delle risorse potere

di gruppo e dei conflitti

Tipi di Informazione, Elaborazione, Decisione Progetto Molto attivi di

9

compiti incomprensione valutazione trasferimento

suggeribil

i

Tecniche Contratto Lezione e Lezioni molto Progetti, Casi e simulazioni

didattiche formativo, dibattiti, analisi attive, analisi simulazioni, sul dopo aula,

impiegabi raccolta di di casi di casi casi sistematizzazione

li esperienze, (valutativi), (decisionali), , valutazione del

lezioni di esercitazioni problem

Dettagli
Publisher
A.A. 2006-2007
12 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ankh79 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica e progettazione educativa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Agostini Protima.