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TERZA DIMENSIONE → DISTANZA DAL POTERE
Si tratta di una misura del potere o influenza interpersonale tra A e B così come è percepita dal
meno potente dei due
È il grado di diseguaglianza nel potere fra un Individuo meno potente (I) e un Altro (A) più potente,
dove I e A appartengono allo stesso sistema sociale, più o meno fortemente interrelato (definizione
di M. Mulder, 1977)
Il potere di influenzare altri, il potere di prendere decisioni di influenzare le vite altrui, potere di dare ordini.
Vi sono risorse che una società valorizza e sui cui fonda i propri valori (Weber parla di prestigio, stima che la
società conferisce ad attività agite dalle persone, stima sociale del ruolo). La ricchezza, il potere e il
prestigio sono caratteristiche collegate fra loro. Non sempre queste tre risorse salgono/scendono insieme,
vi sono posizioni sociali che conferiscono molta ricchezza ma non fanno raggiungere alti livelli di prestigio
(Boss di un’associazione a delinquere). Si creano dunque posizioni sociali diverse organizzate
gerarchicamente, la quarta risorsa, che si aggiunge e si mette sempre nell’insieme degli aspetti che crea
disuguaglianza tra società, è la conoscenza (creata nei secoli, la società l’ha selezionata come essenziale e
va trasmessa man mano). Parte della conoscenza è quella che si introduce, nuova e prodotta dalla società,
è una risorsa, non tutti la possiedono (solo alcuni la possiedono, monopolio di conoscenze specifiche,
danno una posizione privilegiata per un po’, poi si diffonde, diventa di disponibilità comune, chi la possiede
acquista posizioni di privilegio, viene valorizzato). Chi possiede, produce e riesce a monopolizzare per un
po’ la conoscenza ottiene posizioni di vantaggio. Le società hanno queste risorse fondamentali (tra chi le
può detenere in modo esclusivo e chi non le ha e non riesce ad accedervi), su questa condizione si genera la
diseguaglianza sociale (più o meno manifesta). I comportamenti delle persone non sono tanto diversi tra
chi ha molto e chi ha molto poco, oppure può essere ostentata e quindi percepita maggiormente. Questa
disuguaglianza varia nella percezione di chi sta in basso, la distanza che separa il subordinato da chi si trova
in posizione superiore (è soggettiva e non oggettiva). Nelle condizioni in cui è percepita come bassa:
diseguaglianze evidenti ma il soggetto subordinato ritiene di essere alla pari del superiore sul piano umano,
non percepisce un potere di particolare costrizione. Vi sono culture che associano questa distanza a figure
di potere terreno e ultraterreno indipendentemente dallo status economico, sociale che questa figura
impersona. Vi sono culture in cui questa distanza rimane bassa, nonostante la figura che ricopre dette
posizioni.
Alta distanza dal potere:
I genitori insegnano ai figli l’obbedienza: modelli educativi diffusi
A genitori ed anziani è dovuto rispetto: gli anziani hanno esperienza, sanno molto del passato,
visione che si fonda sulla conoscenza accumulata e non generata
I figli sono fonte di sicurezza per il futuro dei genitori: ricchezza come capacità di sopravvivenza,
sorta di assicurazione sulla vita
L’istruzione è considerata bene elitario: si investe nell’istruzione universitaria in misura maggiore, il
resto della popolazione può stare senza o averne una di base
Le persone esprimono valori autoritari e atteggiamenti di subordinazione verso ogni tipo di figure di
potere: accettazione di ruoli che manifestano autorità e sottomissione, imbarazzo, ammirazione
per le persone che li sovrastano
Nelle organizzazioni la gerarchia rispecchia la diseguaglianza sociale tra livelli superiori e inferiori:
chi comanda, comanda sempre, comanda su tutti, può ordinare qualsiasi cosa; gli inferiori sono
inferiori dappertutto 11
Centralizzazione e verticalizzazione organizzativa prevalgono: il vertice è comporto da pochi che
decidono
I collaboratori si aspettano che venga loro detto sempre cosa fare
Il capo ideale è un autocrate benevolo e percepito come un buon padre
Privilegi e status symbol sono considerati normali
Il lavoro impiegatizio (d’ufficio) è valutato come superiore e preferibile al lavoro operaio (manuale)
Bassa distanza dal potere:
I genitori trattano i figli alla pari e i figli trattano i genitori e i parenti più anziani alla pari
I figli non sono fonte di sicurezza per i genitori quando invecchiano
Le politiche legate all’istruzione si focalizzano sulla scuola secondaria
Le disuguaglianze dovrebbero essere minimizzate: le persone meno potenti e quelle più potenti
dovrebbero essere interdipendenti, le persone con minor potere sono a loro agio
nell’interdipendenza, le relazioni sociali dovrebbero essere gestite con attenzione
Nelle organizzazioni la gerarchia implica una disuguaglianza di ruoli, stabilita per convenienza
La decentralizzazione è diffusa
Ridotta forbice salariale tra i livelli organizzativi
I manager si affidano all’esperienza e ai loro collaboratori e i collaboratori si aspettano di essere
consultati
Il capo ideale è un democratico competente: le relazioni capo-collaboratore sono pragmatiche
Privilegi e status symbol sono mal visti
Il lavoro manuale gode del medesimo status del lavoro d’ufficio
QUARTA DIMENSIONE → AVVERSIONE ALL’INCERTEZZA:
James March
Significa che il futuro è incerto per definizione, ma ci si deve convivere
L’incertezza genera ansia in misura variabile e tale variabilità è legata alla cultura, considerata
anche come “mezzo per ridurre l’ansia dell’incerto”
Tecnologie, leggi e religioni sono mezzi per ridurre l’incertezza del vivere
UAI (indici di avversione all’incertezza) a confronto: tedeschi VS inglesi
1. Il soldato tedesco Sorge chiede di poter assistere ai film originali inglesi proiettati nella caserma di
una unità britannica di stanza in Germania
2. Il permesso viene rilasciato su foglio a mano, dopo richiesta telefonica all’ufficiale vice-comandante
3. Il permesso vale anche quando Sorge torna civile
4. Al contrario, i tedeschi avrebbero impiegato più tempo interessando più livelli gerarchici e
chiedendo più informazioni
5. Il permesso sarebbe stato “più formale”
6. Il permesso sarebbe stato ritirato cessato lo status di “membro delle forze armate”
Atteggiamenti: indice di uncertainty avoidance
Stress da lavoro (da molto a poco frequente)
Preferenza per il rispetto delle regole in ogni situazione
Intenzione verso una carriera a lungo termine nella stessa organizzazione
Nell’insieme: forte stress, bisogno di regole e continuità segnalano un orientamento culturale che tende ad
“evitare l’incertezza”. 12
Società ad elevata avversione all’incertezza (l’incertezza è percepita come un continuo pericolo):
Stress elevato, percezione soggettiva di angoscia
Accettazione di rischi noti, paura dell’ambiguità e di rischi ignoti
Ciò che è diverso è pericoloso
Gli insegnanti devono avere risposte per tutto
Bisogno emotivo per regole, anche se spesso inefficienti
Bisogno di essere impegnati, spinta a lavorare molto
Precisione e puntualità sono “innate”
Idee e comportamenti devianti vanno eliminati, resistenza al cambiamento
Motivazione derivante da bisogni di sicurezza, stima e appartenenza
Società a bassa avversione all’incertezza:
L’incertezza è un normale elemento della vita
Basso stress, percezione soggettiva di benessere
A proprio agio in situazioni ambigue e con rischi ignoti
Ciò che è diverso è interessante (attraente)
Gli insegnanti possono dire “non lo so”
Non più regole dello stretto necessario
Tolleranza per comportamenti devianti e idee innovative
A proprio agio nell’ozio, si lavora duro solo se necessario
Precisione e puntualità devono venire appresi
Motivazioni acquisitive e fondate su stima o appartenenza
CORRELAZIONI TRA DIMENSIONI → dalle correlazioni più forti si osserva che:
Un’alta distanza gerarchica si associa negativamente all’individualismo, ovvero il collettivismo
accetta più facilmente l’autorità
L’individualismo si associa negativamente con l’avversione all’incertezza, ovvero il collettivismo
induce alla solidarietà e consente di ridurre la paura dell’ignoto → nel sistema individualistico
l’individuo, non facendo parte di clan, si dota di strutture esterne ovvero che non dipendono da
legami personali, che garantiscono prestazioni (ad esempio il sistema previdenziale). Vengono
meno le strutture di sostegno e protezione della comunità e se ne generano di altre che aiutano a
rendere prevedibile ciò che lo scorrere del tempo produce. Nelle società collettivistiche c’è una
sorta di fatalismo nei confronti dell’incertezza
Un’alta distanza gerarchica si associa positivamente con un’alta avversione all’incertezza, ovvero il
timore dell’ignoto induce ad accettare e ad affidarsi maggiormente all’autorità → Norbert Elias dice
che nell’umanità, in particolare nella società occidentale, c’è una tendenza a far venir meno la
violenza nella vita quotidiana = si sono sviluppate capacità di mediazione che progressivamente
limitano il ricorso alla coercizione e alla violenza gratuita → processo di civilizzazione (si affrontano
le situazioni in modo sempre meno violento). Questo è un processo lungo che segnala la presenza
di processi culturali che tendono a manifestarsi con un verso che è l’individualizzazione → si va dal
collettivismo all’individualismo
Anche la distanza gerarchica si sta riducendo e si sta avviando un processo di uguaglianza tra gli esseri
umani.
Il Giappone nasce come collettivista ma sta andando verso l’individualismo. = si possono notare delle
differenze sostanziali nelle generazioni → vi è una situazione di trasformazione socio-culturale poiché le
culture non sono entità statiche. 13
12.10.18
Le dimensioni che maggiormente influiscono sul nostro modo di concepire un’organizzazione sono la
distanza dal potere e l’avversione all’incertezza. Organizzare significa rispondere a due fondamentali
domande: chi ha il potere per decidere cosa fare e con quali regole e procedure si possono raggiungere gli
scopi desiderati. La risposta alla prima domanda è influenzata dalle norme culturali della distanza dal
potere