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Compositoio: per raccogliere e allineare caratteri tipografici e metterli in giustezza.
Caratteri: di ferro o legno a seconda delle dimensioni.
LEZIONE 3
Tipografia
Parallelamente all’evoluzione della stampa nei secoli successivi al 1456 c’è stata una forte
evoluzione del disegno dei caratteri.
La Bibbia di Gutenberg è stata prodotta con un carattere che oggi definiremo Gotico, disegnato
così perchè ispirato alla scrittura che gli amanuensi usavano per riprodurre i testi prima della sua
invenzione.
La rivoluzione dell scrittura è un vero e proprio fenomeno culturale.
Garamond: 1400, si rifà al modello perfetto delle capitalis romane presenti nella colonna Traiana.
Invece il minuscolo del Garamond viene dalla scrittura umanistica. Si riconosce dalla e minuscola.
La prima tipografia nasce nel 1469 a Venezia dai fratelli von Speyer. Venezia pian piano conquisterà
il dominio assoluto in tutta Europa. Maiuscolo e minuscolo non si abbinano ancora bene insieme.
Aldo Manuzio: primo grande editore della storia in senso moderno. Si occupa di stampare ma affida
l’incarico di disegnare i punzoni a Francesco Grifo. Grifo disegna il primo corsivo a stampa detto in
spagnolo letra grifa, in italiano Italic perché creato in Italia. L’italic grazie alla sua inclinazione,
occupa meno spazio e questo comporta meno pagine, quindi libri più piccoli. Era usato per le
versioni economiche/tascabili. Manuzio crea anche un suo marchio che applica a tutti i libri che
stampa. Da il via alla brandizzazione dei progetti editoriali.
Garamond: Uno dei molti stampatori si conquista rapidamente grande prestigio anche grazie alla
sua ottima conoscenza dell’alfabeto greco. Il primo ad usare il corsivo insieme al tond come
facciamo adesso e non in alternativa. La notevole diversità dei Garamond digitali è che solo negli
ultimi decenni si è potuto identificare con sicurezza i punzoni originali incisi da Claude Garamond.
Sabon: di Tschicold progettato nel 1960. Volevano un carattere stile Garamond che posse disponibile
per la composizione a mano ma anche a macchina. Usabile sia per monotype che per linotype.
Caslon: ascendenti e discendenti molto corte. Contrasti tra gli spessori. Usa la penna a punta e non
quella tagliente.
Baskerville: Introduce la calandratura a caldo, facendo passare i fogli tra due rulli di rame. Così
ottiene una carta così come non se ne erano mai viste prima, lucida e così levigata che si poteva
credere fosse fatta di seta invece che di lino. Contrasti nero-vuoto ancora più forti. Grazie superiori
quasi orizzionali, la base della E si allarga, le forme delle lettere non seguono più i raccordi fatti con
il pennino.
Bodoni: fine 700. Ammiratore di Baskerville. È un tipografo di corte che quindi non deve per forza
vendere libri per vivere. Perciò ha il tempo per ricercale la qualità assoluta. Primeggia per eleganza,
grazie raccordate, caratteri equilibrati, interlinea e spazi dosati bene. Nel 1771 il suo primo libro
Fregi e Maiuscole e da qui in poi sarà un continuo di onorificenze. Segue la stessa strada il francese
Didot.
Rockwell: fine 700 la tipografia raggiunge il boom economico. Le persone iniziano a pretendere
nuovi caratteri per essere maggiormente visibili. Quando si voleva usare un carattere con più nero si
usava sempre il gotico. Rockwell è un ritorno al lapidario greco. Esalta le grazie e non i tratti del
carattere. È il carattere del vecchio west. Quindi la lettura è leggermente più difficile. Appartiene alla
famiglia degli egiziani perché lo spessore delle grazie è uguale allo spessore dei tratti. Si distinguono
in egiziani con grazie accordate e non. Un altro egiziano è il Serifa di Frutiger.
Century: di R.Austin. accorcia ascendenti e discendenti con l’obiettivo di aumentare la
leggibilità. Contrasti moderati, restringe le lettere. È opposto a Bodoni. Nel 1798 viene
inventata la fabbricazione meccanica della carte, nella cartiera della famiglia Didot. La
prima macchina da stampa a vapore viene collaudata nel 1814 in Inghilterra. Viene
introdotta poi la fondatrice di caratteri. Il successo delle macchine linotype e monotype
sono dovuti all’invenzione della macchina per incidere punzoni inventata da Linn Boyd
Benton, con cui è possibile produrre punzoni in serie e non a mano. Importante è anche
la normalizzazione della misura tipografica. Fournier da al punto tipografico il valore
di un settantaduesimo di pollice. Un pollice sono circa 2,5 cm. Poi Didot metterà in
relazione la misura del punto con quella usata ancora oggi del piede. Viene
commissionato a Benton di creare un carattere per la rivista Century, con tratto più
marcato rispetto a quelli esistenti al tempo. Il figlio, Morris Fuller Benton progetterà
poi la variante bold. È il primo caso di disegno coordinato.
Franklin Ghotic: anche questo di Morris Fuller Benton, carattere sans serif dei primi del 900.
Compresso ed equilibrato, tratti inconfondibilmente asimmetrici. Molto usato negli USA.
Gill sans: creato da Eric Gill su commissione di Stanley Morrison che voleva un design nuovo e non
più un redesign del classico. Gill disegna il Perpetua, poi crea un carattere senza grazie che Morrison
apprezza molto. È elengante come il graziato, pur non avendo grazie. La g ha il doppio occhio
classico, non usuale nei font senza grazie.
Futura: prende le radici dal Bauhaus. Fatto da Paul Renner che però non ha avuto contatti con il
Bauhaus ma viene colpito dagli equilibri deettati dalla scuola. Kames, studente di Renner aveva
disegnato il maiuscolo e renner lo utilizza senza autorizzazione. Il problema sorge con il minuscolo
che subirà molte variazioni nel tempo. Il futura sarà un successo ma successivamente Renner verrà
accusato di bolscevismo (plagio).
Times: nuovo carattere per il giornale Times creato da Morison. Vede un’inserzione per giovani con
esperienza in editoria e pubblicità. Si candida ammettendo di non aver alcun esperienza
professionalizzante. Diventerà invece la massima autorità mondiale nel mondo della stampa. Al
Times il problema era progettare un nuovo carattere per il giornale tenendo conte della specificità del
quotidiano. Corpo piccolo e giustezze strette per grandi tirature. Ascendenti e discendenti più corti.
Carattere molto economico che permette ottima leggibilità in corpi piccoli.
Univers: primo font senza grazie lineare per fotocomposizione, creato da Frutinger per commissione
di Peignot che voleva un carattere lineare ad hoc per la macchina che rivoluzionerà la stampa
uccidendo il piombo. Presenta 21 varianti coordinate per monotype e per questo è un carattere
epocale. È per questo detto universale. Poi verrà aggiornata a 59 varianti per linotype.
Helvetica: considerato il carattere dei nuovi tempi, perfezione di bilanciamenti e varianti
senza pari. Segna la sconfitta dei caratteri razionalisti con un ritorno alla tradizione. È un
moderno redesign del fonto Akzidenz grotesuqe. Creato da Miedinger, terminazioni quasi
orizzionatali, alleggerito tratto orizzontale. Carattere neutro, poco caratterizzato, eccellente
per ogni uso.
LEZIONE 4
5 tipi di tecniche di stampa
1. Rilievografica: i grafismi sono in rilievo
Letterpress: stampa tipografica con carattere mobili
Flessografia: versione moderna con forme di base che sono polimeri.
2. Incavografica: grafismi ad incavo
Rotocalcografia: si basa su un cilindro con delle cellette.
3. Permeogragica: i grafismi passano attraverso i contrografismi
Serigrafia: l’inchiostro passa attraverso il grafismo.
4. Planografica: i grafismi sono sullo stesso piano dei contrografismi
litografia: il grafismo e il contrografismo sono sullo stesso piano. C’è una parte idrofila e
una lipofila.
Offset: l’evoluzione della precedente. C’è la stampa a fogli per basse tirature e la stampa a
bobina per alte tirature. (indigo by hp)
5. Tridimensionale
Stampa 3d
Sono tutte tecniche analogiche mentre la sesta tecnica, digitale, è a parte.
Stampa diretta:
Xerografia: la classica stampa da copisterie
Indigo:
In base a cosa si sceglie il tipo di stampa da adottare:
Tiratura
Alimentazione: a foglio (letterpess-litografia-serografia-offset-xerografia-indigo-
flessografia) o a bobina (proto-offset e rotocalcografia)
Materiali: carta, supporti rigidi, plastica vetro metallo cartone tessuto. La serigrafia e la
stampa diretta permettono di stampare su tutti i materiali
Colori: quadricromia CMYK per offset, litografia, 3d, stampa diretta, xerografia, indigo.
Scala colore (pantone) per rotocalcografia, serigrafia, letterpress e flessografia.
Prezzo/costo al prezzo: con le digitali – diretta,xerografia,indigo- il costo è sempre lo
stesso. Con altre tipologie invece varia: offset, flessografia, serigrafia, letterperess, 3d: il
costo si abbassa.
Il presso varia per inchiostro, quantità colore, bianca/volta, lastra, avviamento macchina,
ogni tecnica ha azioni differenti di avviamento. Le più meccaniche sono per offset e
serigrafia.
Letterpress, 33d e serigrafia puntano all’artigianalità della stampa.
Risultato:
Tattilità
Trasparenza: serigrafia e offset
Effetti vari: serigrafia
Unicità: data da caratteri mobili o 3d
Nobilitazione
Avviamento del macchinario: ogni tecnica di stampa presenta differenti fasi di avviamento.
Tcp: computer to plate. Scrittura dei dati sulla lastra. Elimina la fase di montaggio e
l’incisione manuale della lastra (l’incisione delle lastre è per l’offset).
Incisione del cilindro per rotocalcografia
Polimero per la flessografia
Controllo del colore
Controllo del registro
Bianco/nero: 1 colore
Tono continuo: gradiente colori
Al tratto: tratti secchi
Retino: puntini/pixel presenti in una lastra e poi nello stampato
Se il registro non è messo nel modo corretto si hanno problemi di fuori registro.
LEZIONE 5
Il colore
È scienza (% di inchiostro che si mischia) è emozione. Il colore non è negli oggetti ma nella luce
che gli illumina. Un monitor funziona per emissione di luce.
Esiste la luce incidente e la luce riflessa. La somma di tutte le lunghezze d’onda è bianca. Le luci
certificate sono 10.00 grazi Kelvin per la luce azzurra e 2.000 gradi kelvin per la luce rossa.
L’ideale sarebbe 5.000 gradi kelvin ovvero la luce bianca.
Il colore ci serve a: distinguere i contenuti e la loro gerarchia. Riprodurre le immagini a colori.
Esistono due tipi di sintesi:
sintesi addittiva RGB: monitor, schermi, dispositivi — emettono luce
si