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NOZIONE DI PERSONA INDICE
Introduzione
1. La sostanza individuale
2. Il “principio di individuazione”
3. La sostanza materiale
4. La “nozione” di persona
Conclusione
Bibliografia
Introduzione
Il tema scelto per questo elaborato ha come obiettivo quello di illustrare il
principio di individuazione della sostanza materiale e la nozione di persona.
Dopo aver esposto in forma semplificativa il concetto di sostanza individuale,
ciò che esiste realmente e che riscontriamo nella realtà, passerò ad illustrare il principio
di individuazione, ossia il fondamento che distingue l’appartenenza degli individui ad
una stessa specie.
Questo mi darà la possibilità di fornire una classificazione della sostanza
materiale, quindi della sua suddivisione in base ai diversi gradi di individualità e di
unità e mi darà tutti gli elementi necessari per individuare ed esporre la nozione di
persona, le cui caratteristiche sono rivolte esclusivamente alle dimensioni spirituali.
La sostanza individuale
1. Prima di tutto occorre precisare che nonostante il carattere sostanziale
posseduto da parecchie cose che richiamano il nostro interesse e la nostra attenzione,
sono diversi i sensi in cui queste stesse vanno intese come sostanza.
In altri termini, anche i generi e le specie delle sostanze individuali sono da
considerare essi stessi sostanze. Aristotele considera questi ultimi come sostanze
seconde, o se vogliamo universali, nel senso che non esistono nella realtà come
sussistenti ma solo nella nostra mente. Ad esempio, non esiste l’uomo in generale, ma
soltanto gli uomini particolari, poiché siamo noi ad individuare con il nostro pensiero le
caratteristiche di genere e specie dei tipi di sostanze universali. A questa classificazione
si affiancano poi le sostanze prime, quindi individuali, è cioè l’uomo Francesco o il
cane Lassye.
Le sostanze vanno distinte anche per tipo. Si parla ad esempio di sostanze
materiali o immateriali. Ciascuna di queste categorie, poi, pone di fronte ad altre
distinzioni fondamentali. Cioè a dire che noi possiamo osservare due sostanze materiali
che nello specifico posseggono un carattere totalmente diverso. Non è la stessa cosa dire
PVC o dire fringuello. Il primo è un’aggregazione di sostanze diverse assemblate
chimicamente, quindi una aggregazione di materiali. Il secondo, invece, risulta essere
un organismo, in quanto si tratta di una unità organica originata dalla sua stessa natura .
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Ciò che veramente esiste e che va considerato sostanza in senso proprio è però
la sostanza individuale, che ammette certamente diversi gradi di perfezione e che pone
al suo vertice la persona.
1 Cfr. Clavell-Perez de Laborda, Metafisica, Edusc, Roma XXXX, p. 124.
La sostanza individuale, nel caso delle realtà materiali, è composta di forma
sostanziale e materia ed è il soggetto cui ineriscono gli accidenti . La stessa sostanza
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individuale può essere richiamata anche con espressioni diverse, che in un certo senso
rappresentano le sue caratteristiche: soggetto, individuo, singolare, concreto,
particolare, sussistente, ecc.
Detto questo, occorre individuare tutti quei principi e quelle cause che rendono
possibile l’appartenenza di individui diversi ad una stessa specie. Occorre dunque
chiarire a quali condizioni è possibile ottenere una moltiplicazione dell’essenza e come
invece si può esplicare l’individuazione della sostanza, tenendo a mente il ruolo che la
materia svolge nell’individuazione delle sostanze corporee.
Parleremo, dunque, del principio di molteplicità e più dettagliatamente del
principio di individuazione.
Il principio di “individuazione”
2. Parlare di moltepliciplità di individui che appartengono ad una stessa specie e
posseggono la stessa essenza è fondamentale per il semplice fatto che la nostra
esperienza ci mette continuamente di fronte all’esistenza di gruppi di individui che
appartengono ad uno stesso tipo. O meglio, è risaputo che esistono milioni di specie
diverse di vegetali, ma è al tempo stesso vero che vi sono anche milioni di individui che
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appartengono a molte di queste specie: abeti, capre, uomini…
Per spiegare questa caratteristica delle cose, intanto non ci agevola né la
condizione di essere né l’elemento della forma. Il primo fa semplicemente “essere”,
quindi non “specifica” l’essere in se stesso. La seconda può far individuare degli
elementi di comunanza e somiglianza ma non le loro diversità.
Il principio di distinzione – nel caso di sostanze immateriali – risulta essere la
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“dimensione formale intrinseca all’essenza” . Le differenze formali, quando sono
aggiunte ad un genere, costituiscono specie diverse, il che comporta l’impossibilità di
avere due sostanze immateriali specificamente uguali. O meglio: nelle sostanze
immateriali non può darsi la molteplicità all’interno di una specie.
Diverso è il discorso per le forme delle sostanze materiali, che si possono
moltiplicare poiché ricevute nella materia, diventando di fatto forme sostanziali in
qualche modo diverse tra di loro: non nello specifico ma nel numero, proprio perché
sono in materie diverse. Questo ci fa capire che le forme delle sostanze materiali si
2 Idem, p. 125.
3 Idem, p. 126.
4 Idem, p. 127.
possono sempre moltiplicare, anche se non è detto che lo facciano in ogni tempo. In
altre parole, ogni realtà materiale è moltiplicabile non nel senso che ci sia un altro
individuo assolutamente uguale, ma nel senso che ci potrebbe essere un altro individuo
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specificamente uguale . Questo dimostra, in ultima analisi, che si possono avere diversi
individui che appartengono alla stessa specie.
Messo da parte questo aspetto, va chiarito però come sia ammissibile che
individui identici nello specifico risultino poi diversi nel numero. E qui entriamo nella
questione dell’individualità, che ci porterà a illustrare – come ci eravamo prefissati - il
principio di individuazione.
Intanto, è bene chiedersi che cosa permette ad una realtà di restare sempre la
medesima nonostante le possibili diverse trasformazioni. Atteso che per fare questo non
è sufficiente l’essenza - in quanto essa spiega solo il determinato modo di essere della
sostanza e non invece la sua particolarità in termini di caratteristiche che la distinguono
dagli altri individui della specie -, chiariamo ora quali sono le caratteristiche
dell’individuo.
L’individuo intanto si contrappone all’universale, perciò è in senso logico
indivisibile a livello di specie (non numerico); è incomunicabile, nel senso che non
essendo “forma” non può venir partecipato da un altro; è irripetibile: seppure due cose
posso essere totalmente uguali, non sono mai, né lo saranno, lo stesso soggetto
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sussistente .
L’individuazione ha a che fare dunque con il modo in cui qualcosa è distinto e
separato da tutte le altre realtà che sono simili.
Nel caso di individui che appartengono alla stessa specie, occorre allora capire
quale sia il fondamento della loro distinzione. Cosa permette di affermare che la moneta
da un euro che ho nella mano destra è appunto questa e non quell’altra che ho nella
mano sinistra, nonostante siano uguali con gli stessi disegni in entrambi i lati? Cosa
permette di dire che due soggetti specificamente identici siano poi numericamente
diversi? Meglio ancora, qual è il principio di individuazione?
Nella risposta ci potrebbero venire incontro gli elementi accidentali che
caratterizzano i soggetti e in particolare la posizione spazio-temporale. Tornando
all’esempio di cui sopra, le due monete occupano infatti posizioni diverse: una è nella
mano destra e l’altra nella mano sinistra. Queste condizioni però non risultano essere
sempre facili da determinare, quindi in ultima istanza possono dirsi necessarie solo
5 Idem, p. 127.
6 Idem, p. 129. 7
affinchè ci sia diversità di sostanze corporee . La risposta più approfondita non può che
trovarsi allora in uno specifico accidente, che è la quantità, e nelle dimensioni materiali.
Lo stesso San Tommaso, nel In De Trinitate, indica come principio di
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individuazione la materia signata quantitate , ossia la materia determinata dalla
quantità. Infatti, la materia, essendo di per sé indeterminata, non può distinguere o
determinare una realtà. Le è possibile farlo sono in quanto diventa in un certo modo
distinguibile, ossia essa stessa singolare. Questa singolarità le deriva proprio dalle
dimensioni quantitative, che fanno in modo che sia questa materia, diversa dalle altre. In
virtù di ciò, anche la forma sostanziale diventa questa forma, che determina queste
dimensioni materiali e non altre.
La sostanza materiale
3. Prima di presentare la nozione di persona, ci pare interessante accennare alle
caratteristiche che distinguono le sostanze materiali in base ai diversi gradi di
indivualità e di unità. I nostri Autori utilizzano la categoria di sistema, proposta in epoca
recente e applicata anche agli oggetti naturali, per affermare – tra le altre cose – che
nell’aggregazione dei diversi componenti emergono delle caratteristiche nuove, che non
si possono spiegare solo in riferimento alle caratteristiche di cascuna delle parti .
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Le realtà naturali si possono dunque dividere in:
sistemi unitari, che sono individuali e godono di una grande unità;
- hanno struttura e dinamismo propri e risultano indipendenti dalle
altre realtà;
sistemi non individuali, la cui unità è minore; non sono entità
- individuali poiché i vari componenti che li formano mantengono la
loro individualità e le loro caratteristiche strutturali. Si può parlare
qui di miscele, ecosistemi, sistemi di ordine, ecc.
Tra le sostanze naturali, sono sostanze in senso proprio i sistemi individuali,
quindi quelli unitari, in quanto conservano le caratteristiche imprescindibili della
sostanza: la sussistenza, l’unità e la capacità di essere soggetto di una struttura formale e
di attività. Questi possono essere sia viventi che non viventi.
7 D. W. Hamlyn, Metaphysics, p. 75
8 Tommaso D’Aquino, In De Trinitate, 4, 2.
9 Cfr. Clavell-Perez de Laborda, op. cit., p. 136; Vedi anche M. Artigas,
Filosofia de la naturaleza, pp. 53ss; La inteligibilidad de la naturaleza, pp. 161-162.
Per quanto riguarda i viventi, M. Artigas afferma che questi “rispondono in