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Estratto del documento

CICLO ASESSUALE DELLA

Le ascospore arrivano sulle infiorescenze del grano, germinano all’interno

dell’ovario e producono un micelio. Quest’ultimo produce dei conidi che verranno

poi dispersi dalla pioggia o dagli insetti e andranno a colonizzare altre piantine di

grano. La produzione dei conidi provoca il rilascio da parte del vegetale di una

sostanza zuccherina, chiamata melata che attrae gli insetti che in questo modo

si caricano dei conidi; questo stadio viene detto Sphacelia. Sembra che la

colonizzazione sia migliore in colture che hanno un deficit di rame. L’evoluzione

di questi ovari colonizzati è quella di formare lo sclerozio dal quale si avrà poi la

riproduzione sessuale all’interno dello stroma. La separazione degli sclerozi dal

grano può avvenire se vengono immersi in acqua salata per evitare così la

contaminazione delle farine la concentrazione è di 18 kg di cloruro di sodio in

100 L.

Camilla Mancassola

Altro esempio di ascomicete che può causare danni

Chaetomium cartharum

all’uomo è il (appartiene

Sordariales).

all’ordine Questo fungo, caratterizzato

dalla presenza di sete a spine ed in grado di degradare

la cellulosa, è un inquinante atmosferico spesso sulle

tappezzerie, in condizioni di elevata umidità, possono

svilupparsi delle colonie visibile come puntini neri di larghezza massima di un 1

mm. Ascospore di

Chaetomium cartharum

Per quanto riguarda

sindromi da

avvelenamento di

ascomiceti ricordiamo

la sindrome

giromitrica, sindrome

a lunga incubazione

causata dalla

Gyromitra esculenta. Le

tossine prodotte (giromitrine), estremamente

volatili, causano forte nausea, mal di

stomaco fino ad arrivare a danni gravi

al sistema nervoso producendo

convulsioni. Se la dose ingerita è

elevata questa può portare a danni

renali e al fegato. L’esposizione solare

potrebbe essere sufficiente per

eliminare la tossina ma per essere

sicuri è meglio scaldare il fungo.

Caratteristiche microscopiche

degli ascomiceti:

Struttura di un apotecio

Struttura di un peritecio

Camilla Mancassola

Asco unitunicato inopercolato Asco bitunicato Asco

unitunicato opercolato

Asco prototunicato con spore spinulate

Deuteromiceti È un phylum che non ha un significato

filogenetico ma solo di raggruppamento di

determinate specie di cui si conosce solo la

riproduzione asessuata. Anche nei

deuteromiceti possono esserci strutture che

permettono di resistere a condizioni avverse.

Da un punto di vista della nomenclatura

tradizionale vengono classificati usando la

nomenclatura binomia di Linneo in genere e

specie. Quando si scopre la riproduzione

sessuale di quel fungo è necessario

rinominarlo e la nomenclatura corretta è

quella che fa riferimento alla fase sessuale

(questo per non moltiplicare gli individui 

molti funghi nel loro ciclo riproduttivo hanno una parte sessuale, espletata

Camilla Mancassola

durante il periodo che precede la stagione avversa, ed una asessuale, che serve

a diffondere la specie).

Le diverse modalità di riproduzione asessuale

i funghi possono essere unicellulari (come i lieviti) in cui il ciclo asessuale può

essere diviso in due modalità: per gemmazione, processo da cui da una cellula

madre, per aggiunta di materiale e formazione di un setto di chitina, gemma una

cellula figlia esattamente identica (in alcune immagini si possono riconoscere le

cicatrici, ricche di chitina, delle cellule che hanno gemmato), o per scissione,

una cellula di forma cilindrica aumenta di dimensioni e, raggiunte quelle critiche

si ha la formazione di un setto centrale e si ottengono due cellule figlie identiche.

Altro caso riguarda i funghi ifali la cui riproduzione asessuale avviene

principalmente in due modi: una riproduzione che viene definita tallica e l’altra

blastica. La modalità di riproduzione più semplice è sicuramente quella tallica

che implica, nel momento in cui avviene la riproduzione, un’onda di settazione

che interessa l’ifa; questa la disarticola e tutti i segmenti originati dalla

frammentazione funzionano come spore. In questo tipo di riproduzione vengono

prodotti prima i setti e poi le spore. Molti patogeni vegetali hanno questo

Malbianco

particolare tipo di riproduzione (es. il delle rose che sviluppa sui

boccioli e poi su tutta la pianta un micelio bianco dalla quale poi si formano

milioni di pezzettini di ife che rigenereranno altro micelio). L’altra modalità,

quella blastica (significa che tende a germogliare), in qualche modo implica

prima la formazione della spora per gemmazione e poi la formazione del setto

alla base per la liberazione della spora. Nei libri si può spesso trovare una

distinzione tra il termine spora, utilizzato esclusivamente per i prodotti della

riproduzione sessuale, ed il termine di conidio, nel caso della riproduzione

asessuale. La riproduzione blastica asessuale può essere di diversi tipi:

1. Si forma una prima cellula, detta conidiogena, costituita da tutti gli strati

della parete (viene anche chiamata fialidio). Il nucleo va incontro a

mitosi. Sulla superficie della cellula conidiogena inizia a formarsi una

gemma, il nucleo si sposta. Si forma un altro conidio, sempre per

gemmazione ed il nucleo si divide nuovamente; dal secondo conidio in poi

gli strati presenti sono solo quelli interni corrispondenti alla cellula

conidiogena. Si forma così una catenella di conidi che si dipartono dal

fialidio (la spora più giovane è quella più vicino alla cellula conidiogena).

Questo tipo di riproduzione prende il nome di conidiogenesi di tipo

fialidico ed è tipica di aspergilli e penicilli;

2. Altro tipo di conidiogenesi quella di tipo anellidico: sulla cellula

conidiogena rimangono delle strutture circolari chiamate anellidi che altro

non sono che le cicatrici lasciate dai conidi che si sono staccati. Esempio di

Scopulariopsis

fungo che compie questo tipo di riproduzione è la che è

anche un patogeno umano;

3. Infine, un terzo tipo di conidiogenesi è quella con modalità tretica in cui

sulla struttura che produce i conidi (il conidioforo) si formano dei pori che

Botrytis cinerea

permettono il rilascio di conidi. La (parassita necrotrofo

dei vegetali) compie questo tipo di riproduzione.

Camilla Mancassola

Cladosporium

Il è un deuteromycota estremamente diffuso in

tutti gli ambienti ed è la causa di molte reazioni allergiche

nell’uomo. È una muffa marrone, nera che cresce negli interstizi

dei bagni o in qualsiasi luogo della casa ci sia disponibilità

d’acqua (ambienti molto umidi). Le sue spore possono essere

inalate e causare forma asmatiche ed altre forme allergiche. Negli

stadi giovanili la sua riproduzione è di tipo blastico; invece

quando il fungo invecchia tutte le ife si frammentano e ciascun

frammento funziona da conidio. È caratterizzato da ife

pigmentate e conidi scuri.

L’Alternaria è un fungo inquinante ambientale che forma delle spore pigmentate

che possono presentare dei setti sia trasversali che longitudinali. Questo tipo di

settazione fa sì che la spora abbia un aspetto detto “muriforme”. Esistono altre

specie fungine caratterizzate da questo tipo di aspetto, come ad esempio

l’Ulocladium; per poter distinguere una specie dall’altra

bisogna guardare il

punto di contatto tra

il conidio e l’ifa:

nell’Alternaria la

parte più grossa del

conidio è rivolta verso

l’ifa mentre

nell’Ulocladium è

esattamente

l’opposto.

Alternaria

Ulocladium I termini

Aspergillus e

Penicillium

derivano dalla

forma del

conidioforo

(la struttura

che porta le

cellule

conidiogene):

Camilla Mancassola la forma del primo

assomiglia ad un

aspersorio mentre il

secondo assomiglia

ad un pennello.

Vengono classificati a

seconda che i fialidi

si inseriscano

direttamente nel

conidioforo o che vi siano strutture

interposte tra la cellula conidiogena ed il

conidioforo: monoverticillato nel primo

caso mentre se sono presenti delle

ramificazioni, chiamate metule, si parla di

struttura diverticillata. La struttura si può

complicare poi con ulteriori ramificazioni

(rami). Gli aspergilli di differiscono perché al

termine del conidioforo è presente un

allargamento chiamato vescicola (sulla

vescicola si possono avere direttamente i fialidi disposti su tutta la superficie

della vescicola (aspergillo uniseriato); qualche volta sotto i fialidi possono

esserci delle strutture unite alla vescicola, chiamate sterigmi (aspergillo

biseriato).

Penicillium

Malbianco delle rose

Scopulariopsis

Botrytis cinerea, parassita dei vegetali ed in particolare dell’uva (la ricopre con

una muffa grigia) alla quale sottrae acqua facendone aumentare la

concentrazione di zuccheri.

Camilla Mancassola

Ultrastruttura di un fungo: la parete

La formazione di nuova parete avviene nella zona apicale dell’ifa e in questa

regione ed in quella subapicale è di solito più sottile. Si è visto che la parete dei

funghi è costituita principalmente da quattro strati in un’ifa matura mentre le

zone apicale e subapicale sono formate solo dagli strati interni della parete

perché quelli esterni, che si formano successivamente, conferiscono maggiore

rigidità all’ifa (servono per ancorarsi al substrato e permettere all’apice,

attraverso la pressione citoplasmatica, di compiere l’allungamento e di penetrare

all’interno di crepe azione meccanica). A questo è accompagnata spesso

un’azione chimica di rilascio di enzimi degradativi; il rilascio di questi ultimi ed

il potere penetrante dell’ifa stessa contribuiscono a creare, nella zona che

circonda un’ifa, un’area di erosione del substrato. Per quanto riguarda la

composizione di parete, si alternano uno strato più esterno amorfo in cui i

glucani hanno legami del tipo beta 1,3 e beta 1,6, uno strato successivo fatto da

un reticolo di

glicoproteine, un

penultimo strato a

base proteica ed

infine uno strato

interno

composto

di chitina

fibrillare

immersa in

una

matrice proteica.

Le caratteristiche di parete sono importanti perché

le due modalità di riproduzione asessuale possono

essere ulteriormente divise in base al fatto che

nella frammentazione o gemmazione siano

interessati tutti gli strati o solo quelli interni. In

particolare, la riproduzione tallica può essere di

tipo: olotallico o enterotallico

Dettagli
A.A. 2019-2020
71 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/03 Botanica ambientale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher CamillaMancassola di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Micologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Sampò Simonetta.