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Routine del carisma
Per Weber se la società muta il suo ordine è perché i fattori di crisi economica, sociale o politica vengono interpretati da figure di innovatori che mostrano di sapere farsi carico dei bisogni di cambiamento che la gente esprime in un dato momento storico.
Per Weber, centrale nei processi di mutamento sociale è la figura del leader carismatico. Dunque, Weber studia il carisma e in particolare la figura del profeta (particolare figura di carisma).
Il profeta critica per proporre una nuova maniera di vivere, una fede religiosa e, sulla base di questa, una nuova forma di società. Per Weber il carisma è un insieme di doti straordinarie riconosciute dai seguaci al leader. Sono i seguaci ad indicare il leader, la sua forza sta in quello che i seguaci vedono in lui.
Il carisma del profeta, però, tende ad esaurirsi con la persona stessa del portatore di carisma (con la sua morte) e si apre il problema della
La sopravvivenza del carisma dopo la sua scomparsa. Il passaggio da una situazione sociale dominata dalla eccezionalità e dalla forza creatrice e innovatrice del profeta, alla situazione nella quale si affermano istituzioni, organizzazioni statali, ecc. è chiamata da Weber "routinizzazione e carisma dalla persona all'istituzione". Il concetto di "carisma" prevede il trasferimento del
RELIGIONE E ALIENAZIONE NELLA LOGICA MARXISTA
Secondo Marx ed Engels la RELIGIONE non ha una sua autonomia nel contesto sociale. Deriva da qualcos'altro ed è sempre a partire che essa va interpretata e capita. Non è altro che l'involucro ideologico che le classi dominanti o subalterne utilizzano per rappresentare a sé stesse la loro condizione o posizione socioeconomica, di status o di potere o di non potere. "altro"
Gli uomini in società creano i loro dei e pensano, poi, di adorare da loro stessi. Questo
è ildell’ALIENAZIONEmeccanismo RELIGIOSA.
La religione non può svolgere alcuna funzione autonoma, perché o:
- assolve la funzione di giustificazione di un ordine sociale;
- è considerata come linguaggio delle classi povere che aspirano a liberarsi dalla condizione dioppressione (come sostenuto anche da Gramsci). In questo caso la religione è considerata comeinvolucro ideologico, che nasconde i rapporti di forza reali presenti nella società, ma allo stessotempo è luogo dove il dominio economico si svela come egemonia culturale.
La religione può essere vista come un modo attraverso cui i conflitti si pongono e si esprimono in unadata società e in un determinato momento storico.
RELIGIONE VS RELIGIOSITÀ PER SIMMEL
Simmel introduce la distinzione fra religione e religiosità partendo dai seguenti presupposti:
- La comprensione della realtà ci rivela di una pluralità
- MERCATO DEI BENI RELIGIOSI MONOPOLISTICO: essendo un mercato in cui non vi è concorrenza, offerta e domanda tendono ad indebolirsi perché si tende a vivere di rendita (nell'offerta) e a dare per scontato il sentire religioso diffuso (nella domanda).
- MERCATO DEI BENI RELIGIOSI PLURALISTA: la competizione fra diversi attori istituzionali religiosi diventa elevata per la conquista di segmenti sempre più ampi di mercato.
- Riguarda le credenze e le rappresentazioni circa la natura della realtà divina o della realtà prima. Le credenze religiose in genere sono relative all'esistenza di una realtà ultrasensoriale, ultraterrena e sovrannaturale.
- Comprende le azioni e le pratiche che si compiono in ambito religioso (culto, preghiera...). Riguarda la sfera dei comportamenti e si tratta delle "opere", effetti, dell'impegno religioso sulla vita.
- Individuale e sociale. Percezioni, le sensazioni provate da...
- I fattori sono discretamente indipendenti tra loro
1) Simmel sostiene che esistono diversi mondi che convivono fianco a fianco e che funzionano in base ad un proprio principio e perseguendo una propria verità individuale.
2) Per questi mondi non sono coerentemente controllati e collegati; anzi, la condizione per l'uomo comune normale è la compresenza e sovrapposizione incoerente di frammenti di questi mondi diversi.
3) La vita quindi è vista da Simmel come un conflitto continuo fra lo spirito e le forme che esso stesso crea. L'uomo tende continuamente ad elaborare una propria personale visione del mondo religioso, la RELIGIOSITÀ, che però si scontra con la forma sociale, la RELIGIONE, che tende ad ingabbiare, incapsulare e dominare la prima.
La RELIGIONE è quindi la forma stabile dello spirito, mentre la RELIGIOSITÀ è la parte più personale, l'esperienza soggettiva di una relazione con una cifra misteriosa della vita stessa.
La RELIGIONE cristallizza la religiosità, ma la
RELIGIOSITÀ a sua volta è il vero principio dirinnovamento della religione. La RELIGIOSITÀ per Simmel è lo STATO IN CUI SI TROVA una persona rispetto al mistero. La RELIGIONE è la forma culturale che scaturisce come realtà oggettivata dal continuo interagire tra le persone. Comunque, la religiosità non necessariamente si fossilizza nelle forme socioculturali. Essa può dar vita anche a forme non religiose.
Il passaggio dalla religiosità alla religione è spiegato da Simmel attraverso la nozione di pietà, intesa come “modalità emotiva specifica dello spirito”, un’emozione all’anima che consente umana di intuire i legami sociali che lo legano all’altro.
TEORIA DELLA SCELTA RAZIONALE dell’approccio della I fondamenti scelta razionale vanno rintracciati nella teoria economica classica. L’assunto fondamentale è che ogni essere umano agendo compie scelte basate sul calcolo.
dei COSTI-Anche l'agireBENEFICI per raggiungere il massimo dei vantaggi possibili. religioso risponde a questalogica, ad un calcolo personale. I teorici della rational choice affermano che nella società agisconosi sforzano di massimizzare l'utileindividui i quali scegliendo i mezzi più adeguati e meno costosi.Ciò vale anche nel caso della religione.Perciò la RELIGIONE è soprattutto frutto della scelta individuale. Tale scelta è razionale nel senso checorrisponde alle esigenze di un individuo e al suo modo particolare di valutare COSTI e BENEFICIdel suo agire. Cioè egli può valutare freddamente quanto gli costa compiere una certa azione, mapuò fare una scelta anche soddisfacendo le proprie pulsioni emotive.La scelta razionale anche in campo religioso non si riduce mai ad una secca alternativa. Essa è piùcomplessa poiché riflette le situazioni particolari in cui un individuo vive e le
Contingenze concrete che non sono certo prevedibili. Per i teorici della scelta razionale esiste un mercato di beni religiosi che funziona secondo logiche di mercato di domanda e offerta. Le varie organizzazioni religiose producono una vasta gamma di beni di consumo religioso a seconda della domanda effettiva o potenziale dei soggetti presenti nel mercato.
L'offerta. Infine, i teorici del rational choice ritengono che per quanto riguarda vi sia una differenza fondamentale tra un mercato dei beni religiosi monopolistico e uno pluralista:
LA RELIGIONE IMPLICITA
Bailey elabora il paradigma teorico della religione implicita, che ha a che fare con 3 livelli di analisi:
- Disposizione naturale di ogni essere umano a ricercare il senso ultimo della vita e il fatto che non è detto che esso assuma necessariamente contenuti religiosi espliciti
- Tale disposizione diffusa e generalizzata spiega come mai in molte società si sia affermata ciò che viene chiamata la RELIGIONE CIVILE (es. società statunitense, è un comune sentire genericamente religioso, al di là delle differenti scelte confessionali che i singoli compiono)
- Fra i due livelli, micro e macro, la religione implicita si manifesta in forme inattese in altri campi dell'agire umano, come nello sport o attorno a personaggi popolari della musica.
Si avvicina per alcuni aspetti all'idea del concetto di religione implicita di RELIGIONE INVISIBILE di un'appartenenza Luckmann.
Religiosità basica, prima ancora che essa prenda la forma determinata ad una confessione religiosa o ad una chiesa. È una religiosità che rispecchia il bisogno di ciò che Luckmann chiama "piccola antropologico trascendenza".
LE 5 DIMENSIONI DI GLOCK: RELIGIONE E RELIGIOSITÀ
Glock ha un approccio multidimensionale. Egli distingue 5 dimensioni che permettono di individuare la religiosità:
CREDENZA:
PRATICA:
CONOSCENZA:
Un soggetto con un'essenza divina.
ESPERIENZA: 4) si comprendono tutti i sentimenti, le
APPARTENENZA: 5) si intendono tutte le implicazioni che sul piano degli atteggiamenti individuali e degli orientamenti comportamentali derivano dal far parte di un gruppo religioso. l'uno rispetto all'altro:
I 5 fattori vanno considerati come relativamente indipendenti alcuni si possono combinare assieme e avere lo stesso grado di intensità e di congruenza interna, ma si possono anche presentare casi in cui vi è una dimensione che non mostra correlazioni con altre dimensioni più classiche della religiosità. Le 5 dimensioni presuppongono una visione precisa della religione.
La RELIGIONE rappresenta una strategia cognitiva, è una specie di codice attraverso cui gli uomini organizzano le loro conoscenze del mondo, i rituali collettivi, i sistemi di credenza e di devozione. È l'interpretazione "mondi" di un basilare bisogno di
esplorazione e sperimentazione di metaempirici. Rappresenta un meccanismo socioculturale di definizione di identità sociale. La RELIGIOSITÀ, invece, attiene alle concrete forme, empiricamente osservabili, attraverso cui gli attori l'insieme singoli e collettivi esprimono le diverse dimensioni della religione stessa. In altre parole, è di formule che hanno la funzione di dare conto della contingenza, spiegandola invece in termini di ordine, unità, fine, perennità.
La discussione che si è aperta fra gli studiosi sulla griglia interpretativa di Glock in sostanza non nega l'utilità dell'ipotesi dello schema, ma afferma che che vi siano altre dimensioni o che fra le cinque dimensioni vi siano alcune fondamentali e altre subordinate.
Gli studi empirici compiuti successivamente da Glock, assieme poi a Stark, hanno dimostrato 2 cose:
L'approccio metodologico corretto