Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
L’ARTE PALEOLITICA
L’origine delle varie forme d’arte risale ad epoche molto altiche; si ritiene che il fenomeno arte,
insieme al linguaggio verbale, sia una delle caratteristiche essenziali della condizione umana, infatti
nessuna popolazione umana era priva di espressioni artistiche.
Dell’arte paleolitica è sopravvissuto solo ciò che era stato realizzato su un supporto durevole che
quindi è potuto arrivare sino a noi; possiamo distinguere, nell’arte paleolitica, tra arte rupestre e arte
preistorica”?
mobiliare, realizzata cmq su supporto durevole. Che cosa bisogna intendere con “arte
quando si sono cominciate a scoprire le prime testimonianze di arte delle caverne, queste opere
venivano classificate come opere d’arte alla luce dei criteri estetici dell’arte attuale, che rispondono
ai canoni della nostra cultura occidentale. Ci sono opere che suscitano ancora la nostra emozione,
però i criteri in base ai quali diciamo che un’opera d’arte è bella non sono i valori che stanno alla
base della produzione di queste opere d’arte (l’arte paleolitica ha avuto una durata di quasi 20mila
anni); questo vale anche per le opere delle altre civiltà e un problema grosso è capire perché sono
state create queste opere, cioè un problema grosso dell’arte paleolitica è capire il suo significato,
infatti mentre per l’arte mobiliare si può pensare a un significato ornamentale, così non vale per
l’arte delle caverne.
Si ritiene che il fenomeno arte interessi l’uomo anatomicamente moderno (siamo nel paleolitico
superiore), quindi per centinaia di anni gli altri ominidi vicini all’uomo non hanno invece lasciato
testimonianze. Ultimamente è stata sviluppata la tesi che l’arte si sia sviluppata più anticamente e le
testimonianza addotte a favore di questa tesi sono ad esempio un ciottolo di un minerale ferroso che
è stato trovato in una caverna del sud Africa con resti di australopitecus africanus e che non sarebbe
stato modificato dall’uomo, ma secondo alcuni esso avrebbe attirato l’attenzione del nostro antenato
perché su una delle facce sembra apparire una faccia e per questo sarebbe stato portato in questa
grotta dall’australopitecus africanus (infatti il ciottolo è esotico rispetto alla grotta); secondo altri ci
sono amigdale e bifacciali lavorati in maniera così accurata e simmetrica che sembra che ci sia stata
un’intenzionale ricerca di simmetria e di regolarità perché il lavoro eccede i confini della
funzionalità dell’oggetto; quindi ci sarebbe stata l’intenzione di produrre non solo oggetto
funzionali, ma anche regolari e belli. 53
Nel sito di Bilzingsleben che è stato datato a 400/370.000 Bp (paleolitico inferiore), secondo lo
scavatore, ci sarebbero resti di un campo base in cui sono sparse delle grosse pietre su cui vi è
traccia di lavorazione, e anche su delle ossa, in particolare l’avorio.
Secondo lo scavatore sulla superficie di molte
zanne di elefante erano state tracciate delle linee
intenzionali, anche di forma geometrica, ad
esempio in questo osso lo scavatore vede delle
figure geometriche e una figura di animale; quindi
l’uomo era già capace di una espressione grafica,
di una espressione simbolica non utilitaristica in
base alla quale venivano lasciate tracce di sé su un
supporto durevole. Nessuno però ha potuto
constatare la correttezza di queste ipotesi, cioè non
c’è ancora stata la verifica sperimentale e quindi
alcuni dubitano che queste testimonianze siano
reali. Un altro caso curioso è questo: sull’altopiano
del Golan, in Israele si trova un sito
dell’acheuleano evoluto (280/250.000 Bp) in cui è stato trovato questo ciottolo che secondo la
direttrice dello scavo è stato modificato intenzionalmente con pochi tratti per fargli assumere una
forma femminile.
A questo proposito i pareri sono discordanti perchè secondo alcuni c’è stato un parziale intervento,
secondo altri si tratterebbe di un fatto naturale e non ci sarebbe nessun intervento umano. Cmq sia
vediamo una progressiva acquisizione della capacità di astrazione simbolica; in Ungheria, da Tata,
da un sito musteriano (90.000 Bp) proviene una placchetta d’avorio che non sembra avere una
immediata utilità funzionale ed è stata avvicinata ai churinga, un oggetto che gli aborigeni usano per
i loro riti; in più è stata trovata in Francia, in particolare a la Ferrasie una sepoltura neandertaliana
che presenta delle coppelle (cioè un incavo a forma di coppetta che ha una profondità più o meno
ampia) e si tratta della più antica documentazione di coppelle.
54
In Africa abbiamo le più antiche testimonianze grafiche: nella caverna di Blombos, in sud Africa,
sono stati trovati due blocchetti di ocra rossa con delle incisioni lineari che formano una serie di
rombi, datati a 77.000 Bp; quindi si tratterebbe della prima manifestazione di arte, non figurata, ma
ornamentale. Nella caverna di Bacho Kiro (Bulgaria), in un livello musteriano, il 12, datato a >
47.000 Bp, è stato trovato un osso con incisioni a zig zag (si pensa che a realizzarle sia state l’homo
di neandertal), mentre nel livello 11, datato a 42.000 Bp è stato trovato un oggetto ornamentale;
quindi con il paleolitico superiore compaiono degli oggetti ornamentali e in questo caso si tratta di
denti di animali forati per essere appesi al collo come pendaglio, quindi si tratta di un oggetto non
più immediatamente utilitaristico.
Ad ArcysurCure (Yonne) ci sono tante caverne che sono state oggetto di uno scavo accurato e nei
contesti chatelperroniani sono stati trovati degli oggetti ornamentali come questo pendaglio in osso;
in questo periodo convivono sia l’homo di neandertal sia quello anatomicamente moderno e si
pensa che l’homo di neandertal abbia imparto a lavorare gli oggetti dall’uomo anatomicamente
moderno. L’arte quindi compare alla fine del paleolitico medio in cui vediamo una progressiva
acquisizione della capacità di simbolizazzione, cioè lasciare su una materia i primi segni che
condurranno all’arte vera e propria (questa arte è stata chiamata da A. LeroiGourhan pre
figurativa). Quando è stata scoperta l’arte paleolitica? Si tratta di una scoperta che ha fatto fatica a
imporsi e la prima documentazione di arte paleolitica è stata scoperta in questa grotta in Francia, a
Chaffaud (Savigné, Vienne) nel XIX sec: si tratta di due cerbiatte che procedono appaiate, incise su
un osso di renna; quando quest’osso di renna venne scoperto, fu attribuito all’arte celtica perché
tutto ciò che appariva anteriore ai romani veniva, in Francia, attribuito ai celti. Invece nel 1860 E.
Lartet fu in grado di dire che si trattava di un’opera d’arte paleolitica e dal 1860 in poi si trovarono
nei depositi delle grotte molti oggetti di arte mobiliare.
55
Invece la prima arte delle caverne venne scoperta nel 1879, ma dovrà passare un quarto di secolo
prima che la comunità scientifica riconosca il valore di queste scoperte; lo scopritore della grotta di
Altamira è Don Marcelino de Sautuola: nella sua proprietà infatti un cacciatore aveva scoperto
l’entrata di una caverna che prima era ostruita e Don Marcelino de Sautuola pensò quindi di iniziare
a intraprendere degli scavi nella zona dell’entrata; un giorno egli portò con sé la figlioletta Maria
con il compito di tenere la lampada a olio per fare luce e muovendo la lampada verso il soffitto si
accorse di queste rappresentazioni. A questo punto Don Marcelino iniziò a esplorare la caverna e si
rese conto che c’erano molti segni dipinti; quindi chiamò ad assisterlo il professore di antropologia
dell’università di Madrid e conclusero insieme che le opere erano risalenti agli uomini che avevano
prodotto gli oggetti in selce. Nel 1880 a Lisbona si tenne il V congresso di antropologia e di
archeologia preistorica, in cui vennero mandate delle riproduzioni delle immagini della grotta di
Altamira, ma la notizia di questa scoperta non venne accolta positivamente perché a quell’epoca la
scena degli studi era dominata da Mortillet, un positivista e anticlericale che aveva lavorato molto in
Italia; quando però la situazione in Francia si fu un po’ allentata e Napoleone III decise di creare il
Museo delle antichità e concesse un’amnistia, egli tornò in Francia e contribuì all’organizzazione e
all’allestimento del Museo delle antichità. Mortillet introdusse il concetto di fossile guida e vedeva
lo sviluppo dell’umanità come uno sviluppo lineare e progressivo e quindi di fronte alla scoperta di
Altamira molti studiosi si dimostrarono scettici. Nacque il sospetto che si trattasse di un falso,
creato per tendere un tranello agli studiosi preistorici e per screditare la disciplina, quindi nel
congresso di Lisbona del 1880 Don Marcelino de Sautuola andò incontro a una grande delusione
perché le opere di Altamira furono dichiarate false.
Quindi Emile Cartailhac incaricò un paleontologo di fare una perizia nella grotta per vedere se le
opere erano davvero false; egli quindi studiò la grotta e lo colpì l’aspetto straordinariamente fresco
delle pitture, ma questo perché la grotta era rimasta sigillata e quindi esse si erano conservate
perfettamente; in più non trovò tracce di annerimento che dovevano essere provocate dalle lampade,
quindi concluse che dovevano essere state fatte alla luce di una lampada a olio moderna; in più
alcune pitture erano ricoperte di un sottile velo di incrostazione e la zona di Altamira in cui è stata
scoperta la grotta è una zona soggetta a movimenti franosi e quindi si erano già prodotte delle
fratturazioni: si disse però che le incrostazioni erano sottili e quindi non dovevano essere molto
antiche e le incrostazioni dovevano essere state prodotte in pochi anni a causa di queste
fratturazioni.
Verso la fine dell’800 e l’inizio del 900 si verificarono una serie di scoperte di arte parietale nelle
caverne: nel 1881 vennero condotti una serie di scavi da parte di Daleau nella grotta di Pairnon
56
Pair che era ostruita da una serie di depositi e che aveva una ricca sequenza stratigrafica;
procedendo negli scavi a un certo punto Daleau si rese conto che lungo le pareti della grotta c’erano
delle figure incise; ne diede notizia alle principali figure dell’epoca e in particolare a uno dei
principali studiosi dell’epoca, l’abate Breuil, che ha fondato gli studi sull’arte paleolitica.
Ci furono poi altre scoperte nelle caverne, quindi il problema dell’arte p