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L’equazione dice che in relazione al rapporto tra le conduttanze per gli ioni Na+ e K+, presenti in
una determinata cellula in un determinato momento, PM assumerà un valore intermedio tra i
potenziali di equilibrio elettrochimico per il Na e K+. Se la conduttanza del sodio fosse superiore a
quella del potassio, il PM sarebbe vicino al valore di Ek (vero per il PM a riposo). Quando Gk=Gna
allora il PM è un valore intermedio tra Ek e Ena. Quindi quando Gna diventa maggiore di Gk, il PM
si avvicina al valore di Ena, che è circa -55mV.
Tutto questo suggerisce che il pda potrebbe essere spiegato da un aumento transiente
del rapporto tra le conduttanze Gna\Gk.
Hodgkin riuscì a dimostrare che la dipendenza del picco di potenziale (intorno a
+40mV) dalla [ Na]e segue fedelmente la legge di Nerst per lo ione Na+.
Oggi è noto infatti che il valore di Gk a riposo è molto più grande di quella del Na+
perché molti più canali del K+ sono aperti a riposo: quindi il valore del potenziale di
riposo è più vicino a Ek. All’apice di un potenziale d’azione, a causa dell’apertura di
molti canali del Na+,Gna diventa più grande di Gk e il PM si avvicina a Ena.
Quando la membrana di deve ripolarizzare, il valore di Gna deve scendere e Gk salire
in modo da ristabilire il vecchio rapporto tra le conduttanze a riposo.
In alcune cellule in seguito al pda si può avere un’iperpolarizzazione tardiva, cioè per
un breve periodo si può andare al di sotto del potenziale di riposo per apertura dei
canali del K+.
Come avvengono questi cambiamenti di conduttanza?
I canali del Na+ possono aprirsi in risposta a una piccola depolarizzazione di
membrana: questo induce un aumento della permeabilità di membrana per il Na. Tale
aumento spinge il PM verso Ena (più negativo rispetto al V di riposo). Questa
depolarizzazione recluta un maggior numero di canali per il Na+ la cui apertura
provoca un ulteriore depolarizzazione. Si instaura così un ciclo rigenerativo. A
retroazione positiva. Il ciclo tende ad avvicinarsi a Ena senza mai raggiungerlo per
poi tornare precipitosamente indietro: per la velocissima inattivazione dei canali del
Na v e all’apertura delle conduttanze del K+ che sono iperpolarizzanti.
Dove e perché si genera una soglia?
La soglia coincide con un valore di PM, al di là del valore di riposo, al quale le
correnti uscenti di K+ siano esattamente uguali alle correnti entranti di Na+. In questo
istante c’è un perfetto bilanciamento tra l’effetto depolarizzante delle conduttanze di
Na+ e quello iperpolarizzante delle conduttanze di K+. Un piccolissimo numero di
ioni che transitano attraverso la membrana in questo istante possono accendere la
reazione che porta alla generazione del pda, se sono ioni Na+, oppure spingere la
membrana verso di V di riposo se sono ioni K+.
Per capire il comportamento delle correnti di Na + e K+ durante il potenziale
d’azione, Hodgkin e Huxley utilizzarono la tecnica del voltage clamp, che è in grado
di fissare il voltaggio di membrana a un valore prestabilito, impedendo che correnti di
qualunque tipo possano modificarlo: rompe il meccanismo autorigenerativo
(depolarizzazione- apertura canali del Na+- ingresso Na+); con il potenziale di
membrana fissato a un certo valore, l’apertura dei canali del Na+ non può indurre
un’ulteriore depolarizzazione. Così si può studiare l’apertura delle varie conduttanze
di membrana senza generare un pda (PM rimane costante, Ek e Ena non possono
variare).
Con questa tecnica il PM viene modificato istantaneamente, posizionandolo a un
nuovo valore che può essere mantenuto x alcuni ms\s. In risposta si osserva la
generazione di correnti ioniche (forme complesse, con componenti di corrente sia
entrante sia uscente). Quando si misura una corrente si osserva il movimento di
alcuni ioni ma non si sa quale specie ioniche sono coinvolte. Per conoscere il tipo di
ioni coinvolti bisogna fare esperimenti più complessi: sostituzione ionica+ voltage
clamp. La riduzione della [Na+]e produce la scomparsa delle correnti entranti
lasciando una corrente quasi solo uscente. Quindi sottraendo algebricamente alla
corrente totale quella in uscita, si ottiene l’andamento della corrente entrante di Na+,
quella che genera la depolarizzazione della cellula. Quindi con l’uso di bloccanti
selettivi e con la sostituzione ionica H e H sono riusciti a studiare il comportamento
individuale delle due correnti di Na e K. In questo modo hanno ottenuto le stime
quantitative delle modifiche di permeabilità o conduttanza ionica per il Na o K in
funzione sia del tempo sia del PM. In seguito alle modifiche di conduttanza si può
osservare che più forte è lo stimolo depolarizzante, maggiore e più veloce è la
modifica di conduttanza (la conduttanza non aumenta oltre un certo valore massimo).
La G per Na aumenta e decresce molto rapidamente, in una frazione di ms, mentre la
G per K cresce più lentamente e almeno x stimoli di breve durata, rimane elevata fino
al termine dello stimolo. La modifica delle conduttanze dipende dall’attivazione e
inattivazione dei canali voltaggio dipendenti. I processi sono molto più rapidi x i
canali del Na+ rispetto a quelli del K+: la cellula deve reclutare il maggior numero
possibile di canali del Na+ nella fase iniziale, rendendo così il processo molto veloce
e di ampie dimensioni, per poi spegnere l’eccitazione il più rapidamente possibile
(con la chiusura dei canali del Na ma anche con l’apertura dei canali del K+ che
determinano una rapida ripolarizzazione della membrana). L’inattivazione dei canali
del Na+ spiega il fenomeno del periodo di refrattarietà assoluta.
Le cellule eccitabili possiedono un vasto corredo di canali per il Na+ e K+ voltaggio
dipendenti, ma anche per altre specie ioniche (Ca++ e Cl-). Questi canali insieme a
quelli non voltaggio dipendenti contribuiscono alla vasta gamma di risposte che le
cellule eccitabili sono in grado di dare: risposte diverse per forma, durata,
riproducibilità dei pda e anche autoritmicità spontanea.
La teoria di H e H ha postulato l’esistenza dei canali ionici e la presenza di più
sensori per il voltaggio, le particelle di gating. Hanno iniziato applicando la legge fi
Ohm I=G*V che applicate alle correnti di Na+ e K+ diventa Ina= Gna (PM-Ena)
Ik= Gk (PM-Ek). Fissarono il potenziale con la tecnica del voltage clamp: sia il PM
che i potenziali di equilibrio del Na e K rimangono costanti, però le correnti variano!
Come mai? Per una variazione tempo dipendente delle conduttanze!
Per studiare la dipendenza dal voltaggio hanno variato il PM applicando step
depolarizzanti di ampiezza crescente e per ogni livello di V hanno misurato le
correnti di Na+ e K+ in funzione del tempo. Dividendo ogni corrente per il valore
della forza che fa fluire gli ioni (PM-E) ottennero i valori di Gna e Gk in funzione del
tempo per ognuno dei valori di V applicati. Si sono accorti che la depolarizzazione
provoca un aumento veloce ma transiente dei valori di Gna , mentre Gk aumenta più
lentamente, rimanendo accesa per tempi molto più lunghi (Subito dopo la
depolarizzazione Gna è maggiore di Gk ma poco dopo Gk diventa la conduttanza
preponderante).
Quindi sono entrambe in funzione del tempo e del voltaggio G= f (t, V).
La conduttanza massima per il Na a livello della membrana assonale è calcolata
mediante l’aggiunta di due variabili arbitrarie m e h, entrambe in funzione sia del
tempo che del voltaggio e possono variare da 0 a 1. Gmax è la conduttanza quando
tutti i canali del Na sono aperti:
Gmax(Na)=m³h Gmax(Na)
Da un punto di vista pratico queste variabili significano che: esistono 3 gate di
attivazione indipendenti (m) e 1 gate di inattivazione (h). quando m ha un valore
vicino a 1 significa che c’è un’alta probabilità che i 3 siti si attivazione siano aperti.
Quando è vicino a 0 è molto probabile che i 3 gate m siano chiusi.
Quando h si approssima a 1, il gate di inattivazione è quasi sicuramente aperto al
contrario di quando si approssima a 0 che invece il gate è chiuso. Il prodotto m³h
invece è la probabilità che tutti e 3 i gate siano aperti e quindi il canale possa essere
attraversato dagli ioni Na+.
Il modello di H&H riesce a prevedere tutti i fenomeni che sono associati
all’eccitabilità cellulare:
Forma e velocità di conduzione di un pda mentre si propaga lungo un assone
- Effetto della temperatura sul pda
- Esistenza di una soglia e di un periodo refrattario
- Entità e andamento temporale delle modifiche di conduttanza ionica
-
Grazie a questo modello si riesce a calcolare l’andamento temporale delle correnti di
Na+ e K+ in risposta a un impulso.
Proprietà passive della membrana.
Immaginiamo di inserire un elettrodo intracellulare in una cellula perfettamente
sferica e di registrarne il PM. Quando si iniettano piccole correnti depolarizzanti,
sotto soglia, la cellula risponde modificando il PM. Il valore del voltaggio raggiunto
dalla cellula segue abbastanza fedelmente le previsioni che si possono ottenere
applicando la legge di Ohm: la resistenza corrisponde alle conduttanze che sono
aperte a riposo (per K+ e Cl-). La resistenza di ingresso è Rm=1\(Gk+Gcl) e la
tensione ΔV=i*Rm → le correnti sotto soglia locali generate da una qualunque forma
di stimolazione, avranno un valore che dipende strettamente dalla Rm della cellulla.
A parità di conduttanza specifica, maggiore è la superficie della cellula, maggiore è il
numero di canali aperti a riposo. Quindi i neuroni più piccoli avranno valori di Rm
più grandi rispetto a quelli di grosse dimensione e a parità di stimolo la modifica del
voltaggio risulta più evidente nelle cellule di piccole dimensioni: bastano pochi input
sinaptici per scatenare un pda in un interneurone.
Rm=Rspecifica\ superficie Rs= 10-10^6 Ω\cm²
Inoltre iniettando della corrente nella cellula, il potenziale sale lentamente per
raggiungere il valore di V previsto dall’equazione ΔV=i*Rm. Lo stesso fenomeno si
osserva quando il V deve tornare al valore di riposo. Questo si spiega dalla presenza
di una capacità di membrana, funzione del doppio strato lipidico della membrana
che separa due soluzioni conduttrici.
Capacità specifica: Cs= 1 µF\cm² Capacità di membrana: Cm=Cs * superficie
L’entità di questa capacità è data dalla possibilità di accumulare una certa carica q
sulle sue superfici per una certa variazione del potenziale: ΔV= ΔQ\Cm
La presenza di questa capacità richiede che la membrana si carichi prima che il
voltaggio possa modificarsi ed è proprio ques