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Estratto del documento

Il processo è volto alla realizzazione di diritti soggettivi o comunque di posizioni

giuridiche soggettive attive​ .Chi vuole assicurata la tutela giudiziaria ha il potere di

promuovere un’azione far valere le proprie ragioni. Il diritto soggettivo è prius, l’azione

è posterius. ​

La tipicità​ : nel diritto romano le actiones erano tipiche lista di azioni ognuna delle quali

era a protezione di una certa posizione giuridica soggettiva attiva, nel processo formulare e

nelle legis actiones avevano anche una struttura propria.​ I giuristi romani erano soliti porsi più

spesso dal punto di vista processuale piuttosto che da quello del diritto sostanziale più

spesso dal punto di vista dell​ ’actio.

Legis actiones ​

Processo privato fruibile dai cittadini romani durante tutta l’età arcaica​ .Cinque riti

processuali diversi,​ dichiarative accertamento di situazioni giuridiche controverse,

esecutive volte alla realizzazione di posizioni giuridiche soggettive certe.​ Legis actio =

⇒ ​

denominazione comune +​ oralità certa verba formalismo.

⇒ ⇒

Presenza di un magistrato, per le leges Liciniae Sextiae questo magistrato fu il pretore che

​ ​

aveva iuris dictio

.L’attore doveva assicurare la presenza dell’avversario al processo in ius

vocatio = atto del tutto privato​ , non ci si poteva sottrarre altrimenti ci sarebbe stato l’uso della

forza. ​

​ ​

Fase in iure

: dinanzi al magistrato e valeva per fissare i termini giuridici della lite, il

➢ ​

pretore nominava un giudice.​

Litis contestatio = invocazione dei testimoni che

attestassero il rito compiuto.​ Effetto preclusivo della litis contestatio

.

​ ​

Fase apud iudicem

: dinanzi al giudice che era stato nominato dal pretore arbiter

➢ ⇒

​ ​ ​

​ ​

o iudex

.

Liti di libertà = decemviri stilitibus iudicandis

, liti ereditarie = centumviri

.

Il

formalismo riguardava solo la fase in iure non era nemmeno richiesta la presenza

di ambedue le parti. ​ ​

1. Legis actio sacramenti

: dichiarativa, soprannominata generalis utilizzabile per

ogni tipo di pretesa:

a. in rem

: posizioni giuridiche soggettive per le quali era uso parlare di

​ ​

vindicationes

. L’attore teneva in mano una festuca e affermava solennemente

che la cosa gli apparteneva e la toccava con la bacchetta.Il convenuto

compiva gli stessi gesti e pronunziava la stessa formula.​ Vindicatio ⇒

​ ​

controvindicatio

.

Dopo si sfidavano reciprocamente al sacramentum =

promessa solenne​ , il pretore vindicias dicebat assegnava il possesso

⇒ ​

provvisorio ad una parte che avrebbe assunto il ruolo di praedes si

chiudeva la fase in iure.

Apud iudicem ciascuna parte si sarebbe adoperata per dimostrare al giudice

che la cosa controversa gli apparteneva il giudice avrebbe detto iustum il

sacramentum di chi gli fosse risultato essere proprietario della cosa.Il

soccombente pagava all’erario l’importo del sacramentum

, se la cosa non era

restituita si poteva procedere contro il praedes

.

b. in personam

: tutela di posizioni giuridiche soggettive relative si

perseguivano crediti.​ Confessio in iure da parte del debitore il rito si

⇒ ​

interrompeva.Si procedeva similmente alla legis actio sacramenti in rem

.

Inadempimento legis actio per manus iniectionem

.

⇒​ ​

2. Legis actio per manus iniectionem

: aveva carattere esecutivo,realizzazione di

posizione giuridiche soggettive per le quali la legge avesse fatto rinvio. ​

​ ​

a. esecuzione di un giudicato​ : legge delle XII Tavole manus iniectio iudicati

.

Se il debitore =​ iudicatus n

on avesse ancora pagato.

​ ​ ​

b. manus iniectio pro iudicato

: si dava allo sponsor che avesse prestato

garanzia, avesse soddisfatto il debito e il debitore garantito non avesse

rimborsato il relativo importo vd obbligazioni.

​ ​

c. manus iniectio pura

: una tra le tante è nella lex Furia testamentaria = contro il

legatario che avesse recepito l’eredità per più di mille assi vd successioni

mortis causa.

Procedimento​ : ​

A. dinanzi al magistrato giusdicente.Il preteso creditore pronunziava certa verba

,

dichiarava l’importo + manum inicere e contemporaneamente afferrava il

preteso creditore. ​ ​

B. il debitore poteva indicare un vindex c

he lo avrebbe sottratto alla manus

iniectio se fosse intervenuto.Il vindex poteva negare il debito,ma se

soccombente pagava il doppio.

​ ​

C. Se il vindex non fosse intervenuto il creditore pronunziava l’addictio del

debitore addictus in catene per 60 giorni e condotto in 3 mercati (​ nundinae

)

in modo che qualcuno riscattasse il suo debito.Se nessuno lo avesse

riscattato questo poteva anche essere ucciso.

D. Anche in assenza di vindex si poteva negare il debito,con conseguenza di

una condanna a pagare il doppio nel caso in cui il debitore fosse

soccombente. ​ ​

3. Legis actio per pignoris capionem

: nè magistrato nè avversario​ ,il creditore

pronunciava certa verba

,

contestualmente prendeva possesso di cose appartenenti al

debitore e le tenesse in pegno esecutiva.

⇒ ​ ​ ​

4. Legis actio per iudicis arbitrive postulationem

: dichiarativa​ . Esperibile per crediti

nascenti da stipulatio

, il rito era simile a quello della legis actio sacramenti in

​ ​ ​

personam

,

l’attore doveva fare riferimento alla causa + uso di certa verba nei

confronti del pretore per chiedere la nomina di un giudice o di un arbitro. Poi il

giudice si sarebbe pronunciato direttamente.

​ ​

5. Legis actio per condictionem

: dichiarativa. Legge silia del III sec. Per crediti aventi

a oggetto una certa pecunia o certa res (successivamente). L’attore con l’impiego di

certa verba affermava il proprio credito senza precisarne la causa​ . Adempimento era

espresso in termini di oportere esistenza di un vincolo con il ius civile

. 30 giorni

dopo = pretore nominava un giudice per la controversia.Il giudice si sarebbe

​ ​

direttamente pronunciato in merito alla lite. La versione formulare è la condictio

.

Il processo formulare ​

Il pretore urbano consentì di litigare “per formulas” processo in forza dei poteri del pretore

​ ​

= i

uris dictio e imperium

.Fu successivamente istituito un praetor peregrinus in grado di

dicere ius tra cittadini e stranieri, o anche solo tra stranieri.Le legis actiones si dimostrarono

inadeguate rispetto alla nuova realtà e al mutato contesto culturale,Augusto le abolì

definitivamente nel 17 a.c.​ Al processo formulare furono attribuiti anche gli effetti del ius civile

e con la lex Iulia iudiciaria divenne il processo privato ordinario fino a tutta l’età classica.

Aveva carattere unitario = un solo procedimento usato per l’esercizio delle varie

➢ actiones​ , per ciascuna di esse era prevista nell’editto una precisa formula le azioni

erano tipiche. ​ ​

Sia nella fase in iure che in quella apud iudicem si potevano esprimere le proprie

➢ ​ ​

ragioni meno formalismo.​

Altra differenza le formule erano scritte​ .

Il ruolo del

⇒ ⇒

magistrato era assai più attivo e dinamico.

​ ​

La chiamata in giudizio​ : rimase un atto privato compiuto dall’attore, ma no formalità +

➢ precisazione del motivo per il quale il convenuto era chiamato in giudizio + contro il

​ ​

vocatus n

on si poteva fare ricorso alla forza​ .

​ ​

Missio in bona del pretore contro il vocatus che non fosse andato in giudizio.

Vadimodium in età preclassica = promessa di andare in giudizio tramite stipulatio.

In iure

: venivano fissati i termini giuridici della lite + presenza necessaria dell’attore e

➢ ​

​ ​

del convenuto.Presidiata dal magistrato con iuris dictio

.

Datio actionis = il

magistrato approvava il testo della formula. Le parti manifestavano le proprie ragioni.

Postulatio actionis = attore chiedeva che si procedesse con l’azione indicata.

○ Denegatio actionis

: se la proposta fosse stata infondata oppure fosse stata

iniquo perseguirla. Non era una sentenza la pretesa non era perseguibile =

pretore avrebbe denegato = non dato l’azione.

○ La formula e la datio actionis

: il pretore dava via libera all’ulteriore

procedimento. Utilizzando i modelli edittali si scriveva la formula, che era un

piccolo documento scritto con il nome del giudice che avrebbe emanato la

sentenza + invito a condannare o assolvere il convenuto + sintetizzati i termini

della controversia importanti per la decisione.

​ ​ ​

○ La litis contestatio

: dare iudicium del pretore + accipere iudicium del

convenuto + dictare iudicium d

ell’attore.​ Invocazione dei testimoni era

superflua la formula era un documento scritto.

⇒ ​ ​

■ Atto istitutivo del giudizio, aveva effetti preclusivi l’azione non

poteva essere ripetuta​ . Il divieto riguardava la stessa e l’altra azione in

ordine allo stesso rapporto.​ Effetto conservativo la pretesa era

messa al sicuro qualunque evento successivo non l’avrebbe

pregiudicata.

○ L’indefensio

: atteggiamento passivo di non collaborazione da parte del

convenuto all’istituzione della lite ai fini della litis contestatio (accipere

iudicium), sanzioni più gravi nel caso delle azioni in personam.

Apud iudicem

: luogo dinanzi al giudice che avrebbe deciso la controversia, le parti

➢ d’accordo con il magistrato sceglievano il giudice​ , organi collegiali =

recuperatores

.

Valeva il principio delle XII Tavole per cui se una parte era assente

oltre il mezzogiorno del dì fissato,il giudice avrebbe dovuto decidere

necessariamente in favore della parte presente.Le parti esponevano le ragioni.

​ ​

○ Si concludeva con la sentenza di cond

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Publisher
A.A. 2018-2019
10 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AnnaLovegood di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto privato romano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Sciandrello Enrico.