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Reimpianti di olivi con varietà resistenti

Già da qualche anno sono stati ammessi reimpianti di olivi con varietà resistenti in modo da consentire la coltivazione della specie per la quale determinati imprenditori si erano specializzati, in un'ottica di convivenza con il patogeno.

Fitoplasmi

I fitoplasmi hanno i genomi più piccoli conosciuti e quindi mancano alla sintesi di molte vie metaboliche. Inoltre, colonizzano solo ed esclusivamente floema e cellule compagne. Possono colonizzare esclusivamente il floema, che è ricco in zuccheri, e l'emolinfa degli insetti vettori: passano da una pianta all'altra solo con l'azione di vettori che appartengono al gruppo delle cicaline o delle psille.

Giallumi della vite

Comprendono due fitoplasmi e due malattie di fatto indistinguibili dal punto di vista sintomologico: flavescenza dorata della vite e legno nero della vite. Entrambe sono state descritte negli anni 50 in Francia per la prima volta.

Flavescenza dorata

Descritta per la prima volta in

Francia da Caudwell nel 1957. Nel 1973 è arrivata in Italia, nel 1993 in Veneto, nel 1996 in Friuli e da alcuni anni ci sono forti epidemie in Piemonte. Ci sono state segnalazioni sporadiche al centro Italia mentre al sud non si è ancora insediata. Per la flavescenza già dal 2000 c'è in atto un decreto di lotta obbligatoria. Ci sono zone in cui il vettore è presente ma non è ancora presente la malattia. I fitoplasmi colonizzano il floema e possono quindi avere diffusione sistemica nella pianta. Il fitoplasma della flavescenza dorata appartiene al gruppo dell'Elm yellow, specializzazione del fitoplasma arrivato su vite da piante forestali. La diagnosi precisa richiede tecniche di laboratorio non essendo coltivabili in vitro ed essendo poco concentrati nella pianta: viene quindi richiesta la tecnica della PCR.

Suscettibilità varietale: La vite europea è suscettibile alla flavescenza dorata e al legno nero con dei distinguo: ci

sono varietà più o meno sensibili. Le più sensibili sono la Perera, Chardonnay, Pinot, Garganega, Prosecco, ecc. Il TocaiFriulano invece difficilmente ha viti con sintomi e, se ci sono, sono più lievi. I portinnesti generalmente sono latenti, asintomatici, tollerano l'infezione. Rimanendo asintomatici diventa difficile diagnosticare subase visiva la presenza di questi patogeni. Sintomi giallumi della vite: Non c'è un sintomo assolutamente caratteristico e quindi bisogna comporre un quadro sintomologico con più sintomi possibili per avere una garanzia di diagnosi visiva. Si hanno giallumi, molto spesso a distribuzione irregolare, quando si parla di varietà a bacca bianca mentre si hanno arrossamenti in varietà a bacca rossa. Altra sintomologia tipica è il ripiegamento della lamina fogliare verso il basso: prendendo in mano queste foglie le si sente sbriciolarsi, con consistenza papiracea. Questi sintomi si manifestano instagione avanzata, da luglio in poi ma principalmente agosto fino all'avendemmia, quando si ha il periodo di massima fotosintesi e massima funzione del floema. Le nervature, nel caso dei fitoplasmi, vengono coinvolte da ingiallimenti o arrossamenti. L'apice del tralcio presenta foglie ripiegate e eventuale movimento a zig-zag con anche possibili internodi raccorciati. Si possono avere disseccamenti dei tralci e può succedere che da agosto/ottobre ci possono essere tralci non lignificati in maniera uniforme: presentano parti non lignificate che subiranno forti danni da gelo. I tralci che subiscono questi danni da gelo diventano necrotici e scuri, da qui il nome legno nero. I grappoli in infezioni precoci possono avere disseccamento completo se l'infezione è precoce, in fioritura. Si può arrivare a momenti in pre-vendemmia dove ci sono grappoli con acini appassiti mentre una pianta asintomatica ha gli acini turgidi. Questo appassimento del grappolo non è

Caratteristico delle malattie da fitoplasmi ma molto spesso presente. Dalla somma di questo quadro sintomologico, il periodo più conveniente per vedere se ci sono casi di giallumi è il periodo pre-vendemmia, da agosto in poi, periodo in cui ci sono più piante con sintomi. Può succedere anche che ci siano pustole nerastre nei tralci. Inoltre, ci possono anche essere, raramente, necrosi sulle nervature delle foglie.

Diagnosi differenziale: La vite può essere colpita dal mosaico giallo della vite, che si esprime molto bene in primavera: la foglia si presenta con un ingiallimento, ma la differenza è che si manifesta in primavera mentre i fitoplasmi in estate. La consistenza della foglia non cambia a differenza della fitoplasmosi. Inoltre, non va confusa con la cicalina bufalo che per ovideporre vanno ad incidere con l'ovopositore sul tralcio alterando la traslocazione floematica: questo provoca foglie ripiegate verso il basso e ingiallimenti/arrossamenti.

Per questo motivo si deve vedere se nello stacco fra vegetazione sintomatica e asintomatica non ci siano danni meccanici.

Vettori:
Scaphoideus titanus è il vettore principale della flavescenza dorata, è una cicalina ed è strettamente ampelofago, si trova sempre sulla vite.
Hyalestes obsoletus è un cixide che è un insetto polifago, le sue preferenze alimentari sono a carico di piante erbacee, ma si accontenta anche della vite. È il vettore del fitoplasma che causa il legno nero della vite, che è lo stesso fitoplasma che può causare malattie in altre piante come pomodoro, il sedano, il convolvolo, che di fatto lo rende un fitoplasma con un host range estremamente ampio.

La trasmissione mediante insetti è di tipo persistente e circolativo: l'alimentazione del vettore sano sulla pianta infetta ha bisogno di ore di alimentazione per acquisire il fitoplasma e dopodiché il fitoplasma viene ingurgitato, attraverso

l'apparato digerente entra nell'emolinfa, va nelle ghiandole salivari dove si moltiplica e dopo 3-4 settimane l'insetto diventa infettivo. Anche per trasmettere il fitoplasma il vettore deve permanere delle ore facendo una puntura di alimentazione. La ritenzione di infettività è di tutta la vita del vettore dato che nelle ghiandole salivari trova le condizioni per moltiplicarsi. Il periodo di 3-4 settimane dall'acquisizione per completare la latenza fa sì che solo l'ultimo stadio giovanile e quello adulto (che sono mobili) possono diffondere la malattia. Altra modalità di trasmissione è l'innesto, l'attività vivaistica, in realtà con scarsa efficienza: lavorando con materiale al bruno porta percentuali di trasmissioni piuttosto basse (1 per mille) ma non trascurabile dal punto di vista epidemiologico. Il periodo di incubazione purtroppo è spesso abbastanza lungo e non è detto che tutte lebarbatelle infette manifestino sintomi. Inoltre, non è detto che una barbatella che viene infettata da un vettore manifesti sintomi in quella stagione rendendo difficile l'identificazione visiva della malattia. Trasmissione per innesto Flavescenza dorata: Innesto al tavolo: - Da viti asintomatiche 16%; - Da parti di vite asintomatiche 0,4%. L'aumento della flavescenza dorata è del tipo dell'interesse composto, nel tempo aumenta in maniera esponenziale in quanto la trasmissione è solo vite su vite: la presenza di viti infette aumenta la probabilità di trasmissione epidemica. Nel caso del legno nero, la vite è l'ospite finale del fitoplasma e quindi il rischio epidemiologico di avere viti di legno nero è più basso rispetto alla flavescenza dorata. Giallumi della vite su prosecco in zona Valdobbiadene: La diminuzione delle viti sintomatiche si è avuta grazie al fenomeno del recovery, piante che si riprendono dopo.

essere state infettate per qualche anno.

Lotta: Contro i fitoplasmi ci sarebbe solo la famiglia delle tetracicline come antibiotici, ma non sono ammessi in agricoltura. Per questo, si usa materiale vivaistico sano e certificato, si fa la lotta al vettore. Per lo Scaphoideus titanus basta solo il trattamento alla vite mentre per lo Hyalestes si trova in diverse piante come convolvolo e ortica e quindi la lotta insetticida è inutile: questo spiega la scarsa efficienza del controllo del legno nero. Alternativa all'insetticida per Hyalestes è lo sfalcio o il diserbo per poi fare trattamenti sulla vite.

Per una efficace lotta a Scaphoideus titanus con monitoraggio. È una specie monovoltina, fa un solo ciclo a stagione, e la schiusura delle uova non è sincrona. È difficile centrare con un trattamento solo il momento ottimale, per non parlare del biologico dove l'unico prodotto permesso è il piretro che è fotolabile e fotosensibile. Anche per

Il convenzionale le molecole efficaci contro Scaphoideus titanus sono sempremeno e sono possibili sempre meno trattamenti.

Lotta non curativa (tetracicline):

  • Prevenzione:
    • Barbatelle sane
    • Lotta al vettore
    • Isolamento ed eliminazione piante infette
    • Recovery
  • Vivaismo:
    • Per gemma: basso
    • In barbatellaio: dipende
    • No incrementi locali successivi punto innesto 6 mesi – 2 anni da innesto
    • Termoterapia

La recovery avviene come risanamento per il ricambio del floema nel tempo.

Fitoplasmosi delle pomacee:

Le malattie importanti delle pomacee causate da Fitoplasmosi sono in pratica 2:

  • Scopazzi del melo (Apple proliferation – AP)
  • Moria del pero (Pear Decline – PD)

Queste due fitoplasmosi delle pomacee sono:

  • Epidermiche
  • Trasmissibili per innesto
  • Diffuse da vettori animali attivi in natura
  • Da quarantena (Apple proliferation soggetto anche a lotta obbligatoria)

Scopazzi del melo:

Agente responsabile: Candidatus Phytoplasma mali. Fitoplasmaappartenente al gruppo

Il genetico dell'Apple proliferation. Ospite principale: genere Malus. Sistemico ma irregolarmente distribuito sulla pianta. La malattia è stata descritta per la prima volta nel 1950 ma ha avuto diffusione europea. Si inserisce nel gruppo delle malattie auxoniche e come nelle virosi ci si aspetta che i fitoplasmi provochino delle deviazioni della pianta dallo sviluppo normale.

Il sintomo principale è la formazione di scopazzi: c'è una perdita di dominanza apicale e una schiusura delle gemme ascellari specialmente nei getti più vigorosi. Inoltre, hanno un' inserzione rispetto all'asse principale più stretta. Il tutto dà luogo a forme che sembrano delle scope.

Ci potrebbero essere formazioni simili in piante sane a seguito di punture di insetti, ma sono eventi estremamente rari.

In alcuni casi la formazione degli scopazzi rimane anche latente: in molti sistemi di frutticoltura intensiva in cui il frutticoltore è molto bravo a gestire.

La formazione di succhioni non si vedono gli

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
124 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/12 Patologia vegetale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher NicolasG98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia vegetale speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Ermacora Paolo.