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CONTROLLO CHIMICO DELLA PLACCA SOPRAGENGIVALE
CLASSIFICAZIONE E TERMINOLOGIA DEGLI AGENTI
Gli agenti in grado di inibire lo sviluppo o la maturazione della placca sopragengivale sono stati classificati in
base ai possibili meccanismi d’azione: antiadesivo; antimicrobico; di asportazione della placca e antipatogeno.
Agenti antimicrobici: prodotti chimici a effetto batteriostatico o battericida in vitro la cui efficacia
• antiplacca specifica non è estrapolabile in vivo
Agenti riduttori/inibitori della placca: prodotti chimici che hanno dimostrato solo di ridurre la quantità
• e/o di influire sulla qualità della placca, la quale può non bastare a influire sulla gengivite e/o sulla carie
Agenti antiplacca: prodotti chimici che producono un effetto sulla placca sufficiente ad arrecare
• beneficio al trattamento della gengivite e/o della carie
Agenti antigengivite: prodotti chimici che riducono l’infiammazione gengivale senza per questo dover
• influire sulla placca batterica
CONCETTO DI CONTROLLO CHIMICO
È certo che molti individui rimuovono solo la metà circa della placca dentale anche quando lo spazzolamento dei
denti ha una durata di 2 minuti ed è probabile che ciò si verifichi perché determinate superfici dentali sono
oggetto di scarsa attenzione durante la fase di lavaggio dei denti o sono del tutto trascurate. L’impiego aggiuntivo
di agenti chimici sembrerebbe quindi rappresentare un modo per superare i difetti presenti nelle abitudini di
pulizia dentale meccanica proprie di molte persone.
Controllo della placca sopragengivale
Una pulizia dentale meccanica regolare mira a mantenere un livello di placca quantitativamente e
qualitativamente compatibile con la salute gengivale e non a liverare la superficie dei denti dai batteri. In linea
generale, dopo numerosi studi, si è concluso che i benefici derivanti dal normale spazzolamento dentale,
effettuato da solo oppure quale veicolo per l’applicazione di dentifrici contenenti una vasta gamma di principi
attivi, superassero abbondantemente il potenziale relativo al danno arrecato ai tessuti molli e duri.
Controllo chimico della placca sopragengivale
Probabilmente l’aggiunta di agenti antimicrobici e/o antisettici ai dentifrici e ai collutori è una pratica che i
fabbricanti hanno adottato relativamente di recente. Tossicità e abrasività costituiscono capitoli importanti dello
standard per il dentifricio, nonostante sia probabile che nel prossimo standard di riferimento verranno inserite
valutazioni sulla disponibilità del fluoruro.
Nonostante i miglioramenti incoraggianti che riguardano l’igiene orale, la gengivite e, in una certa misura, nei
paesi sviluppati, la parodontite, l’infiammazione gengivale mostra ancora una prevalenza elevata. Data l’eziologia
microbica sia della gengivite sia della parodontite, tale situazione è a favore dell’idea di utilizzare agenti per il
controllo della placca che richiedano per il loro utilizzo impegno e abilità minimi.
La gengivite e la parodontite sono malattie altamente diffuse e la prevenzione delle loro manifestazioni o
• recidive dipende dal controllo della placca sopragengivale
La pulizia dentale è largamente influenzata dal grado di attuazione e dall’abilità del pz, mentre lo è poco
• dal tipo particolare di accessori e dispositivi usati per l’igiene orale
Il concetto di controllo chimico della placca può trovare giustificazione come mezzo per superare le
• inadeguatezze associate allo spazzolamento meccanico dei denti
La gengivite mostra una prevalenza elevata, fin dalla giovane età, in tutte le popolazioni, ma la % di
• individui che vanno incontro alla perdita dei denti a causa della malattia parodontale è bassa
Attualmente, è impossibile predire la suscettibilitù alla parodontite a partire dall’età infantile
• È necessaria una prescrizione in eccesso delle misure di controllo meccanico e/o chimico della placca
• sopragengivale per poter prevenire la parodontite
Nei soggetti colpiti da malattia parodontale cronica, e per questo ritenuti predisposti, l’adozione di una
• forma quotidiana di pulizia interdentale deve essere considerata essenziale per la riuscita di un
trattamento a lungo termine
Agenti antiadesivi
Agirebbero a livello della superficie della pellicola prevenendo l’attacco iniziale dei batteri che formano la placca
primitiva. Tali composti dovrebbero presentare effetti totalmente profilattici, agendo con efficacia superiore su
una superficie dentale inizialmente pulita. In realtà esistono e sono impiegati nell’industria e in ambito
domestico e nell’ambiente. Impediscono l’attacco e lo sviluppo di un’ampia gamma di biofilm e sono di solito
indicati come agenti antivegetativi. Sono o troppo tossici per un impiego a livello orale o inefficaci nei confronti
della placca batterica dentale.
Agenti antimicrobici
Potrebbero inibire la formazione della placca per mezzo di uno o due meccanismi, da solo o in combinazione. Il
primo sarebbe rappresentato dall’inibizione della proliferazione batterica e sarebbe diretto, come nel caso degli
antiadesivi, contro batteri che formano la placca primitiva. Potrebbero esercitare perciò i loro effetti a livello
della superficie dentale rivestita da pellicola, prima dell’adesione dei microrganismi responsabili della
formazione della placca primitiva o in