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Il costo sociale è dato dalla perdita di benessere sociale minore quantità prodotta e prezzo più alto.
16. Si descriva il mercato di concorrenza monopolistica e si rappresenti graficamente l'equilibrio dilungo periodo.
Un mercato di concorrenza monopolistica è caratterizzato da quattro elementi:
- Vi sono molte impresa che soddisfano una domanda di mercato, costituita da una pluralità di acquirenti con differenti gusti;
- Ogni impresa offre nel mercato un prodotto differenziato (ma comunque sostituibile), con caratteristiche intrinseche ed estrinseche particolari tali da attirare una fetta di consumatori interessata al prodotto. Ciò determina una situazione in cui ogni impresa dispone di un certo potere di mercato, potendo influenzare le condizioni di mercato con le proprie decisioni.
- Le transazioni tra acquirenti e venditori avvengono con una piena disponibilità delle informazioni sulle condizioni di mercato e sulle caratteristiche del prodotto;
- Le imprese possono entrare e uscire dal mercato nel lungo periodo, permettendo l'adeguamento dell'offerta alla domanda.
- La non perfetta sostituibilità del prodotto
Si definisce monopolio naturale una configurazione industriale in cui il numero ottimale di imprese presenti sul mercato è uno. Il monopolio naturale si manifesta quando nell'intervallo di produzione rilevante, ossia nell'intorno del volume di produzione domandato dal mercato, la funzione di costo è subadditiva.
Si descriva il mercato di oligopolio, analizzandone le diverse forme.Un mercato oligopolistico è
caratterizzato da quattro elementi: 1. Vi sono poche impresa in grado di soddisfare l'intera domanda di mercato, costituita da una pluralità di acquirenti con differenti gusti. Ciò determina una situazione in cui ogni impresa dispone di un certo potere di mercato, potendo influenzare le condizioni di mercato con le proprie decisioni. 2. Ogni impresa può offrire nel mercato un prodotto omogeneo perfettamente sostituibile o un prodotto differenziato (ma comunque sostituibile). Nel primo caso si parla di oligopolio indifferenziato mentre nel secondo caso si parla di oligopolio differenziato. 3. Le transazioni tra acquirenti e venditori avvengono con una piena disponibilità delle informazioni sulle condizioni di mercato e sulle caratteristiche del prodotto. 4. Esistono barriere all'entrata, tipicamente economiche, che rendono difficile, ma non impossibile, l'ingresso di nuove imprese. Ciò potrebbe determinare competizione e possibili cambiamenti.Nel lungo periodo, l'oligopolio presenta, rispetto agli altri mercati, un'ulteriore caratteristica che lo contraddistingue in maniera esclusiva: l'interdipendenza strategica. Per interdipendenza strategica si intende l'esistenza di una relazione strategica tra le imprese tale per cui la strategia ottimale di un'impresa è strettamente correlata alla strategia ottimale scelta dalle altre imprese. Ciò va a influenzare il meccanismo di determinazione del prezzo di mercato e del volume complessivamente offerto nel mercato.
13. Si descrivano le caratteristiche dei mercati contendibili.
- Non ci sono barriere all'entrata
- Non ci sono costi aggiuntivi all'uscita
- Il tempo che occorre ad una nuova azienda per entrare nel mercato è inferiore a quello che le imprese già presenti possono impiegare per adeguare i prezzi.
14. Si descrivano le varie tipologie di barriera all'entrata.
- Istituzionali
- Tecnologiche
- Economiche
15. Si
Descriva l'oligopolio di Bertrand. L'oligopolio di Bertrand considera che le imprese competano sul prezzo attraverso una decisione simultanea. Conseguentemente, dopo la scelta iniziale, prende il via un processo di aggiustamento continuo in cui ogni impresa abbassa il proprio prezzo nel tentativo di accaparrarsi le quote di mercato delle imprese rivali. Si arriva così ad un equilibrio stabile nel momento in cui nessuna impresa ha convenienza a modificare il prezzo, ovvero quando il prezzo uguaglia il costo marginale.
Si descriva l'oligopolio di Cournot. L'oligopolio di Cournot considera che le imprese competano sulla quantità attraverso una decisione simultanea sui volumi da produrre. Conseguentemente, dopo la scelta produttiva iniziale, prende il via un processo di aggiustamento continuo in cui ogni impresa modifica la propria decisione iniziale sulla base delle quantità prodotte dalle imprese concorrenti. Si arriva così ad un equilibrio
Stabile nel momento in cui nessuna impresa ha convenienza a modificare la propria scelta produttiva. Considerando un mercato composto da due imprese (duopolio), la determinazione dell'equilibrio (chiamato equilibrio di Cournot), avviene introducendo il concetto di curva di reazione. Una curva di reazione è una funzione che identifica la relazione tra la quantità ottimale prodotta da un'impresa rispetto alla scelta produttiva dell'impresa concorrente. In questo modo l'equilibrio viene raggiunto in corrispondenza del punto di intersezione tra le curve di reazione di ciascuna impresa.
8. Si descriva il dilemma del prigioniero e lo si rappresenti in forma estesa. Il dilemma del prigioniero è un gioco ad informazione completa proposto negli anni cinquanta del XX secolo da Albert Tucker come problema di teoria dei giochi. Oltre ad essere stato approfonditamente studiato in questo contesto, il "dilemma" è anche piuttosto noto al pubblico.
Il dilemma del prigioniero è un gioco ad informazione completa proposto negli anni cinquanta del XX secolo da Albert Tucker come problema di teoria dei giochi. Oltre ad essere stato approfonditamente studiato in questo contesto, il "dilemma" è anche piuttosto noto al pubblico non tecnico come esempio di paradosso.
Lezione 02401. Si ipotizzi un mercato di monopolio in cui opera un'impresa A e si supponga che un'impresa B, esterna al mercato, disponga della medesima tecnologia e stia valutando di entrare nel mercato. Prima di entrare nel mercato l'impresa B deve maturare un'aspettativa di profitto. Per farlo deve considerare l'equilibrio economico successivo alla sua entrata nel mercato, poiché il suo arrivo modifica il punto di equilibrio. Supponendo che la produzione dell'impresa si mantenga costante,
L'ingresso dell'impresa B causa l'espansione dell'offerta di mercato e una conseguente riduzione del prezzo di mercato.
Si descriva la teoria del prezzo limite. La teoria del prezzo limite è una strategia di impresa in base alla quale un'impresa A decide la propria quantità di produzione al punto tale da non rendere conveniente l'ingresso sul mercato a un'impresa B entrante. La teoria del prezzo limite è oggetto di studio da parte di molti economisti.
Principi contabili nazionali ed internazionali. Definizione e differenze. La normativa del bilancio d'esercizio è stato oggetto di una parziale revisione sia in occasione della modifica della normativa societaria (con il d.lgs. n. 6/2003) che, successivamente, con l'adeguamento alla normativa internazionale (con il decreto Legislativo n. 38/2005). Più dettagliatamente, accanto alla normativa civilistica, sono stati introdotti due tipologie di principi.
contabilità nazionale che internazionale. Gli IAS-IFRS sono adottati da un numero sempre crescente dipaesi in tutto il mondo e rappresentano uno standard di riferimento per la redazione dei bilanci delleimprese quotate in borsa e di molte altre società.rappresentazione che le modalità di valutazione. In particolare è stato previsto l'obbligo della loro adozione per alcune categorie societarie:- Società quotate
- Società con strumenti finanziari diffusi presso il pubblico
- Banche, intermediari finanziari e compagnie di assicurazione
- Stato patrimoniale
- Conto economico
- Nota integrativa
- Rendiconto finanziario
essere iscritti, mentre tutte le perdite, comprese quelle presunte o probabili, devono essere iscritte in bilancio
Le voci dell'attivo e del passivo devono essere valutate separatamente
Le valutazioni devono essere fatte con criteri di funzionamento, tenendo conto che l'impresa continua la propria attività
13. Si descrivano i principi applicati, secondo i principi contabili nazionali.
I principi contabili nazionali vengono emessi dall'OIC (Organismo Italiano di Contabilità), un istituto natonel 2001 per far fronte all'esigenza, avvertita dai principali attori privati e pubblici italiani, di avere delle norme tecnico-contabili che interpretino e precisino la disciplina legale dei bilancio, così come espressa dal Codice Civile. L'OIC ha così costituito degli standard contabili nazionali applicati alla stragrande maggioranza delle società, ma anche alle imprese individuali e in una certa misura al settore del non profit, generalmente accettati.
ivello di obbligatorietà: 1. Principi contabili obbligatori: sono i principi che devono essere applicati da tutte le imprese nella redazione del bilancio. Questi principi sono stabiliti dalla normativa contabile nazionale e includono ad esempio il principio di prudenza, il principio di competenza e il principio di continuità. 2. Principi contabili facoltativi: sono i principi che possono essere applicati dalle imprese nella redazione del bilancio, ma non sono obbligatori. Questi principi sono stabiliti dalla normativa contabile nazionale e includono ad esempio il principio di valutazione a costi storici, il principio di valutazione a costi correnti e il principio di valutazione a valore di mercato. 3. Principi contabili internazionali: sono i principi che possono essere adottati dalle imprese nella redazione del bilancio, ma non sono obbligatori. Questi principi sono stabiliti dagli organismi internazionali di standardizzazione contabile, come ad esempio l'International Financial Reporting Standards (IFRS). L'adozione di questi principi contabili internazionali è sempre più diffusa, soprattutto per le imprese che operano a livello internazionale.