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Proprietà delle prove triassiali su argilla
Il piano p-q sulle coordinate ascissa-ordinata è orizzontale per l'argilla OC.
Il percorso relativo alla fase deviatorica di una prova triassiale CIU su un'argilla OC sul piano v-p' è verticale.
Sul piano delle deformazioni εv-εa, la curva ottenuta da una prova triassiale CID su un'argilla NC mostra un comportamento contraente.
Sul piano delle deformazioni εv-εa, la curva ottenuta da una prova triassiale CID su un'argilla OC mostra solitamente un comportamento contraente e poi dilatante.
La curva q-εa che si ottiene sperimentalmente da una prova triassiale CID su un'argilla fortemente OC mostra un picco ben definito e un comportamento duttile.
Al termine di una prova triassiale CID su un provino di argilla fortemente OC, le condizioni ultime coincidono con quelle a rottura.
Durante una prova triassiale CID su un provino di argilla OC, al termine della fase di compressione isotropa, il punto O di inizio della fase di taglio.
sul percorso sul piano v-p' si trova: su una linea dirigonfiamento. Il comportamento delle argille sovraconsolidate osservato sperimentalmente lungo percorsi ditensione che conducono a rottura mostra: un fenomeno di aumento di volume per effettodell'incremento del deviatore che prende il nome di dilatanza. La superficie di Hvorslev rappresenta: il luogo di tutti i possibili punti di rottura per le argille OC. Se si effettuano prove triassiali non drenate portando a rottura alcuni provini di argilla OCcaratterizzati dallo stesso volume specifico ma da diversi p': i punti (p',q) corrispondenti allecondizioni di rottura risultano approssimativamente allineati su una retta (superficie di Hvorslev). Esprimendo il criterio di rottura di Mohr Coulomb in termini di tensioni principali si osserva che: ilcoefficiente di spinta attiva e il coeffciente di spinta passiva dipendono dall'angolo di attritoefficace. Sperimentalmente si osserva che la resistenza al taglio diun'argilla sovraconsolidata è caratterizzata da: un'aliquota coesiva e un'aliquota attritiva. Sperimentalmente si è osservato che la resistenza residua di un'argilla diminuisce al crescere della frazione argillosa.
Per un'argilla sovraconsolidata su cui vengono effettuate prove di taglio diretto: l'inviluppo dei punti rappresentativi delle condizioni residue è caratterizzato da coesione nulla e da un angolo di attrito residuo minore di quello di picco.
Per un'argilla sovraconsolidata su cui vengono effettuate prove di taglio diretto: l'inviluppo delle condizioni di post-picco è caratterizzato dallo stesso valore dell'angolo di attrito di picco ma da un'intercetta di coesione nulla.
In una formazione di argilla NC in sito la resistenza non drenata cu è direttamente proporzionale alla tensione litostatica verticale efficace.
In una formazione di argilla NC in sito la resistenza non drenata cu dipende dalla
tensione verticale efficace e dal grado di sovraconsolidazione OCR.
La resistenza non drenata cu: dipende dal volume specifico v.
La resistenza non drenata si determina sperimentalmente: sottoponendo il provino ad una prova triassiale di rottura in condizioni non drenate, senza alcuna fase di consolidazione iniziale (prova non consolidata, non drenata – prova UU).
Il criterio di resistenza di Mohr-Coulomb ottenuto sul piano di Mohr da prove triassiali non drenate eseguite su provini identici effettuate seguendo diversi percorsi delle tensioni totali è dato da: una retta orizzontale.
Una prova triassiale non consolidata non drenata (prova UU) viene eseguita su un provino di argilla satura. Il provino viene sottoposto ad una pressione di cella pari a 200 kPa e la condizione di rottura si raggiunge per un valore del deviatore delle tensioni q = 300 kPa. Si richiede di determinare: la coesione non drenata cu: cu=150 kPa
Il comportamento meccanico esibito da una sabbia sciolta sul piano
εv-εa è: contraente, alla stregua di quello di un'argilla NC.
Il comportamento meccanico esibito da una sabbia densa sul piano εv-εa è: dilatante, alla stregua di quello di un'argilla OC.
Il comportamento meccanico esibito da una sabbia sciolta sul piano q-εa è: fragile, simile a quello di un'argilla NC.
Anche per le sabbie è individuabile uno "stato critico" che rappresenta: le condizioni ultime del materiale denso coincidenti con l'inviluppo a rottura del materiale sciolto.
Il comportamento meccanico esibito da una sabbia densa sul piano q-εa è: duttile, simile a quello di un'argilla OC.
Dal diagramma di Rowe che descrive la resistenza dei terreni a grana grossa si osserva che: il contributo della dilatanza (o grado di mutuo incastro) cresce con l'addensamento dei grani.
Secondo la teoria della dilatanza prevista dal modello di Taylor, i contributi alla resistenza al
Tagliodi un terreno a grana grossa sono dati da: angolo di attrito interno del materiale e dilatanza. Oltre al contributo dell'angolo di attrito interno e del riassestamento tra i grani, nella resistenza ataglio di un terreno a grana grossa c'è anche il contributo della dilatanza. Nel diagramma di Rowe i tre contributi della resistenza di un terreno a grana grossa sono: dilatanza, angolo di attrito interno del materiale e riassestamento dei grani. Lo stato limite passivo (Rankine) si raggiunge se il terreno subisce una compressione in direzione orizzontale fino al raggiungimento di una condizione di collasso. Lo stato limite attivo (Rankine) si raggiunge se il terreno subisce uno scarico tensionale in direzione orizzontale fino al raggiungimento di una condizione di collasso. La spinta attiva Pa a tergo della parete di h = 5m (terreno omogeneo con γ=20 kN/m3, c'=0, φ'=30°), assenza di falda e di sovraccarichi in superficie a tergo della parete: 83.3
kN/m.Nella determinazione della distribuzione delle tensioni orizzontali e della spinta attiva su parete verticale in terreni coesivi (c’>0, f’>0) nell'ipotesi di attrito nullo terreno-parete, nel caso di terreno omogeneo, assenza di falda e di sovraccarichi in superficie a tergo della parete: la tensione orizzontale efficace attiva σ' ha a z=0 è negativa. La spinta attiva Pa a tergo della parete di h = 6m (terreno omogeneo con γ=18 kN/m3, c'=0, fi'=35°), assenza di falda e di sovraccarichi in superficie a tergo della parete: 87.8 kN/m. Nell'ambito delle varie teorie nel calcolo dei coefficienti di spinta, in presenza di attrito all'interfaccia parete-terreno l’assunzione di una superficie di scorrimento piana nel caso della spinta attiva è: a favore di stabilità e comporta comunque errori trascurabili dal punto di vista progettuale. Nell'ambito delle varie teorie nel calcolo dei coefficienti di spinta,
in presenza di attrito all'interfaccia parete-terreno l'assunzione di una superficie di scorrimento piana nel caso dell'aspinta passiva: comporta errori grossolani e a sfavore di sicurezza.
In presenza di attrito all'interfaccia perete-terreno, per il calcolo della spinta attiva: si può fare riferimento a metodi quali quello di Coulomb con superficie di rottura piana.
In presenza di attrito all'interfaccia perete-terreno, per il calcolo della resistenza passiva: sono da adottare metodi che considerano superfici di scivolamento curvilinee.
In condizioni sismiche il metodo di Mononobe e Okabe è basato sull'equilibrio limite globale di un cuneo di terreno soggetto ad azioni di natura dinamica (indotte dal sisma), in aggiunta a quelle di natura statica.
La stabilità di un muro a mensola è data dal peso del terreno che grava sulla suola di fondazione.
La stabilità del muro a gravità è affidata interamente al peso.
proprio.Nelle verifiche di stabilità di un muro di sostegno nei riguardi del ribaltamento: il peso del muro haun effetto stabilizzante.
Nelle verifiche di stabilità di un muro di sostegno nei riguardi dello stato limite di collasso perscorrimento sul piano di posa: il peso del muro ha un effetto stabilizzante.
Nella verifica allo stato limite di collasso per scorrimento sul piano di posa (NTC08) le azioni sono:le forze che favoriscono lo scorrimento in direzione parallela al piano di scorrimento.
Nella verifica di stabilità di un muro di sostegno a mensola nei riguardi del ribaltamento, lacomponente orizzontale della spinta attiva dà luogo: al momento ribaltante.
Nella verifica di un muro di sostegno allo stato limite di collasso per scorrimento sul piano di posa(NTC08) le resistenze sono date dal: valore della forza resistente parallela al piano di scorrimento.
Nel caso di fondazioni dirette o superficiali i carichi sono trasmessi al terreno tramite:
proprio del terreno all'interno della superficie di scorrimento, la coesione agente lungo la superficie di scorrimento, il sovraccarico applicato ai lati della fondazione.
Nella formula di Brinh Hansen per il calcolo del carico limite delle fondazioni dirette: i fattori di forma consentono l'estensione della soluzione ottenuta per fondazione nastriforme ai casi generali di fondazione rettangolare o circolare.
Una soluzione esatta relativa al problema di capacità portante di una fondazione diretta è quella di Prandtl (1921) relativa al seguente caso semplificato: ipotesi di un terreno caratterizzato coesione e angolo di attrito efficaci ma privo di peso (γ'=0) e nel caso di fondazione superficiale (q'=0) nastriforme.
Una soluzione esatta relativa al problema di capacità portante di una fondazione diretta è quella di Reissner (1924) relativa al seguente caso semplificato: ipotesi di un terreno caratterizzato da c'=0
e∅’≠0 e privo di peso (γ’=0) e nel caso di fondazione nastriforme con sovraccarico ai bordi (q’ = γ’