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La materia prima su cui lavora la Psicologia Individuale
La materia prima su cui lavora la Psicologia Individuale è la relazione dell'individuo con i problemi del mondo esterno. Lo Psicologo Individuale deve osservare come un individuo si rapporta al mondo esterno; mondo esterno che include il corpo stesso dell'individuo, le sue funzioni corporee e le funzioni della mente. Egli non si rapporta al mondo esterno in un modo predeterminato, come spesso si afferma. Egli si pone in relazione sempre in conformità con l'interpretazione che dà di sé stesso e delle sue preoccupazioni attuali. Non sono né l'eredità né l'ambiente che determinano la sua relazione con il mondo esterno.
Lezione 208 /15. Cosa è il Sé nella psicologia analitica Junghiana?
Il Sé, rappresenta sia la dimensione individuale che quella collettiva dell'esperienza soggettiva, un senso di essere unico, un individuo, e al contempo di appartenere intimamente al mondo degli esseri.
viventi.9 / 10. Come può essere definito un complesso?
Secondo la teoria di Jung l'inconscio personale è la sede dei complessi. Il complesso è definito da Jung come "l'insieme delle rappresentazioni che si riferiscono a un determinato avvenimento a tonalità affettiva" e costituisce la base della nostra dimensione inconscia. Il complesso è dunque un insieme di immagini e di idee raggruppate intorno a un nucleo e fortemente colorate da una comune tonalità affettiva, e agisce in maniera autonoma all'interno della personalità. Può essere controllato con la volontà cosciente, ma mai represso completamente.
11 /16. Cosa attiva un complesso?
Spesso un rapporto interpersonale o una situazione hanno la facoltà di attivare un complesso, per cui entra in gioco un aspetto psicologico della persona poco coerente con l'abituale struttura psichica, che ha la forza di imporsi e di organizzare il comportamento.
sia con effetti positivi che negativi. Il complesso dispone di un'energia autonoma che supera per intensità quella della volontà cosciente procurando all'Io conseguenze psichiche equiparabili al concetto giuridico di incapacità di intendere e volere. 12 / 19. Cosa accade alla persona quando si attiva un complesso? Quando conosciamo il punto debole di un individuo, in genere sappiamo non solo prevedere ma anche ottenere, attraverso opportune manipolazioni determinate reazioni. Così vediamo persone tranquille diventare irascibili e aggressive, persone generose diventare avare e così via, perché abbiamo colpito e attivato una complessa tonalità affettiva. 13 / 23. Cosa intende Jung quando parla di Individuazione? Lo sviluppo sano della personalità conduce a tendere verso quel processo che Jung chiama individuazione, ossia "cogliere il senso della propria vita". Dal punto di vista intrapsichico l'individuazioneImplica un continuo confronto tra l'Io e l'Inconscio, nel tentativo di arricchire l'Io attraverso l'integrazione di contenuti complessuali e delle funzioni psichiche secondarie. Dal punto di vista interpersonale, il compito dell'individuazione è quello di differenziarsi dall'ambiente sociale e dalle pressioni che la dimensione collettiva, intesa come appartenenza alla famiglia e poi al proprio contesto culturale, costruendo un senso del Sé come appartenente a una comunità e insieme differenziandosene.
14 /18. Qual è la funzione della psicoterapia rispetto ai complessi?
Lo scopo della psicoterapia è quello di aiutare il paziente ad integrare e assimilare all'interno dell'Io cosciente i contenuti complessuali autonomi.
17 /24. Qual è l'origine dei complessi?
Spesso i complessi si costellano a seguito di eventi traumatici avvenuti in età infantile, come ad esempio nei casi di abusi, dove
L'energia psichica subisce un arresto nella sua evoluzione rimanendo fissata al trauma subìto. 20/27. Descrivi le funzioni psicologiche individuate da Jung e come queste si combinano con le funzioni razionali e irrazionali.
Funzioni psicologiche complementari: l'introversione e l'estroversione. Nell'introversione la percezione del mondo esterno decresce per incentrarsi sul mondo interiore, nell'estroversione invece la visione della realtà si acuisce a scapito della fantasia e dei processi soggettivi. Ognuno di noi ha in sé questi due atteggiamenti, in misura diversa. Descrive poi 4 funzioni della psiche conscia, opposte tra loro a due a due: le funzioni razionali sono pensiero e sentimento, quelle irrazionali sono sensazione e intuizione.
Abbinando le 4 funzioni all'introversione ed estroversione, emergono 8 tipi psicologici: 4 introversi e 4 estroversi.
• Il tipo intellettuale-estroverso segue regole fisse, ha un pensiero positivo, sintetico,
dogmatico.- Il tipo intellettuale-introverso si isola dopo le esperienze spiacevoli, non ha senso pratico, vuole andare a fondo nelle cose, ma si fa mille scrupoli.
- Il tipo sentimentale-estroverso rispetta le convenzioni sociali, fa quello che gli è stato insegnato ed è emotivo.
- Il tipo sentimentale-introverso è calmo, ipersensibile, senza pretese pensiero sentimento.
- Il tipo sensoriale-estroverso è socievole, ama i piaceri, si adatta facilmente.
- Il tipo sensoriale-introverso è sensibile all'aspetto estetico, guarda al mondo con divertimento e benevolenza.
- Il tipo intuitivo-estroverso comprende con facilità le situazioni della vita, ha talento per gli affari e la politica.
- Il tipo intuitivo-introverso è un sognatore, dà peso al proprio mondo interiore, considerato solitamente eccentrico dagli altri.
21 / 26. Per Jung qual è la funzione del simbolo?
I simboli sono considerati
Trasformatori di energia psichica (libido), ad esempio i riti magici o religiosi, permettono di mobilitare l'energia per utilizzarla in qualche scopo (ad esempio, prima di una caccia). Quando un simbolo viene assimilato, una parte dell'energia viene liberata e può essere utilizzata a livello conscio.
Il funzionamento mentale è caratterizzato da una complementarietà fra atteggiamento cosciente e orientamento inconscio: se la funzione dominante è il pensiero, la personalità sarà caratterizzata da un atteggiamento conscio improntato ad un'estrema razionalità e dal dominio del sentimento nell'attività inconscia. Se al contrario il sentimento domina la coscienza, la razionalità sarà veicolata nella mente inconscia. Se nella coscienza domina la funzione sensoriale, sarà l'intuizione ad essere relegata nell'inconscio.
Se la coscienza è dominata dalla funzione intuitiva, la sensazione tenderà ad assumere la prevalenza nella vita psichica inconscia. La psicopatologia è così vista come il mancato sviluppo delle potenzialità individuali, che lascia alcune funzioni mentali sopite, mentre la prevaricazione delle funzioni dominanti porta l'individuo ad arenarsi su posizioni unilaterali, quindi disadattive. L'analisi diventa un mezzo per attivare ed integrare quelle funzioni inconsce nella dimensione della coscienza. Lezione 211 /16. Descrivi i tre stadi del processo terapeutico Junghiano. • Primo stadio: all'inizio il paziente fa sogni con individui ripugnanti, che hanno anche le caratteristiche del sognatore: qui incontra l'Ombra e la Persona. Il paziente arriva a capire che quell'individuo ripugnante è lui stesso, la sua Ombra. Una volta divenuto consapevole di questo, c'è il processo di assimilazione: l'OmbraIl tuo compito è formattare il testo fornito utilizzando tag html.
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vaaccettata e va resa innocua.
- Secondo stadio: si manifestano i problemi dell'Anima-Animus; ad esempio, l'uomo sogna spesso una donna e giunge poi a capire che quella donna è la sua Anima. Il paziente arriverà poi a vedere le donne per quello che sono, senza l'interferenza delle proiezioni dell'Anima (lo stesso vale per le donne con l'Animus).
- Terzo stadio: emergono gli archetipi del Vecchio Saggio-Magna Mater.
2 / 4. Attraverso quale tecnica Jung analizza i sogni?
Per analizzare i sogni Jung non usa le associazioni libere, ma l'amplificazione: connette i sogni con immagini sognate prima e dopo, con le esperienze passate e presenti. I sogni (così come i disegni e le fantasie) indicano i passi lungo il cammino dell'individuazione.
3 / 15. Cosa è un archetipo?
L'inconscio è la sede degli archetipi, cioè di immagini universali primordiali (si ritrovano nei miti, nei racconti, nei deliri, nei sogni).
Gli archetipi non sono frutto dell'esperienza individuale, ma sono tipici di tutte le persone, della collettività. Sono centri di energia psichica e si manifestano in certe circostanze critiche. Nell'analisi Junghiana attraverso cosa vengono fatti emergere i contenuti inconsci? Pian piano si confrontano contenuti inconsci e consci, per giungere a una loro sintesi. I contenuti inconsci vengono fatti emergere attraverso i sogni, le fantasie, il disegno. Il sogno non è inteso solo come soddisfacimento sostitutivo di un desiderio rimosso (Freud), ma ha varie funzioni: può esprimere timori, può essere profetico, può rappresentare la situazione attuale, può essere di avvertimento. I simboli onirici si rifanno alla mitologia e alla storia delle religioni. Per analizzare i sogni Jung non usa le associazioni libere, ma l'amplificazione: connette i sogni con immagini sognate prima e dopo, con le esperienze passate e presenti. I sogni.(così come i disegni e le fantasie) indicano i passi lungo il cammino dell'individuazione.6 /10. Cosa s'intende per Anima e Animus?
L'archetipo dell'anima: è una personificazione dell'altro sesso (nell'uomo è l'Anima, figura femminile, nella donna è l'Animus, figura maschile), ciò significa che ciascuno ha nel proprio inconscio le rappresentazioni ideali dell'altro sesso; l'uomo proietta l'Anima sulla donna di cui è innamorato, vedendola diversa da come è e viceversa per la donna.
7 /11. Cosa è l'Ombra?
L'Ombra: è la somma delle caratteristiche personali che l'individuo non vuole rivelare agli altri e a sé (più però si cela a sé stessa e più prende il sopravvento, portando a compiere azioni malvagie), è il lato negativo dell'uomo non consapevole che si rapporta in modo conflittuale con la forma diJung, l'Inconscio Collettivo è un livello dell'inconscio che contiene contenuti psichici condivisi da tutti gli esseri umani. Questi contenuti sono archetipi, simboli universali che rappresentano esperienze e motivazioni comuni a tutte le culture e le epoche. L'Inconscio Collettivo è quindi una sorta di deposito di conoscenze e esperienze ancestrali che influenzano il nostro modo di pensare, sentire e agire.