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Il colore
a volte i colori di un packaging possono essere imposti dai colori aziendali, mentre altre volte
avremo maggiore libertà di azione i colori vengono letti più velocemente rispetto al testo e da
informazioni immediate. I colori possono identificare un marchio, fornire informazioni sul prodotto,
presentare associazioni culturali, invocare reazioni emotive innate.
La scelta del colore ha un ruolo molto importante non solo per il esanime e la comunicazione visiva
ma anche per la carica semiotica che riesce a conferire. I colori del packaging non solo hanno una
funzione decorativa ma comunicano, evocano associazioni, sentimenti, ricordi, da soli o in
combinazione con altri. Assumono un preciso significato per evidenziare le caratteristiche e le
occasioni di consumo del prodotto acquistato. L'utilizzo dei colori appropriati attira più velocemente
l'attenzione sul prodotto più a lungo. Questo processo volta per volta porta ad una immediata
identificazione della merce e rappresenta il primo gradino nella costruzione dell'immagine
aziendale.
I requisiti aziendali: sull'uso del colore alcune aziende impongono istruzioni ben precise che non
possiamo modificare il colore facilita il riconoscimento del marchio. Esempio rosso coca cola e
rosso Marlboro
il colore viene usato per denotare categorie e varianti di prodotto. Quando il colore viene utilizzato
come identificatore di categoria è l'azienda leader a stabilire la convenzione alla quale la
concorrenza deve adeguarsi. L'inserimento di molte varianti di prodotto ha sfumato alcune
consuetudini. Per esempio Barilla che è partita con il colore blu ma poi è diventata integrale con il
colore giallo, verde per la pasta regionale. L'utilizzo minimalista del colore suggerisce l'idea di
prodotti convenienti, quando viene speso poco per il packaging oppure suggerisce che quel
prodotto è dietetico.
I significati culturali del colore di questo dobbiamo essere consapevoli soprattutto quando
progettiamo per i mercati esteri o multiculturali. I colori possono sfumare significati imprevisti,
dobbiamo valutare anche il pubblico di riferimento. Il colore fa leva su valori e associazioni di tipo
affettivo profondamente radicate nella nostra mente. Per questo il packaging può comunicare
anche a livello inconscio e intuitivo. Il blu della freddezza, il rosso della passione, il verde della
freschezza, il viola della ricchezza.
Scelta dei caratteri tipografici nel packaging: è il carattere cubitale ad avere la maggiore
rilevanza, in grassetto o i grandi dimensioni. I testi che informano il cliente su ingredienti e
istruzioni devono essere leggibili. L'etichetta deve presentare la tabella nutrizionale, il peso, il sito
produttivo, ingredienti pizza, lo stabilimento, la denominazione legale del prodotto di tutto in un
unico campo visivo. Quando si sceglie un carattere bisogna considerare: natura del prodotto,
mercato di riferimento, dimensione del carattere, materiale sul quale viene effettuata la stampa,
processo di stampa, lunghezza della riga.
Interlinea e frenatura sono fattori che influenzano la legittimità sviluppare l'occhio e capire qual è
il richiamo risulta più appropriato. Di solito nel packaging c'è una maggior libertà di manovra
rispetto a quanto avviene per libri e riviste importante è l'equilibrio tra gli elementi.
Inserimento degli elementi grafici per le scatole di cartone si può correre l'errore di disporre i
pannelli sbagliato; per evitare errori e consigliabile realizzare un mock-up in carta o cartone e
indicare l'orientamento del testo per ciascun pannello il bucato potrà essere successivamente a
parto in modo che la fustellatura del testo per ciascun pannello. Quando si realizzano confezioni in
cartone, la griglia deve basarsi sul fustellato, cioè sul piano di disegno della scatola aperta che
mostra tutti i pannelli, i tagli, le cordonature.
Accesso alle informazioni: quando si parla di packaging d'esanime si parla sempre più spesso di
imballaggio quale dispositivo per l'accesso. Le componenti comunicative progettate attivano alla
produzione di senso del prodotto e favoriscono la relazione con il destinatario e la fruizione dei
contenuti comunicativi e informativi. Prevedere quindi spazi, messi a disposizione del
consumatore, per riportare una serie di informazioni obbligatorie, riferite ai prodotti su cui vengono
applicate. Nello specifico si potranno trovare diverse informazioni tra cui: nome o destinatario
legale di vendita, elenco degli ingredienti, additivi, quantitativo, termini di scadenza, produttore e
distributore, lotto di appartenenza del prodotto, modalità di conservazione e di utilizzo.
Simboli, barcode: codice EAN (european article number), codice UPC (universal product code)
Cluster: raggruppamento di prodotti omogenei come lattine, barattoli, bottiglie, non divisibili, che si
avvale di un imballaggio secondario.
Gda*: guideline daily amounts: percentuale della quantità giornaliera indicativa sulla base di una
dieta di 2000 kcal.
Fotografia e illustrazioni: quasi tutti i prodotti packaging utilizzano immagini. Le confezioni
devono comunicare in tempi rapidi. L'immediatezza nel PDV: rapido riconoscimento del marchio e
del prodotto; la lettura delle altre informazioni avviene in una fase successiva. È quindi importante
la capacità di sintesi e la capacità di gestire immagini e illustrazioni
Obblighi e responsabilità nel progetto di packaging
design responsabile confezioni e imballaggi devono rispondere a specifici requisiti di legge che
cambiano in base al prodotto, alla categoria, al metodo di spedizione, all'ambito di applicazione. Il
packaging non deve essere fuorviante per il consumatore ma deve svolgere un'azione positiva di
comunicazione fornendo informazioni sul prodotto e sul tuo utilizzo. Oggi che domani il designer
deve essere sensibile alle questioni sociali, morali ed etiche. Per capire che il patto avrà in futuro il
packaging è necessario che il designer conosca le problematiche attuali come sul riscaldamento
del pianeta e danni provocati dalle emissioni di gas serra, e identifichi le aree di attività in cui può
intervenire per ridurre la propria influenza.
Il protocollo di Kyoto è un accordo internazionale che serve a contrastare il riscaldamento
climatico, sottoscritto nel 1997 ed entra vigore nel 2005. È un trattato di natura volontaria a cui
hanno aderito oltre 160 nazioni. Nonostante sia in vigore, le emissioni inquinanti continuano ad
aumentare a causa di un sistema che consente alle nazioni più ricche di pagare multe invece di
ridurre le emissioni. Il protocollo prevede di utilizzare energie rinnovabili, ridurre i consumi e
cambiare le abitudini. Oggi in merito alle emissioni gassose viene attribuito un eccessivo ruolo al
packaging. L'impatto che esso esercita sull'ambiente è di gran lunga inferiore rispetto alla sua alta
visibilità. Il packaging a porta contenuti positivi riducendo lo spreco dei prodotti facilità di utilizzo e
preservandone le condizioni igeniche.
Cosa fare per inquinare meno: fare attenzione all'ambiente, ridurre le emissioni di gas serra,
considerare l'esaurimento delle risorse limitate, Riutilizzare trovare metodi per il riciclaggio e lo
smaltimento.
I rifiuti domestici e il ciclo di vita del packaging: a differenza dei gas prodotti dalle auto, i rifiuti del
packaging sono visibili ovunque. Ogni giorno acquistiamo prodotti confezionati e dobbiamo
provvedere allo smaltimento degli imballi. Le problematiche che esso porta sono l'eccessiva
quantità di imballi, le difficoltà di vivere i rifiuti, le difficoltà di inserimento nei bidoni raccolta e la
difficoltà di separazione dei materiali compositi.
Nel 1994 viene attuata la direttiva comunitaria “ imballaggio e rifiuti di imballaggio” con cui sono
stati definiti obiettivi specifici per il recupero e il riciclaggio degli Stati membri sono obbligati ad
adottare nelle proprie normative nazionali.
Il ciclo di vita del packaging: ogni fase richiede l'utilizzo di energia e tra una frase e l'altra sono
previste fasi di trasporto. La quantità di energia consumata dipende anche dalla progettazione
dell'imballo. Un packaging leggero richiederà una minor quantità di materiale e di energia
necessaria per produrlo.
Energie e protezione energetica
tra le principali funzioni del packaging viene la protezione dei prodotti dai danni fisici causati dal
trasporto. Alcuni prodotti necessitano anche di protezione da temperature estreme, raggi
ultravioletti, insetti o roditori, deterioramento, per permettere una maggiore ditta commerciale. Il
conto energetico complessivo (produzione del prodotto+ produzione dell'imballo) porta a
considerare il ballo come una forma di garanzia sull'energia investita nel prodotto stesso. Il
packaging deve essere progettato per soddisfare non solo le esigenze di trasporto ma per tutelare
l'energia impiegata per la realizzazione del prodotto. Proteggere il prodotto e l'energia in esso
contenuta è un modo per limitare l'inquinamento e migliorare la performance economica del
prodotto stesso. La sfida per il designer e ridurre al minimo l'energia impiegata per la produzione
dell'imballo, mantenendo però intatta l'integrità del prodotto.
Sono le aziende stesse che sono interessate alla massima ottimizzazione degli imballi anche per
puri motivi economici. Meno materiali e meno energia equivale a meno costi quindi più ricavi e più
guadagno.
Eliminare ridurre riutilizzare e riciclare: lo smaltimento degli imballi occupa una posizione di
primo piano nel dibattito ambientale e costituisce il punto di partenza per il designer rivalutano la
prestazione del packaging anche a livello ambientale. In alcuni casi è possibile eliminare il imballo
secondario senza compromettere l’imballo principale. Se l’imballo però non può essere eliminato,
l'impatto ambientale può essere comunque limitato riducendo il peso e il numero di componenti. Si
può riutilizzare il packaging invece di usare e gettare. La nostra mentalità occidentale dell'usa e
getta è nata dalle esigenze di aggiornare i prodotti di consumo per tenersi al passo con la moda e
con i cambiamenti tecnologici.
Il sistema a ciclo chiuso: il costo ambientale e finanziario legato al trasporto dei contenitori da e
verso l'impianto di riempimento deve essere sostenibile, l'intera operazione dovrebbe essere
effettuata a livello locale. Il sistema a ciclo chiuso è un concetto semplice in teoria ma molto presto
nella realtà.
L'approccio creativo nel mondo degli imballi: rethink, reuse, relive, recycle.
Alcuni esempi di prodotti che utilizzano materiali riciclati o propongono soluzioni per la seconda
vita degli imballi. Puma, newton running.
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