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La pace di Ntalcida
La pace portò anche alla disgregazione dei movimenti democratici del Peloponneso: 385 a.C. diecismo di Mantinea (fu divisa in 5 comunità territoriali autonome, ognuna delle quali doveva fornire un contingente alla Lega Peloponnesiaca).
382 a.C., spedizione contro la Lega Calcidica (Olinto); lungo la marcia, lo spartano Febida occupò la Cadmea (rocca di Tebe) con una guarnigione; i democratici si rifugiarono ad Atene.
379/8 a.C.: capitolazione di Olinto e scioglimento della Lega Calcidica; gli esuli tebani (guidati da Pelopida) rientrarono da Atene a Tebe e cacciarono il presidio spartano (azione avvertita come fondante rispetto alla successiva espansione del potere tebano). Atene, minacciata al Pireo dall'armosta spartano Sfodria (azione poi sconfessata da Sparta), inviò l'esercito in Beozia, rafforzando l'alleanza con Tebe.
La seconda Lega Marittima (febbraio-marzo 377 a.C.)
Negli anni precedenti Atene aveva proceduto alla stipula
di unaserie di accordi bilaterali (Chio, Lesbo, Bisanzio, Rodi, Tebe). Inparticolare l’alleanza con Chio, antica alleata privilegiata dellaprima lega, costituisce anche ora il modello su cui si adattano isuccessivi accordi. Con il «decreto di Aristotele», promulgato nel377 a.C., venne rifondata la seconda Lega Marittima ateniese, acento anni di distanza dalla prima. Di fatto esso costituiscel’ampliamento e l’organizzazione complessiva dei precedentiaccordi, con l’inglobamento degli alleati di più recenteimmissione. Il testo del decreto conserva l’enunciazione deiprincipi che animarono la Lega: a. adattamento politico aicontenuti della pace del Gran Re (abile creazione di una specie dilega ‘concordata’ e ‘condivisa’); b. riappropriazione del concettodi libertà e di pace comune in polemica contro Sparta; c.autocritica e revisione degli atteggiamenti egemonici del V secolo.Alleati: le città chegià avevano stretto accordi precedentementeal decreto sono iscritte per prime, di seguito al testo del decreto. Il numero complessivo dei membri iscritti raggiunge complessivamente sessanta nomi, anche se fonti letterarie (Eschine e Diodoro) suggeriscono 70-75 membri. Nel corso del tempo i nomi furono aggiunti successivamente: si riconoscono numerose e diverse mani di lapicidi (una stessa mano ha inciso il testo del decreto e i nomi delle prime sei città). Esistenza di un sinedrio degli alleati.
Obiettivi strategici: Egeo settentrionale, mar Ionio, Cicladi. Cabria (376-5 a.C.) sconfisse la flotta Peloponnesiaca a Nasso e ottenne successi sulla costa della Tracia (alleanza col re macedone Aminta III); Timoteo (375 a.C), figlio di Conone e allievo di Isocrate, ottenne l'annessione alla lega di Corcira, Epiro e Acarnania. 375/4 a.C., congresso di Sparta, su iniziativa del Gran Re, voluto anche da Sparta e Atene: proclamazione di una koinè eirene ("pace comune") tra
Tutti i Greci. La pace fu subito infranta dagli interventi di Timoteo nelle vicende interne di Zacinto.
374 a.C.: Tebe, che pur faceva parte della Lega, distrusse Platea, alleata di Atene. Si raffreddano gli entusiasmi di Atene per Tebe.
371 a.C., secondo congresso di Sparta, convocato dal Gran Re: fu riconosciuta ufficialmente la Lega Marittima e si riconobbero i diritti ateniesi sull'area tracica e del nord dell'Egeo. Tebe non volle ratificare la Pace del Re, perché Epaminonda, favorevole al potenziamento tebano sulla lega beotica, voleva "sostituire il nome di Tebani con quello di Beoti" (Senofonte; il che equivaleva a riconoscere la Lega Beotica), quando già i Tebani avevano firmato solo a loro nome. Agesilao rifiutò.
Battaglia di Leuttra (371): il re spartano Cleombroto marciò contro Tebe; gli alleati furono sbaragliati dai Tebani di Epaminonda, che impiegò la tecnica della falange obliqua.
Questo episodio, uno degli avvenimenti cruciali
della storia greca, decretò la fine dell'egemonia spartana e del mito dell'invincibilità dell'esercito spartano. L' (371-362 .C.) EGEMONIA TEBANA A Periodo di egemonia molto breve: Tebe non aveva sufficiente paideia ("educazione") per poter concepire grandi progetti politici: l'egemonia finì con la morte di Pelopida ed Epaminonda. Politica di Pelopida ed Epaminonda: ricostituzione della confederazione beotica come Lega Tebana; riorganizzazione militare e costruzione di una flotta con interventi nell'Egeo; fronte peloponnesiaco (Epaminonda): favorire lo sfaldamento in tante realtà politiche ostili a Sparta; fronte tessalo (Pelopida): sfruttare la litigiosità delle città tessale per imporre un controllo; programma politico di ampio respiro: ridare autonomia e identità ai popoli greci, in particolare a quelli del Peloponneso (Arcadi ed Elei) o della Grecia centrale (Focesi) con entità confederali diCarattere etnico. 370, 369 e 367 a.C., prima, seconda e terza discesa di Epaminonda nel Peloponneso: sinecismo di Mantinea e fondazione dello stato federale arcade. Agesilao intervenne per l'autonomia di Tegea: i Tebani invasero la Laconia e giunsero fino alle porte di Sparta (fatto inaudito nella storia spartana). Fondazione di Megalopoli (sinecismo di 39 comunità). Costituzione di uno stato messenico indipendente (Sparta perse le sue terre più fertili e le prestazioni schiavili degli iloti). Alleanza tra Atene e Sparta (mutua difesa su basi paritarie). 368 a.C.: il satrapo Ariobarzane convocò un congresso di pace a Delfi. Scontri tra Arcadi e Spartani. 366 a.C., congresso di pace a Susa sotto l'egida della Persia; accordo tra Tebe e il Gran Re: furono danneggiate sia Sparta che Atene (riconoscimento dell'indipendenza della Messenia;