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ESERCIZIO (MEKO)
La Meko è una multinazionale specializzata nella produzione di due tipi di biocarburanti: il biometanolo e il biodimetiletere. Il processo produttivo richiede la lavorazione nei tre stabilimenti di preparazione, purificazione ed estrazione. I tempi necessari per la lavorazione di una tonnellata dei due biocarburanti sono riportati nella Tabella unitamente alla capacità produttiva giornaliera dei tre stabilimenti. Il responsabile del marketing aziendale ha confermato che ogni tonnellata prodotta di biometanolo e di biodimetiletere può essere venduta, realizzando un profitto (in €) pari a 540 e 590, rispettivamente. Definire il piano di produzione ottimale. Ottobre Pagina 68 N.B. Default UI -> WinUi (In desktop IDE) Ricorda il vincolo di non negatività nelle variabili. Ottobre Pagina 69 La funzione obiettivo può essere scritta come una variabile senza vincoli di segno. Ottobre Pagina 70 Scegliamo il modello matematico risolutore: Ottobre Pagina71Compiliamo e runniamo:Possiamo far vedere i risultati utilizzando un file:
Ottobre Pagina 72
Ottobre Pagina 73
Creiamo una nuova pagina dal page manager: Ottobre Pagina 74
Creiamo un nuovo ambiente da cui visualizzare i risultati:
Impostazione del bottone:
Soluzione problema: Ottobre Pagina 75
PROBLEMA DI TRASPORTO
Il «problema di trasporto» è un classico problema di flusso su rete particolarmente utilizzato nell’ambito dell’logistica distributiva.
Siano date origini (ad esempio, stabilimenti di produzione) presso le quali è disponibile un certo prodotto in quantità pari a , e destinazioni (ad esempio, punti vendita), ciascuna delle quali caratterizzata da un valore di domanda , di prodotto (vedi figura successiva, 2.4), il costo unitario di trasporto del prodotto dall’origine i alla destinazione.
Il problema di trasporto consiste nel determinare il quantitativo di prodotto da inviare da ciascuna origine verso ciascuna destinazione in modo tale daminimizzare il costo complessivo di trasporto, rispettando i vincoli sulla quantità di prodotto disponibile presso ciascuna origine e garantendo il soddisfacimento delle domande da parte di ogni destinazione. Ottobre Pagina 76 Le variabili di decisione si possono indicare con Xij, ciascuna delle quali rappresenta la quantità di prodotto che occorre inviare dall'origine i alla destinazione j. Supponendo che sia possibile rifornire ogni destinazione da ogni origine, il problema di trasporto si può formulare nel modo seguente: ESERCIZIO Ges Group è un rivenditore umbro specializzato nella distribuzione di carni. L'azienda è titolare di due magazzini refrigerati per lo stoccaggio di tale prodotto a Gubbio e Spoleto e di quattro punti vendita all'ingrosso localizzati, oltre che presso i magazzini stessi, a Perugia e Terni. Le distanze chilometriche tra i magazzini refrigerati e i punti vendita sono riportate nella Tabella successiva (2.5). La
quantità media giornaliera di prodotto disponibile presso i magazzini di Gubbio e Spoleto risulta pari, rispettivamente, a 1350 kg e 1700 kg.
La richiesta media giornaliera (in kg) da parte dei punti vendita all’ingrosso di Gubbio, Spoleto, Perugia e Terni risulta pari a 450, 820, 500, 600, rispettivamente.
L’eventuale eccedenza di prodotto presso i due magazzini viene utilizzata per soddisfare la domanda di altri mercati.
Ottobre Pagina 77
Si assume che il trasporto sia realizzato tramite collegamenti diretti e con furgoni refrigerati di proprietà, a un costo chilometrico pari a 0,06 € per ogni kg di prodotto trasportato.
Il problema di trasporto può essere formulato utilizzando le variabili di decisione, ciascuna delle quali rappresentante la quantità media di prodotto trasportata giornalmente dal magazzino refrigerato al punto vendita all’ingrosso.
Il modello corrispondente è il seguente: Ottobre Pagina 78
Creiamo due insiemi di indici,
uno per le origini (i) e l'altro per le destinazioni (j):
Le variabili saranno a doppio indice:
Creiamo la matrice dei costi di trasporto:
Utilizziamo i current data per inserire i dati della matrice. Se utilizzassimo la definizione, tali dati non potrebbero essere cambiati in seguito. Ottobre Pagina 79
Creiamo i vettori offerta(i) e domanda(j): Ottobre Pagina 80
Creiamo i vettori offerta(i) e domanda(j): Ottobre Pagina 81
Definiamo i vincoli di domanda e offerta:
Funzione obiettivo: Ottobre Pagina 82
Modello matematico:
MainExecution: Ottobre Pagina 83
Attiviamo il main da una pagina a parte: impostiamo quindi le tabelle e il bottone.
Soluzione ottimale
Si osservi che esiste una capacità residua per i due magazzini refrigerati pari a 400 kg e 280 kg, rispettivamente, dal momento che la domanda complessiva media giornaliera è pari a 2370 kg, mentre la disponibilità di prodotto è di 3050 kg. Ottobre Pagina 84
3 Novembre 2020 (prof.ssa Bruni)
martedì 3 novembre 2020
10:57Rendiamo il problema in forma standard:
Scriviamo il tableau rispetto alla base iniziale per verificare che il problema sia scritto in forma canonica:
Di fatto, non abbiamo limitazioni sul valore che x1 può assumere, in quanto la suddetta disequazione risulta sempre essere verificata per ogni x1 non negativa. Potremo quindi far entrare in base x1 con qualsivoglia valore.
La funzione obiettivo migliorerà quindi di 2 volte il valore x1 in modo indefinito.
È il caso di un problema inferiormente illimitato, in quanto possiamo continuamente migliorare il valore di funzione obiettivo semplicemente facendo crescere il valore di x1. Esiste dunque una successione infinita di valori di x1 che portano all'infinito il valore di funzione obiettivo. È un problema che viene risolto per ispezione.
La condizione sufficiente è che la colonna s presenti tutti elementi non positivi.
Novembre Pagina 85
Scriviamo il problema in forma standard:
Partendo da vincoli di <=
siccome aggiungiamo una variabile di slack in ogni vincolo e questa variabile compare solo in quel vincolo, è chiaro che il problema sarà in forma canonica rispetto alle nuove variabili introdotte. Scriviamo il tableau della base iniziale:Base | x1 | x2 | x3 | x4 | x5 | x6 | x7 | x8 | x9 | x10 | x11 | x12 | x13 | x14 | x15 | x16 | x17 | x18 | x19 | x20 | x21 | x22 | x23 | x24 | x25 | x26 | x27 | x28 | x29 | x30 | x31 | x32 | x33 | x34 | x35 | x36 | x37 | x38 | x39 | x40 | x41 | x42 | x43 | x44 | x45 | x46 | x47 | x48 | x49 | x50 | |||||||||
z | -1 | -1 | -1 | -1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||
x5 | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
x6 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Base | x1 | x2 | x3 | x4 | x5 | x6 | x7 | x8 | x9 | x10 | x11 | x12 | x13 | x14 | x15 | x16 | x17 | x18 | x19 | x20 | x21 | x22 | x23 | x24 | x25 | x26 | x27 | x28 | x29 | x30 | x31 | x32 | x33 | x34 | x35 | x36 | x37 | x38 | x39 | x40 | x41 | x42 | x43 | x44 | x45 | x46 | x47 | x48 | x49 | x50 | ||||||||
z | -1 | -1 | -1 | -1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
x5 | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
x6 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
dellacorrispondente variabile.
Facendo entrare in base la variabile x5, la funzione obiettivo non peggiorerà né migliorerà in quanto il costo di coefficiente ridotto associato è nullo.
È una situazione in cui la soluzione ottima non è unica, bensì esistono infinite soluzioni ottime, in quanto abbiamo un coefficiente di costo ridotto nullo associato a una variabile fuori dalla base.
Possiamo avere due situazioni:
- Segmento di ottimo
- Semiretta di ottimo
Se gli elementi della colonna corrispondente alla variabile entrante in base presentano tutti coefficienti non positivi, allora l'altro vertice si trova all'infinito.
Avendo una soluzione ottima non di base, per trovare la corrispondente soluzione ottima di base, potremmo applicare il teorema fondamentale della programmazione lineare.
Novembre
lista non ordinata:Pagina 87
MODELLI DI PROGRAMMAZIONE LINEARE
Principali classi di modelli di PL
Modelli di pianificazione della produzione
- Modelli di miscelazione
- Modelli di ottimizzazione su reti
- Modelli di pianificazione della produzione
I modelli di pianificazione della produzione consentono di formulare problemi per l'allocazione ottimale di "risorse" (materie prime, macchinari, manodopera), disponibili in quantità limitata e utilizzate per realizzare un numero finito di "prodotti".
Per ciascun prodotto è noto il processo produttivo, riassumibile nel consumo di un quantitativo noto di risorse.
La vendita di ciascuna unità di prodotto genera un profitto noto e la funzione obiettivo consiste nel massimizzare il profitto derivante dalla vendita di tutti i prodotti realizzati.
Template di riferimento per i modelli di pianificazione della produzione
Si supponga di disporre di un numero m di risorse disponibili per la produzione di n
- Si indichi con:
- a , i = 1,…,m, j = 1,…,n, la quantità di risorsa i necessaria per produrre una unità di prodotto j;
- ij(Elemento della matrice dei coefficienti tecnologici)
- b , i = 1,…,m, la disponibilità massima della risorsa i;
- ip , j = 1,…,n, il profitto lordo unitario ricavabile dalla vendita del prodotto j;
- jx , j = 1,…,n, variabili di decisione indicante il livello di produzione del prodotto j.
- In alcuni casi, la realizzazione di un prodotto richiede la scelta di risorse disponibili tra più alternative (ad esempio, un’operazione meccanica di tornitura può essere eseguita su uno qualsiasi dei torni disponibili nell’officina).
- In questo caso le variabili di decisione esprimono il livello produttivo per ogni prodotto utilizzando una