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ACUTE (da alcune ore a pochi giorni);
SUBCONTINUE (più di alcuni giorni, non continuativamente);
CRONICHE (per periodi prolungati).
N.B.: le forme subcontinue e croniche non sono mai OGGETTIVE perché altrimenti, dopo
una settimana, i soggetti sarebbero morti.
• NUMERO DI EPISODI:
Forme a crisi singola (per lesione vestibolare acuta irreversibile);
Forme episodiche (ogni accesso corrisponde al riacutizzarsi della patologia alla base).
• MODALITÀ DI RISOLUZIONE [ciò che differenzia le due modalità è il tipo di lesione
labirintica]:
molto rapida, per spontaneo ripristino della funzionalità normale vestibolare, non appena
cessa la sofferenza vestibolare (soggetti con cupololitiasi o vertigine posizionale);
progressiva (nel caso in cui il nervo sia stato lesionato definitivamente lesione
vestibolare acuta irreversibile) per l’instaurarsi del compenso centrale (funzione unica
dell’organismo per sopravvivere normalmente senza un organo, grazie ad altre parti del
corpo che sopperiscono alla mancanza, soprattutto il sistema visivo).
Meccanismo del compenso centrale:
Il soggetto è fermo, ha 2 labirinti normali morfofunzionanti e
nuclei vestibolari con imput simmetrici (A). Se avviene la
distruzione di un recettore vestibolare, i nuclei vestibolari
diventano asimmetrici (B: il lato malato non manda più imput al
SNC) si ha vertigine, nistagmo spontaneo e caduta (una
situazione incompatibile con la vita). Ecco che il SNC cerca di
diminuire l’asimmetria, agendo sul lato nomale e determinandone
un ipofunzionamento, grazie all’azione del cervelletto con i suoi
circuiti inibitori (C).
Il nucleo vestibolare del lato malato si svincola quindi dal
recettore distrutto e riceve anch’esso le informazioni dal lato sano
riprendendo progressivamente la sua funzionalità (D), perché si ha
una via crociata inibitoria che supera la linea mediana del tronco,
Il meccanismo di
Fig. 1 così che un singolo recettore riesce a leggere i movimenti dei 2
compenso centrale lati. Il meccanismo di compenso centrale avviene però solo se la
stimolazione è tranquilla, movimenti molto rapidi rendono
comunque il paziente instabile.
• SINTOMI ASSOCIATI:
IPOACUSIA : il più importante, a causa della vicinanza anatomica tra gli organi
vestibolari (labirinto posteriore) e acustici (labirinto anteriore), soprattutto i nervi
vestibolare e acustico [data la grande diffusione dei deficit uditivi però, non è detto che
un’ipoacusia sia per forza associata ad una vertigine, per ritenerla tale deve avere certe
caratteristiche: relazione temporale con la crisi di vertigine, omolateralità, correlazione
topografica];
ACUFENI ;
Sintomi VISIVI : transitori e di tipo posizionale (fosfeni dovuti a ipotensione ortostatica,
calo del visus durante movimento del tronco);
2 Sintomi MOTORI e di SENSIBILITà : associati a lesione del tronco (ipostenia degli arti,
disturbi della coordinazione, paralisi dei nervi cranici con difficoltà nella deglutizione,
etc);
CEFALEA.
• FATTORI FAVORENTI:
Attività lavorative: esposizione a tossici (toluene) inalanti in ambiente lavorativo;
Farmaci (ad es. gli amminoglucosidi determinano un deficit vestibolare bilaterale
causando oscillopsie);
Abitudini alimentari (forme di allergie o tossicosi in relazione all’apporto salino nella
malattia di Meniere);
Episodi virali delle alte vie (soprattutto la nevrite vestibolare è preceduta da flogosi
virale);
Barotraumi: infossamento della staffa per una compensazione ad una variazione di
pressione nei subacquei che scendono rapidamente ad elevate profondità si ha
lacerazione delle membrane interne della finestra rotonda od ovale con rischio di
annegamento;
Interventi chirurgici pregressi (come la stapedectomia, otosclerosi, colesteatoma);
Ipertensione ortostatica;
Ansia e disturbi psichiatrici favoriscono la vertigine posturale fobica, emozionale,
inventata dal paziente;
Traumi cranici o cervicali.
ESAME OBIETTIVO e STRUMENTALE (anche se spesso l’anamnesi precedente è sufficiente)
• OTOSCOPIA : per escludere patologie dell’orecchio.
• BED-SIDE EXAMINATION: si cerca il nistagmo spontaneo con occhiali di FRENZEL con
lenti biconvesse a 20 diottrie che ingrandiscono l’immagine dell’occhio e inibiscono la
fissazione (la quale inibisce normalmente il nistagmo). È possibile determinare la frequenza del
nistagmo, la regolarità e, imprecisamente, l’ampiezza delle fasi lente e rapide.
• ELETTRONISTAGMOGRAFIA: è un’altra tecnica per cercare il nistagmo spontaneo, si basa
sulla misurazione delle variazioni del potenziale elettrico dell’occhio, determinate dalla
presenza di una diversa carica tra retina (negativa) e cornea
(positiva) in seguito al movimento degli occhi. Vengono posizionati
degli elettrodi sulla cute periorbitaria. Il tracciato ENG è
caratterizzato da deflessioni verso l’alto ( per convenzione indica
un movimento dell’occhio verso DX) e verso il basso (movimento
dell’occhio verso SX), a dente di sega, registrate su carta. Grazie ad
una ENG è possibile valutare il numero di scosse, la frequenza, l’ampiezza, la morfologia, e la
velocità angolare della fase lenta del nistagmo spontaneo La presenza di nistagmo spontaneo è
sempre patologica.
• PROVA DI ROMBERG: consente di definire se esistano asimmetrie del tono muscolare
presenti in caso di asimmetria
A B
Fig.2
A) posizione dello sguardo in avanti si registra una linea retta.
B) lo sguardo verso DX determina l'avvicinamento di cariche
positive all'elettrodo di DX con modificazione del potenziale
elettrico del dipolo flessione in alto.
C) rotazione dello sguardo verso SX flessione in basso.
3 vestibolare. Il paziente è in posizione eretta, con braccia lungo i fianchi. Il test si esegue prima
ad occhi aperti, poi chiusi:
-Se il soggetto è normale la posizione è mantenuta in entrambe le condizioni;
-In caso di danno vestibolare, ad occhi chiusi il soggetto tende a cadere di lato.
Ma è un esame poco sensibile perché anche se il soggetto sta bene potrebbe essere avvenuto il
compenso vestibolare o centrale ed il risultato del test è negativo.
• MANOVRA DI DIX-HALLPIKE: per la ricerca della
canalolitiasi o vertigine parossistica posizionale [patologia
determinata dalla presenta, nei liquidi endocanalari, di materiale otoconiale
che proviene dal sacculo e dall’utricolo].
La manovra è eseguita su un lettino da visita, il paziente passa
rapidamente da posizione seduta a supina con capo iperesteso e ruotato di
lato, e ad occhi aperti per evidenziare il nistagmo. Dopo alcuni secondi,
per attendere il manifestarsi della vertigine, il paziente viene riportato alla posizione seduta. Se è
una vertigine da ipertensione ortostatica, una volta seduto ha una sensazione di mancamento ma
non nistagmo.
• HEAD SHAKING TEST: si scuote la testa del soggetto (flesso di 20°) n a 2 Hz,
alternativamente a DX e a SX. Gli occhi sono chiusi e vengono Manovra di Dix-Hallpike
indossati gli occhiali di Frenzel; una volta fermato il movimento Fig.3
il soggetto apre gli occhi. La presenza di nistagmo indica
un’asimmetria vestibolare in atto. Se il soggetto è sano invece non ha nistagmo. Spesso per
queste manovre si ha una sovralettura.
• MASTOID VIBRATION INDUCED NYSTAGMUS: Sono dei vibratori usati da
fisioterapisti, appoggiati sulla regione mastoidea. Appena attivati compare il nistagmo in caso di
asimmetria vestibolare durante la stimolazione.
• VIDEONISTAGMOGRAFIA [o VIDEO OCULOGRAFIA]: è la più attuale, usa una
telecamera a raggi infrarossi che registra i movimenti oculari, ma dà artefatti elettrici.
• PROVA ROTOACCELERATORIA
PENDOLARE : consente di valutare la
funzionalità vestibolare [in particolare del
canale semicircolare laterale],
stimando il nistagmo dopo
stimolazione fisiologica
roto-acceleratoria. È una misurazione
oggettiva, non necessita cioè della
collaborazione del soggetto [è inoltre una
valutazione del sistema vestibolare globale
perché entrambi i canali di DX e SX
vengono stimolari
contemporaneamente (uno viene attivato
e uno inibito)].
Il paziente è su una sedia attaccata al soffitto
che ruota lungo l’asse verticale, è ad occhi
chiusi per evitare interferenze visive. Il soggetto è sottoposto a rotazioni della sedia secondo un
moto pendolare con ampiezza, velocità e accelerazione progressivamente decrescenti. Si esegue
registrazione ENG o Videoculografia del nistagmo il tracciato mostra fasi in cui il nistagmo
4 batte verso DX (fase durante la quale la sedia ruota verso DX poiché la corrente è ampullipeta a
livello del canale semicircolare di DX e ampillifuga nel SX) e poi verso SX. Ad occhi aperti il
nistagmo è maggiore per l’associazione di stimoli vestibolari e visivi.
La risposta può essere valutata in termini di guadagno del riflesso vestibolo-oculomotore, cioè il
rapporto percentuale tra la velocità Prova rotoacceleratoria a occhi chiusi ed a occhi aperti
Fig.4
angolare dell’occhio e la velocità
angolare della sedia. Il valore normale ad occhi chiusi è 0,6 (il guadagno minimo, se l’occhio
fosse fermo, è 0, quello massimo è 1). Il guadagno è ottimale quando il soggetto gira ad occhi
aperti, mentre è minore (circa il 60%) ad occhi chiusi Quindi il sistema vestibolare da solo non
è sufficiente ma è necessaria l’integrazione con il sistema visivo.
• PROVE TERMICHE: per valutare la sensibilità del recettore vestibolare, sono necessari gli
occhiali di Frenzel [o ENG].
Si inietta nel condotto uditivo esterno acqua a temperature diverse da quella corporea [a questa
stimolazione consegue una reazione labirintica, in particolare del recettore ampollare del canale
semicircolare laterale stimolato]:
− Se si utilizza acqua calda (44°C) si ha una dilatazione del volume dell’endolinfa la
cresta ampollare crea una deflessione utriculipeta della cresta ampollare, provocando
un’eccitazione.
− Lo stimolo freddo (30°C) invece, dando una contrazione del volume endolinfatico,
determina una flessione utriculifuga della cresta, quindi è di tipo inibitorio.
Con la stimolazione termica, in un soggetto normale si induce una transitoria sindrome
vestibolare armonica periferica, caratterizzata da nistagmo e vertigine. L’entità della reazione,
indotta dallo stimolo termico, determina lo stato funzionale dei recettori