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I ordine, anche da cellule basali e cellule di sostegno]

Morfologia delle cellule di Schultze:

• Verso l’apice dell’epitelio si dirige il dendrite della

cellula, che forma una vescicola olfattoria con i

peluzzi olfattivi (6-8 per cellula) che sporgono nel

muco dell’epitelio olfattivo,

• Verso il versante basale si diparte il neurite;

l’insieme di più neuriti forma il fascetto olfattivo; i

vari fascetti olfattivi passano nei buchi della lamina

cribrosa dell’etmoide raggiungendo il bulbo olfattivo.

Nel bulbo olfattivo avviene la sinapsi con i

neuroni di II ordine: queste cellule, che devono il

nome alla loro forma (cellule mitrali e cellule a

pennacchio), si connettono con i

neuroni di I ordine mediante corpuscoli

detti glomeruli olfattivi (circa 8000).

All'interno del glomerulo troviamo

quindi la sinapsi tra:

• neuriti (perché i fascetti olfattivi sisi

dividono) appartenenti a neuroni di I ordine

• dendriti provenienti da neuroni di II ordine;

à[nel glomerulo troviamo diversi tipi di cellule che non solo prendono contatto

con il neurone di I ordine, ma si connettono anche tra di loro e con cellule di

glomeruli adiacenti] ciò fa sì che ci sia una grande variabilità: le proteine che

legano le molecole odorose sono 350 [Olfactory binding proteins] ma grazie a

queste interconnessioni dei glomeruli abbiamo una capacità di discriminare gli

odori molto più ampia [ si parla di 10 000- 100 000 sfumature di sensazioni

olfattive].

Con il neurone di II ordine parte la via olfattoria centrale: dal bulbo olfattivo

parte il tratto olfattivo che porta all’area olfattoria centrale composta da:

• corteccia preippocampica,

• nucleo dell’amigdala,

• corpo mammillare.

La via olfattoria centrale é connessa con numerosissime altre stazioni

nervose responsabili di una molteplicità di riflessi (olfattogastrico,

olfattogustativo, etc) e di emozioni che possono essere scatenati da stimoli

olfattivi:

• talamo,

• ipotalamo,

• mesencefalo,

• ponte,

• bulbo,

• midollo spinale.

Fisiologia dell’olfatto

La meccanica del naso ha un ruolo importante: il fatto che la mucosa olfattiva

si trovi nel tetto delle cavità nasali fa sì che, inspirando, le molecole odorose

vengano spinte contro questa parte. I soggetti senza normale respirazione (es.

laringettomizzati) hanno una capacità olfattoria compromessa nonostante i

recettori funzionino benissimo, questo per l’assenza di flusso nasale.

Le molecole odorose si legano a proteine dette “Olfactory Binding Proteins”

(350 come già detto). Esse sono [in soluzione nel muco nasale e ] responsabili

di “veicolare” la molecola odorosa per portarla a contatto con i recettori

olfattivi.

Il meccanismo di trasduzione dipende da recettori legati a proteine G che

attivano una trasduzione del segnale con diversi mediatori responsabili delle

2+

diverse sensazioni odorose (Ca , IP3, GMPc, CO)à Tutti culminano con la

2+

produzione di AMPc e che fa aprire canali ionici con ingresso di Ca e con

conseguente variazione dello stato di polarizzazione della cellula.

La differenza nella sensazione odorosa percepita è in parte dipendente da:

• il mediatore attivato

• le molecole odorose che interagiscono con il recettore e che sono distinguibili tra di loro per:

la lunghezza della catena di carbonio,

 la presenza di gruppi funzionali,

 la forma stereochimica;

in questo modo si hanno diverse possibilità di interazione con i recettori;

2 • I glomeruli diversi che possono essere attivati contemporaneamente.

L’uomo non è in grado di discriminare i singoli componenti di una sensazione

odorosa complessa.

Il senso dell’olfatto nell’uomo è meno sviluppato rispetto ad altre specie (è

meglio sviluppato negli animali di grossa taglia).

L’acutezza, o sensibilità, olfattiva è data dalla minima concentrazione di

molecola odorosa che è in grado di evocare una sensazione.

La finezza è la capacità di distinguere un odore dagli altri.

L’olfatto è un senso che va facilmente incontro a adattamento, probabilmente

per l’occupazione recettoriale.

Classificazione delle sostanze odorose

4 tipi:

1 Sostanze odorose pure: stimolano solo i recettori olfattivi e attivano direttamente la via

olfattiva (es. caffè, cannella);

2 Sostanze olfatto-trigeminali: stimolano sia i recettori olfattivi che la sensibilità trigeminale,

sanno evocare quindi reazioni trigeminali come nausea o bruciore; avvertite anche dal

soggetto anosmico (es. alcool, petrolio, trementina);

3 Sostanze olfatto-gustative: stimolano sia i recettori olfattivi che quelli gustativi (es.

vaniglia);

4 Sostanze olfatto-gustativo-trigeminali: coinvolgono tutte e tre le vie (es. cloroformio)

Modificazione della sensibilità olfattiva

[La modificazione della funzione olfattiva è definita disosmia, può essere qualitativa o quantitativa]

Qualitative

Cambia la modalità con cui sento un odore

• Parosmia (allucinazione olfattiva) - percepire odori diversi da quello che la sostanza odorosa

dovrebbe provocare. Causata da tumori, influenza (oppure anosmia), intossicazioni di

piombo.

• Cacosmia - percezione di odore sgradevole invece di uno gradevole o neutro. Può essere:

- vera o soggettiva – percezione sgradevole in assenza di qualcosa che giustifichi la

sensazione odorosa. Può esserci in caso Nevrite del nervo olfattivo da cause

tossiche esogene od endogene

- falsa od oggettiva – è presente qualcosa che può provocare odore sgradevole

nell’area delle alte vie aerodigestive (setti, faringe, orofaringe). Sinusite

cronica, corpi estranei, tonsilliti.

[Nel libro di Albera si trova una distinzione leggermente diversa:

• Parosmia: erronea sensazione olfattiva;

• Fantosmia: percezione di un odore che non esiste nell’ambiente, e quindi come allucinazione

olfattiva

• Cacosmia: come descritto sopra ]

Quantitative

Variazione dell’intensità

• Iperosmia (rara): esagerazione della sensibilità olfattiva, può avere:

• Cause intrinseche: malattie del sistema nervoso centrale, disregolazioni ormonalià sono

condizioni spesso accompagnate da intensa reazione neurovegetativa: l’odore dà talmente

3 fastidio che evoca risposta vagale con conseguente nausea, cefalea.

• Cause estrinseche (molto rare): depressione barometrica accentuata o iperosmia degli

aviatorià si verifica quando si va incontro ad una depressione pressoria molto veloce,

succede durante decolli veloci; il risultato è una maggiore presentazione delle molecole

odorose.

• Iposmia e anosmia: riduzione o scomparsa della capacità olfattiva, possono essere:

- transitorie o permanenti;

- unilaterali o bilaterali (difficile la distinzione nel caso del naso);

- trasmissive (nel caso ci sia qualcosa che ostruisca il naso e impedisca alle molecole

odorose di raggiungere l’epitelio olfattivo) o neurosensoriali (problema ai recettori o alle

vie centrali olfattorie);

- congenite (rare): sindrome di Kallmann (ipogonadismo ipogonadotropo);

- acquisite (più frequenti): possono avere diverse cause:

• cause meccaniche: Anosmia o iposmia trasmissiva (Rinite, polipi);

• cause traumatiche: iposmia seguita solitamente da recupero (Frattura dell’etmoide

dove passano i filuzzi, traumi da contraccolpo);

• causa infettiva: Danno permanente o meno al nervo olfattivo (neurite)

• cause tossiche (Piombo, droghe).

All’anosmia di associa sempre una ageusia (assenza, apparente o meno, di

gusto). Quella associata a iposmia o anosmia è apparente perché l’olfatto ha

un importante ruolo nella percezione fine dei gusti. In realtà una gustometria

rivela che i gusti fondamentali sono comunque percepiti.

Esame obiettivo

Rinoscopia à Non si vede molto a meno che non ci siano cause ostruttive.

Diagnostica strumentale

Olfattometria à Si esegue facendo annusare al soggetto in esame 26

sostanze odorose e facendogli scegliere la risposta giusta tra quattro possibili

in un test obbligato che gli viene sottoposto. Il test è soggettivo e ha quindi

come limite la collaborazione del paziente (il risultato del test viene

interpretato in rapporto al numero di risposte corrette: per questo meno di 5

risposte esatte mettono in dubbio la veridicità, il calcolo delle probabilità dice

che almeno il 25% dovrebbero essere azzeccate).

Valutazione dell’esito:

- meno di 5 risposte esatte: verosimilmente non vi è stata collaborazione;

- tra 6 e 9 risposte esatte: reperto compatibile con anosmia;

- tra 10 e 14 risposte esatte: reperto compatibile con iposmia grave;

- tra 15 e 19 risposte esatte: reperto compatibile con iposmia moderata;

- oltre 20 risposte esatte: reperto normale

Potenziali evocati: corrispettivo oggettivo, analogamente agli esami

audiometrici.

Degli elettrodi registrano la risposta neurale mentre il paziente odora

determinate sostanze. Si usa molto poco.

Olfattometria infusiva: in caso di particolare deficit di collaborazione le

4

sostanze vengono iniettate.

Disturbi del gusto

Anatomo-fisiologia del gusto I recettori gustativi sono situati nella

mucosa linguale, al livello delle

papille vallate, foliate e fungiformi

(non sono presenti invece nelle

papille filiformi).

La mucosa di rivestimento della

lingua è pluristratificata ed è formata

da tante papille gustative che si

invaginano a formare una nicchia

dove troviamo il calice o gemma

gustativa: una formazione ovoidale dove ci

sono le cellule gustative (i recettori del gusto)

e intorno varie cellule di supporto.

Questo sistema fa si che a livello del

poro gustativo esterno [che

comunica con il calice gustativo

mediante un canale gustativo]

penetrino le sostanze gustative ed

entrino in contatto coi microvilli

all’apice della cellula gustativa;

quest’ultima, a differenza della

olfattiva, non è neurosensoriale, non

ha un neurite alla base ( è una

cellula decidua che dopo 8-10 giorni

rientra e viene sostituita), ma lì

prende contatto con il neurone di I ordine.

Il contatto tra molecola gustativa e recettore è mediato da proteine

specifiche. Il legame con la proteina fa sì che si attivi il recettore con una

cascata analoga all’olfattiva.

La cellula gustativa non è specifica, in teoria tutte rispondono nello stesso

modo a tutti i gusti. La differenza è nella sensibilità, cioè nella capacità di

percepire lo stimolo

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
7 pagine
SSD Scienze mediche MED/31 Otorinolaringoiatria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher micik di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Otorinolaringoiatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Albera Roberto.