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Il concetto di autonomia
Talvolta gli studiosi leggono il termine di autonomia insieme al termine di indipendenza, cioè concepiscono l'art. 104 Cost. come riportante un'endiadi.
Nel diritto privato e in quello pubblico si dice che un soggetto è autonomo quando è in grado di darsi delle regole di azione e di comportamento da solo.
Tuttavia, applicato alla magistratura, tale concetto sarebbe problematico. Questo perché dire che la magistratura può disciplinare la propria organizzazione e le proprie funzioni autonomamente sarebbe in contrasto con alcuni principi del diritto costituzionale contemporaneo.
In particolare, basta considerare l'art. 101, co. 2 Cost. dove si dice che i giudici sono soggetti soltanto alla legge. Oppure, l'art. 108 Cost. nella parte in cui si afferma che le norme sull'ordinamento giudiziario sono stabilite con legge.
Dunque, che significato ha il termine autonomia? La norma trova una spiegazione nel collegamento.
che l'art. 104 Cost. fa all'organo del CSM. L'art. 104 prevede infatti l'esistenza di un organo che è il soggetto attraverso il quale si garantisce l'autonomia dell'ordine giudiziario. Rispetto agli assetti pre-repubblicani la costituzione ha demandato tutte le funzioni relative alla carriera e allo stato giuridico dei magistrati ad un organo, in via di principio, non legato al circuito politico, il CSM. COMPOSIZIONE DEL CSM Come abbiamo detto, il CSM è l'organo che garantisce l'autonomia della magistratura. Il tema ha a che fare con lo status del magistrato: le modalità di accesso alla magistratura, la carriera del magistrato, il sistema disciplinare, la nomina agli uffici direttivi e l'organizzazione interna degli uffici. Questi sono tutti aspetti che vanno a definire lo status soggettivo del magistrato e le garanzie del suo operare in concreto. Da qui l'importanza di attribuire tutte le scelte piùsignifica che il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) è composto da tre membri di diritto: il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Ministro della Giustizia. Questa scelta è stata fatta per garantire un equilibrio tra il potere politico e il potere giudiziario. Tuttavia, è importante sottolineare che il CSM è composto anche da membri eletti dai magistrati stessi, al fine di garantire l'indipendenza e l'autonomia del potere giudiziario. Questi membri eletti rappresentano la magistratura e hanno il compito di tutelare i diritti e gli interessi dei magistrati. Il ruolo del CSM è quello di garantire l'indipendenza e l'autonomia del potere giudiziario, assicurando che i magistrati siano selezionati in base al merito e che siano al riparo da influenze esterne. Il CSM ha il compito di promuovere la carriera dei magistrati, di disciplinarli e di vigilare sul loro operato. In conclusione, il CSM svolge un ruolo fondamentale nel sistema giudiziario italiano, garantendo l'indipendenza e l'autonomia dei magistrati. La sua composizione, sebbene includa anche membri del potere politico, è stata pensata per garantire un equilibrio tra i poteri e per tutelare l'indipendenza della magistratura.è anche il presidente del CSM;
2- Il Primo Presidente della Cassazione;
3- Il Procuratore Generale presso la Cassazione.
Per il resto, il CSM è composto da membri elettivi, il cui numero non è precisato dalla Costituzione.
La Costituzione invece ne fissa la proporzione. 2/3 sono eletti dai magistrati ordinari, fra gli stessi magistrati (cd. componenti togati); 1/3 è eletto dal Parlamento in seduta comune, fra professori ordinari di università che insegnano materie giuridiche e avvocati dopo 15 anni di servizio dalla professione (cd. membri laici, cioè soggetti che non sono magistrati).
È la legge ordinaria che fissa il numero dei componenti elettivi della magistratura. Attualmente, secondo quanto disposto dalla legge n. 195 del 1958, i membri eletti del CSM sono 24 e che, se si sommano ai 3 membri di diritto, portano il numero complessivo a 27.
Sulla base della proporzione espressa dalla costituzione la composizione della componente togata
È particolarmente significativa ma vi sono anche delle influenze esterne di notevole rilievo, innanzitutto il presidente della Repubblica.presiede le sedute. Inoltre, il Presidente della Repubblica ha il potere di nominare i membri del CSM, compresi i componenti del collegio misto. D'altro canto, il collegio misto è composto da membri laici e togati, che rappresentano rispettivamente la società civile e la magistratura. Il Presidente della Repubblica, in quanto organo neutrale, si pone al di sopra dei conflitti di parte e assicura l'unità del CSM. Pertanto, il suo ruolo è quello di garantire il regolare funzionamento dell'ordinamento e la difesa della Costituzione. In conclusione, il Presidente della Repubblica svolge una funzione di garanzia all'interno del CSM, presiedendo il collegio misto e dirigendo i suoi lavori. La sua nomina dei membri del CSM contribuisce a mantenere l'autorevolezza dell'organo e a assicurare che i compiti del CSM siano svolti nel rispetto delle sue attribuzioni.così via. Per l'altro verso si rapporta con il collegio come un soggetto distinto e separato, ossia come Presidente della Repubblica che è anche presidente del CSM. In effetti il Presidente della Repubblica, in seno al CSM, non si limita ad esercitare i compiti di direzione dell'organo ma ha un peso istituzionale rilevante, tanto che spesso esercita penetranti poteri di controllo e di indirizzo sull'attività dell'organo. Può addirittura decidere di sciogliere il CSM qualora ne sia impossibile il funzionamento, sentito il parere dei presidenti del senato della repubblica e della camera dei deputati e del comitato di presidenza. Naturalmente, la pluralità di compiti e di ruoli che svolge il Presidente della Repubblica fa sì che lo stesso non sia in grado di assicurare una presenza quotidiana ai lavori del CSM. È stata quindi necessaria la presenza di un vicepresidente che va scelto tra i membri laici del CSM designati dalRuolo del Presidente della Repubblica
Il Presidente della Repubblica ha il compito di presidenza del CSM.
In assemblea costituente vi era incertezza se affidare tale compito al Primo Presidente della Cassazione. Questo era il frutto di una diversa visione del CSM:
- Attribuire il ruolo di presidenza al Presidente della Repubblica tende infatti a valorizzare il necessario collegamento dell'organo con le altre istituzioni e con l'insieme dell'ordinamento repubblicano.
- Scegliere quale presidente del CSM il Primo Presidente di Cassazione significa accentuare maggiormente l'autonomia della magistratura, quasi rimarcando la separazione dell'ordine giudiziario dagli altri poteri dello stato.
In tal senso, in sede costituente, è prevalsa la logica della complementarietà e di qui la scelta di conferire la
Parlamento (art. 104, co. 5 Cost.). Anche questa scelta segna un collegamento con le altre istituzioni dello stato e l'unità dell'ordinamento repubblicano.
Il VICEPRESIDENTE garantisce la direzione continua e quotidiana dei lavori dell'organo esercitando le funzioni designate dalla legge, nonché quelle delegate dal Presidente della repubblica (art. 19 della legge n. 195 del 1958).
Ad esempio, l'ordine del giorno del plenum è fissato dal vicepresidente, previo assenso del Presidente della Repubblica (art. 45 del regolamento).
Nella prassi, la direzione delle attività quotidiane svolte dal CSM è retta dal vicepresidente, il quale è coadiuvato dal comitato di presidenza (costituito dal vicepresidente, dal primo presidente di cassazione e dal procuratore generale di cassazione). Questo comitato è chiamato dalla legge a promuovere l'attività e l'attuazione delle delibere del consiglio, oltre che gestire i fondi.
stanziati in bilancio aisensi dell'art. 2 della legge n. 195 del 1958. Va rimarcato che il Presidente della Repubblica è costantemente informato dell'attività e può accadere che egli ritenga opportuno intervenire, sia partecipando alle attività del plenum e sia intervenendo con note e documenti.IL RUOLO DEI MEMBRI LAICI
Come detto in precedenza, 1/3 dei componenti del CSM viene eletto dal Parlamento in seduta comune tra professori ordinari di università che insegnano materie giuridiche e avvocati dopo 15 anni di onorato servizio. La costituzione dunque punta su persone dotate di elevata qualificazione e di una notevole esperienza giuridica. Tali 8 componenti (sui 24 eletti) sono eletti con maggioranza qualificata dei 3/5 dei componenti dell'assemblea dopo due scrutini dei votanti delle due camere. Questo significa che le forze politiche devono cercare necessariamente un accordo fra la maggioranza e l'opposizione per
L'individuazione del nome corretto. La nomina da parte di un organo politico come il Parlamento in seduta comune serve a ribadire il collegamento del CSM con gli altri poteri dello stato. Viste le competenze tecnico-giuridiche dei laici, il disegno costituzionale è quello di contemperare l'autonomia della magistratura ordinaria con il legame che essa deve comunque conservare con le altre componenti del mondo delle professioni legali e giuridiche. Inoltre, il suo massimo organo di amministrazione non deve essere autoreferenziale e dunque ripiegato su sé stesso. D'altra parte il requisito tecnico dovrebbe assicurare di evitare un'eccessiva politicizzazione delle nomine, assicurando in teoria che le candidature siano di profilo elevato, anche se nulla può impedire che in concreto la designazione di membri laici segua logiche di schieramento o di collateralismo alla politica. Il Presidente della Repubblica e i membri laici servono ad evitare
rati nell'art. 104, co. 4 Cost. In secondo luogo, si evince che le altre categorie di magistrati sono rappresentate da coloro che appartengono ai diversi gradi di giurisdizione, come ad esempio i magistrati di tribunale, di corte d'appello, di tribunale amministrativo regionale, ecc. La presenza di diverse categorie di magistrati all'interno del CSM è fondamentale per garantire una rappresentanza equilibrata e una pluralità di punti di vista nell'esercizio delle funzioni del Consiglio. Ogni categoria di magistrati porta con sé una specifica esperienza e competenza, che contribuisce a arricchire il dibattito e le decisioni assunte dal CSM. In conclusione, l'art. 104, co. 4 Cost. sancisce l'importanza della componente togata all'interno del CSM, garantendo la presenza di magistrati provenienti da diverse categorie e gradi di giurisdizione. Questo assicura una maggiore rappresentatività e una migliore tutela dell'indipendenza e dell'autonomia dell'ordine giudiziario.