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OPERE DI SHAKESPEARE
La produzione di Shakespeare si può dividere in 4 fasi:
Commedie romantiche e drammi storici (o history play)
1) Viene detta “fase di apprendistato”, perché in essa mostra gran parte del suo talento,
ma alcune tecniche necessitano di essere ancora affinate).
Le commedie hanno come soggetti: l’amore, triangoli amorosi, situazioni classiche derivanti
dalle commedie plautine, fraintendimenti,… Il linguaggio è eufuistico e i personaggi sono più
che altro dei “tipi”, cioè riconoscibili, ma senza una grande profondità psicologica.
The Comedy of Errors
The two Gentlemen of Verona
The Taming of the Shrew
Alcuni drammi si basano su fatti storici, quindi realmente accaduti (di storia inglese, ma
non solo), altri invece attingono liberamente alla storia romana (come Titus Andronicus, che
viene considerata una delle opere meno riuscite di Shakespeare, la cui rozzezza deriva da un
tentativo di imitare Seneca).
Richard III
Henry IV
Commedie e problem plays
2) (chiamate così perché sono difficili da definire)
In questa fase le commedie si fanno più complesse sia dal punto di vista della sostanza, che
da quello dell’interpretazione critica.
Romeo and Juliet
A Midsummernight’s dream
Measure for Measure
All’s Well what Ends Well
Tragedie maggiori
3) Hamlet
Othello
King Lear
Macbeth
Tragicommedie
4)
In questa fase le opere segnano una sorta di ritorno al dramma romantico con un
atteggiamento del tutto inedito. Dopo la fase di disillusione e pessimismo c’è una sorta di
riconciliazione con la natura da parte di Shakespeare.
Cymbeline
The Winter’s Tale