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A. ACIDO RETINOICO
B. TGF-β e BMP4
C. FGF –FibroblastGrowthFactor
D. Hedgehog/SMOOTHENED
E. wnt-FRIZZLED
A. ACIDO RETINOICO In vivo, suo precursore è il retinolo, che
viene metabolizzato dalla cellula e
trasformato in acido retinoico.
L’acido retinoico entra nel nucleo, sua
sede d’azione, grazie alle proteine
CRABP. Una volta nel nucleo l’acido
retinoico si lega a specifici recettori
nucleari, denominati RAR, e con queste
proteine forma un complesso capace di
interagire con sequenze nucleotidiche
del DNA inducendo la trascrizione dei
suoi geni target. Se non c’è legame
dell’acido retinoico nel nucleo non si
attiva la trascrizione. L’azione finale è
sull’attivazione del differenziamento
ed inibizione della proliferazione o
viceversa.
In vitro si può dare direttamente anche
solo acido retinoico, senza passare per
il precursore retinolo.
B. TGF-β e BMP4 La superfamiglia TGF-β,
“tumorgrowthfactor”,
consiste di un gran
numero di protein
strutturalmente
correlate, dimeriche e
secrete che agiscono o da
ormoni o, più
comunemente, da
mediatori locali. I
recettori del TGF-β sono
una monocatena trans
membrana, a singolo
passaggio, con dominio
serina/treonina chinasi
dal lato citosolico della
membrana. Esistono due classi di questi recettori, tipo I e tipo II, ciascuno presente come omodimero;
l’attivazione prevede la formazione di un tetramero.
Normalmente quindi il recettore di tipo II non interagisce con il recettore di tipo I. Il legame di TGF-β con il
recettore di tipo II fa si che questo recettore di tipo II vada ad interagire, tramite il dominio ad attività
serina/treonina chinasica, con il recettore di tipo I che viene così fosforilato.
Una volta fosforilato, il recettore di tipo I va a fosforilare a sua volta una proteina della famiglia SMAD,
SMAD2 o SMAD3, che viene così attivata. Una volta attiva la SMAD essa si dissocia dal recettore e si lega ad
un’altra SMAD, SMAD4, detta “co-SMAD”, e si forma un complesso. Questo complesso SMAD2/3+SMAD4 si
muove quindi nel nucleo, dove si associa con altre proteine per la successiva regolazione della trascrizione
dei geni bersaglio.
Ogni volta che le SMAD rientrano dal nucleo e vanno nel citosol sono defosforilate.
C. FGF recettore transmembrana tirosina
chinasi che dopo il legame con il
ligano si attiva e lega proteine
adattatrici “Grb-2” e “SOS”. Grb-2
presenta un dominio di
interazione SH2, che riconosce le
tirosine fosforilate sul recettore,
ed uno SH3, che lega SOS. SOS a
sua volta lega Ras-GEF (fattore di
scambio) e poi attiva la proteina
RAS. RAS attiva lega GTP e a
questo punto ha attività GTP-asica
tale da far progredire la cascata
del segnale.
In realtà l’attivazione del
recettore ad attività tirosina
chinasica, può far partire
diverse altre vie oltre a quella di
Grb2. Vedi qui a lato e
quaderno rosso biocel1 per via
della fosfolipasi C
Sia le fosforilazioni in tirosina che
l’attivazione di Ras, scatenate da
RTK attivati (recettori tirosina
chinasi attivati), hanno solitamente
breve durata; infatti intervengono
subito i vari meccanismi che
riportano tutto allo stato iniziale.
Tuttavia, per stimolare le cellule a
proliferare, o a differenziare, questi
eventi brevi devono convertirsi in segnali a lunga durata, per prolungare gli effetti del segnale iniziale.
Uno dei meccanismi chiave usato a questo scopo è un sistema di proteine chiamato “modulo della proteina
chinasi attiva da mitogeni”, “modulo MAP-chinasi”.
Questo sistema si compone di tre punti chiave che formano insieme un modulo di segnalazione funzionale
altamente conservato ed usato in diversi tipi di segnalazione.
Le tre componenti sono tutte proteine chinasi ed in ordine sono:
I. Raf, o MAPKKK – riceve il segnale attivatore da Ras e fosforila/attiva la componente II.
II. Mek, o MAPKK – fosforila/attiva la componente III.
III. Erk, o MAPK – chinasi finale
Una volta attivato, il modulo MAP chinasi trasmette il segnale a valle fosforilando varie proteine cellulari,
comprese proteine che regolano geni ed altre proteine chinasi. Da qui avverranno cambiamenti nell’attività
delle proteine e cambiamenti nell’espressione genica.
D. Hedgehog/SMOOTHENED Le proteine Hedgehog sono
secrete ed agiscono da mediatori
locali e morfogeni in molti
processi di sviluppo. Si parla
quindi di Hedgehog come di
ligando che deve andare a legarsi
al suo recettore.
Ci sono tre proteine
transmembrana, ossia “Patched”,
“SMOOTHENED” e “iHog”, che
mediano le risposte alle proteine
Hedgehog.
Hedgehog è quindi il ligando che
deve andare a legarsi al suo
recettore e sono presenti 3
varianti di questo recettore: Sonic,
Desert e Indian Hedgehog.
In assenza di Hedgehog tutto
il meccanismo è inattivo:
Patched è scorrelato dal
recettore, SMOOTHENED è
inattivo e la proteina
effettore “Cubitus
Interruptus”, “Ci”, legata ai
microtubuli attraverso la
proteina “Costal”, formando
così un complesso tra loro,
viene fosforilata da una serie
di proteine chinasi a livello
delle serine e delle treonine. A questo punto diventa suscettibile di ubiquitinazione e clivage proteolitico;
viene quindi tagliata e resta un sito esposto. Ci viene poi clivata e questo frammento entra nel nucleo ed
agisce da repressore. Mantiene i geni target di Hedgehog inattivi; non li fa esprimere.
In questo caso anche quando il sistema è silente in un qualche modo è come se fosse attivo, nel senso che è
attivo nel reprimere i geni target.
Invece, il legame di Hedgehog al suo recettore inibisce l’attività di Patched. Patched viene endocitato e
degradato così nei lisosomi. Allo stesso tempo SMOOTHENED viene fosforilato da PKA e CK1 e poi reclutato
in membrana attraverso la fusione di vescicole. In membrana SMOOTHENED fosforilato recluta il complesso
proteico (Costal+Ci) ed inibisce la proteolisi di Ci. Ci inattivo viene digerito e rilasciatodal complesso, entra
nel nucleo e fa da attivatore della trascrizione dei i geni target di Hedgehog: Patched stesso (si pensa che il
meccanismo sia quindi un sistema di autoregolazione che amplifica il segnale) e WNT wingless.
E. wnt-FRIZZLED
β-catenina – proteina per il citoscheletro e per via segnale legata a WNT
Rho – famiglia small G protein; per la migrazione cellulare In assenza di
WNT: β-catenina
viene
ubiquitinata e
degradata nei
proteo somi. Ciò
porta “Groucho”,
proteina
strutturale di
inibizione, a
legarsi con
LEF1/tcf,
complesso di
trascrizione, e
quindi il sistema
si spegne (geni
target di WNT
spenti).
In presenza di
WNT: WNT attiva
il recettore
legandovisi.
Avviene il
reclutamento di
Dishevelled. C’è
poi un accumulo
di β-catenina non
fosforilata e
stabile, la quale
migra nel nucleo,
spiazza Groucho e
favorisce la
coattiva zone del
sistema LEF1/tcf,
il quale attiverà la
trascrizione dei
geni target di
WNT.
Perciò, WNT blocca la fosforilazione della β-catenina e quindi la sua degradazione.
I geni target di WNT agiscono sul differenziamento e sulla proliferazione (C-myc)
b. DETERMINANTI CITOPLASMATICI
Molecole con potenziale morfogenetico che possono essere distribuite in modo simmetrico o asimmetrico
fra due cellule figlie.
Se il determinante citoplasmatico viene ereditato solo da una delle due cellule figlie, queste saranno
diverse: una avrà il determinante citoplasmatico, l’altra no
Se il determinante citoplasmatico viene compartimentato invece in maniera uguale tra le due cellule figli,
avrò due cellule figlie uguali.
Questa differenza sarà fondamentale per la generazione di due progenitori tardivi diversi o due progenitori
uguali.
c. CONTATTI CELLULA-CELLULA – inibizione laterale Il meccanismo di inibizione
laterale avviene grazie ad un
sistema recettore-ligando di due
cellule vicine che entrano in
contatto.
Si viene ad avere una cellula
contornata da altre cellule. Se la
cellula in mezzo esprime ligando
che induce espressione di
recettore nelle cellule vicine o
lega recettore già espresso dalle
cellule vicine, il cui recettore può
stimolare o meno il
differenziamento, si avrà
biforcazione dei destini cellulari. La cellula al centro avrà un destino diverso, ad esempio proliferazione,
mentre le altre cellule vicine, ad esempio, differenzieranno in modo diverso.
Si ha quindi una cellula in differenziamento che blocca lo stesso destino nella sua cellula vicina, nonostante
magari derivino entrambe dalla stessa cellula madre.
EX. Notch-Delta – sviluppo sistema nervoso
La proteina recettore Notch media questo processo di inibizione laterale,
importante soprattutto per lo sviluppo del tessuto nervoso.
Durante questo processo, infatti, quando una cellula precursore è impegnata a
diventare una cellula nervosa, segnala alle cellule che la circondano, tramite
l’espressione di fattori di inibizione, di non svilupparsi nello stesso fenotipo.
Le cellule che non diventano cellule nervose si trasformano in cellule
dell’epidermide.
Come abbiamo già detto, il meccanismo di inibizione laterale dipende da un
meccanismo di segnalazione dipendente da contatto che è attivato da una
proteina segnale trans membrana a passaggio singolo, detta “Delta”, espressa
sulla superficie della futura cellula neurale. Delta legandosi al recettore Notch su
una cellula vicina, le segnala di non diventare neurale.
Notch è una proteina transmembrana a passaggio singolo che richiede una pro
cessazione proteolitica per funzionale. Agisce come una proteina latente che
regola geni e fornisce la più semplice e diretta via di segnalazione conosciuta, da un recettore presente
sulla superficie cellulare, al nucleo.
Quando è attivata dall’attacco di Delta su un’altra cellula, la proteasi associata alla membrana plasmatica
rimuove la coda citoplasmatica di Notch e questa migra nel nucleo, dove attiva la trascrizione di geni che
rispondono a Notch.
La coda di Notch agisce legandosi ad una proteina che si lega al DNA, convertendola da repressore ad
attivatore trascrizionale.
Il recettore subisce in sostanza tre tagli proteolitici in successione, ma solo gli ultimi due dipendono dal
legame con Delta: il primo taglio avviene nell’apparato del Golgi e da