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XV

23-27. Il Trauma Storico,

Mario Pezzella, in ‹‹Il Ponte››, anno , n. 2, febbraio 2016, pp.

LXXI

112-119.

Il Quotidiano presenta giorno, mese, anno e pagine, ma non l’annata, il volume e

il fascicolo.

Esempio. Il nichilismo,

Michele Borrello, in ‹‹La Repubblica››, 12 marzo 1986, p. 5.

3. La Bibliografia.

Fondamentale, per la tesi, è la ricerca, che può avvenire via web, consultando il

www.sbn.it;

catalogo online all’indirizzo il sito è utile per ricercare i testi

d’informazione che trattano l’oggetto d’indagine, ed è un materiale riconosciuto,

poiché i testi presentano i codici ISBN/ISSN (necessari per la catalogazione), in

assenza di essi il materiale non è legittimato.

I contenuti che interessano lo studente possono essere ritrovati mediante lo

spoglio di riviste; in assenza di ciò si può ricorrere all’indirizzo www.italianemo.it,

che permette di accedere allo spoglio di riviste italianistiche degli ultimi anni.

Esistono ulteriori cataloghi online come www.acnp.unibo.it.

In precedenza, la ricerca avveniva solo tramite repertori scritti, consultando le

biblioteche; oggi si accede alle Banche Dati, dove si trovano materiali attraverso

una serie di ricerche (es: JSTOR, concede materiale internazionale in PDF).

Il repertorio bibliografico è, dunque, importante poiché mostra tutti i testi

consultati e citati nella tesi, e viene posto nella parte finale della tesi.

3.1 Come citare i singoli contributi.

In ordine verrà citata prima la Letteratura Primaria (in ordine cronologico,

riportando la data di 1° edizione dell’opera), la Letteratura Secondaria (in ordine

alfabetico, presenza di diversi autori) e i Modelli (in ordine alfabetico).

Esempi: Le Operette Morali

a. Citare la Letteratura Primaria: di Giacomo Leopardi

edite da Vallecchi a Firenze nel 1904.

Le Operette Morali,

1. Giacomo Leopardi, Firenze, Vallecchi, 1904.

Opera,

Nome e Cognome, Luogo d’edizione, Editore, Anno

d’edizione. N.B. Questa tipologia viene usata per le note a piè di pagina.

2. Il nome non si ripete mai, così come l’opera (se è la stessa).

Canti,

Idem, Firenze, Vallecchi, 1911.

Eadem se si tratta di un’autrice.

3. Un modo ulteriore è quello di unire luogo e anno di edizione:

Idem, Vallecchi, Firenze 1904.

Se non è presente il nome dell’editore, luogo e data sono spezzati

da una virgola.

b. Tesi di laurea su un autore straniero con edizione straniera e traduzione

italiana. Cuore di Tenebra,

4. Joseph Conrad, Milano, Mondadori, 1984 (ed. or.,

Heart of Darkness, London, Merlin, 1972).

5. Se si vuole aggiungere la data della prima pubblicazione: Joseph

Cuore di Tenebra

Conrad, [1902], Milano, Mondadori, 1984 (ed. or.,

Heart of Darkness, London, Merlin, 1972).

6. Si può fare riferimento anche ad un’edizione fatta da un curatore,

che mette insieme le diverse edizioni. In questo caso potrebbero

esserci le note esplicative:

Cuore di Tenebra

Joseph Conrad, [1902], a cura di Giorgio Ficara,

Heart of Darkness,

Milano, Mondadori, 1984 (ed. or., London, Merlin,

1972).

c. Molte volte si può utilizzare il nome abbreviato.

Le Operette Morali,

7. G. Leopardi, Parma, Vallardi, 2001.

Il Romanzo senza Idillio

d. Citare la Letteratura Secondaria: con saggio sui

Promessi Sposi di Ezio Raimondi, edito da Einaudi a Torino nel 1983. In

questo caso vi è un sottotitolo, dunque si procederà nel seguente modo.

Il Romanzo senza Idillio. Saggio sui “Promessi Sposi”

8. Ezio Raimondi, ,

Torino, Einaudi, 1983.

Titolo. Sottotitolo,

Nome e Cognome, Luogo, Editore, Anno. 2

È possibile trovare un apice sulla data d’edizione (es. 1983 ), ciò

indica il numero di ristampe nello stesso anno.

Se nel sottotitolo c’è un altro titolo, o si usano le virgolette e il

corsivo (vedi sopra) oppure si eliminano le virgolette e si usa il

Il Romanzo senza Idillio. Saggio

tondo (non corsivo): Ezio Raimondi,

sui Promessi Sposi, Torino, Einaudi, 1983. Il punto che precede il

sottotitolo è sempre in corsivo. Saggio su Manzoni

e. Citare la Letteratura Secondaria, curatela (per intero): a

cura di Carlo Rossi, edito a Torino nel 2003 da Einaudi.

Saggio su Manzoni,

9. Carlo Rossi (a cura di), Torino, Einaudi, 2003.

Titolo,

Nome e Cognome (a cura di), Luogo, Editore, Anno.

Se si vuole citare un intervento di un solo scritto, contenuto in

quest’opera: Manzoni Romanziere, Saggi

Gianni Verdi, in Carlo Rossi (a cura di),

su Manzoni, Torino, Einaudi, 2003, pp. 13-27.

Titolo, Titolo Curatela,

Nome e Cognome, in Curatore (a cura di),

Luogo, Editore, Anno, Intervallo pagine (pp. x-y).

Deve essere necessariamente indicato l’intervallo di pagine, il

trattino “- “indica continuità, se invece fosse stato indicato 13 e 27,

si avrebbe fatto riferimento alle singole pagine indicate.

L’indicazione dell’intervallo di pagine avviene solo nella bibliografia.

In caso di più curatori (max. 3), si indicheranno inomi intervallandoli

con un trattino incidentale lungo: nome – nome.

Nelle letterature anglosassoni al posto di “(a cura di)”, vengono

utilizzate le forme (ed) e (eds) per indicare le curatele (il primo fa

riferimento al singolare, l’altro al plurale).

10.Se all’interno della curatela c’è un(a)

intervento/introduzione/premessa di un altro autore:

Saggio ed epigrammi,

Franco Fortini, a cura di Luca Lenzini, con uno

scritto a cura di Rossana Rossandra, Milano, Mondadori, 2003.

La presenza dello scritto di R. Rossandra non è obbligatoria.

f. Citare la Letteratura Secondaria, atti di convegno: L’atto di convegno

riporta le relazioni di coloro che intervennero in un convegno, c’è un

curatore (o più di uno), che coincide con chi ha organizzato il convegno;

egli viene indicato all’inizio, il titolo degli atti viene prima del titolo del

convegno. Il Vocabolario: atti del X convegno ASLI

11.Lucia Tomasin (a cura di),

“La Grammatica” (Padova, 29-30 novembre), Firenze, Cesati, 2013.

Titolo: atti del “numero del convegno”

Nome e Cognome (a cura di).

convegno XY “Titolo convegno” (Luogo, giorno-giorno mese) , Luogo,

Editore, Anno. atti del convegno tenutosi a Padova

Si può usare anche la dicitura: :

il 29 novembre 2013. A volte può essere in tondo, preceduto da un

punto.

g. Citare la Letteratura Secondaria, tesi di laurea: Tesi di Laurea discussa

presso il DiSU dell’UNICAL dalla studentessa Casalinuovo nell’anno

accademico 2015-16. Studio su Calvino,

12.E. Casalinuovo, tesi di laurea discussa presso

l’UNICAL, Dipartimento degli Studi Umanistici, a.a. 2016-2016, p.

50. Titolo della Tesi,

Nome e Cognome, tesi di laurea discussa presso

Nome dell’Università, Nome del Dipartimento, a.a. aaaa-aaaa, p. n.

h. Citare altre fonti, pagina internet.

L’Immagine,

13.Mario Rossi, http://www.letteratura.com, luglio 2016,

sito consultato il 23/02/2016.

Titolo,

Nome e Cognome, http://www.nomesito.com, mese anno, sito

consultato il gg/mm/aa. La data di consultazione è importante per

garantire veridicità, soprattutto nel caso in cui la pagina web venga

cancellata.

i. Citare altre fonti, miscellanee, enciclopedie, dizionari.

Enciclopedia Italiana,

14.A. Falconetti, voce “Arti belle”, in Venezia,

Stabilimento, 1838, vol. , pp. 897-900.

II Enciclopedia Italiana,

Nome e Cognome, voce “voce”, in Luogo,

Stabilimento, vol. x, pp. n-n.

Il volume è indicato in maiuscoletto.

15.Se non ci si riferisce a delle pagine, ma si usa tutta l’Enciclopedia:

Enciclopedia,

Istituto Tecnico Scientifico Treccani, Venezia,

Stabilimento, 1838, 24 voll.

Voll. Può essere sostituito da tomo/i (es. t. 1, p. 10 oppure vol. 1, p.

10)

16.Se non dovesse esserci un autore, si comincia subito con la voce, e

trattandosi di un’enciclopedia, non serve indicare l’intervallo delle

pagine, poiché l’ordine è alfabetico:

Enciclopedia della musica,

Voce “musica”, in Milano, Garzanti, 1983,

14 voll.

j. Citare le fonti, modello anglosassone: questa tipologia è molto usata in

Francia, Germania e Regno Unito, ma non in Italia (solo riviste tecnico-

scientifiche).

17.Al contrario del modello italiano, in questo caso, le note piè di

pagina non posseggono un numero specifico di pagina;

Titolo, intervallo pagine, anno, editore, etc. Nel modello

anglosassone, ciò è presento solo nella bibliografia.

Esempio di citazione: ‹‹citazione›› (Cognome 1999: 23). Non c’è

esponente di nota, ciò implica la presa visione della bibliografia.

Questo rimando esalta gli elementi presenti nel testo.

Pasolini Oggi,

Esempio: Verdi, Luigi 1999: Milano, Mondadori.

Le note a piè di pagina hanno lo scopo di approfondire (diverso dal

modello europeo): Rossi 2003 (presente in bibliografia).

Restano Ivi e Ibidem se vi è una ripetizione totale o parziale.

3.1 Le note a piè di pagina.

Le note a piè di pagina contengono tutte le informazioni necessarie

all'identificazione bibliografica di un'opera, si cita l’indicazione nella sua

completezza, cercando di sintetizzare.

La citazione completa di un'opera, tuttavia, viene data solo la prima volta. A

iniziare dalla seconda apparizione in nota, un'opera viene citata in maniera

abbreviata, sicché, se si vuole conoscere l'informazione completa e non si ha a

disposizione una bibliografia finale di riferimento, bisogna risalire il corso delle

note, per rintracciare quella che contiene la prima citazione. La nota certifica la

presenza di una fonte, ricostruendo il dibattito. Esistono due tipologie di note:

a. Note di riferimento: indicano con esattezza il luogo testuale citato o

menzionato;

b. Note di cortesia: sono note di approfondimento, spazio per un ulteriore

ragionamento;

c. Inoltre, ci sono note che miscelano le due tipologie, e possono offrire una

notazione più approfondita.

Le note di riferimento si riferiscono ad un’argomentazione diretta (caso più

e

semplice), ponendo un esponente (es. testo ), che rimanda ad al piede della

pagina 1

Es. ‹‹Quel ramo del lago di Como››

____________________________________________________________________________

I Promessi Sposi,

1 Alessandro Manzoni, Milano, Mondadori, 1985, p. 2.

Se si cita nuovamente la fonte, non vi sarà una ripetizione, ma si utilizzeranno le

Ivi Ibidem

diciture (se cam

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A.A. 2017-2018
9 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher poisondehaine di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio di Linguistica Italiana II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Gatto Marco.